3. Il massetto su impianto di riscaldamento a pavimento

Quali caratteristiche e precauzioni
occorrono per realizzare un massetto radiante

18/04/2023

Caratteristiche di un massetto su impianto radiante a pavimento: accortezze, consigli, normative.
Come si controlla l'umidità residua? Come si esegue lo shock termico prima della posa di un pavimento in legno?

Il massetto di supporto alla pavimentazione

Il massetto è lo strato che supporta la pavimentazione e può essere realizzato secondo varie modalità, utilizzando vari materiali, in diversi spessori. Inoltre differisce a seconda che lo si debba realizzare all'interno o all'esterno.
In questo articolo mi concentrerò su un particolare tipo di Massetto, quello che incorpora una serpentina di tubazioni grazie ai quali il massetto diventa un sistema radiante.

massetto impianto radiante pavimento


È il massetto che mi capita di realizzare più di frequente ed è anche quello che può presentare più problematiche o, quantomeno, che richiede più cautele.
Per questo se hai deciso di usare un impianto di riscaldamento a casa tua ti consiglio di leggerlo con attenzione. Questi sono gli argomenti che tratteremo:


Se invece stai cercando informazioni su altri tipi di massetto che NON incorporano l'impianto radiante, allora non è questo l'articolo per te.
Ti consiglio di passare a leggere uno degli articoli elencati qui di seguito: 


 Il massetto: caratteristiche generali
 

 Massetto tradizionale per pavimento in piastrelle 
 

 Massetto tradizionale per parquet (legno)
 


 MASSETTO AUTOLIVELLANTE


 

Esempio di realizzazione di massetto su impianto a pavimento

Il massetto su impianto di riscaldamento a pavimento

 
Un massetto pensato per il riscaldamento a pavimento.

Come ti dicevo la tipologia di massetto che si è maggiormente diffusa nel corso degli ultimi anni è quella del massetto radiante ovvero del massetto che ricopre le tubazioni dell'impianto di riscaldamento a pavimento. Questa tipologia di impianto di riscaldamento è, infatti, la più utilizzata nelle nuove costruzioni e richiede una corretta esecuzione degli strati della pavimentazione oltre che degli spessori (ed una stratigrafia) ben determinati.

 

Le funzioni del massetto radiante

In questo caso il massetto, che viene eseguito al di sopra del sistema "riscaldamento a pavimento", svolge due funzioni:

  • supportare la futura pavimentazione, che verrà incollata o appoggiata su di esso;
  • svolgere la funzione di "piastra riscaldante".  

 

Attenzione alla confusione

Lo strato che si trova al di sotto del sistema "riscaldamento a pavimento" si chiama sottofondo ed ha generalmente la funzione di coprire le tubature elettriche ed idrauliche. Nel caso di impianto radiante a pavimento il sottofondo funge anche da appoggio per i pannelli isolanti su cui vengono poi appoggiate le tubazioni radianti. Non va confuso questo strato con il massetto che, invece, ricopre le tubazioni.

 

In queste due foto vediamo le serpentine dell'impianto di riscaldamento a pavimento posate sui pannelli e la successiva stesura del massetto che ingloba il sistema radiante.

Un nuovo compito per il massetto

A differenza della versione tradizionale in questo caso al massetto spettano dunque diversi compiti. Se il principale rimane quello di fornire un supporto idoneo per la pavimentazione che successivamente si andrà ad installarvi e di ripartire i carichi futuri che si appoggeranno sulla pavimentazione, ora si aggiunge anche la funzione di riscaldare gli ambienti. Ciò avviene mediante la massa stessa del manufatto che ingloba all'interno delle tubazioni all'interno delle quali circola un fluido con opportuna temperatura. 

 

Il sistema "impianto di riscaldamento a pavimento"

In estrema sintesi possiamo definire un sistema radiante a pavimento come un sistema di riscaldamento e raffrescamento che utilizza l'acqua calda o fredda per riscaldare o raffreddare l'ambiente attraverso un sistema di tubazioni posate sotto il pavimento. Sempre in estrema sintesi diremo che un sistema radiante a pavimento è composto da:

  • Generatore di calore. Il generatore di calore è l'elemento che riscalda o raffredda l'acqua: una caldaia, una pompa di calore o un sistema ibrido (ex: caldaia+solare termico)
  • Tubazioni. I tubi sono gli elementi che trasportano l'acqua calda o fredda dal generatore al pavimento.
  • Collettori. I collettori sono elementi che distribuiscono nelle varie serpentine l'acqua calda o fredda e la riportano al generatore di calore al termine del circuito.
  • Valvole termostatiche. Le valvole termostatiche sono gli elementi che permettono di regolare la temperatura dell'acqua nei tubi del pavimento.

In questa sede non approfondiamo oltre la tematica del sistema "impianto di riscaldamento a pavimento", dal momento che abbiamo trattato questo argomento nell'articolo:  

 


 

Considerazioni preliminari

Prima di parlare di quali sono i requisiti per ottenere un massetto a perfetta regola d'arte per un impianto radiante, vediamo in estrema sintesi alcune considerazioni sull'impianto a pavimento, considerazioni necessarie per poi tornare ad approfondire il tema di come si deve realizzare il massetto.

massetto impianto riscaldamento pavimento

 

L'impianto a pavimento ed il massetto

 

Elementi che vanno considerati

Quasi tutti sappiamo che gli impianti radianti si basano sul principio della circolazione di acqua a bassa temperatura in un circuito che copre una superficie radiante molto estesa. Rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, quello a pavimento ha un vantaggio fondamentale e cioè quello di utilizzare un fluido riscaldante a bassa temperatura ( 35 - 40 °C) con una temperatura alla superficie di posa solitamente inferiore ai 27°C.

 

Risparmio energetico consentito

Questo consente una buona economia di esercizio assieme ad una ottima uniformità di calore e quindi un migliore comfort abitativo. Il risparmio energetico in una abitazione, rispetto ai sistemi tradizionali, può superare il 15%.
Il costo di realizzazione, che un tempo era decisamente superiore al tradizionale sistema a termosifoni, si è oggi sostanzialmente allineato, anche se molto dipende dalle caratteristiche dei materiali scelti e dalle modalità di realizzazione.
 

vantaggi impianto pavimento riscaldamento

 

 
Non c'è un unico modo di fare un impianto a pavimento

Esistono differenti tipologie di tubazioni dell'impianto a pavimento così come esistono differente tipologie di pannelli isolanti, sui quali le tubazioni vengono alloggiate. Esistono pannelli isolanti molto più performanti, anche se con spessori minori. Così come esistono tubazioni più costose, collettori e testine più performanti. Insomma essendo diverse le componenti del sistema radiante occorre considerare l'incidenza dei costi di tutti gli elementi. Va detto, però, che gli stessi possono influire in modo importante sul risparmio energetico futuro.

 

Esempio: il pannello isolante

C'è, insomma, la possibilità di costruire un sistema radiante a pavimento in tantissimi modi diversi, utilizzando componenti differenti e con costi molto diversi.
Ad esempio: i pannelli isolanti possono essere.

  • Pannelli isolanti in polistirene espanso (EPS): leggeri e con buone proprietà isolanti. Sono facili da installare e possono essere tagliati su misura per adattarsi alla superficie.

  • Pannelli isolanti in polistirene estruso (XPS): simili agli EPS, ma con una maggiore resistenza e durabilità. Sono spesso preferiti in aree con rischio di esposizione all'umidità, poiché il polistirene estruso è meno permeabile all'acqua.

  • Pannelli isolanti in poliuretano (PUR): elevata capacità isolante e sottili, perfetti per spessori limitati. Tuttavia, sono generalmente più costosi rispetto agli EPS o XPS.

  • Pannelli isolanti in fibra di vetro: La fibra di vetro è un materiale isolante tradizionale. I pannelli in fibra di vetro sono leggeri, resistenti al fuoco e chimicamente inerti. Tuttavia, possono essere più complessi da installare rispetto ai pannelli rigidi.

  • Pannelli isolanti in lana di roccia: Realizzati da basalto fuso, i pannelli in lana di roccia offrono buone proprietà isolanti e sono resistenti al fuoco e all'umidità. Possono essere più pesanti rispetto ad altri tipi di pannelli.

  • Pannelli isolanti in polipropilene espanso (EPP): Questi pannelli sono leggeri, durevoli e offrono buone prestazioni isolanti. Sono facili da lavorare e adatti a diverse applicazioni.

 

Importanza del sottofondo

Nel caso di impianto radiante occorre fare attenzione anche allo strato che troviamo al di sotto dei pannelli dell'impianto di riscaldamento a pavimento. Come abbiamo già detto noi preferiamo la denominazione "sottofondo" o "strato di compensazione" per questo strato che ha la funzione di ospitare, al suo interno, l'impianto per l'acqua sanitaria, gli impianti elettrici, i tubi dell'aspirazione centralizzata...
Questa "intercapedine" che contiene diversi impianti viene riempita utilizzando generalmente uno strato di materiale leggero (argilla o cemento cellulare o foamcem) per evitare inutili aggravi di peso sul solaio. Per questo il sottofondo viene spesso chiamato anche "alleggerito". Il sottofondo è la base su cui verranno appoggiati i pannelli dell'impianto radiante e dovrà essere planare e calpestabile.
Le altre caratteristiche, le tecniche di esecuzione ed i costi del sottofondo li abbiamo trattati in uno specifico articolo.

