I problemi del parquet

"Il delicato confine tra la soluzione temporanea
e l’errore permanente."

_Carlosbelge, Twitter_

05/06/2023

Quali sono i principali problemi di un pavimento in legno? Come si possono evitare? 

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Pavimenti in legno

 

I problemi del parquet: contestazioni e rimedi

Tra tutti i tipi di pavimenti, quello in legno è, in assoluto, quello che più si presta ad essere contestato. Certamente perché presenta più difficoltà e problematiche per la messa in opera e la finitura, ma anche perché abbiamo perso la capacità di apprezzare i prodotti naturali ed accettarne le caratteristiche.

Per analizzare i problemi dei pavimenti in legno ho tratto spunto dall'elenco, pubblicato da Professional Parquet, delle principali contestazioni legali che coinvolgono questa tipologia di pavimenti e le ho ampliate inserendo anche quelle che, secondo la mia esperienza, possono insorgere durante o dopo la posa di un pavimento ligneo.

 

Alcuni problemi che possono verificarsi nei pavimenti in legno

Parquet: quali sono le cause dei problemi?

 

Alcune delle principali cause che spiegano l'aumentato numero di contestazioni legali relativamente ai parquet in legno sono: l'aumentata litigiosità, l'utilizzo di parquet provenienti da paesi asiatici, la fretta e la mancanza di conoscenza del prodotto "parquet".

 

Aumentata litigiosità

Alcuni dei problemi che seguono ti sembreranno problemi poco importanti, o addirittura possono sembrare dei pretesti per non pagare: va detto che la litigiosità è cresciuta moltissimo rispetto al passato e la tolleranza nei confronti di posatori ed artigiani, da parte di clienti poco esperti nei lavori di casa, è ormai ridotta a zero.
Sono molti i clienti, oggigiorno, che ingaggiano una vera e propria "caccia all'errore", cercando - in controluce - ogni minimo difetto. Ebbene: nessun pavimento in legno - in quanto materiale naturale e posato a mano - può superare esami come questi, a tolleranza zero.
Occorre quindi capirsi sui livelli di tolleranza che si possono e devono accettare e che, per fortuna di posatori e operatori del settore, sono definiti da precise norme Uni. Ma in letteratura ci sono diversi casi dove sia il cliente, sia CTU nominati dal Tribunale pretendono tolleranze ben al di sopra di quelle regolamentate, dichiarando "non a regola d'arte" pavimenti in legno che in realtà lo sono.

 
Parquet di importazione

A questo dobbiamo aggiungere, purtroppo, che il mercato del legno vede una crescita irrefrenabile di prefiniti economici di importazione dall'est Europa o, peggio ancora, dal sud est asiatico. Molto spesso sono prodotti lavorati frettolosamente, in cui lo strato nobile viene essiccato solo artificialmente, su cui spesso vengono fatti trattamenti contro i tarli che in Europa sono vietati per la loro tossicità, e quindi incollato su supporti compositi contenenti resine che hanno emissioni di VOC.
E molto spesso vengono resi "made in Italy" grazie ad una verniciatura o oliatura finale...
Ma perchè vengono acquistati? Semplice: costano meno della metà di un prodotto Europeo e, come per moltissimi altri settori, il prezzo basso unito ad un estetica "discreta", hanno portato i prefiniti in legno del sud est asiatico ad una quota di mercato superiore al 50%!!

 

La fretta

Se c'è un elemento dell'abitazione che proprio non va d'accordo con le tremende urgenze e le tempistiche accellerate che oggi si impongono ai cantieri, è proprio il parquet. Se un tempo le abitazioni si finivano in qualche anno, oggi vengono ultimate in qualche mese. I tempi di asciugatura dei diversi manufatti non vengono rispettati e si utilizzano accelleranti o massetti rapidi per consegnare quanto prima la casa finita. 
Spesso è proprio il cliente finale a dettare questi ritmi serrati che vanno a discapito, ovviamente, della qualità. Quest'ultima viene inizialmente trascurata per diventare poi oggetto di contestazione una volta che i lavori sono terminati.
Per capire quanto la velocità nei cantieri possa essere causa di problemi, basti pensare alla frequenza con la quale assistiamo alla presenza contemporanea, in cantiere, di operatori addetti a diverse operazioni impiantistiche o di finitura, che si trovano a lavorare contemporaneamente.

 

Mancanza di cultura

Infine devo aggiungere che la conoscenza del legno, delle sue caratteristiche e delle problematiche che può portare si è ormai persa nelle zone di Vicenza e Verona, dove seguo i miei cantieri.
Forse è rimasta in altre parti d'Italia (come nell'Alto Adige) ma qui sono ben pochi i clienti ed anche gli architetti che sanno riconoscere un pavimento legno di qualità e che conoscono caratteristiche e problematiche. 
Questo è un altro motivo che porta a contestazioni, cause legali o ad ATP (accertamenti tecnici preventivi) da parte di periti incaricati da legali.

 

 

Obiettivo di questo articolo: clienti felici e tribunali disoccupati

Lo scopo di questo mio articolo è quello di cercare di evitare queste problematiche al cliente finale, grazie ad accortezze e precauzione, per evitare contestazioni in cantiere ed in tribunale che portano ad entrambi i contendenti mal di pancia e svuotamento di portafogli.

La mia speranza, insomma, è quella di togliere un po' di lavoro a periti, legali e tribunali :) 

Lista di problemi e contestazioni sui pavimenti in legno

Qui di seguito trovi la lista dei problemi e delle contestazioni che possono coinvolgere un pavimento in legno, clicca su quello che ti interessa oppure scorri per leggere tutto: 

 

Posa di nuovi pavimenti in legno ad Arzignano

Demoliti i pavimenti esistenti e i massetti, la squadra si è messa all'opera per installare un impianto di riscaldamento a pavimento e posare il parquet nuovo in questa casa ad Arzignano.

Scopri il racconto dei lavori ed il risultato finale:

Cucina su misura e arredamenti ad Arzignano (Vicenza)

Problemi del parquet: leggere bene il contratto!

 
L'importanza del contratto

Magari questo può sembrarti l'ultimo dei problemi ma nel momento in cui tu dovessi decidere di far causa al fornitore o all'esecutore materiale del tuo pavimento in legno (come sempre io consiglio che si tratti di un'unica persona, di un unico interlocutore, per non incorrere in uno scaricabarile anche legale) la prima richiesta del tuo legale sarà proprio relativa al contratto sottoscritto. 
E ti accorgerai di doverlo leggere con attenzione e quanto ogni singola riga sia importante. Eppure, al momento dell'acquisto, con tutta probabilità è stato liquidato come "contratto standard da firmare" e difficilmente avrai perso più di 30 secondi per sfogliarlo velocemente. 

 

Il contratto migliore: l'appalto!

Il contratto migliore che puoi sottoscrivere con il tuo fornitore del pavimento in legno è un vero e proprio contratto di appalto, dove sia chiarito che il fornitore si occuperà di tutto "chiavi in mano", e che l'opera ti verrà consegnata completa di tutto quanto necessario. Molto meglio se l'appalto del pavimento include anche l'eventuale massetto o fondo di posa. 
 

Evita, invece, il contratto: "fornitura e posa" o "solo fornitura"

Se, invece, la proposta che ti viene fatta è quella di una "sola" fornitura, con la posa in opera svolta da un posatore/soggetto giuridico differente, il contratto diventa molto più limitante per te, cliente finale. Avere un fornitore differente dal posatore significa avere molte meno garanzie e doversi assumere la responsabilità di coordinamento del cantiere e dei controlli in fase d'opera.

Parquet a spina in una villa ad Arzignano

Abbiamo posato questo meraviglioso parquet a spina in una villa ad Arzignano (Vicenza) abbinandolo al grès usato per il piano cucina e per rivestire le scale

Pavimenti in una villa ad Arzignano

Problemi del parquet: mancata consegna scheda prodotto

 
Contestazioni e documentazione

Oltre al contratto di appalto ci sono altri documenti la cui importanza emerge prepotentemente ogniqualvolta si apra una contestazione ufficiale. La legge (D.L. 206/2005 c.d. codice del consumatore), infatti, stabilisce che il venditore debba consegnare una serie di documenti riguardanti il prodotto venduto. Molto spesso al cliente vengono dati cataloghi, depliants, foto o video commerciali del prodotto ma quello che deve essere consegnato e di cui bisogna avere ricevuta firmata, è la scheda prodotto

 

Serve la scheda prodotto

Questa scheda dà modo al cliente di conoscere nel dettaglio le particolarità del pavimento acquistato, le proprietà, le avvertenze da utilizzare sia in fase di cantiere che nella manutenzione ordinaria oltre che la presenza di sostanze chimiche. Le modalità di manutenzione ordinaria, tra cui la frequenza con cui farle e quali prodotti utilizzare, è ad esempio fondamentale.

 

Serve anche la scheda DOP 

Oltre alla scheda prodotto va consegnato il DOP, anche questo secondo una legge che è il regolamento europeo n. 305 del 2011 entrato in vigore in tutta Europa dal 1 luglio 2013. In questo caso le informazioni che vengono fornite riguardano la sicurezza all'utilizzo del prodotto come pavimentazione. 

