Come si dimensiona un impianto di riscaldamento a pavimento: guida completa
Progettare un impianto di riscaldamento a pavimento non significa solo posare i tubi sotto il pavimento: richiede una corretta analisi delle caratteristiche dell’edificio, delle esigenze degli ambienti e delle variabili climatiche, in modo da garantire comfort, efficienza energetica e durata dell’impianto.
1. Determinare la potenza necessaria per ogni ambiente
Il primo passo per dimensionare un impianto radiante è capire quanta energia serve per riscaldare ciascun locale. Questo dipende da diversi fattori:
- Tipologia e isolamento dell’edificio: edifici moderni o ristrutturati con un buon isolamento richiedono meno potenza rispetto a edifici più vecchi.
- Tipologia di pareti, pavimenti, soffitti e serramenti: le superfici disperdono calore in modo diverso a seconda dei materiali e dello spessore.
- Clima locale: in zone più fredde sarà necessario fornire più energia per mantenere la temperatura interna desiderata.
- Ricambio d’aria e ventilazione: ambienti con molta aerazione naturale o meccanica perdono più calore.
Una volta valutati questi fattori, si stabilisce la potenza termica necessaria per ciascun locale e quindi per l’intero edificio, in modo da dimensionare correttamente l’impianto.
2. Suddividere gli ambienti in circuiti
Un impianto a pavimento è costituito da più circuiti idraulici collegati a collettori. La lunghezza di ciascun circuito deve essere limitata per garantire uniformità di riscaldamento e ridurre le perdite di carico: circuiti troppo lunghi non riescono a distribuire il calore in modo omogeneo.
La superficie di ogni locale viene quindi suddivisa in uno o più circuiti, ciascuno con tubazioni disposte a passo regolare, ovvero con una distanza costante tra un tubo e l’altro.
3. Scegliere passo e diametro delle tubazioni
Il passo (la distanza tra i tubi) influisce direttamente sulla potenza erogata per metro quadrato: tubi più ravvicinati distribuiscono meglio il calore, ideale per pavimenti delicati come il legno; tubi più distanziati possono essere sufficienti per pavimenti in piastrelle o marmo.
Il diametro delle tubazioni va scelto in base alla lunghezza dei circuiti e alla portata necessaria: tubi troppo piccoli richiedono pressioni elevate e possono ridurre la durata del sistema, mentre tubi più grandi aumentano costi e ingombro.
4. Scegliere la temperatura di mandata e ritorno
Gli impianti radianti funzionano con acqua a bassa temperatura rispetto ai radiatori tradizionali. La temperatura dell’acqua che entra nel pavimento (mandata) e quella che ritorna devono essere calibrate in modo da garantire comfort e sicurezza per la superficie calpestabile: troppo calda potrebbe danneggiare il pavimento e risultare sgradevole, troppo fredda non garantirebbe il riscaldamento desiderato.
La scelta dipende anche dal tipo di generatore (caldaia a condensazione, pompa di calore, ecc.) e dalla stratigrafia del pavimento.
5. Regolazione dell’impianto e curva climatica
Per ottenere il massimo comfort e risparmio energetico, l’impianto è collegato a un sistema di regolazione che modula la temperatura dell’acqua in base alla temperatura esterna.
- In giornate fredde la mandata aumenta per mantenere la temperatura interna costante.
- Quando fuori fa più caldo, la mandata diminuisce per evitare sprechi.
La regolazione può essere anche zonale, con termostati separati per stanza, in modo da gestire ambienti diversi con esigenze differenti.
6. Verifica del comfort e della risposta dell’impianto
Il pavimento radiante ha una certa inerzia: riscalda e raffredda lentamente. Questo significa che la temperatura interna è molto stabile, ma richiede una programmazione anticipata in caso di cambi rapidi di temperatura.
La stratigrafia del pavimento, lo spessore del massetto e il tipo di rivestimento influenzano la velocità con cui il calore si diffonde nell’ambiente e la temperatura superficiale massima, che deve rimanere entro limiti di comfort, soprattutto per pavimenti in legno.
7. Manutenzione e bilanciamento
Anche se ben progettato, un impianto radiante richiede controlli periodici: verifica della pressione, controllo dei collettori, eventuali regolazioni delle valvole.