Il sottofondo

 

Esempio di tubazioni che vanno coperte con sottofondo

Nell'articolo troverai molte informazioni ma, in estrema sintesi, il sottofondo dovrà:
► coprire i tubi degli impianti elettrici e dell'acqua sanitaria e
► dovrà fungere da base di appoggio per i pannelli dell'impianto a pavimento.
Pertanto andrà eseguito non appena gli impiantisti hanno terminato di stendere le tubazioni. Prima di stendere il sottofondo la tua casa si presenterà più o meno come la foto qui sotto: 

 

sottofondo massetto Vicenza

 

A sottofondo eseguito

Ed ecco, nella foto seguente, come si presenterà casa tua non appena sarà stato steso lo strato di sottofondo (che deve ancora asciugare). L'alleggerito ha inglobato le tubazioni di impianto elettrico e di adduzione dell'acqua ed è pronto perchè vi si possano adagiare i pannelli dell'impianto radiante. 

 

sottofondo massetto posa Vicenza


Modalità di esecuzione del massetto: dipende dall'impianto!

 
Le istruzioni del produttore

Una volta eseguito il sottofondo, posati i pannelli e stese le serpentine dei tubi siamo pronti per eseguire a casa tua il massetto. Ma prima dovresti procurarti (e seguire pedissequamente) le istruzioni del produttore del sistema riscaldante allo scopo di ottenere un manufatto che rispetti le prestazioni attese e testate su quello specifica tipologia di impianto radiante. La scheda tecnica del sistema "impianto a pavimento" deve essere consegnata al direttore lavori che deve controllare il rispetto dei requisiti richiesti dal produttore.

 

L'additivo

In secondo luogo occorre procurare l'additivo consigliato dal produttore (spesso viene fornito assieme ai pannelli e alle tubazioni) che ha la funzione di aumentare le capacità conduttive del massetto, di aumentarne il peso specifico e di ridurne ritiri e imbarcamenti. Esistono anche additivi generici, che in molti casi svolgono egregiamente la funzione richiesta, ma è buona norma utilizzare l'additivo consigliato dal produttore.

 

La conducibilità termica

È importante che il massetto conservi le proprie caratteristiche tecniche, di resistenza meccanica e capacità di aggrappaggio dei materiali di finitura (se vengono posati a colla), ma che, nello stesso tempo, sia caratterizzato da ottimi valori di conducibilità termica. 

massetto riscaldamento pavimento

 

Spessore normale: la stratigrafia

I massetti possono essere di spessore "normale" o "standard" (circa 5 centimetri) oppure a basso spessore. I massetti a basso spessore hanno una bassa inerzia, cioè si riscaldano e si raffreddano più velocemente, mentre quelli ad alto spessore hanno una maggiore inerzia. 

 

Massetto di spessore normale

 

I massetti a basso spessore

Al momento in cui scriviamo (2021) la normativa ancora non ha recepito la presenza sul mercato di massetti a basso spessore, cioè inferiore ai 3 cm. che la normativa stabilisce essere l'altezza minima per un massetto.

massetto su impianto radiante a bassa inerzia
Rischi del massetto a basso spessore

Anche noi preferiamo di gran lunga consigliare un massetto di spessore normale per una serie di motivi, soprattutto per il fatto che la pavimentazione, con un massetto sottile, è più soggetta a stress, proprio perché il pavimento è più vicino alle tubazioni. Lo spessore minore corrisponde anche ad una minore ripartizione dei carichi e quindi ad un maggior rischio di fratture.

 

Vantaggi del massetto a basso spessore

Va detto, però, che ci sono anche dei vantaggi: gli ambienti si riscaldano più velocemente e lo spessore totale richiesto per realizzare il riscaldamento a pavimento è minore, motivo per cui questi massetti di spessore ridotto sono preferiti nelle ristrutturazioni, quando l'altezza dei locali è già al limite. 

Per realizzare i massetti a spessore ridotto si possono utilizzare, oltre ai rasanti a base cementizia additivati, anche lastre in acciaio o lastre a base di gesso. 

Massetto realizzato con cementi speciali

 
I massetti premiscelati

Oltre al tradizionale massetto realizzato semplicemente miscelando sabbia, cemento ed acqua alcune aziende propongono dei prodotti già pronti (premiscelati) per la realizzazione di massetti.
Tra queste, ad esempio, Mapei e Kerakoll propongono delle miscele già pronte all'uso pensate appositamente per la realizzazione di massetti radianti. Mapei propone il Topcem pronto mentre Kerakoll propone il Keracem eco pronto. 

 

Vantaggi dei massetti premiscelati

Si tratta di malte cementizie premiscelate e pronte all'uso, solitamente a più rapido asciugamento, caratterizzate da una elevata conducibilità termica.
Solitamente in caso di utilizzo di questi cementi non serve inserire l'additivo

 

massetto impianto radiante pavimento Vicenza

 

Problemi risolti con i premiscelati

Nel caso di premiscelati abbiamo maggiore certezza sulla conducibilità termica. Come abbiamo visto la conducibilità termica si misura con l'indice LAMBDA e si può dire eccellente quando lo stesso indice è superiore a 2. Nel caso dei premiscelati abbiamo un dato certo e misurato in laboratorio.
Inoltre l'utilizzo di malte cementizie premiscelate impedisce il verificarsi di alcuni errori quali, ad esempio:
► l'errata scelta della granulometria degli inerti inseriti nei massetti, oppure
► l'errato o mancato inserimento dell'additivo per la conduzione del calore.

Essendo prodotti pronti all'uso non serve preoccuparsi di questi due fattori.

 

massetto pronto keracem Vicenza Verona

 

 

Massetti a base anidrite

Ma oltre al massetto tradizionale (sabbia, cemento e acqua) a questi massetti "pronti", esistono anche i massetti a base anidrite (noi non li consigliamo) o altri tipi di massetti autolivellanti che contengono additivi fluidificanti. Questi massetti sono estremamente liquidi ed è sufficiente pomparli al piano e lasciarli colare, non serve tirarli a mano con la staggia.
Noi consigliamo il massetto realizzato con sabbia, cemento che si stende con la staggia, più faticoso ma con un risultato e caratteristiche ben testate.

 

Come si sceglie il massetto radiante

La scelta del massetto deve essere fatta tenendo conto:
► della destinazione del locale (un laboratorio ha esigenze diverse rispetto ad una stanza da bagno)
► del tipo di materiale che andremo ad incollare o a posare galleggiante
► i tempi di attesa che ci sono concessi dal cronoprogramma dei lavori
► lo spessore disponibile per il massetto

Le casistiche sono troppe per elencarle qui: ma se hai delle domande scrivi pure nei commenti alla fine dell'articolo e saremo felici di aiutarti. 

Pavimentazione in gres incollata su massetto

Durante la ristrutturazione di questa abitazione abbiamo realizzato in tutti gli ambienti un massetto di base su cui poi abbiamo posato delle grandi lastre in gres porcellanato che puoi trovare nelle foto qui a fianco.

Per scoprire le nostre scelte progettuali e stilistiche, leggi: Ristrutturazione a Montecchio Maggiore

La rete elettrosaldata nel massetto

 

Le funzioni della rete nel massetto

L'utilizzo della rete elettrosaldata all'interno del massetto radiante ha la funzione di:
► conferire rigidità al massetto,
► evitare la fessurazione, 
► aumentare la capacità di ripartire i carichi 

 

Quando è sconsigliata la rete

Non sempre è consigliato l'utilizzo della rete: in qualche caso (direi nella maggioranza dei casi) mi trovo a consigliare l'inserimento di fibre all'interno dell'impasto 
In ogni caso la posa della rete elettrosaldata sui tubi dell'impianto a pavimento va eseguita con la massima cautela per non provocare danni. 
Qui vediamo Moreno, uno dei nostri posatori, mentre fissa la rete elettrosaldata su un impianto radiante prima della stesura del massetto. 

massetto radiante impianto pavimento Vicenza Verona

 

La rete con i massetti ad alto spessore: ok

Ad oggi la rete elettrosaldata si usa davvero in casi molto limitati. Infatti prediligendo un massetto a basso spessore, qualche anno fa si facevano massetti sopra l'impianto radiante anche di 7-8 cm, utilizzando la massa come volano termico. Logicamente il caldo impiegava maggior tempo a propagarsi nell'ambiente. 

 

La rete con i massetti a basso spessore: ko

Oggi invece si preferiscono i sottofondi con spessori ridotti, 3-4 cm, per velocizzare il tempo di riscaldamento nell'ambiente. Con spessori ridotti del massetto, e il minor peso dello stesso, la rete elettrosaldata tende a tirare, a deformare la planarità del massetto alzandoosi e creando una sorta di vuoto specialmente in prossimità degli angoli e delle soglie. Per questo motivo con sottofondi a spessore ridotto si usano le fibre anti fessure in polipropilene, resistenti in ambiente alcalini.
 

fibra massetto

 

Se vuoi approfondire l'argomento "fibre" clicca qui sotto su dettagli.

Tra i vari elementi che concorrono alla formulazione di un calcestruzzo sostenibile, un contributo non indifferente è attribuibile all'utilizzo delle fibre sintetiche che sostituiscono la tradizionale rete metallica in acciaio. Il calcestruzzo così ottenuto viene denominato "fibro-rinforzato".

Il calcestruzzo fibrorinforzato è un materiale composito, nel quale, oltre agli ingredienti presenti nel calcestruzzo ordinario, vengono introdotte delle fibre di vetro o di materie plastiche. Queste ultime hanno lo scopo principale di impedire le fessurazioni da ritiro plastico, che si verifica nelle prime ore dopo l'indurimento, nei massetti per pavimentazioni.