 

Firma sulla ricevuta della documentazione

La mancata consegna dei documenti (o la consegna non documentata) è molto spesso "utilizzata" dai legali dei clienti per costruire delle "facili contestazioni" in casi in cui si cerchino pretesti per non pagare. Per cui è bene che il fornitore del parquet non solo si preoccupi di consegnare le schede prodotto e dop ma anche che si faccia firmare l'avvenuta consegna dal cliente finale.
La consegna non documentata è molto difficile da provare ed il fornitore rischia di pagare cara questa dimenticanza. 

Cliccando su dettagli ti racconto che cosa può succedere quanto non viene consegnata la scheda prodotto

 

In un articolo di Professional Parquet dell'Aprile 2022 si racconta una causa legale partita per altri motivi ma che ha contemplato anche la contestazione della mancata consegna delle schede prodotto. La mancata consegna della documentazione veniva immediatamente contestata dall'avvocato del cliente per evitare che venisse addebitata al cliente una "mancata o errata manutenzione" del pavimento. A quanto si legge, infatti, parte dei problemi della pavimentazione sono stati arrecati dall'utilizzo di detergenti schiumogeni che erano da evitare per il prodotto venduto. Prodotti errati ed utilizzo troppo frequente avevano, secondo il laboratorio che ha analizzato il pavimento, finito per "indebolire l'adesione della vernice al supporto".
Non è rilevante che il posatore o il rivenditore abbiano dato istruzioni verbali o raccomandazioni al cliente finale: la mancata consegna della documentazione una pulizia errata e troppo frequente può essere ribaltata su chi ha fornito il pavimento.

Posare il parquet sopra mattonelle esistenti è un problema?

Nella zona notte di un palazzetto antico a Vicenza abbiamo posato un parquet di rovere a spina ungherese su un massetto a secco a causa del basso spessore disponibile.

Scopri la realizzazione:

Rovere a spina ungherese a Vicenza

Problemi parquet: prodotto sbagliato

Sebbene sia un caso piuttosto raro può capitare.
L'errore è umano e può succedere che l'addetto alla vendita sbagli ad ordinare una essenza legnosa piuttosto che un'altra oppure (molto più comune) una finitura piuttosto che un'altra, oppure che ad essere sbagliata sia la misura della tavola arrivata.
A prescindere dalla causa il problema è importante: ci si ritrova in cantiere con un prodotto diverso da quello che si è ordinato.
Che cosa fare in questi casi? Ce lo dicevano prima gli usi e la prassi del settore ed oggi anche le Norme UniEn, che distinguono due situazioni, a seconda che ci si accorga dell'errore prima di iniziare a posare il parquet oppure a lavori ultimati.

 

1. Ci si accorge dell'errore prima di posare

Se il problema si scopre prima della posa in opera l'ammontare del danno, tutto sommato, è quasi nullo e la risoluzione è veloce: si tratta di restituire il legno errato ed attendere la consegna di quello corretto. A meno che non ci sia una indifferibile urgenza da parte del committente il problema produce un danno economico davvero limitato.

Se volessimo quantificare questo danno dovremmo calcolare il disagio del differimento temporale della posa, se effettivamente il cliente può dimostrare che di danno economico si tratta (ad esempio se deve pagare un mese di più di affitto a causa del ritardo).

Certo, bisognerà capire di chi è la colpa, se del produttore che ha inscatolato il prodotto errato o etichettato male le scatole. Oppure dell'addetto alla vendita che ha sbagliato a riportare un codice nell'ordine al fornitore. Ma, ripeto, il danno è ben poca cosa, nell'ordine di poche centinaia di euro (talvolta anche meno) per cui è facile addivenire ad una risoluzione pacifica e bonaria. 

 

2. Ci si accorge dell'errore a posa ultimata

Ma nel caso in cui ce ne si accorga solo a pavimento in legno completamente posato? Il problema diventa molto difficile da risolvere ed estremamente costoso da affrontare. I costi ed i danni lievitano da poche centinaia a diverse migliaia o addirittura decine di migliaia di euro!
Nel caso in cui non si riesca ad accorgersi prima della posa occorre, infatti,  rimuovere il pavimento, smaltire il parquet sbagliato in discarica (non lo possiamo rendere o riutilizzare)rifare il massetto che quasi certamente viene danneggiato dalla rimozione, riordinare il nuovo pavimento e pagare, per la seconda volta, il posatore.

Il danno è ingentissimo. Chi paga? che cosa dice la legge? 

 

Chi paga per questo errore? 

"Non si accettano contestazioni del materiale una volta posato". Questa era la prassi in uso in questi casi che veniva anche riportata in diversi contratti e nelle commissioni di ordine dei materiali. 
Insomma nel caso in cui ci si accorga a lavori iniziati o, addirittura, a lavori parzialmente o totalmente completati il venditore, anche se si occupa materialmente della posa in opera, non risponde una volta che il materiale è stato posato. Questa prassi è giustificata dal fatto che il cliente e il direttore lavori hanno la possibilità di controllare il materiale arrivato in cantiere prima della posa, disponendo a secco le tavole. In quel momento dovrebbero emergere le eventuali difformità!

Tiani anche presente che il fatto di aspettare la conclusione dei lavori e poi contestare a posa ultimata potrebbe essere letto come un pretesto per non pagare, insomma fa presumere che si tratti di mala fede.
 

La norma Uni En chiarisce le responsabilità

A chiarire ancora meglio questi aspetti è arrivata la norma Uni 11368 che ha posto in capo al direttore dei lavori la responsabilità di controllare, durante i lavori, la conformità dei materiali che arrivano in cantiere e quindi anche del parquet, prima che venga posato.

E se il direttore lavori non conosce il parquet scelto dal cliente? E se il direttore arriva in ritardo e i lavori sono iniziati senza il suo controllo?
Il direttore lavori ha il compito di verificare la conformità dei materiali arrivati in cantiere e deve organizzarsi per poterlo fare, sia recuperando campioni del prodotto, sia organizzandosi in modo da essere presente al momento dell'inizio della posa.
 

E se non c'è il direttore lavori?

E se il cliente non ha nominato un direttore dei lavori?
Attenzione: in mancanza di nomina del direttore lavori - spesso nelle ristrutturazioni il cliente finale non lo nomina - è lo stesso committente a cui la norma attribuisce il compito di controllare la conformità dei materiali arrivati in cantiere.
Noi consigliamo sempre ai clienti, specie quando sono molto impegnati con il loro lavoro o quando sono consci di non avere le capacità di occuparsi della ristrutturazione, di nominare un direttore lavori in grado di dare la necessaria assistenza al cantiere.
 

Chi paga il "maggior danno" in caso di posa ultimata?

Pertanto anche la norma ribadisce che se anche l'errore è del fornitore del parquet, se anche l'addetto alle vendite in negozio ha sbagliato a compilare l'ordine, allo stesso non può essere imputato il maggior danno economico che si è creato perchè nessuno ha controllato la conformità del parquet.
È il mancato controllo prima della posa che trasforma un danno da poche centinaia di euro a diverse migliaia e pertanto è responsabile chi questo controllo non l'ha svolto. La decisione di iniziare a posare il materiale, insomma, spetta al direttore lavori oppure, in mancanza, al cliente, così come le relative responsabilità per il maggior danno che si viene a creare.
 

Controllo al momento dello scarico

Abbiamo chiarito quanto sia importante che al momento dello scarico in cantiere il committente o, se nominato, il direttore dei lavori, si occupi di controllare la conformità del materiale rispetto a quanto atteso e dia il nulla osta alla posa solo se è certo che il parquet sia quello desiderato. Vanno prelevate le tavole da almeno 3/5 scatole diverse e disposte, a secco, sul pavimento. Il tutto richiede meno di 15 minuti ma può far risparmiare migliaia di euro ed evitare cause legali. 

Pavimento in legno di rovere sbiancato, a pavimento e a rivestimento

Il rovere sbiancato pavimenta il bagno e riveste la parete dietro al letto di questa camera. Problemi legati al rivestimento in legno? Se eseguito ad opera d'arte con un buon collante e le mani giuste, nessuno!

Clicca qui per vedere come il legno è stato utilizzato in questa casa: Ristrutturare ad Arzignano

Il pavimento in parquet è differente dal campione 

Può succedere che la porzione di pavimento vista in show room, solitamente un campione di non più di un metro quadrato, non sia esattamente uguale alle tavole consegnate. Le motivazioni sono diverse: la prima, certamente, sta nella poca rappresentatività di un campione di un solo metro quadrato rispetto ad un prodotto, il legno, che presenta una notevole variabilità. 

 

Il parquet è sempre e comunque diverso dal campione

Pensa che per ottenere il parquet che servirà a pavimentare casa tua sono servite diverse piante, ognuna con le sue particolarità. Aggiungi che le piante possono essere vissute in posti diversi, più o meno ricchi di minerali, più o meno umidi e di conseguenza avere strutture e colori diversi. Insomma trovare un pavimento in legno identico al campione è come fare 6 al Superenalotto. 