Il bilanciamento idraulico è fondamentale per assicurare che ogni circuito distribuisca il calore correttamente, evitando zone più fredde o più calde all’interno dello stesso ambiente.
Commenti
Ciao Giovanni e grazie per la tua domanda.
La temperatura di mandata di un impianto di riscaldamento a pavimento può certamente variare in relazione alle varie disposizioni previste dalla legge 10, ma la condizione essenziale è che
Pertanto il fluido caldo di mandata dalla caldaia all'impianto di riscaldamento a pavimento deve potere essere gestito rispettando sia le variazioni di temperatura esterna ma rispettando anche i parametri citati e questo permetterà al pavimento di legno di godere di una lunga durata e di un'ottima stabilità.
grazie per averci consultato, ciao!
Ciao e grazie per le informazioni che date!
Vorrei posare il parquet sopra ad un impianto di riscaldamento a pavimento. Mi sono letto la scheda prodotto del produttore del parquet e scrive che dovrebbe esserci un limite superiore alla temperatura di mandata dell'acqua nell'impianto.
Ho chiesto all'idraulico ed anche al termotecnico se si riesce a far mettere un limitatore di temperatura ma mi dicono che non è possibile perché la normativa impone l’adozione di regolazioni climatiche.
Ne consegue che la temperatura di mandata dell'impianto è in funzione di quella esterna. Ad esempio se la temperatura esterna è -5°C la temperatura di mandata sarà di 35°C.
In questo esempio la temperatura sarà superiore ai 33 gradi indicati dalla scheda tecnica del produttore.
Se poi la temperatura esterna scende a -10° la temperatura di mandata sarà di 40°C
Quindi io non posso garantire, sempre e in ogni condizione, che la temperatura di mandata sia inferiore ai 33°C come scritto nella scheda tecnica del parquet. Magari sarà per pochi giorni o per una settimana, ma può accadere che la si superi, non c’è nulla da fare!
Questo significa che non posso posare un parquet?
Ciao Enzo,
l'utilizzatore finale ha il compito di garantire condizioni ambientali consigliate e contenute nella scheda prodotto del materiale, nel tuo caso del parquet, come stabilito dal DL 5 settembre 2005 n. 206 e successive modifiche.
Il rispetto di queste condizioni, però, non giova solo al pavimento in legno, ma soprattutto al benessere fisico tuo e delle persone che vivranno nella tua rinnovata casa.
Per questo motivo ti consiglio di valutare, almeno, una ventilazione puntuale. La ventilazione meccanica ha un costo che supera i 5.000 euro e in qualche caso si avvicina ai 10.000 euro. Mentre quella puntuale costa circa 500 euro per ogni apparecchio e ti garantisce un minimo di aerazione sufficiente al benessere del parquet.
ciao!
Ciao,
ho intenzione di posare l'impianto di riscaldamento a pavimento a casa mia ma sto ristrutturando a Cremona e leggo che voi non fate questi lavori fuori dal veneto. Vorrei approfittare del 110% per rifare anche il cappotto, i serramenti e isolare il tetto.
Il dubbio che ho è che sopra all'impianto di riscaldamento a pavimento vorrei mettere il parquet ma mi dicono che sarebbe necessario installare la ventilazione meccanica altrimenti se non apro e chiudo le finestre tutti i giorni con il cappotto avrò più umidità in casa.
Ma la ventilazione meccanica costa troppo per me.
E' vero che se non apro e chiudo le finestre rischio che il parquet venga danneggiato dall'umidità? Noi lavoriamo tutti e due e non so se ci ricordiamo di aereare tutti i giorni... devo rinunciare al parquet?
Buonasera Pierluigi,
il pavimento radiante ha una dilatazione non uniforme e ogni abitazione è una storia a parte. Il suo pavimento, come dice lei, è in tensione e nel momento in cui che accende il riscaldamento a pavimento fa disidratare la poca umidità acquisita durante il periodo estivo facendo sì che il massetto si stacchi dal sottofondo in argilla creando dei vuoti che al calpestio vengono percepiti.
Altra cosa da valutare è se la caldaia ha una sonda che modula la temperatura dell’acqua di mandata in base alla temperatura esterna. Magari in un periodo freddo improvviso questo può far salire l’acqua di mandata di qualche grado facendo comprimere ancora di più il pavimento. Una volta avuto lo scricchiolio il pavimento si è adagiato al sottofondo, però essendo in tensione ha una specie di effetto memoria e torna com’era nel tempo medio di 2/3 giorni.