L'introduzione delle fibre avviene durante la miscelazione del calcestruzzo e, come abbiamo detto, lo trasforma in un materiale composito in cui la matrice è il calcestruzzo stesso mentre le fibre costituiscono il rinforzo.

massetto riscaldamento con fibre
Schematizzazione di un materiale composito come il massetto fibrato

Le fibre sintetiche - oltre a migliorare le proprietà meccaniche del calcestruzzo, aumentandone la durabilità, la duttilità e il comportamento a fatica -  garantiscono una riduzione delle emissioni di CO2 in diverse applicazioni.

Sono molteplici i motivi che rendono le fibre sintetiche una tecnologia sostenibile e sono facilmente riscontrabili sia in fase di produzione che in fase di applicazione.

La produzione di fibre sintetiche è caratterizzata dalla fusione di granuli di diversi polimeri e la conseguente estrusione di filamenti di diverse forme e caratteristiche meccaniche, durante la quale vengono raccolti e riutilizzati tutti gli scarti. La produzione di fibre è dunque un processo a "scarto zero".

Un altro aspetto che rende le fibre sintetiche una produzione sostenibile è legato alla modalità di applicazione che risulta essere molto meno dispendiosa rispetto ai tradizionali rinforzi metallici.

Gres posato su massetto

Quando ci siamo occupati della realizzazione della pavimentazione in questa casa nuova a Vicenza, siamo partiti dal massetto su cui poi abbiamo incollato delle lastre 120x120 di gres effetto corten.

Cliccando di seguito potrai leggere tutti i dettagli delle nostre scelte: Finiture e arredi in una casa nuova a Vicenza

Spessore normale e spessore sottile

 
Meglio normale o sottile?

Abbiamo già accennato al fatto che c'è una discussione in corso e che, al momento in cui scriviamo, non esiste una normativa che abbia regolamentato i massetti a spessore sottile sopra all'impianto radiante. Abbiamo anche visto come gli impianti tradizionalmente più diffusi nelle nuove abitazioni prevedono un massetto di circa 5-6 centimetri. Ma di fatto esistono quelli che vengono definiti i nuovi "sistemi a basso spessore" che consentono l'utilizzo di un massetto anche inferiore ai 3 cm.
[Attenzione: ripetiamo che 3 cm. è anche lo spessore minimo attualmente ammesso sopra ai tubi secondo la norma UNI 1264-4. ]
 

massetto impianto radiante pavimento Vicenza Verona

 

 

Lo spessore del massetto secondo il produttore

 
Rispettare la scheda tecnica del produttore

Per determinare lo spessore del massetto radiante è fondamentale consultare la scheda tecnica del produttore dell'impianto a pavimento che, generalmente, prevede uno spessore specifico in base al quale è stato collaudato il buon funzionamento del sistema.
Uno spessore inferiore a quello previsto dal produttore potrebbe compromettere il funzionamento del sistema e portare a fessurazioni eccessive. Così come uno spessore troppo elevato, oltre a generare un aggravio di costi, potrebbe rallentare i tempi di riscaldamento dei locali.

massetto su impianto pavimento Vicenza Verona

 

Lastre in gres posate su massetto

In questa nuova casa, le grandi lastre in gres che pavimentano le varie stanza sono state posate dopo aver realizzato il massetto di base.

Se sei interessato ai dettagli del progetto, clicca: Casa nuova a Brendola

Rasature ed altri interventi correttivi sul massetto

 
No ai rappezzi

Come per un massetto tradizionale (ma a maggior ragione trattandosi di massetto riscaldante) sono da evitare interventi estesi di consolidamento e rasature o livellature successive.
Molto meglio se il massetto viene eseguito perfettamente nel giusto spessore e con la dovuta planarità sin dall'inizio, senza correzioni successive. Il massetto è un elemento molto importante e delicato nel "sistema pavimento" e deve essere eseguito con la dovuta attenzione.

 

massetto su impianto a riscaldamento posa Vicenza Verona


 

Controllo durante la stesura

Il DDLL dovrà verificare la planarità del massetto utilizzando una pertica lunga due metri appoggiandoci sopra una livella e verificando che non ci siano avvallamenti superiori ai 3 millimetri. Questa è la tolleranza ammessa dalla norma. Nessuno può pretendere, in cantiere, una superficie perfettamente geometrica, è impossibile per un manufatto di questo genere. Pensa solo ai ritiri che un massetto inevitabilmente deve subire. Ma se avvallamenti e gobbe superano i 3 millimetri il lavoro non è fatto a norma e sarà impossibile pretendere un pavimento planare dal povero posatore che si troverà a lavorarci sopra.

 

Massettista contro Posatore

Probabilmente chi ha eseguito il massetto fuori tolleranza ti potrebbe dire "basta mettere un pochina più di colla sotto alla piastrella (o sotto al legno) e tutto si sistema".
Non è così.
Un massetto bene eseguito è fondamentale per la buona riuscita della pavimentazione soprastante ed è illusorio sperare di rimediare con il collante ad una mancanza di precisione che deve essere perseguita dal massettista.

Il massetto ultimato si dovrà presentare così: 

massetto impianto pavimento posa Vicenza Verona

 

Lastre quadrate in gres posate sul massetto

Nel ristrutturare questa casa i siamo occupati, oltre che dell'arredamento, anche della pavimentazione. Per rendere gli ampi spazi uniformi e coerenti abbiamo posato, su un massetto, delle lastre di gres 80x80 dal particolare effetto resina.

Se vuoi conoscere i dettagli del progetto, clicca: Pavimenti e bagni a Chiampo

La barriera al vapore nel massetto

 
Cos'è la barriera?

È sempre indispensabile il posizionamento di una barriera o schermo al vapore tra lo strato di sottofondo -  che contiene gli impianti idrici, aspirazione centralizzata,ventilazione ed impianti elettrici - ed i pannelli isolanti su cui verranno fissati i tubi dell'impianto radiante. La barriera al vapore è, semplificando, un foglio di nylon di adeguato spessore o un materassino a celle chiuse. Talvolta la barriera è già "a bordo" dei pannelli isolanti per cui non serve.

 
Perchè la barriera?

Come anzidetto va posta al di sotto dei pannelli dell'impianto a pavimento e la sua funzione principale è quella di evitare, in futuro, infiltrazioni di umidità di risalita che dal basso penetrino nel massetto. Alcuni pavimenti, come il legno e la resina, soffrono la risalita dell'umidità e

 
Come si posa la barriera?

La barriera va posta in opera in maniera tale da evitare che sia danneggiata successivamente (noi suggeriamo di metterne due proprio per questo motivo) e senza interruzioni. Essa va rivoltata sulle pareti e l'eccedenza va tagliata solamente una volta ultimata la posa dei pavimenti. 

 

Approfondisci l'argomento: "La Barriera al vapore"

 

massetto pavimento Vicenza Verona

 

Il massetto come base per il gres

Prima di posare in questa casa le grandi lastre di gres effetto marmo, molto eleganti e raffinate, il nostro team ha realizzato l'apposito massetto di supporto.

Per conoscere la spiegazione dl proggeto, leggi: Casa in stile classico

Inserimento di materassini con funzione di isolamento termico ed acustico

Solitamente nel caso di impianto di riscaldamento a pavimento non è necessario inserire un isolamento termico sotto pavimento, perchè - ovviamente - il pannello dell'impianto svolge già questo compito.

Per quanto riguarda la funzione di isolamento acustico è necessaria, invece, una valutazione delle prestazioni del pannello sommato alla barriera al vapore che si decide di installare. Se l'abbattimento sonoro previsto non è soddisfacente si possono utilizzare delle barriere al vapore accoppiate con materassini antirumore.

Approfondisci: "L'isolamento acustico nei pavimenti"

Per quanto riguarda invece le partizioni verticali è necessario inserire un materassino tra il sistema pavimento e le murature dell'edificio. Il materassino va posizionato lungo tutti i contorni, in continuo, senza interruzioni. La funzione del materassino è quella di desolidarizzare pannelli, massetto e pavimento dalle murature perimetrali, di ammortizzare movimenti e variazioni dimensionali del pavimento, di evitare ponti acustici. 

Il materassino dovrà essere inserito anche in corrispondenza dei giunti di frazionamento nel caso di stanze con dimensioni tali da richiedere più serpentine radianti. In questo caso il progettista deciderà in quante zone suddividere la stanza e l'idraulico dividerà le singole zone fissando un materassino sul pannello. Il massettista dovrà realizzare massetti separati, rispettando la posizione del materassino che non va assolutamente tolto. 

Il materassino andrà tagliato solo a posa del pavimento completata.

massetto impianto radiante materassino perimetrale

 

Gres dai toni neutri incollato sul massetto

Quando abbiamo ristrutturato questa casa in provincia di Verona, abbiamo realizzato un massetto a sostegno del pavimento costituito da lastre in gres dai toni chiari e neutri.

Per scoprire scelte che abbiamo effettuato durante il progetto, clicca: Pavimenti e arredi per una casa a San Giovanni Ilarione

La messa in pressione dell'impianto

Prima della messa in opera del massetto sarà necessario "mettere in pressione" l'impianto a pavimento, portare cioè la pressione all'interno dell'impianto ad un livello superiore a quello della normale pressione d'esercizio.

La norma Uni 1264 stabilisce che la pressione usata nella prova deve essere due volte la pressione di esercizio, con un minimo di 6 bar. Questo viene fatto per un duplice scopo. Il primo è intuibile: testare l'impianto e scoprire eventuali perdite dovute a danneggiamento dei tubi. La perdita immediata di pressione evidenzierà questo tipo di anomalie. 

impianto radiante pavimento massetto


Sempre la norma Uni 1264 (Riscaldamento a pavimento) stabilisce che la pressione va mantenuta anche durante la posa del massetto.

Lo scopo è anche quello di provocare una dilatazione dei tubi prima della stesura del massetto in modo che si crei uno spazio che consentirà, una volta che l'impianto verrà messo in funzione, di accogliere la dilatazione da calore dei tubi stessi senza provocare fratture nel massetto. 