Qualcuno più malizioso potrebbe dire che il campione viene realizzato artificiosamente "più bello", selezionando le tavole migliori, e probabilmente un pochino ha ragione: la paura di non vendere un prodotto fa si che si cerchi di presentarlo al meglio. Anche se ci sono aziende, come la svizzera Bauwerk, che hanno preso seriamente questo tipo di contestazione e realizzano continuamente campioni "peggiori" rispetto alla realtà. 


Attenzione a illuminazione e contesto

Bisogna fare molta attenzione anche al contesto: un pannello campione di parquet esposto ad altezza del viso, ben illuminato, magari con luci a led di temperature differenti (luce calda o luce fredda) ben incorniciato, pulito ed incerato... difficilmente potrà competere con lo stesso parquet in cantiere, magari scarsamente illuminato, impolverato ed osservato da "altezza uomo".
Anche a casa finita la presenza di maggiore o minore luce naturale oppure la resa cromatica e la temperatura in gradi kelvin dei led possono generare un risultato finale che non è quello visto in show room. Per avere ulteriori info su questi argomenti consulta: l'illuminazione della casa.
 

Il campione di parquet: un falso amico

Talvolta ci viene richiesto, dal cliente, un campione del parquet: in questo caso il rischio di una contestazione, al contrario di quanto può sembrare, è ancora più elevato. Un singolo pezzo di tavola, infatti, non può mai essere rappresentativo del risultato finale.

Il legno cambia da tavola a tavola e spesso cambia anche all'interno della stessa tavola: come si può pretendere che una porzione di 30 centimetri dia un'attendibile immagine di quello che può essere il pavimento finale? 


Il parquet va preso con ... filosofia!

Insomma chi acquista un pavimento in legno deve sposare una filosofia diversa dal voler avere il controllo assoluto sul risultato finale. Certamente può scegliere una certa finitura ed un certo tono, ma non può pretendere una assoluta predeterminazione del risultato finale. Occorre lasciarsi andare, accettare alcune variabili non controllabili, lasciare che la natura scelga al posto nostro. 
Se non ti senti pronto a sposare questa filosofia prova a valutare l'acquisto di un pavimento "artificiale"...

 

L'unica soluzione per chi vuole essere sicuro del risultato finale? Il laminato...

Se vogliamo essere certi della perfetta conformità al campione, che il tono ed i disegni siano esattamente come ce li aspettiamo c'è una sola soluzione: non acquistare il parquet e scegliere un laminato, oppure un grès effetto legno. I prodotti artificiali come i laminati oppure i pvc riescono a riprodurre (anche se mai perfettamente) un campione mentre con i prodotti naturali dobbiamo, per forza, lasciarci un po' andare e tollerare differenze anche piuttosto importanti.

Pavimento in legno sagomato in un bagno a Brendola

Occorre bravura ed attenzione per tagliare in opera le assi di legno che dovranno seguire l'andamento della curva sinuosa realizzata con la grande lastra di gres.

Se vuoi vederne di più su questo e gli altri bagni della casa, clicca qui: Casa nuova a Brendola

Problema: scelta diversa da quanto concordato 

Abbiamo dedicato uno specifico articolo a spiegare come funziona la: "scelta nei pavimenti in legno". Nell'articolo troverai la definizione delle scelte triangolo, cerchio e quadrato ed a quali caratteristiche del pavimento corrispondano.

Qui i problemi sorgono quando il cliente non ha ben chiaro come funziona la "scelta" nei pavimenti in legno. La scelta qualitativa è strettamente legata ai diversi modi di tagliare un tronco e alle molteplici tipologie di selezione della materia prima, alle differenti speci... insomma le variabili sono molte e la possibiltà che nasca un equivoco è dietro all'angolo. Un bravo consulente dovrà informare correttamente il committente delle possibili variazioni esistenti all'interno di una scelta; dovrà evidenziare le tolleranze eventualmente mostrando più campionature.

 

"Il parquet ha i nodi, io lo avevo scelto senza nodi!"

Può accadere, siamo umani, che succeda un errore, ad esempio che tu scelga un pavimento nella scelta cerchio e ti arrivi la scelta quadrato. Può essere che tu te ne accorga aprendo le scatole (operazione che, come spiegavo più sopra, va sempre fatta al momento della consegna del parquet) o controllando i documenti di consegna o leggendo le etichette di prodotto nella scatola.
In quel caso la soluzione è semplice: si restituisce il pavimento a chi te l'ha fornito e si richiede una nuova, corretta, fornitura. 

 

"Il parquet non è la scelta che volevo... ed ormai è posato!!!"

Ma se tu non dovessi accorgertene prima della posa? 
C'è la (remota) possibilità che il tuo posatore sia stato informato da te sulla scelta del legno e che si fermi e ti faccia notare la discrepanza, ma temo sia un evento raro. 
L'addetto alla posa, infatti, raramente partecipa all'acquisto del parquet e, anche se fosse, sarebbe bravo a ricordarsi quale tipologia di pavimento in legno tu abbia scelto tra i molti clienti che ha. Come abbiamo già detto accorgersi di questo errore quando il lavoro è terminato è un problema serio ed un danno di entità elevatissima perché il legno può essere sostituito solo distruggendo quello "sbagliato" e ricomprando una seconda fornitura.
Abbiamo già visto come sia le prassi e gli usi dicano che "non si accettano contestazioni dopo che il materiale è stato posato" ed abbiamo visto come le norme Uni En pongano in capo al direttore lavori - ed in mancanza al committente - la responsabilità in caso del mancato controllo. Il controllo della scelta è, quindi, uno dei controlli che vanno tassativamente fatti in fase di consegna del materiale.

 

Quale declassamento se accetto il parquet "sbagliato"?

Certamente in caso di posa di un materiale pagato come scelta cerchio che si rivela essere, invece, inferiore tu hai tutto il diritto di farti riconoscere dal fornitore quantomeno la differenza di costo tra le due scelte. Infatti hai sicuramente pagato di più per una scelta rivelatasi, poi, inferiore.

 

Lonigo: parquet in una villa-palazzetto

Una villa-palazzetto a Lonigo in cui abbiamo posato i pavimenti in ceramica e parquet:

Da studio medico ad abitazione: villa a Lonigo

Non conformità colore e tonalità del parquet

Può capitare che la tonalità delle tavole che ti vengono consegnate sia differente da quella vista in negozio. Oppure che la differenza di tonalità tra le tavole sia più marcata di quella vista in negozio.

Vale qui quanto già detto sulla difformità della fornitura rispetto al campione: va premesso che il legno è un materiale naturale quindi è normale che ci siano differenze di colore tra il campione ed il pavimento consegnato. Se confronti la tonalità di una singola asse-campione rispetto alla partita che ti è arrivata a casa è normalissimo che ci siano differenze.

 

Non farti condizionare dall'urgenza

In ogni caso, a prescindere da quanto appena scritto, spetta a te decidere se far iniziare la posa oppure no.

Se ritieni che la differenza di tonalità sia troppo importante evita di far posare il parquet, blocca i lavori e chiedi di poter confrontare il materiale consegnato a quello visto in negozio per evitare che il danno divenga irrimediabile.

Capisco che mandare via il posatore e bloccare i lavori possa essere spiacevole e che l'urgenza che di solito accompagna tutti noi renda questa decisione difficile, ma meglio sospendere che dover convivere a vita con un pavimento che non ti piace.

 

Chiedi una fornitura su campione 

Prendi alcuni pezzi, scelti casualmente, della fornitura in cantiere e recati dove li hai comperati confrontandoli con il campione, meglio se mettendoli a terra e con una illuminazione naturale (mai radente).

Se la differenza rimane troppo importante per poter essere accettata chiedi se il tuo fornitore è in grado di sostituirti la fornitura con un'altra fatta "su campione", cioè spedendo al produttore il campione del tono che ti piace in modo che la partita possa essere quanto più vicina a quella scelta.

 

 

Parquet in rovere scuro a spina

Pavimento in rovere scuro posato a spina ungherese nel bagno della zona notte: per non incorrere in problemi di umidità questa pavimentazione è verniciata.

Clicca qui per scorrere le foto di tutta l'abitazione: Casa elegante a Sovizzo

Presenza di raggi parenchimatici o slumaccature nel legno

Può capitare, specie nel rovere di primissima scelta, di notare nelle tavole o tavolette, delle venature più chiare che attraversano in modo irregolare la superficie del legno. Sono più o meno visibili a seconda della specie legnosa, per esempio nel rovere sono piuttosto evidenti. Generalmente si vedono solo in certe condizioni di illuminazione. Eccone un esempio:

campione di rovere con slumaccature
Campione di parquet di rovere con evidenti slumaccature (raggi parenchimatici).

 

Questi raggi midollari attraversano il fusto dell'albero partendo, appunto, dal midollo e dirigendosi verso la corteccia, pertanto hanno una direzione differente rispetto ai raggi di accrescimento della pianta.
Il loro andamento irregolare è dato dalla crescita della pianta.

I raggi parenchimatici non sono un difetto bensì una caratteristica assolutamente normale del parquet che, ironia della sorte, si presenta solitamente sulle tavole di primissima scelta.