Il consiglio che posso darle è quello di riportare in superficie i giunti, dove li avevamo posizionati gli esecutori del massetto, creando una fessura sul pavimento che poi verrà siliconata con lo stesso colore della fuga.
Grazie,
Sergio.
Buonasera, vi scrivo per chiedere il vostro supporto ad una problematica che purtroppo sto riscontrando da circa 20 giorni nella mia casa.
Nel 2016 ho installato un impianto a pavimento viessmann con pannello bugnato e tubo pexc da 17 mm. Il massetto utilizzato è un autolivellante cementizio della Fassa Bortolo sa500. Dopo la posa del massetto ho aspettato il necessario tempo di maturazione ed è stato eseguito lo shock termico (programma tra l' altro già previsto nell' caldaia stessa). Il sottofondo è stato realizzato con cemento e sabbia mischiati alla argilla espansa.
Il piastrellista per la posa delle piastrelle rettificate formato 20x80 e 10x80 (con fuga minima) ha utilizzato la colla kerakoll bioflex S1. La fuga è stata stuccata con il prodotto kerakoll fugabella. I battiscopa non sono stati stuccati volutamente e presentano delle fessure. La bandella perimetrale è stata tagliata filopavimento.
Approfitto della vostra grande esperienza (che ho potuto verificare da internet) per porvi il seguente quesito. Come detto pocanzi, da circa 20 giorni ho un problema a cui non riesco a dare una soluzione. Cercherò di spiegarlo nella maniera più semplice possibile, quindi vogliate scusare il mio poco tecnicismo. In pratica, al 5° inverno ormai di accensione, quanto l impianto è in funzione si percepiscono degli scricchiolii provenienti da alcune porzioni del pavimento. Inoltre calpestando il pavimento in alcune zone sembra che sia il pavimento che i telai delle porte "scrocchino" . La cosa strana è che tornando indietro sulle piastrelle calpestate questi rumori non si ripresentano ma solo dopo molto tempo. Non sono presenti nessun tipo di lesioni sul pavimento e sulle fughe. Le piastrelle non cantano a vuoto (percosse una ad una con un manico di scopa).
Credo sia un problema di dilatazione termica (ma si presenta dopo 5 anni?) e quindi immagino che il pavimento " sia in tensione".
Ho chiesto a tutti gli installatori che sono intervenuti, ma nessuno riesce a darmi una spiegazione. Quello che posso dire è che il posatore del massetto autolivellante ha inserito dei giunti in PVC credo sulle soglie di tutte le porte. Tali giunti non sono stati riportati sul pavimento.
Ripeto, la cosa strana è che per 5 anni non ho avuto nessun tipo di problema.
Onde evitare problemi futuri, faccio appello, umilmente, alla vs professionalità, capacità ed esperienza che sono convinto possano essere di aiuto per cercare di trovare una soluzione al problema.
Vi lascio i miei recapiti nel caso vogliate delle informazioni aggiuntive.
Si ringrazia anzitempo per la vostra cortesia e disponibilità.
Ciao Tommaso,
ti abbiamo fatto contattare dal nostro commerciale.
a presto
Salve, sono in corso lavori di ristrutturazione in mio rustico sotto la Rocca di Brendola (VI). Vorrei installare impianto di riscaldamento a pavimento in 50mq del piano terra. Grazie per riscontro. Cordiali saluti.
Ciao Fabio,
grazie per aver letto l'articolo e per la richiesta di contatto.
Devo precisarti, però, che noi operiamo solamente nelle zone di Vicenza e di Verona.
Grazie e buona giornata
Buon giorno, io e mia moglie abbiamo appena comperato una casa e vorremmo riqualificarla mettendo il riscaldamento a pavimento. Mi chiami pure per un incontro. Cordialmente Fabio
Certamente Chiara,
La contatto in privato sulla mail che ha lasciato,
grazie!
Buongiorno,
siamo interessati a eseguire impianto di riscaldamento a pavimento nella ns abitazione di 110 mq sita al terzo piano.
E' possibile richiedere un preventivo gratuito?
Grazie
Saluti
Chiara Nardelli
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