È buona norma comprovare l'avvenuta messa in pressione mediante il collegamento di un manometro all'impianto che verrà fotografato prima ed al termine dell'esecuzione del massetto. Questo a testimonianza che l'esecuzione del massetto non ha generato danni all'impianto. 
 

impianto riscaldamento pavimento Vicenza Verona

 

Leggi anche: "Quali TUBAZIONI per l'impianto radiante a pavimento?"

Gres incollato su massetto a Lonigo

La ristrutturazione di questa casa ha comportato, anche, la realizzazione di un massetto su cui abbiamo posato delle lastre in gres dal particolare effetto resina.

Puoi trovare i dettagli del progetto, cliccando qui: Lonigo, da studio a casa

I giunti nel massetto e nei pavimenti

In caso di impianto a pavimento i giunti sono molto importanti in quanto le serpentine riscaldano delle specifiche zone dell'abitazione, zone che avranno un comportamento termico differente e tra le quali si potrebbero ingenerare fessure o addirittura fratture.

Per questo le singole stanza vanno separate ponendo - oltre al consueto giunto perimetrale - dei materassini per realizzare dei giunti anche in corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali.
Questo consentirà ai massetti - delle singole zone - di dilatarsi senza andare a generare tensioni tra di loro, grazie all'azione di ammortizzatore del materassino posto nel giunto perimetrale.
 

massetto su impianto a pavimento

La posizione dei giunti sarà determinata dal termotecnico che ha progettato l'impianto radiante e non può essere decisa dal posatore del massetto.

L'idraulico posizionerà un materassino, identico a quello utilizzato per il giunto perimetrale, in corrispondenza della posizione prevista per il giunto di frazionamento ed il posatore realizzerà il massetto rispettando la separazione tra le zone definita dai materassini. 

I giunti realizzati sul massetto andranno riportati in superficie in caso di pavimenti non elastici (marmo, ceramica, veneziana). In caso di pavimenti elastici, come il legno, potrebbe non essere obbligatorio riportarli in superficie: l'ufficio tecnico della Pellizzari valuterà l'opportunità o meno di farlo. 

Approfondimento: I GIUNTI nel massetto e nel pavimento

Gres effetto marmo posato su massetto

In questa ristrutturazione le lastre di gres effetto marmo sono state incollate su un massetto da noi realizzato in tutte le stanze.

Per conoscere i dettagli di questo progetto leggi la spiegazione della realizzazione che trovi qui: Ristrutturazione completa a Noventa Vicentina

Misurazione dell'umidità del massetto per posa parquet

Nel caso di posa di un pavimento in legno, oltre alle prove che solitamente effettuiamo prima di posare un pavimento in ceramica, va effettuata anche la misurazione dell'umidità. Durante la stesura del massetto vanno segnate o fotografate due o tre zone in cui sia possibile effettuare misurazioni di controllo del contenuto dell'umidità senza incorrere nel rischio di danneggiare l'impianto a pavimento.


Approfondimento: "Legno ed umidità nel massetto"

massetto riscaldamento pavimento Vicenza

 

Pavimento in legno posato su massetto

Durante la ristrutturazione completa di questa casa, ci siamo anche occupati della realizzazione del massetto su cui successivamente abbiamo posato il parquet che vedi nelle foto qui accanto.

Se vuoi scoprire cos'altro abbiamo progettato, leggi: Casa nuova a Cerea, Verona

Shock termico su massetto per posa del parquet

La norma Uni 1264 stabilisce che l'avviamento iniziale del riscaldamento deve avvenire 21 giorni dopo la posa del massetto, se tradizionale, e comunque 7 giorni dopo in caso di massetto in anidride. 

La mancata esecuzione dello shock termico solitamente non provoca problemi sulle piastrellare in ceramica mentre può provocare gravi danni ai pavimenti in legno o ai pavimenti in marmo. 

In ogni caso dato che la norma ne stabilisce l'obbligo gli operatori sono tenuti ad ottemperare e documentare tale prova. 

Le tubazioni dell'impianto di riscaldamento avvolte dal massetto

 

Come si effettua il ciclo di preriscaldamento del massetto?

Si tratta di provvedere al riscaldamento del massetto secondo un ciclo che prevede un graduale aumento della temperatura, in 3/5 giorni, del fluido nei tubi fino ad arrivare alla massima temperatura di esercizio (solitamente si arriva ad una temperatura di almeno 10 °C superiore alla temperatura che verrà utilizzata normalmente).
Quindi si mantiene questa temperatura massima per almeno 4 giorni, dopodiché si andrà a raffreddare il liquido fino allo spegnimento dell'impianto. 

preriscaldamento massetto pavimento

Dopo 3 giorni dallo spegnimento dell'impianto radiante si andrà a rilevare la temperatura del massetto che dovrà essere di circa 20 °C, a quel punto sarà possibile posare il legno o il marmo. 

La norma precisa che lo shock termico deve essere documentato.
Se ti servono indicazioni più precise sul ciclo di avviamento dell'impianto le puoi trovare qui di seguito:


Leggi anche: Il ciclo di preriscaldamento del massetto


 

Pavimento in legno incollato su massetto

Nel rifacimento completo di questo appartamento ad Arzignano, abbiamo realizzato un massetto su cui successivamente abbiamo incollato un parquet in rovere scuro.

Curioso? Scopri il progetto, leggendo: Appartamento moderno ad Arzignano

Perchè è necessario fare l'avviamento iniziale del riscaldamento?

Questa messa in funzione graduale dell'impianto a pavimento, detta anche shock termico oppure ciclo di preriscaldamento del massetto, svolge la funzione di stabilizzare il massetto, scaricando lentamente eventuali tensioni e di portarlo ad un grado di umidità corrispondente a quello di equilibrio. 

Questo shock termico è molto importante nel caso in cui si sia scelto di pavimentare con il legno, per evitare che ci sia una cessione di umidità al parquet una volta messo in esercizio il pavimento. Il processo è altrettanto importante  anche per marmi e graniti per evitare che l'umidità veicoli in superficie i fluidi chimici dei collanti finendo per provocare macchie sul marmo. 

Ma questo ciclo è obbligatorio a prescindere dal tipo di rivestimento superficiale scelto.

Infatti il preriscaldamento iniziale, detto anche "shock termico", è previsto dalla norma Uni 1264 che lo chiama "riscaldamento iniziale del sistema" e tale norma Uni ha valore di cogenza (cioè di obbligo) in quanto è richiamata nel documento ufficiale di certificazione di conformità dell'impianto termico.

Lo shock termico va, quindi,  sempre eseguito, anche se in periodi molto caldi ed anche se sono trascorsi diversi mesi (o anni) dalla esecuzione del massetto. 

FAQ: è possibile non fare lo shock termico?
 

massetto posa piastrelle Vicenza Verona

 

Parquet in rovere europeo posato sul massetto

Nella posa della pavimentazione in legno per questa nuova casa a Camisano Vicentino, abbiamo iniziato dalla creazione del massetto controllando attentamente l'umidità ed eseguendo il consueto shock termico.

Per saperne di più sul progetto, clicca: Pavimento in legno a Camisano 

Condizioni per la posa del legno su massetto radiante

Nella tabella che segue sintetizziamo le informazioni che è necessario conoscere per mettere in opera un massetto radiante e successivamente il pavimento in legno. 

 
Barriera o schermo al vapore tra strato di sottofondo e massetto:  Deve essere presente
Spessore del massetto:  Minimo 3 cm. sopra ai tubi, mediamente 6 cm in totale
Tempo minimo  di stagionatura prima della messa in funzione dell'impianto a pavimento: 21 giorni
Esecuzione del ciclo di riscaldamento (shock termico) in caso di posa di un pavimento in legno: Deve essere eseguito! 
Giorni di spegnimento dell'impianto prima della posa di qualsiasi pavimento sul massetto:  Almeno 3 giorni

Presenza dei serramenti prima dello shock
termico:

I serramenti devono essere presenti
Altri lavori necessari prima della posa del parquet:

Devono essere ultimati i lavori in muratura (ad esempio la posa delle scale in marmo),  devono essere montate le porte interne, i locali devono essere tinteggiati, i sanitari devono essere stati montati e gli impianti elettrici devono essere ultimati. 

Temperatura del massetto durante la posa: Tra i 15 ed i 20 °C
Umidità ambientale: Circa 60 %

Massetto come base per il legno

Nella ristrutturazione di questo attico a Vicenza, prima di incollare il bellissimo parquet in legno di noce abbiamo realizzato, come base in ogni ambien/node/2782te, un massetto di sostegno.

Se sei interessato al progetto, ti consiglio di dare un'occhiata a: Ristrutturazione attico a Vicenza

Cedimento del pavimento e del massetto

Il problema più grave che può capitare in un sistema radiante a pavimento è il cedimento del pavimento ultimato, magari dopo qualche mese dalla messa in esercizio. È un caso piuttosto raro ma ci è capitato per due volte di doverlo affrontare su abitazioni eseguite non molti anni fa.

I casi più gravi sono dovuti al combinato disposto di due errori, che, purtroppo, vengono commessi molto spesso:

  • il primo è affidare la gestione di sottofondi, impianto di riscaldamento a pavimento, massetto e pavimenti finali a diversi operatori;
  • quando si suddivide un compito su più persone nasce la necessità di coordinare. E qui avviene il secondo errore: gli operatori non vengono coordinati da un direttore lavori, ma dal cliente stesso, solitamente per risparmiare.