Eppure, spesso, vengono considerati difetti dal cliente che non conosce la struttura di una pianta e non apprezza questa variegatura.

Montecchio Maggiore: parquet nel nuovo ufficio dell'architetto Stefenelli

Clicca per vedere le fasi di posa in opera ed i lavori ultimati presso i nuovi uffici dell'architetto Stefenelli di Montecchio Maggiore (Vicenza).

I nuovi uffici dell'arch. Stefenelli

Percentuale di umidità nel parquet non conforme

Premessa: tutti sappiamo che un pavimento legno non va d'accordo con l'acqua. Ma forse non sai che il legno ha bisogno di una certa percentuale di umidità, non deve essere del tutto secco. 
Prima di arrivare a casa tua il legno ha percorso una lungo cammino: appena tagliato il legno non può essere utilizzato (viene anche detto "legno verde") ha bisogno di riposare qualche mese all'aria aperta in modo da perdere gran parte dell'umidità che contiene, quindi viene tagliato in tavole e poi in "frise" che sono poi state sottoposte ad un processo importantissimo per la durata del legno, l'essiccazione. 

 

L'essiccazione porta il parquet alla giusta umidità

La fase finale dell'essiccazione avviene, quasi per tutti i produttori, utilizzando appositi impianto di essiccazione artificiale. 
Generalmente per gli impieghi all'interno dell'abitazione questi impianti permettono di ottenere delle tavole in legno con una umidità che è del 9% ± 2% per gli elementi massicci e del 7% ± 2% per gli elementi in multistrato (prefinito a due strati o prefinito a tre strati). A prevedere questo livello di umidità sono le norme Uni 13226, 13227, 13228 e per il multistrato la Uni En 13489.

 

La verifica dell'umidità del parquet prima della posa 

Questa percentuale di umidità va verificata prima della posa in opera anche se questa non è una cosa di cui ti devi preoccupare tu: sarà il posatore che, prima di posare, deve effettuare questa verifica. Lo farà con uno strumento, l'igrometro elettrico, che dovrà confermare come la presenza di umidità all'interno della tavoletta sia quella prevista dalla norma Uni. È uno dei controlli da fare prima della posa del parquet.

I produttori dovrebbero aver già controllato la percentuale di umidità del parquet sia durante la produzione che al momento di inscatolare le tavole, ma, in ogni caso, il secondo controllo in cantiere è necessario e previsto dalle norme.
 

Pavimento in noce posato a spina

Pavimento in legno di noce posato a spina ungherese per dare ancora più movimento alle sfumature e tonalità di questo parquet.

Per continuare il tour clicca qui: Attico ristrutturato a Vicenza

Problemi del parquet: dimensioni non conformi al contratto

Questa è una contestazione che può capitare, e che spesso nasconde un malinteso.
Quando si vende un parquet è sempre necessario ricordarsi che l'acquirente non è un esperto e non conosce le prassi in uso nel nostro settore dei pavimenti in legno. Se non vengono spiegate, ad esempio, le nozioni che seguono sulle misure dei pavimenti in legno si rischia di vedersi contestare la fornitura.

La regola generale, che andiamo a spiegare, è che nel settore dei pavimenti in legno per i piccoli formati le dimensioni (larghezza e lunghezza) sono fisse e ben stabilite mentre mano a mano che crescono i formati occorre abituarsi al fatto che, spesso, la larghezza è definita mentre la lunghezza può cambiare.

 

La Larghezza è data, la lunghezza no

Generalmente (non sempre) la larghezza è fissa mentre la lunghezza può essere variabile. Alcune aziende, ad esempio i giganteschi produttori cinesi, hanno standardizzato ed industrializzato il processo produttivo al punto tale che danno sia larghezza che lunghezza fissa. 
Mentre un medio produttore italiano, che parte dall'albero e realizza con procedimenti semi artigianali il tuo parquet, utilizza tutte le parti dell'albero, compresi i pezzi corti. Questi sono comunque utili per fare le partenze che altrimenti si dovrebbero ricavare tagliando tavole intere, con un inutile e sciocco spreco di materiale. 

 

"Ma sono tutti così corti?"

Può capitare che vedendo dei pezzi piccoli - che solitamente sono messi al di sopra degli altri nel bancale - il cliente si spaventi e blocchi il posatore. In realtà basta spostare i pacchi più corti che vengono posizionati in alto per rendersi conto che ci sono anche tavole di grandi dimensioni da utilizzare in centro stanza. 
Se il posatore o il direttore lavori sono esperti la cosa viene chiarita in pochi secondi e senza ulteriori strascichi, magari con una dimostrazione "a secco" dell'utilità di avere anche del cortame (uno dei modi per definire questi pezzi più corti) per le partenze contro muri. 

 

"E se le misure non sono quelle che avevo ordinato?"

Ma se hai ordinato una tavola di larghezza 200 e ti arriva in cantiere una tavola di larghezza 130, non si tratta di un malinteso ma di un vero e proprio errore. In questo caso vale sempre la norma Uni En che obbliga te, cliente finale, oppure, se l'hai nominato, il direttore lavori a controllare PRIMA della posa in opera ed a bloccare la posa se ci sono difformità come quella appena citata.

Pertanto ricordati di controllare bene le dimensioni del legno sia prima di firmare il contratto di acquisto (e chiedi spiegazioni al venditore se non ti sono chiare le indicazioni) e poi di controllarla all'arrivo in cantiere.
E, come al solito, non fare posare il legno se non sei sicuro che corrisponda a quanto ordinato. 

 

Chiara ha suggerito questo parquet per una villa a Sovizzo

Clicca qui per vedere altre foto di questa bellissima villa con uno splendido pavimento in parquet:

Villa elegante a Sovizzo (Vicenza)

Non adeguato stato, planarità, stabilità delle tavole di parquet

In questo caso la contestazione riguarda la deformazione delle tavole di cui ci si accorge al momento dell'apertura delle scatole consegnate in cantiere. 
 

Tipi di deformazione

Le deformazioni che si possono riscontrare negli elementi che costituiranno il pavimento in legno sono:

  • arcuatura: deformazione di un elemento nel senso della larghezza. La tavola è concava oppure convessa con la parte centrale della tavola più alta o più bassa rispetto ai bordi. Si dice anche che la tavola è "imbarcata". 
  • falcatura: deformazione di un elemento nel senso della lunghezza. La tavola "fa ponte" oppure "spancia". Le estremità della tavola sono più alte o più basse rispetto alla parte centrale. 
     
Problemi del parquet: la deformazione
Una delle possibili deformazioni del parquet


Una delle cause principali di queste deformazioni è un cattivo stoccaggio delle tavole, magari lasciate per settimane in cantiere. Il legno deve essere conservato in ambienti idonei, nel suo imballo originale e le scatole non devono essere appoggiate a terra o poste in piedi sulle pareti.
Il consiglio è quello di chiedere al vostro fornitore che ve le consegni il giorno stesso in cui devono essere posate e non settimane prima della posa.

Ad esempio noi stocchiamo il parquet in un magazzino protette e all'asciutto e poste su scaffalature ad almeno due metri da terra, in modo che si conservino perfettamente e le portiamo in cantiere solo il giorno in cui c'è anche il posatore, per essere sicuri che vengano posate quanto prima. 

Non idoneo stato dell'ambiente di posa

Ci si riferisce qui alla necessità che l'ambiente dove si andrà a posare il legno debba avere certi requisiti:

  • i serramenti devono essere presenti (non bastano le tapparelle o gli scuri o un nylon provvisorio nelle forometrie) 
  • i locali devono essere al sicuro dalle intemperie, non ci deve essere la possibilità che entri umidità in grandi quantità o addirittura pioggia
  • devono essere già ultimate le altre pavimentazioni 
  • devono essere completati i lavori dei bagni: installazione di apparecchi sanitari, rubinetti, docce etc. 
  • la temperatura dei locali deve essere superiore ai 15 °C
  • l'umidità ambientale deve essere compresa tra il 45% ed i 60%
  • se si posa su impianto radiante deve essere stato realizzato il ciclo di pre-riscaldamento

Uno dei maggiori motivi di contestazione è proprio quest'ultimo punto che abbiamo trattato nell'articolo linkato e a cui ti rimando per ulteriori approfondimenti. 

Per quanto concerne le opere che devono essere presenti ti invito a leggere, invece, l'articolo che tratta della giusta sequenza dei lavori in cantiere

Pavimento in legno di rovere sbiancato

Pavimento in legno di rovere sbiancato che abbiamo posato nella zona notte, compreso nel bagno della camera, per creare continuità in tutta la parte più intima della casa.

Vuoi vedere le foto di tutta l'abitazione? Clicca qui: Ristrutturazione a Montecchio

Non adeguate condizioni igro-metriche

Nel paragrafo precedente abbiamo detto come in cantiere le condizioni igro-metriche debbano prevedere una temperatura dei locali superiore ai 15 °C ed un umidità compresa tra il 45% ed i 60%. 

L'umidità dopo la posa

Ma ancora più importante è rispettare queste condizioni nelle settimane successive alla posa, anche se si è ancora in fase di cantiere. Per ottenere queste condizioni è importante aereare i locali, evitando l'umidità eccessiva che si può creare in cantiere a causa dell'asciugatura degli intonaci. 

La temperatura dopo la posa

Inoltre va tenuta controllata la temperatura che non deve scostarsi troppo dai valori "normali" in una abitazione, cioè dai 18 ai 30 gradi.  Se, per esempio, il cantiere rimane chiuso per l'intero mese di agosto, e ci sono vetrate che portano la temperatura a valori superiori a quelli standard, il legno soffre.

Una volta che la casa è abitata sarà più facile rispettare rispettare l'intervallo di valori di umidità e di temperatura "di equilibrio" che sono anche quelli che vanno bene per gli abitanti della casa. Una umidità eccessiva o un ambiente troppo secco, temperature eccessive o troppo basse, ambienti poco aereati farebbero ammalare noi così come creano problemi al nostro pavimento in legno. 

Posa di un pavimento in legno in un attico a Vicenza

Un parquet di rovere viene posato sul nuovo impianto di riscaldamento a pavimento dell'abitazione: lo schema di posa a spina ungherese e la colorazione del legno rendono questo pavimento unico e d'impatto.

Scopri l'attico in cui l'abbiamo posato:

Ristrutturare attico a Vicenza

Impianto di riscaldamento mal regolato 

L'affermazione dell'impianto di riscaldamento a pavimento al posto del tradizionale riscaldamento a termosifoni ha creato non pochi problema ai produttori e agli installatori di pavimenti in legno. Il parquet, infatti, ha una propria umidità (poco meno del 10%) e posto su di un sistema radiante si secca e le sue dimensioni si riducono. Ci si è dovuti adattare a questa richiesta con nuove tecniche, nuovi adesivi e modifiche alla produzione degli elementi lignei. 

Senza contare che il legno è un isolante per cui il calore fa più fatica a passare, o meglio, ci mette più tempo. Della convivenza parquet-impianto di riscaldamento a pavimento abbiamo parlato in un articolo dove ci siamo anche chiesti: quale pavimento in legno per impianto radiante a pavimento?

Il rischio - più volte riscontrato nei cantieri - è che il cliente al momento dell'accensione dell'impianto, alzi la temperatura dell'acqua nelle serpentine ad un valore troppo elevato, per accelerare il passaggio, creando uno shock al pavimento. 

Recentemente i problemi sono aumentati per l'avvento di impianti di riscaldamento a spessore sottile o di impianti di riscaldamento abbinati a sistemi di raffrescamento a pavimento. Questi nuovi impianti, se non ben gestiti, amplificano l'impatto delle problematiche viste. Per questo è molto importante che ci si attenga alle normative ed alle schede tecniche rispettando le temperature massime di circolazione dell'acqua nelle serpentine, con una regolazione prestabilita.  

Problemi posa parquet: attenzione all'impianto a pavimento

Se decidi di mettere l'impianto a pavimento con un parquet in legno devi tenere conto del materiale con cui stai entrando in contatto: stabilità, essenza, spessore, durezza. In questa realizzazione abbiamo posato il pavimento in legno di rovere sopra l'impianto.

Scopri la realizzazione:

Parquet rovere e bagni moderni: un attico a Vicenza

Fondo di posa (massetto o pavimento esistente) non idoneo 

Nessun pavimento può riuscire bene se il fondo su cui lo si va a posare non rispetta alcune caratteristiche ben precise, come la planarità, la compattezza, la stabilità.
Se il massetto viene commissionato ad un operatore e la posa del pavimento in legno ad un altro possono sorgere diversi problemi.

La direzione lavori o il committente potrebbero trovarsi a dover dirimere discussioni tra l'esecutore del massetto ed il posatore per una serie di errori che andiamo ad esaminare. 
 

problemi del parquet: massetto non adatto alla posa
Nella prima foto un massetto che "spolvera", nella seconda una crepa: questi fondi di posa non sono adatti per la posa del parquet e possono provocare problemi anche gravi.

Possibili problemi del massetto 

I problemi che troviamo più spesso su Massetti eseguiti da terzi sono:

  • massetto magro, che "spolvera" o sfarina
  • privo di barriera al vapore
  • con spessore errato 
  • con livello finale errato (troppo alto o troppo basso) 
  • non sufficientemente asciutto
     
Problemi del parquet: il massetto non idoneo
Massetti non ideonei alla posa: nella foto (1) superficie irregolare e presenza di fratture; nella foto (2) e (3) presenza di dislivelli e quindi mancata planarità, è di quasi 2 centimetri


Quali caratteristiche deve avere il massetto per evitare problemi al parquet?

Ne abbiamo parlato diffusamente esaminando, innanzitutto, il massetto e cioè lo strato di calcestruzzo specificamente pensato per accogliere un pavimento in legno che si realizza in caso di ristrutturazioni "importanti" o di nuove costruzioni.
All'importanza del massetto abbiamo dedicato due articoli che ti invito a leggere:

Quali caratteristiche deve avere un vecchio pavimento su cui incollare il parquet?

Abbiamo anche approfondito come si esegue la sovrapposizione, cioè l'incollaggio del pavimento in legno su un precedente pavimento in ceramica qui: parquet incollato su ceramica

Ed infine abbiamo specificato come si deve eseguire l'eventuale incollaggio del parquet su un altro parquet precedente: incollaggio di pavimento in legno su parquet esistente.

Sempre un unico interlocutore per massetti, primer, fornitura di parquet e posa

In tutti questi articoli abbiamo sempre evidenziato come il miglior consiglio sia quello di far eseguire sia i massetti che le eventuali opere di preparazione del fondo (stesura di primer o promotori di adesione) dalla stessa azienda che poi ti poserà il pavimento in legno.

Affidare la fornitura e la posa dell'intero pacchetto ad un unico operatore ti evita lo "scaricabarile" sia in cantiere che - nel caso le cose fossero gravi - in tribunale, in caso di problemi ai pavimenti. 

Problemi del massetto e danni al parquet

Superficie del fondo di posa non idonea

Il direttore lavori, che come sappiamo ha la responsabilità di controllare le varie fasi di posa dei pavimenti, dovrà controllare (o far controllare) con attenzione la superficie del piano di posa per capire se è o meno idonea alla posa dei pavimenti in legno. 
Una superficie "polverosa", che non consenta un tenace aggrappo del collante potrebbe dar luogo a problemi di distacco delle tavolette. Così come va evitato di posare su massetti o pavimenti crepati, instabili o che si muovono. 

Il principale problema della superficie del fondo di posa

Tra i vari problemi che si possono riscontrare nella superficie del massetto il principale è il bleeding che qui in Veneto traduciamo dicendo che "il massetto spolvera".  
Il fenomeno, generalmente, si verifica con un troppo rapido essiccamento della superficie del massetto (o del livellante) che da luogo ad una polvere di superficie su cui è impossibile incollare alcunché. Inutile pulire il massetto perché dopo qualche minuto la polvere si ripresenta, frutto dello sgretolamento della parte alta del massetto. 

Per evitare di correre rischi abbiamo scritto un articolo con i 12 controlli che consigliamo di far fare sul massetto prima della posa del pavimento in legno

Problemi pavimenti legno: meglio iniziare con un buon sottofondo

Un buon pavimento in legno parte con un buon sottofondo: nel caso di questo sottotetto abbiamo dovuto optare per un sottofondo a secco di basso spessore.

Scopri come abbiamo proceduto:

Rendere abitabile un sottotetto

Problemi del parquet: stesura di poco o troppo collante

La stesura del collante sul letto di posa va fatta a campo pieno e ci si deve aiutare con l'apposita spatola a dosare la quantità in modo che non sia eccessiva. Una quantità eccessiva di collante emergerebbe dalle fughe tra una tavoletta e l'altra, una quantità troppo scarsa non sarebbe in grado di assicurare la tenuta del tempo dell'incollaggio. 

Il direttore lavori ed il committente devono verificare che la colla venga stesa a campo pieno e non "a tasti". L'incollaggio a tasti non è consentito perché porta ad una serie di conseguenze negative. 

Perché alcuni posatori lo fanno? Perché il costo elevato del collante per il legno comporta una incidenza molto elevata al metro quadrato e se il prezzo di posa è "tirato" il posatore può risparmiare due o tre euro semplicemente diminuendo il consumo di collante al metro quadrato. 

 

Come si esegue l'incollaggio del parquet

Macchie di adesivo sul parquet

 
Se si pulisce subito: no problem!

In questo caso un problema davvero banale può trasformarsi in un guaio grave se non si interviene immediatamente. È del tutto normale che il posatore, finchè sta incollando le singole doghe di legno prefinito, tocchi accidentalmente l'adesivo e poi la superficie di una tavoletta, sporcandola. In questo caso se si interviene immediatamente togliendo con straccio e detergente (che vanno già preparati anticipatamente) il problema svanisce.

 
Se si aspetta: disastro!