Il risultato è che gli strati vengono sovrapposti senza un criterio progettuale con rischi molto alti di problematiche. 
In questi casi si assiste poi ad uno scaricabarile sia degli operatori a cui sono mancate indicazioni o istruzioni sia del committente che, solo a problema emerso, dichiara la propria incompetenza a fungere da direttore lavori.
Queste situazioni generano problemi gravi, nei peggiori anche cause legali, da cui è difficilissimo uscire indenni.

A questo si aggiunga che, recentemente, massetti e sottofondi sono spesso "autolivellanti". Questo significa che sono miscele contenenti additivi fluidificanti di cui non conosciamo il comportamento nel lungo termine. Infine c'è un ruolo non secondario degli strati di isolante, sia quello acustico (tappetino antirumore) sia dei pannelli isolanti dell'impianto che vengono posizionati direttamente sopra al tappetino. Se non sono sufficientemente densi, e cioè se non sopportano la compressione, anche questi possono contribuire al cedimento dei pavimenti.

Ovviamente anche lo strato di massetto e la pavimentazione finale hanno il loro ruolo: ci sono pavimenti più pesanti ed altri più leggeri, così come ci sono massetti di spessore troppo elevato che gravano sui pannelli isolanti e sul sottofondo. 

Non ci stancheremo mai di dirlo: serve un direttore lavori che vigili, dall'inizio alla fine, sui vari passaggi. Che controlli i livelli dei singoli strati, evitando errori e compensazioni. Niente soluzioni del tipo "il sottofondo l'hanno fatto troppo basso, alziamo lo spessore del massetto!". 

E si deve preferire un interlocutore unico piuttosto che diversi. Se ti capita un caso come quello delle foto qui sopra ringrazierai il cielo di aver scelto un unico interlocutore che si dovrà, con le buone o con le cattive, assumere l'onere di risolverti il problema!

Grazie! 

Ti ringrazio per aver letto il mio articolo. Se hai domande che ritieni possano essere di interesse generale per favore commenta qui sotto. Se, invece, ti serve una consulenza specifica su un tema particolare posso offrirti una mia consulenza a pagamento.

Se, invece, abiti a Vicenza o a Verona puoi venirci a trovare agli indirizzi che trovi qui di seguito e sarò lieto di incontrarti di persona e di organizzare assieme l'esecuzione dei massetti e dei pavimenti per la tua abitazione. Nel caso in cui tu decida di diventare nostro cliente la mia consulenza è, ovviamente, gratuita. 
Grazie! 
 



PELLIZZARI FRATELLI SPA
VIA VIGNAGA, 31
36071 ARZIGNANO (VI)
[email protected] 

 

PELLIZZARI FRATELLI SPA
VIALE EUROPA, 2
36053 GAMBELLARA (VI)
[email protected]

Chiedi un preventivo per un pavimento:

Dichiaro di aver letto l’informativa ex art. 13 dlg 196/03 e di accettare i termini in essa esposti (dettagli). I dati raccolti a seguito della compilazione del presente modulo possono essere utilizzati per il successivo invio di comunicazioni commerciali e di marketing selezionando l’apposita voce. La compilazione del modulo è facoltativa. I dati indicati con un * sono obbligatori per poter effettuare la richiesta e sono necessari per stabilire il contatto richiesto.

RUOLO: Responsabile tecnico di cantiere
SEDE: Gambellara

Commenti

Complimenti per la chiarezza espositiva. Sto realizzando un pavimento radiante e mi chiedevo se è sufficiente per la prova dell'impianto portare la pressione a 2,5 bar (come da acquedotto)., oooure devo portarlo necessariamente a pressione superiore?
Grazie

29/06/2018 - Andrea guido

Grazie Andrea, 

si sono più che sufficienti i 2,5 bar. 
buona giornata, 

 

SERGIO GIRARDI
Responsabile tecnico settore pavimenti 

29/06/2018 - manager

Salve Sergio, mi chiamo Laura e volevo ringraziarla per il suo articolo, l'ho trovato molto istruttivo. Avrei una domanda in merito alla Messa in pressione dell'impianto di riscaldamento: l'idraulico che mi sta facendo l'impianto lo ha messo in pressione a 2,5 bar, la mia domanda è se questa pressione sia sufficiente anche a "provocare una dilatazione dei tubi prima della stesura del massetto in modo che si crei uno spazio che consentirà, una volta che l'impianto verrà messo in funzione, di accogliere la dilatazione da calore dei tubi stessi senza provocare fratture nel massetto" o se per raggiungere questo scopo si debba esercitare una pressione maggiore (e se sì, quale)?
Dato che domani verranno a fare il massetto (massetto ad alta conducibilità =2.0W/mk ed iperfibrato), avrei bisogno che mi facesse il suuuper favore di RISPONDERMI SUBITO (forse chiedo troppo)... Grazie per l'attenzione e collaborazione.
Le auguro una felice giornata

04/07/2018 - Laura

Grazie Laura, 

Le confermo che la pressione di 2,5 bar è più che sufficiente. Ottima scelta il massetto fibrato ad alta densità
buon lavoro! 

 

Sergio Girardi

05/07/2018 - manager

positivo

19/07/2018 - BONACCI LUIGI

Salve,
Prima di tutto vorrei ringraziarvi per la condivisione delle informazioni, veramente molto esaustivo!

Che posa del parquet suggerite sopra un pavimento radiante? Colla o flottante?

Non sono un esperto e sono un po’ preoccupato che il parquet con posa flottante “scricchioli” un po’, avete suggerimenti a riguardo?

Grazie
Gabriele

06/08/2018 - Gabriele

Gentile Gabriele, 
Grazie a Lei per aver letto il nostro articolo. 
In base alla nostra esperienza abbiamo maturato una netta preferenza per la posa a colla del parquet. 
Per cui - salvo casi particolari in cui sia necessario posare flottante - tendiamo a consigliare l'incollaggio.
Se vuole approfondire ne abbiamo parlato qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/legno-flottante-o-incollato

grazie, 
buona giornata

Sergio

 

21/09/2018 - manager

Buonasera, complimenti per la chiarezza, né approfitto per fare una richiesta; sto effettuando una ristrutturazione di una casa su due piani fuori terra e ho optato per il riscaldamento a pavimento:avendo poco spazio ho seguito il consiglio dell’idraulico per un impianto ribassato , ora il geometra contesta il fatto che sotto non venga posto almeno due cm di isolante ed il tappetino acustico e dice che non potrà rilasciare l’abitabilita’.
Lei cosa ne pensa.
La ringrazio
Marzio

16/10/2018 - Marzio

Buongiorno Marzio, 
grazie per aver letto il mio articolo e per la domanda.
Per rispondere adeguatamente avrei bisogno di ulteriori informazioni,  ad esempio il tipo di pavimento che verrà posato sull'impianto radiante, il tipo di pannello, la stratigrafia del solaio sottostante.
L'isolamento acustico non è dato SOLO dal pannello ma è il risultato di una combinazione di fattori. 
Per capirne di più: 

1) Puoi leggere questo articolo che spiega problemi e normative: https://www.fratellipellizzari.it/blog/pavimentazione-e-acustica 

2) Poi questo che spiega la barriera al vapore  (anche questa può avere capacità di isolamento acustico):
https://www.fratellipellizzari.it/blog/la-barriera-al-vapore

3) In caso di posa di pavimento in legno, di considerare il tipo di posa, quindi l'opportunità di posarlo flottante. La posa galleggiante di un pavimento in legno aiuta a migliorare l'isolamento acustico, specie se realizzata con un apposito materassino:
https://www.fratellipellizzari.it/blog/legno-flottante-o-incollato

4) Dopodiché prova a parlare con il termotecnico che ha progettato l'impianto a pavimento oppure, in assenza, con la ditta che te lo fornisce per conoscere la capacità isolante del pannello ed eventualmente valutare, in alternativa, un tipo di pannello che a parità di spessore abbia prestazioni maggiori (ne esistono molti).

5) Per ultimo devi valutare la capacità isolante acustica del tipo di pavimento scelto, se ad esempio scegli un parquet prefinito questo contribuirà al risultato finale. 

A questo punto puoi scegliere una soluzione che tenga conto della somma di questi fattori, privilegiandone uno o l'altro. 

Spero di esserti stato d'aiuto,

buoni lavori! 

 

 
 

16/10/2018 - manager

Salve,
Complimenti per l'articolo in quanto mi avete chiarito molti dubbi. Vorrei solo un consiglio, sto realizzando un impianto radiante a pavimento nel mio appartamento all'interno di un condominio in un piano intermedio. Ho posato un freno vapore, i pannelli isolanti con le bugne e le tubazioni all'interno di quest'ultime. Adesso dovrò fare il massetto e tra uno tradizionale con additivo ed uno già pronto in sacchi, ho scelto quello della leca paris 2.0 ma il dubbio è lo spessore perché a causa dei livelli dovrà essere di 5cm sopra bugna e tubi. Ho paura che il massetto di 5cm (misura presa sopra le bugne dei pannelli) risulti troppo alto e quindi poco performante. Cosa mi consigliate? Grazie

18/10/2018 - Stefano

Ciao Stefano, bene per la barriera a vapore e ottima la scelta del massetto pronto Leca. Con queste premesse lo spessore di 5 cm. va benissimo.

buoni lavori,

 

19/10/2018 - manager

Buongiorno, le scrivo per sottoporle la seguente situazione e chiederle chiarimento.
Sto ristrutturando un appartamento in provincia, sito a piano terra, è oggetto di ristrutturazione, con formazione di vespaio aerato, posa impianto a pannelli radianti e quindi posa del parquet.
Premetto che l'appartamento prima presentava evidenti segni di umidità di risalita sulle murature (mattoni pieni su terreno), queste sistemate con sostituzione dell'intonaco (e creazione del vespaio).
Sul piano del vespaio è stato gettato un massetto per gli impianti, non alleggerito. Quindi a seguire sono stati posati i pannelli dell'impianto radiante (isolante eps 1cm + bugne 2cm) questi sono in EPS, con rivestimento superiore plastico. Seguirà poi getto della caldana in cm 6.
Ora, immagino che questo rivestimento plastico, oltre a proteggere il polistirolo, funga da barriera al vapore, posta sul lato caldo della stratigrafia.
Ma, sia dal vostro sito, che dal fornitore del parquet scelto dalla committenza, si pone attenzione alla presenza di una barriera al vapore al di sotto dei pannelli radianti, a scongiurare risalita di umidità del massetto impiantistico.
Il mio dubbio è se ho ben inteso la questione e se è secondo lei auspicabile e e fortemente consigliata la posa di questa barriera sotto i pannelli radianti. Nella regola tecnica UNI EN 1264 non trovo riferimento, mi rivolgo pertanto alla vostra esperienza.