Ma se il posatore non se ne avvede, oppure non se ne preoccupa rimandando ad un momento successivo la pulizia del pavimento questo piccolo problema può diventare di difficile risoluzione. Una volta che l'adesivo catalizza e si indurisce la pulizia si dovrà tentare con prodotti specifici oppure (più probabilmente) dovrà avvenire tramite rimozione meccanica con tutte le conseguenze del caso...

Problemi nel parquet dovuti a errata scelta del collante

Il legno è una materia viva, che si muove e che reagisce a sbalzi di temperatura ed umidità. Per questo serve un collante tenace ma anche elastico, in grado di consentire al legno piccoli movimenti ma, nel contempo, impedirne il sollevamento.

Risparmiare sul collante, specie quando si è speso un bel po' per il pavimento, è una scelta assolutamente poco intelligente.  

Abbiamo dedicato alla scelta dell'adesivo un articolo che trovi qui: "Il collante per il legno". 

Problemi del parquet: il mancato rispetto dei tempi

I tempi in un cantiere sono tanto importanti quanto trascurati. Seguo ormai da 25 anni i cantieri della Fratelli Pellizzari nelle zone di Vicenza e Verona, e più passa il tempo più è evidente come l'urgenza sia divenuto il driver principale. Nelle trasmissioni televisive americane che mostrano ristrutturazioni (tra l'altro spesso di dubbia qualità) il fattore tempo è sempre prioritario. Non ci si chiede se il lavoro durerà 40 anni ma se lo si riesce a concludere entro una settimana. 

Questo aspetto si vede anche dalle proposte dei cataloghi di produttori di chimica per l'edilizia che sono sempre più ricchi di additivi acceleranti, di massetti rapidi, di collanti ultrarapidi. 

Tutto questo, credo tu l'abbia già intuito, è nemico del legno che ha bisogno di adattarsi lentamente per diventare pavimento di casa tua. E che non ha bisogno di essere calpestato, appena dopo la posa, da frettolosi e disattenti impiantisti, cartongessisti, installatori di lampadari o quant'altro. 

 

 

Pavimento in legno in cucina, comporta problemi?

Un pavimento in legno di rovere verniciato, posato a colla su massetto, non comporta nessun tipo di problema.. neanche in cucina!

Clicca qui per visitare questa abitazione: Casa nuova in provincia di Vicenza

Non mantenimento delle condizioni ottimali per il parquet

Quando l'albero viene abbattuto può contenere, a seconda della specie legnosa, dal 50% fino al 300% di umidità. Dopo il taglio dell'albero l'acqua inizia a fuoriuscire provocando una perdita di peso ma non una diminuzione di volume. Solamente quando il legno raggiunge valori di umidità interno al 30% inizia a fuoriuscire anche l'acqua delle parete cellulari ed inizia a diminuire il volume del legno. Questo rappresenta il problema principale dei pavimenti in legno: la perdita o l'aumento di volume in seguito a variazioni della percentuale di umidità contenuta. 

Di questo abbiamo parlato approfonditamente nell'articolo: "legno ed umidità" ed anche nell'articolo "legno e danni da umidità". 

L'attenzione a questo problema deve essere data sia prima della posa, sia successivamente, durante l'intera vita del pavimento. Fortunatamente le condizioni di umidità ambientale (e di temperatura) sono le stesse che dobbiamo tenere nella casa perché sia salubre viverci. 
 

Problemi del legno: umidità e temperatura

 

Nella tabella soprastante, cerchiate di verde, le condizioni di equilibrio dei pavimenti in legno. 

Problemi del parquet: l'ossidazione

Come abbiamo più volte detto il parquet in legno si distingue, da altri materiali, per essere naturale. E tra le varie caratteristiche di un pavimento naturale vi è quello di "cambiare" con il tempo. Tra l'altro questo è uno dei motivi per cui ci si affeziona ad un pavimento in legno (e non ci si affeziona ad un pavimento in PVC). 

A cambiare è anche il colore del legno con un fenomeno che prende il nome di "ossidazione". Come ripeto: si tratta di un fenomeno naturale che dipende dal fatto che il legno è fotosensibile e cioè che cambia colore a seguito dell'esposizione al sole (o meglio ai raggi ultravioletti).

Potresti quindi aver scelto un legno di un essenza particolarmente scura e di aver visionato un campione, in negozio, in cui l'ossidazione ha già fatto il suo lavoro, e trovarti a discutere con il venditore perché il legno che ti è arrivato in casa è eccessivamente chiaro, quasi biondo. 

Può sembrare impossibile che quel legno si trasformi nell'essenza scura vista in negozio eppure in pochi mesi l'ossidazione farà il suo lavoro ed il tuo legno sarà del tutto simile a quello scelto. 
Ovviamente il fenomeno si presenterà più intenso in corrispondenza ad una parete vetrata esposta a sud e verrà evidenziato se decidiamo di porre sul pavimento dei tappeti (per questo motivo sono sconsigliati se non dopo almeno un anno dalla posa). 

Perchè aspettare un anno? Perchè il fenomeno si presenta molto più intenso nei primi mesi per poi diminuire di entità dopo circa 6/12 mesi. Certamente continuerà a cambiare nel tempo, ma in modo quasi trascurabile.

Tutti i prodotti cambiano colore nello stesso modo? Assolutamente no. Moltissimo dipende dalla tipologia di essenza scelta: l'Iroko arriva in cantiere chiaro e diventa, in pochi mesi, molto, molto scuro. Il Doussiè ha un colore chiaro e aranciato prima di essere posato e poi diventa di un rosso intenso e cupo. E così via. 

Come vira il colore?

SPECIE COLORE ORIGINALE COLORE VIRATO
Abete Rosso Bianco giallognolo Bruno giallognolo con nodi scuri
Larice Arancione rosso con alburno biancastro e nodi bruni Rossastro intenso con alburno giallognolo e nodi scuri
Acero Biancastro con sfumature giallognole e/o rosate Giallognolo/Biancastro intenso
Ciliegio Rosato iridescente sfumature brune Rossastro bruno iridescente
Ciliegio Americano Rossastro intenso iridescente Rosso cupo iridescente
Faggio Biancastro/Rosato Rosato intenso
Faggio evaporato Rosato intenso Rosato cupo verso rossastro
Frassino Biancastro/Giallognolo con sfumature rosate Giallognolo grigiastro
Noce Grigio/Biancastro con durame Nocciola con durame bruno
Rovere Giallognolo con sfumature nocciola e/o rosate Giallo con sfumature più cupe
Ulivo Giallognolo con variegature grigio/brune Giallo con variegature brune/nere
Afromosia Giallognolo intenso con sfumature dorate Bruno marrone con sfumature ocra
Doussiè Rosato intenso con sfumature dorate Rossastro intenso e sfumature iridescenti
Iroko Giallognolo/Verdastro con sfumature cupe Bruno/Marrone con sfumature giallognole
Muhuhu Bruno chiaro con sfumature verdastre Bruno/Marrone con sfumature verdastre
Padouk Arancione/Rosso brillante Rosso bruno cupo
Wengè Bruno con variegature chiare Nerastro con variegature bruno chiaro
Balsamo Bruno/Rossiccio con sfumature iridescenti  Bruno/Rosso cupo con sfumature iridescenti
Cerejeria Giallognolo brunastro con sfumature chiare Bruno/Arancione scuro
Guatambù Giallognolo/Avorio con sfumature grigio/brunastre Giallognolo/Brunastro
Ipè Lapacho Bruno/Rossastro con sfumature verdastro cupo Bruno/Rossiccio cupo
Ipè tacabo Brunastro con sfumature verdastre e giallognole Bruno/Oliva con sfumature intense
Courbaril Arancione/Rossiccio cupo Bruno/Rossastro
Sucupira Parda Rossastro/Cioccolata Bruno
Tatajuba Giallognolo cupo tendente al dorato Rossastro con intense sfumature dorate
Inizia Rosato intenso e cupo Rosso cupo
Teak Bruno/Giallognolo con variegature brune intense Bruno/Dorato con variegature nere

 

Formazione di condensa superficiale: il punto di rugiada

La formazione di condensa sulla superficie del parquet è una delle problematiche più subdole che possono verificarsi in un pavimento in legno. Il fenomeno si crea quando sotto alla stanza dove è posato il pavimento in legno c'è un locale "freddo": un portico, un garage o comunque un locale non riscaldato.

Il differenziale termico tra il locale riscaldato e quello non riscaldato può superare, in alcuni momenti dell'anno anche i 10 gradi centigradi, dando luogo al fenomeno della condensa.

Per capirci lo stesso fenomeno che si verifica quando si prende una bottiglia fredda dal frigo e la si mette in tavola: le goccioline che si creano sulla superficie esterna del vetro non è acqua che esce dalla bottiglia ma umidità ambientale che si condensa sul vetro freddo.

Queste goccioline, che si creano a pavimento, possono danneggiare gravemente il nostro parquet. Le soluzioni? è necessario che il locale sottostante "freddo" sia isolato a soffitto, ad esempio con un cappotto termico, in modo che il solaio rimanga "tiepido", non si raffreddi fino a creare il punto di rugiada.

Di questo fenomeno abbiamo parlato anche qui: "il legno ed i problemi con l'umidità".