05/11/2018 - Francesca Maggio

Grazie per la richiesta,
la norma Uni En 1264-4 considera non sufficiente a svolgere il ruolo di barriera al vapore lo “strato di protezione” in polietilene dei pannelli che compongono un impianto a pavimento.
Quindi il rivestimento plastico del pannello NON si può considerare una barriera contro l’umidità di risalita SALVO esplicita dichiarazione del produttore dell’impianto.
In mancanza di questa esplicita dichiarazione lo schermo/barriera al vapore va posto al di sotto dei pannelli.
Spero di essere stato utile,
buon lavoro.

05/11/2018 - manager

Buonasera,
Dopo mesi passati a documentarmi e chiedere pareri su come realizzare il nuovo impianto di riscaldamento privo di metano per la mia nuova casa, una bifamiliare in provincia di Bologna, sono arrivata alla decisione di far realizzare un impianto a pavimento con massetto in pompa di calore. Premetto che l'intero appartamento sarà oggetto di ristrutturazione con cappotto interno, l'attuale altezza è di 3.35 mt.e una superficie di circa 115 mt.
Questa sera mi sono imbattuta in una serie di video che mettevano a confronto un impianto a secco con uno a massetto, questo per capire la scelta fatta dall'altro proprietario del mio stesso stabile...è possibile che i tempi di riscaldamento e modifica di temperatura sono molto lunghi? Addirittura fino a 6/8 ore per portare ad una certa temperatura la casa ed altrettante per abbassarla di soli 2 gradi? Questo a causa della presenza del massetto e quindi dell inierza termica, che invece, da quanto ho visto, in un impianto a secco si riesce a gestire più rapidamente? Lei quali dei due impianti consiglierebbe in assenza di problemi di altezze e tempi di realizzazione?
L'impianto in preventivo per la mia casa è Giacomini, costituito da pannelli isolanti preformati in eps con strato di protezione in polistirene termoformato, nell'elenco dei componenti non vedo però lo strato di protezione al vapore acqueo (presente nel catalogo generale fornitomi dal rivenditore), e un additivo fluidificante per cementi di getti per sottofondi (k386). Il massetto che verrà realizzato secondo lei permetterà una buona gestione della temperatura? Vorrei fare la giusta scelta sulla base di quello che oggi il mercato offre in questo campo.
La ringrazio anticipatamente

07/11/2018 - Alessandra C.

Gentile Alessandra, 
servono molte altre informazioni per dare una consulenza adeguata. Non si può analizzare solo l'impianto senza conoscere bene la casa che quell'impianto andrà a riscaldare. 

Ad esempio: gli spazi sotto all'impianto radiante sono freddi? (ad esempio c'è un portico o un garage non riscaldato?). In quel caso occorre un pannello in grado di isolare termicamente costituito da materiali adeguati e con spessore adeguato.
E poi: che stratigrafia ha previsto per i muri perimetrali della casa? e per il tetto?
L'impianto a pavimento è l'unica forma di riscaldamento oppure ha previsto anche un condizionatore in pompa di calore con cui gestire "le mezze stagioni"? O magari una ventilazione meccanica controllata? 

Insomma serve una analisi, che solitamente un bravo termotecnico è in grado di fare, al fine di darle un consiglio che abbia un senso.

Se la casa è molto isolata un bravo termotecnico le consiglierà di abbinare all'impianto a pavimento un sistema ad inverter o - molto meglio - una ventilazione meccanica che ci facilitano molto la gestione del clima nei periodi in cui si alternano giornate fredde a calde.

https://www.fratellipellizzari.it/blog/ventilazione-meccanica-nelle-case-iper-isolate-di-oggi

Proverò comunque a risponderLe. Non vedo problematica l'attesa di 6/7 ore per portare in temperatura l'abitazione. Se ci pensa bene 6/7 ore per raggiungere la temperatura sono "sopportabili". Certo, è più fastidioso è, invece, avere una temperatura alta in casa per una improvvisa giornata di caldo. Ma non ritengo siano condizioni talmente fastidiose da giustificare il passaggio ad un sistema a secco. Noi installiamo entrambe le tecnologie, ed ultimamente anche una terza soluzione che è una via di mezzo. 

Ma, al momento, preferisco il "tradizionale" massetto cementizio su un pannello isolante. La maggiore inerzia significa anche meno stress sull'impianto e sui pavimenti (specie se decide di installare un parquet in legno). 

In ogni caso le suggerisco di contattare il suo termotecnico e fare una valutazione più accurata.

P.S. La barriera al vapore DEVE essere installata! Se non la vede nel capitolato del suo fornitore la richieda, mi raccomando.
 

07/11/2018 - manager

Buona sera
Complimenti per l'articolo in quanto mi avete chiarito molti dubbi. Avrei solo una domanda da porvi: a breve cominceranno con l installazione del riscaldamento a pavimento e ho deciso di usare il leca paris 2.0 come massetto premiscelato. La mia domanda è : si può mettere qualcosa sopra i tubi per evitare di fare un massetto da 5 cm? Grazie per l'attenzione

15/11/2018 - Rudi

Buona sera Rudi, 
assolutamente no!  
Il massetto deve essere uno strato unico.
Se vuole ridurre lo spessore del massetto deve aumentare lo spessore del sottofondo, cioè dello strato su cui appoggerà i pannelli dell'impianto radiante. Quindi lo faccia ora, prima che inizino la posa dell'impianto. 
Mi raccomando!! 
buona sera e grazie per aver letto il mio articolo e grazie per i complimenti. 

22/11/2018 - manager

Buongiorno, sto per installare a casa un impianto a radiante da 4.2cm . Sono un po' titubante sul massetto da fare , perché avendo un sottofondo che ha dislivelli, la zona più bassa arriva a 8.5 cm e la zona più alta a 11.5cm , quindi significa che appoggiando direttamente a terra il radiante senza un sottofondo livellato ad hoc nella zona più bassa avrei circa 2.8/3cm di massetto(calcolando mattonella e colla) e nella zona più alta quasi 6cm , potrebbe andare comunque bene o non funzionerebbe bene? Grazie

29/11/2018 - ANTONIO

Buonasera Antonio, 

non va bene. Il massetto deve essere uniforme nello spessore e comunque uno spessore di 2,8 centimetri è troppo poco. 
Dovresti livellare prima il sottofondo in modo da avere uno spessore uniforme.
In secondo luogo (ma è difficile dare consigli senza aver ben presente il cantiere) dovresti considerare, vista l'esiguità dello spessore, di utilizzare un massetto autolivellante. 
Se leggi l'articolo sul massetto autolivellante che ho scritto vedrai che non mi piace tanto come soluzione, ma nel tuo caso (e con le poche informazioni che ho) te lo consiglio.

Grazie per aver letto l'articolo e per la domanda, 

buona serata

29/11/2018 - manager

Buongiorno ho acquistato un appartamento con riscaldamento a pavimento realizzato negli anni ‘60. Adesso vorrei ristrutturare la dimensione delle stanze costruendo anche nuovo muri divisori. Alcuni mi dicono che e’ possibile farli in cartongesso incollando la base al pavimento esistente. Altri mi dicono che devo togliere quello esistente e rifare l’impianto secondo la nuova collocazione delle stanze.soluzione che ovviamente e’ molto più costosa e che scarterei. Voi che ne pensate?

02/12/2018 - Pierluigi Samarotto

Buonasera e complimenti per l'articolo esaustivo! Io dovrei rifare il pavimento in una casa con il riscaldamento a pavimento... È possibile rimuovere il pavimento esistente? Quali sono le precauzioni da prendere e le informazioni costruttive da chiedere prima di procedere alla demolizione?

03/12/2018 - Cristian

Gentile Pierluigi, 

le conviene decisamente rifare tutto, come le hanno consigliato. 
Conservare un impianto di questa età è rischioso, inoltre i nuovi impianti sono più efficienti e le permetteranno di recuperare la spesa in pochi anni. 

Grazie per aver letto il mio articolo, 

buona giornata! 

 

03/12/2018 - manager

Gentile Christian, 

Non sappiamo che tipo di pavimento lei debba rimuovere, se parquet o piastrelle in ceramica o altro. Solitamente con un attrezzo apposito (serve un demolitore con lama larga) inclinato a 45 gradi si riesce a rimuovere sia la piastrella che il parquet. Io di solito faccio una prova in un ripostiglio per capire la difficoltà dell'operazione. Generalmente è una operazione difficile ma non impossibile.

grazie anche per i complimenti, 

buon lavoro !

 

03/12/2018 - manager

Buongiorno, la ringrazio per l'articolo, è ben strutturato e finalmente una cosa chiara (per tutti! esperti e non) ma sono a chiederle delucidazioni in merito al mio caso specifico.
sono in fase di costruzione, ho optato per il radiante a pavimento. L'idraulico una volta posato l'impianto a terra, mi ha chiesto di far montare le finestre (prima della posa del massetto) in quanto senza le stesse, dice, non può andare avanti. Così ho chiesto all'azienda dove ho acquistato gli infissi di venire a montarli; una volta giunti sul posto gli stessi si sono rifiutati di montarli chiedendo che venga fatto prima il massetto. Ora...chi ha ragione? purtroppo in questa situazione non so cosa fare...o meglio non so quale sia la giusta procedura, onde evitare di avere problemi poi.
Nel ringraziarla per l'attenzione, resto in attesa di un Suo cortese riscontro e porgo cordiali saluti.
Maria Cristina

07/12/2018 - MARIACRISTINA

Buongiorno Mariacristina, 

ne parlo qui: 
https://www.fratellipellizzari.it/blog/la-sequenza-corretta-la-posa-dei-pavimenti-cantiere

In ogni caso le anticipo le conclusioni: 
Il massetto generalmente si fa prima dei serramenti, a patto che siano state posate le soglie in marmo per avere le giuste quote. 
In questo periodo, però, va fatta attenzione alla temperatura: occorre schermare gli ambienti con delle chiusure provvisorie (intelaiatura in legno e nylon) alle finestre altrimenti è troppo freddo. 
Forse è per questo che chi fa i massetti vorrebbe fossero posati i serramenti: per avere una temperatura più gradevole. 

Mi permetto di aggiungere che le decisioni sulla sequenza dei lavori non spettano a lei, né agli artigiani, ma alla direzione dei lavori. 
Grazie per aver letto l'articolo e per il commento sull'articolo: ho cercato di scriverlo per i non esperti ed in base alla mia esperienza.
In bocca al lupo! 

 

07/12/2018 - manager

Buongiorno, devo realizzare un massetto su impianto a pavimento vi sarei grato se mi chiariste ho trovato informazioni sul web che dicono diversamente da voi ovvero che il giunto che voi descrivete nell'articolo con l'immagine allegata (e presumo che realizzate in cantiere) non è un giunto di dilatazione ma di frazionamento.
su impianti a pavimenti, la dilatazione deve essere totale per tutta lo spessore del massetto, cosa mi dite?
il sito è: https://www.toplevel-massetti.info/massetti-autolivellanti-fassa-e-grigolin

30/12/2018 - Franco

Buongiorno Franco, 

abbiamo dedicato ai giunti uno specifico articolo che trova qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/i-giunti-nei-massetti 

Inoltre le consiglio di leggere anche l'articolo sui massetti autolivellanti che trova qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/5-il-massetto-autolivellante-base-di-anidrite

Grazie per la domanda, 
buon lavoro! 

 

02/01/2019 - manager

Buongiorno e grazie per condividere con tutti la Vostra indubbia esperienza
mi piacerebbe conoscere se tra la posa dell'impianto radiante a pavimento e del massetto ci siano dei tempi da dover rispettare.
Altra curiosità, avendo letto il vostro articolo, è quella che il mio idraulico non ha messo in pressione l'impianto prima della posa del massetto, asserendo che va messo in pressione dopo (credo abbia fatto solo la prova per vedere se ci fossero delle perdite per poi depressurizzare nuovamente l'impianto).
Grazie, Maurizio

16/01/2019 - Maurizio Lucchi

Buongiorno Maurizio, 

Per quanto concerne i tempi di attesa tra l’ultimazione della posa dell’impianto radiante e la posa del massetto: la regola è quella di posare il massetto quanto prima per evitare inconvenienti alle tubazioni. Se lasciate esposte le tubazioni dell’impianto a pavimento possono subire danni da operazioni incaute di addetti in cantiere. 

La seconda domanda: generalmente l’impianto a pavimento va tenuto in pressione durante la posa del massetto, ma ce ne sono di molti tipi e non conosco il tipo di impianto che lei ha realizzato. Bisognerebbe controllare sulle schede tecniche del produttore dell’impianto per capire se ci sono disposizioni in tal senso.
 

Grazie per aver letto il mio articolo e per le sue osservazioni!

buona giornata

21/01/2019 - manager

buona sera,
è stato istallato l'impianto a pavimento , dovendo introdurre una canalina sul massetto ho notato che è stato graffiato parte tubo dell'impianto ci possono essere problemi in fututo? grazie

22/01/2019 - angela

Buongiorno Angela, 

chieda all'idraulico di far mettere in pressione l'impianto a pavimento per verificare subito eventuali danni alle tubazioni.
In bocca al lupo e grazie per la domanda,

 

23/01/2019 - manager

ho letto il vostro articolo e vi ringrazio per le preziose indicazioni tecniche. vi chiedo se ci sono norme Uni che regolano i cedimenti consentiti in caso di pavimentazione radiante. qualche mm ritengo possa essere tollerato considerando tutti i fattori che concorrono alla compressione degli strati al di sopra dell'impianto. nel mio caso i cedimenti hanno raggiunto anche 7mm e non credo possano essere tollerati. Ritengo ad esempio che chi realizzato il sottofondo lo abbia eseguito prima della messa in funzione dell'impianto. Quando mi hanno consegnato l'appartamento era estate e hanno messo in funzione l'impianto ma mai prima di allora. Il fenomeno è avvenuto dopo circa 2 anni . dopo aver letto il vostro articolo ho capito per quale motivo. vi ringrazio.

26/01/2019 - andrea

Buongiorno Andrea, 

La norma Uni En 13813 detta le regole sui massetti e stabilisce, rispetto al problema che ci esponi che ci sia una tolleranza rispetto alla quota stabilita da progetto (quello che viene chiamato "il livello del pavimento finito").
La tolleranza ammessa è di 2 millimetri per ogni metro lineare di distanza rispetto al riferimento stabilito in fase progettuale.
Ma stiamo parlando di massetti ancora senza la pavimentazione.
 

Chiaramente occorrerebbe venire a casa tua ed esaminare il problema dal vivo per poterti dare una consulenza appropriata e bisognerebbe esaminare le schede prodotto di tutti i componenti del "sistema pavimento".

Il fatto che ci scrivi che il cedimento lo hai visto accadere dopo due anni mi fa pensare che sia responsabile lo strato di sottofondo, cioè lo strato che contiene gli impianti e sul quale si appoggia il massetto.
(attenzione: sottofondo e massetto sono due cose differenti, vedo che invece tu le usi come sinonimi: guardati il disegno con cui si apre questo articolo).

Ci capita di trovare, spesso, sottofondi "comprimibili" che non sopportano il peso degli strati soprastanti e, anche a causa del passaggio di tubazioni di acqua calda non ben isolate, generano fenomeni come quello che descrivi. 

Un secondo "probabile colpevole" potrebbe essere il pannello usato per il sistema radiante, anche questo potrebbe essere "compribile" (quindi a bassa densità) ed essere concausa nel cedimento. 

Purtroppo l'unico modo per determinare con certezza che cosa è successo è la distruzione di una porzione di pavimento. In ogni caso hai ragione a definire non accettabile un cedimento di 7 millimetri.

Spero, per quanto possibile, di averti aiutato anche se in casi come i tuoi è importante affidarsi ad un perito esperto in grado di supportarti nella ricerca delle cause e nella risoluzione del problema.

Grazie per aver letto il mio articolo e per la domanda.

buona giornata!

 

28/01/2019 - manager

vi ringrazio molto, sul come proseguire consulterò anche il mio legale. Nel frattempo leggerò la norma e se l'impresa esecutrice non darà cenni di disponibilità per risolvere il problema non mancherò di consultarmi nuovamente con voi.

28/01/2019 - andrea

Salve,
anch'io mi complimento per la chiara esposizione e la completezza delle informazioni. Mi hanno appena finito di gettare un massetto radiante, nello specifico il paris 2.0. Avendo uno spessore tra 2,2 e 2,5 cm sopra l'impianto il produttore mi ha fatto mettere un additivo di lattice mescolato all'acqua secondo le prescrizioni della scheda tecnica. Pensa che potrò avere problemi? Inoltre non mi è stata messa la barriera vapore sotto i pannelli. L'ho fatto notare all'installatore il quale mi ha riferito che non era previsto dal progetto del fornitore dei pannelli perché trattasi di due solai intermedi (p. Terra rialzato sopra tavernetta riscaldata con radiatori e primo piano sopra zona giorno). Desidererei sapere se la convince questa soluzione? Grazie

29/01/2019 - leonardo

Buongiorno Leonardo, 

conosco il Paris 2.0 di Leca.
Sono perplesso su quanto mi scrivi perchè da scheda tecnica del produttore il massetto deve essere di 3 cm. sopra ai tubi (tra l'altro 3 cm. è anche l'altezza minima da tenere sopra a i tubi secondo la norma Uni). 
Uno spessore di 2,2 non sembra quindi corretto. 
Il consiglio che mi permetto di darti è quello di farti scrivere che il massetto realizzato secondo le (loro) indicazioni va bene anche se in difformità dalla prescrizione di scheda tecnica. 
Questo ti dovrebbe tutelare da eventuali futuri problemi che spero tu non abbia mai. 

Se vuoi dimmi anche che tipo di pavimento metterai su questo massetto. 

La barriera a vapore (la denominazione corretta è schermo a vapore nei solai intermedi) è anch'essa prevista dalla norma e quindi va messa. Non è gravissimo il fatto che non ci sia, ma dovrebbe esserci. 