Un esempio di problemi di questo tipo lo trovi qui sotto cliccando su "dettagli".

Perizie che hanno dimostrato il danno da umidità di condensa su pavimenti in legno posati al di sopra di ambiente "freddo":

Posa su solaio freddo:
http://www.romitilegno.it/articoli/posatore/POSATORE68.pdf

Posa su stanza sopra a locale tecnico con cisterne:
http://www.romitilegno.it/articoli/posatore/contenzioso.pdf

Posa su solaio con igloo non isolato termicamente:
http://www.romitilegno.it/articoli/posatore/igloo49.pdf

 

Pulizia del parquet

La pulizia del parquet può diventare un problema quando è eseguita con troppa acqua oppure quando il lavaggio avviene con eccessiva frequenza
Sappiamo, infatti, che il parquet teme l'umidità per cui la manutenzione va eseguita tenendo conto di alcune semplici regole ed utilizzando i prodotti opportuni. 
Abbiamo parlato di tutto questo qui:

La pulizia e manutenzione del parquet 

Delaminazione del parquet prefinito

Per delaminazione intendiamo il distacco dello strato nobile dal supporto in un parquet multistrato prefinito. Le cause non sempre sono facili da identificare ma in genere si tratta di una anomalia nella fase produttiva di incollaggio e di pressatura, tra lo strato di nobile e gli strati sottostanti. A volte può esserci una non uniforme spalmatura dell'adesivo magari dovuta ad un funzionamento irregolare dei macchinari.
Se a questa anomalia si sommano delle condizioni igrotermiche di messa in esercizio del pavimento troppo "brusche", come ad esempio una accensione a temperature troppo alte dell'impianto a pavimento, è possibile arrivare al (parziale) distacco del nobile.

Per il posatore è del tutto impossibile prevedere questo fenomeno o porvi rimedio in fase di posa, perchè il fenomeno è nascosto e si rivela solamente in seguito.

Va detto che, a prescindere dalle cause e dalla difficoltà di anticiparlo, esistono rimedi abbastanza veloci da mettere in pratica per sistemare la pavimentazione.

 

Problemi del parquet: la delaminazione dello strato nobile
Delaminazione dello strato nobile superficiale di un pavimento in parquet prefinito.


Abbiamo esaminato cause e rimedi della delaminazione del parquet prefinito qui:

Delaminazione del prefinito

Problema: presenza di tarli nel parquet

La presenza di tarli in un parquet prefinito è diventata un fenomeno estremamente raro. Ne abbiamo parlato in un articolo dove abbiamo anche raccontato di un caso specifico successo qui a Vicenza: tarli nel parquet

Come abbiamo spiegato nell'articolo gli insetti aggrediscono il legno per procurarsi cibo ma lo trovano solamente nella parte più morbida della tavola, l'alburno. Per questo motivo ti consigliamo di evitare di scegliere tavole che, oltre al  "durame" - la parte che di solito costituisce il pavimento in legno - contengano anche parti di l'alburno. Il durame contiene tannini e terpeni, sostanze che conferiscono al legno una grande resistenza agli agenti patogeni. 

Sebbene, come detto, l'aggressione da parte di insetti sia rara nei legni stratificati, in fase di scelta del parquet chiedi al venditore di avere uno strato nobile con una scelta che sia esente da presenza di alburno in modo da essere ancora più tranquillo.  

Pavimento in legno in tutte le stanze dell'abitazione

Il gres che riveste gli scalini d'entrata si accosta al pavimento in legno di rovere posato in tutta l'abitazione: l'incontro di due materiali, se fatto con attenzione e precisione, non crea problemi.

Vuoi vedere altri dettagli? Clicca qui: Casa nuova a Novale di Valdagno

Deformazione del parquet dopo la posa

Le controversie derivanti da deformazioni dei pavimenti in legno che avvengono qualche tempo dopo la posa in opera rappresentano una quota non trascurabile del contenzioso nel settore. Vediamo di capirne cause e accortezze per evitarle.

La posa in opera di pavimenti in legno rappresenta un'operazione che deve necessariamente tenere conto delle specificità del materiale. In particolare non è possibile ottenere un risultato ottimale e duraturo se non sono soddisfatti alcuni requisiti preliminari, fra i quali occupano un posto preminente quelli riguardanti l'umidità. Abbiamo già parlato dell'umidità del massetto e dell'umidità ambientale che possono provocare dissesti come fessurazioni, rigonfiamenti, sollevamenti, distacchi, spinte abnormi sui manufatti adiacenti.

Tornerei ad evidenziare che quando si parla di "fare attenzione all'umidità" si intende fare attenzione all'umidità delle tavolette, all'umidità del fondo di posa e all'umidità ambientale. Ma occorre fare anche attenzione all'evoluzione dell'umidità negli ambienti da quando il legno viene posato alla messa in esercizio dell'abitazione (la fase post posa con cantiere chiuso è pericolosa).

Che cos'è l'imbarcamento naturale

L'assunto di partenza è che prima della posa vanno controllate le liste in modo da escludere che presentino irregolarità tali da eccedere le tolleranze ammesse dalle norme tecniche. Di questo abbiamo già parlato in un paragrafo precedente.
Una volta posato il pavimento in legno sopporterà una deformazione naturale in quanto sta cercando l'equilibrio igroscopico con l'ambiente circostante. La variazione di volume delle tavole avrà come conseguenza il fenomeno delle fessurazioni e l'imbarcamento delle tavolette. Nella stra-grande maggioranza dei casi si tratta di fenomeni naturali, tollerabili e tollerati dai clienti. Ma in alcuni casi i fenomeni sono più acuti e superano la soglia di tolleranza.

Le deformazioni del parquet: diagnosi e rimedi

L'esperienza da "naturale" diventa sgradevole quando il pavimento inizia a muoversi in modo anomalo e le tavolette del parquet presentano delle evidenti forme "bombate" o "incavate" (con questi termini ci si riferisce alla vista dall'alto).

In questi casi vanno cercate le cause e, se possibile, trovati dei rimedi. Data la vastità dei casi possibili è difficile, qui, essere esaustivi, ma proviamo ad elencare le possibili cause:

  • al momento della posa il legno era troppo umido: l'umidità di equilibrio delle tavole era troppo alta rispetto a quella finale di esercizio
  • al momento della posa il legno era troppo secco
  • al momento della posa l'ambiente è troppo umido: gli intonaci e la tinteggiatura non sono completamente asciutti, gli ambienti sono insufficientemente ventilati, piove dentro o si forma condensa
  • dopo la posa l'ambiente è troppo secco
  • dopo la posa l'ambiente è troppo umido (porte e finestre chiuse in fase di cantiere con muri ancora in fase di asciugatura)
  • il massetto è troppo secco (presenza di impianto a pavimento acceso mentre si posa)
  • il massetto è troppo umido. Questa è la principale causa di problemi. Gli strati del fondo di posa cedono umidità al legno che rigonfia.
  • ci sono perdite occulte di acqua dall'impianto. In questo caso la deformazione è limitata ad una specifica zona.
problemi sul parquet, deformazioni

 

Presenza di condensa sul pavimento

Danni da condensa sul pavimento

Questo è uno dei fenomeni più subdoli e dannosi. Solitamente sfocia in una controversia legale perchè il posatore è certo di aver posato correttamente e che il pavimento, palesemente rovinato da umidità ambientale, si sia danneggiato per la presenza di acqua in superficie (magari per un allagamento?). Il cliente, dall'altra parte, nega nel modo più assoluto che siano stati versati liquidi sul pavimento o che ci siano stati allagamenti ed è (comprensibilmente) inferocito per aver pagato il pavimento e vederlo, dopo pochi mesi dalla posa, completamente compromesso.
Il fatto è che entrambi hanno ragione.

I motivi della presenza di umidità in superficie

Non occorre che un pavimento in legno sia allagato per danneggiarlo. Lo stesso danno può essere prodotto a causa della condensa il pavimento non è stato allagato ma ha subito un danno per la presenza di umidità nella superficie. Il danno si evidenzia, solitamente, sotto forma di marcata ondulazione della superficie ma può arrivare fino al distacco del parquet. In ogni caso sarà evidente l'intervenuta dilatazione del materiale che si presenta inequivocabilmente "rigonfiato" e la superficie delle tavolette anzichè planare sarà concava.

Per capire i motivi della presenza di acqua in superficie occorre fare un passo indietro.
L'acqua è, infatti, presente intorno a noi anche in forma gassosa, sotto forma di vapore acqueo e può essere che, per una serie di fattori, grazie al fenomeno della condensa, si depositi sul pavimento passando allo stato liquido. 
Quando accade?
Occorre che si verifichino alcuni fattori:

  • la causa più diffusa è la presenza di un locale non riscaldato sotto al solaio dove è stato posato il pavimento in legno. E' sufficiente uno spazio di limitate dimensioni, anche di pochi centimetri di altezza, ma non riscaldato (ovvero aperto verso l'esterno). Questo serve per creare il differenziale termico tra l'ambiente pavimentato in parquet e riscaldato ed il sottostante locale non riscaldato, differenziale fondamentale perchè si sviluppo il fenomeno della condensa;
  • la natura degli strati di supporto del pavimento: al fine di generare la condensa superficiale non devono contenere pannelli isolanti (per esempio quelli dell'impianto a pavimento).

Questi due fattori possono provocare la formazione di condensa in superficie e danneggiare il legno.

Impianto di raffreddamento e condensa superficiale nel parquet

Ma il fenomeno può accadere anche a causa degli impianti! Un'altra causa più recente di formazione di condensa superficiale è la presenza di un impianto di raffrescamento funzionante con una cattiva gestione della deumidificazione degli ambienti.

Anche in questo caso l'umidità ambientale finirà per condensare a pavimento compromettendo il parquet.

Come evitare la condensa nel parquet

Se hai previsto un impianto di raffrescamento a pavimento è importante che vengano poste delle sonde a livello del pavimento in grado di attivare la deumidificazione se i valori di umidità sono troppo elevati.

Se c'è un locale freddo sottostante a dove verrà posato il parquet è necessario costruire un cappotto isolante (a soffitto del locale freddo) in modo da spostare il punto di rugiada all'interno del locale freddo e rendere praticamente indifferente la presenza di un differenziale termico. In questo modo i pericoli della condensazione nel piano di posa sono definitivamente archiviati.

 

Sensori anti allagamento

Grazie!

Grazie per aver letto questo mio articolo tecnico sui pavimenti in legno, spero ti abbia aiutato a capire quanto sia importante scegliere un parquet di qualità e quanto la posa sia importante.

Se vuoi rifinire la tua casa con un pavimento in legno, ed abiti in provincia di Vicenza e Verona, puoi fissare un appuntamento nello Showroom più comodo a te! Con i miei colleghi progettisti sceglierai finitura ed essenza, noi ci conosceremo invece in fase di cantiere ma nelle settimane prima potrai farmi tutte le domande tecniche che vorrai.

Prima di sceglierci, tieni presente che noi siamo una piccola azienda, una impresa specializzata nelle finiture di interni composta da un team di arredatori. Ci piace trovare delle soluzioni su misura per ogni cliente e lavorare con i prodotti più belli e qualitativamente migliori quindi è difficile per noi utilizzare prodotti economici perché diamo una serie di servizi che sono "compresi nel prezzo" tra cui consulenza, progetto, sopralluoghi...

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RUOLO: Responsabile tecnico di cantiere
SEDE: Gambellara

Commenti

grazie sig. Girardi, ho trovato esaustivo quanto da lei scritto ed ora credo di conoscere molto meglio il mio attuale parquet e di avere più certezze quando deciderò di passare a parquet anche nell'ambiente living e nella seconda cameretta. In quel momento certamente contatterò anche voi per consigli e preventivi.
Nel leggere a fondo quanto da lei descritto circa i possibili difetti di un parquet non ho trovato quello che da circa sei mesi considero, probabilmente sbagliandomi, un difetto dei parquet installati oltre 10 anni fa in due camere da letto della mia abitazione. Si presenta una sgradevole polvere bianca praticamente tutti i giorni simile a farina e con anche piccolissime scaglie. Il prodotto a suo tempo installato è della Tekno ed è denominato Rekord "pavimento in legno a due strati con incastro sui quattro lati".
Mi sa dire qualcosa in merito e cosa posso fare per mitigare questo problema?
La ringrazio e le chiedo scusa per il disturbo, ma ciò che lei ha pubblicato mi fa capire che sono di fronte ad una persona veramente competente nel settore.
Cordialmente.
Alberto Mascaretti

10/04/2021 - Mascaretti Alberto

Gentile Alberto,

grazie per le sue parole. Non riesco, però, a darle una risposta sul problema di cui mi parla. Strano che capiti dopo 10 anni. Da come descrive questa "farina" mi viene da pensare che si tratti di tarli, ma dal momento che non mi descrive forellini nel pavimento, mi viene da pensare che magari siano presenti in qualche mobile o nele travi del soffitto?

mi faccia sapere,
buona serata

12/04/2021 - michele

Buon giorno,
ho letto con interessi i vostri articoli ed interventi, e mi interessa un vostro parere tecnico su quanto accaduto al nostro parquet.
Alcune info: 3 strati rovere verniciato - posato su massetto autolivellante - colla silanica - pavimento radiante - lavoro eseguito oramai quasi 10 anni fa.
Lo scorso autunno (verso metà autunno), prima dell'accensione dell'impianto a pavimento, nella zona living la porzione centrale di parquet (circa 4-5 mq) si è sollevata formando una "bolla": camminandoci sopra questa "bolla" si schiacciava in maniera elastica.
Accesso l'impianto, questa bolla è sparita nel giro di pochi giorni, ma adesso le tavole si sentono battere a vuoto, come se fossero diventante flottanti!
Non ci sono stati sversamenti di liquidi ne perdite nell'impianto radiante.
Quali cause potreste ipotizzare dopo così tanti anni dalla posa?
E, cosa più importante, come rimediare/intervenire?

Grazie.

10/03/2023 - Stefano

Ciao Stefano,
le cause possono essere molte ma sicuramente riconducibili ad una presenza di umidità (sversamento di acqua? infiltrazioni da serramenti o da lucernari? formazione di condensa? etc) che ha provocato la dilatazione ed il conseguente sollevamento del pavimento nella porzione centrale.
Questo sollevamento ha provocato lo scollamento dal massetto delle tavole che, una volta ridotta l'umidità hanno ridotto la loro massa e si sono ri-adagiate sul massetto.
La soluzione potrebbe essere - ma occorre vedere dal vivo quanto accaduto  - il reincollaggio delle tavole se non sono danneggiate.
Grazie ciao!

10/03/2023 - michele

Buon giorno,
Le scrivo per un consiglio. Nel corso della posa di un parquet massello di rovere nel mio appartamento è accaduto che data la prima mano di vernice all' acqua il pavimento ha cambiato colore, si è scurito, virando al grigio. Inoltre, sono emerse delle macchie giallognole su gran parte del parquet. Alcuni suoi colleghi mi hanno parlato di tannino, come rimuoverlo e bloccarlo?
I posatori non hanno preventivamente passato un fondo protettivo al rovere prima di verniciarlo ad acqua, sono responsabili?
Grazie

14/03/2024 - Imma

Buongiorno Imma,
occorre fare un sopralluogo sul posto ed una analisi per capire che cosa è successo e quali sono le cause. Da quanto scrive il problema sembra importante per cui le consiglierei di consultare un perito esperto di pavimenti in legno. Alcuni nominativi li trova nell'articolo qui sopra
Grazie,

15/03/2024 - michele

Buongiorno, sto facendo fatica a trovare periti esperti in pavimenti in legno nella zona di Firenze.
Dove, come posso accedere ad un database o qualsivoglia lista di professionisti in tale senso?
Coi metodi tradizionali di ricerca sto facendo fatica.
Grazie mille!

20/05/2024 - Matteo

Ciao Matteo,
ho trovato un elenco con anche esperti di parquet tra i consulenti iscritti in Tribunale nella zona di Firenze, clicca qui:
ALBO CONSULENTI TECNICI DEL TRIBUNALE
Spero di esserti stato utile,
ciao!

20/05/2024 - michele

Buongiorno. Molto interessante la vostra analisi e suggerimenti circa la posa e la manutenzione del parquet.
Approfitto quindi per chiedervi un vostro consiglio o suggerimento per il mio problema.
Qualche giorno orsono hanno completato la lamatura e la ripresa, laddove necessario (circa 20 mq), del mio parquet in teak asia per circa 80 mq della mia abitazione. Abbiamo chiesto all'installatore/maanutentore di ottenere un risultato il più chiaro possibile e per questo ci è stato suggerito l'uso di una vernice ad acqua opaco naturale. Dopo la lamatura, il parquet era bellissimo e confacente alle nostre aspettative ma, dopo la verniciatura, abbiamo constatata la presenza di aloni più chiari (sia sulla superficie solo lamata che su quella sostituita) che l'installatore ci ha riferito essere del tutto normali per il teak appena installato e che nel tempo si sarebbero senza dubbio attenuati. La cosa strana è che tali aloni non sono presenti per l'intera lunghezza delle superfici ma concentrati solo in alcuni punti, come fossero dipendenti da una copertura non uniforme della vernice naturale utilizzata.
Vi sarei grato se poteste darmi alcuni consigli o suggerimenti in merito .
Grazie

10/11/2024 - Maurizio

Ciao Maurizio,
da quanto scrivi direi che ha ragione il posatore e che, una volta asciugata, la vernice sarà più uniforme. Tieni presente, comunque, che si tratta di una verniciatura stesa "a mano" che non potrà mai avere la perfezione e l'uniformità di una verniciatura industriale fatta in fabbrica.
Se cerchi imperfezioni, sovrapposizioni, righe o aloni in una verniciatura fatta a mano li troverai sicuramente. Ma questi non sono difetti, anzi. Sono caratteristiche che costituiscono un plusvalore per un manufatto e vanno accettate ed apprezzate.
Ciao!
 

14/11/2024 - michele

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