Spero di esserti stato utile

buona giornata

 

30/01/2019 - manager

Buongiorno,
Complimenti per l'articolo veramente chiaro ed esaustivo.
Vorrei porvi una domanda sullo shock termico. Sto costruendo una casa e l' impresa alla mia domanda se eseguiranno lo shock termico mi hanno risposto che con le colle attuali non serve. La pavimentazione scelta sarà tutta in gres porcellanato.
Cosa ne pensate?
Grazie e complimenti ancora

09/02/2019 - Simone

Buongiorno Simone, 

abbiamo dedicato un articolo allo shock termico, lo trova qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/impianto-pavimento-il-ciclo-di-preriscaldamento 

In ogni caso le anticipo che lo shock termico è obbligatorio secondo la norma Uni 1264 sugli impianti a pavimento radianti. 

grazie per i complimenti,

buona giornata

09/02/2019 - manager

Ciao,

Sono in procinto di ristrutturare un appartamento e prevedo di rimuovere tutto fino a solaio strutturale, guadagnando 10-11 cm. L'idea sarebbe quella di utilizzare tutta l'altezza per l'impianto di riscaldamento a pavimento (intendo compreso di isolante inferiormente, massetto radiante sopra il circuito e pavimentazione in legno di 15mm) e posare gli altri impianti (elettrico, idrico e adduzione riscaldamento) sfruttando canali laterali, ovviamente studiandone la fattibilità in termini di ingombri.
Mi chiedo, in un caso del genere posso fare senza sottofondo? Cioè con isolante che appoggia direttamente sul solaio strutturale. E' fattibile o sto sbagliando qualcosa?
La stratigrafia pensata sarebbe poi questa:
- Barriera al vapore (se necessaria, sono al secondo piano!!)
- Pannelli isolanti termici/acustici 20 mm
- Struttura impianto riscaldamento 25 mm
- Massetto pronto autolivellante sopra tubazioni 40 mm
- Pavimentazioni in legno 15 mm
Il tutto con le tolleranze e correzioni del caso (l'autolivellante mi porterà tutto in bolla).
Lo ritenete corretto?
Il massetto andrà a coprire ovviamente anche le fasce laterlai per annegare elettrico e idraulico.
Ultime due domande:
C'è un massetto migliore rispetto a un altro?? Ho letto di Mapei, Kerakoll, Leca, anidrite, ...
Rete elettrosaldata necessaria anche con prodotti pronti autolivellanti?
Ritenete migliori gli impianti con pannelli in plastica (guide per circuiti come nelle foto) o quelli in cui fissano i tubi direttamente alla superficie sottostante (dicono ci sia maggiore contatto con massetto quindi maggiore resa)??

Grazie e complimenti per l'articolo e la generosa divulgazione di informazioni!!

24/02/2019 - Davide

Ciao Davide, 

la stratigrafia va bene, la barriera/schermo al vapore ci vuole.
Sul massetto io ti consiglierei il massetto tradizionale sabbia e cemento.
Sui pannelli: il tubo graffato su pannello piatto è la soluzione più performante. 
grazie per i complimenti, 

buoni lavori !

 

 

25/02/2019 - manager

Sono Cesare mi hanno fatto il riscaldamento a pavimento il massetto è fatto in regola con l'adittivo apposta per la conduzione del calore però è venuto circa sui 12 cm. di altezza dal livello dei tubi, che scompensi può portare essendo un pò troppo alto. Ringrazio cortesemente.

28/02/2019 - cesare

Buonasera Cesare, 

premetto che la normativa stabilisce che la decisione dello spessore del massetto da rispettare spetta al progettista che deve determinarne lo spessore in base a considerazioni anche sugli altri strati che costituiscono la pavimentazione.
Il direttore lavori deve sovrintendere all'esecuzione dei lavori e accertarsi che la decisione del progettista venga rispettata.

Mi sembra di capire che la decisione non è stata presa dal progettista ma probabilmente da te su indicazioni degli operatori.

Come scrivo nell'articolo lo spessore standard per un massetto è di 5 centimetri. 
Due centimetri in più non costituiscono un problema.
Ma uno spessore di addirittura 12 centimetri può diventare un problema.

La normativa specifica gli spessori minimi (3 cm sopra al tubo) ma non quelli massimi. Ma se lo spessore è quello che mi dici occorre sicuramente interpellare il produttore dell'impianto a pavimento ed anche il suo progettista termoidraulico unitamente al progettista/direttore dei lavori. 

Alcuni problemi li trovi descritti nell'articolo, mentre altri - più gravi - non li ho scritti anche perchè sono rari. 

Non voglio spaventarti anche perché non conosco la stratigrafia del pavimento e non ho assistito all'evoluzione dei lavori. 

Uno dei problemi più gravi che possono accadere è che il massetto troppo pesante possa far cedere l'intero pavimento, determinando un abbassamento di qualche millimetro.

Perché questo accada è però necessario che il sottofondo (sotto ai pannelli dell'impianto radiante) sia comprimibile e che ci siano zone in cui il sottofondo sia assente, ad esempio punti con presenza di accavallamento di tubazioni oppure presenza di tubi per impianto di aspirazione.


Scusami se ti metto questa preoccupazione ma proprio questa settimana mi è capitato di dover fare un sopralluogo per preventivare un rifacimento dei pavimenti nei bagni in una abitazione con una situazione di massetto a spessore elevato (10 centimetri) in cui alcune zone del pavimento - specie nei bagni - denunciavano cedimenti dai 5 ai 10 millimetri. 

Spero non succederà nel tuo caso

ciao

 

01/03/2019 - manager

Buongiorno,
ho uno spazio totale di 11 cm, che dovrei così ripartire:
4 cm di pannello isolamento liscio
1,8 cm tubo
2,5/3 cm massetto tradizionale (sabbia e cemento) sopra tubo
2,5 cm pianella in cotto fatto a mano e cotto a forno, posato con sistema tradizionale a calce.
quanto sopra può andar bene?.
grazie

17/03/2019 - Raffaele RICCIARDI

sono molto soddisfatto di aver trovato questo sito e sopratutto per la Vostra chiarezza e disponibilità,mi rimprovero di non aver cercato abbastanza. Distinti Saluti
Guerrera

17/03/2019 - GUERRERA GIUSEPPE

Buonasera, complimenti per l'articolo davvero interessante.
Sono in procinto di scegliere il pavimento e mi preoccupa il fatto che il parquet sia chiaramente meno "performante" del gres nel caso di impianto radiante a pavimento come spiegato chiaramente nel vs articolo. Nel mio caso si tratta di una zona giorno open space di circa 60mq con vetrate molto ampie. La stratigrafia perimetrale è composta da muro in c.a. da 20cm + cappotto esterno da 16; sotto la zona gg c'è il garage non riscaldato e la stratigrafia di divisione è: solaio strutturale + 8cm foacem + barriera vapore + pannello isolante 6cm + massetto 6cm + pavimento 1,5cm; sopra la zona gg la stratigrafia è solaio + barriera vapore + 10cm stiferite. Con queste premesse le chiedo se per riuscire ad avere una T di 22° pur scegliendo di posare un parquet e senza dover alzare troppo la T dell'acqua sia preferibile optare per un impianto passo 5 al posto del 10 o ,se considerati i costi, ritenga sia uno scrupolo eccessivo (di solito si usa nei bagni); in caso ritenga più importante scegliere correttamente il tipo di massetto, le chiedo per quale tipo propende la sua scelta. La ringrazio in anticipo per i suoi graditi consigli. Michele

17/03/2019 - Michele Caretta

Buongiorno Raffaele, 

ci sono due problemi su quanto mi scrive: il massetto deve essere almeno di 3 centimetri sopra ai tubi. Quindi 2,5 non va bene
Subito dopo mi scrive che vuole posare su questo massetto una pianella in cotto spessa 2,5 cm. con posa tradizionale a calce, anche questo non si può fare.
Le consiglio, visto lo spessore disponibile di non utilizzare una pianella in cotto ad alto spessore, ma di scegliere una pianella in cotto fatta a mano di spessore normale (1 cm) da posare a colla. 
In questo modo potrà aumentare lo spessore del massetto ed ottenere lo stesso risultato estetico. 

Grazie per la domanda. 

18/03/2019 - manager

Grazie Giuseppe, 

ci impegniamo molto affinché i nostri clienti siano correttamente informati. Siamo felici che il nostro sito le sia stato utile.

buona giornata

18/03/2019 - manager

Gentile Michele, 

si, valutando la stratigrafia delle pareti ritengo che ridurre il passo a 5 sia uno scrupolo eccessivo. La casa sarà bene isolata per cui non avrai problemi.
Piuttosto, vista la stratigrafia del pavimento, valuta l'ipotesi di applicare un piccolo cappotto termico a soffitto del garage. 

grazie per aver letto il mio articolo, 

buon lavoro

18/03/2019 - manager

Buonasera, complimenti per l’articolo e le vostre risposte precise e utilissime. Ho acquistato una abitazione singola del 2004 con riscaldamento a pavimento. Vorrei demolire la pavimentazione in piastrelle di marmo per posare parquet senza rifare il massetto e l’impianto radiante. Quali accorgimenti dovrei prendere? Tolte le piastrelle, basta una rasatura per poi posare a colla il legno? Ringrazio in anticipo per i preziosi consigli.
Davide

10/04/2019 - Davide

Ciao Davide, 

grazie a te per la domanda e per i complimenti. Si, ti confermo che è possibile demolire il pavimento in marmo, poi effettuare una rasatura ed infine posare il pavimento in legno.

In questi casi è molto importante che la demolizione venga fatta con la massima accortezza: meglio se manualmente o con un martello pneumatico con punta a spatola. La colla va rimossa dal massetto per quanto possibile. Successivamente si procede con rasatura e successiva posa del pavimento in legno. 

Buoni lavori, ciao!

10/04/2019 - manager

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