Impianto a pavimento: il ciclo di preriscaldamento

Il ciclo di preaccensione iniziale del riscaldamento a pavimento: perché è fondamentale? come va fatto? come va documentato?

31/10/2023

Prima della posa di un pavimento, specie se in legno o in marmo, è obbligatorio effettuare il ciclo di preriscaldamento o ciclo di "preaccensione" o "shock termico" per prevenire conseguenze future sui pavimenti. 

Ciclo di accensione dell'impianto a pavimento prima della posa

In questo articolo cercherò di rispondere alle domande che probabilmente anche tu ti stai facendo e cioè: posso evitare il ciclo di accensione dell'impianto a pavimento? Perché devo accendere l'impianto prima della posa dei pavimenti anche se è estate? Ma è proprio obbligatorio? 

Da quasi 25 anni seguo cantieri di pavimenti per la Fratelli Pellizzari e, se avrai la pazienza di leggere questo articolo, risponderò a queste e ad altre tue domande portandoti la mia esperienza. 

Buona lettura

impianto a pavimento

Accensione impianto radiante, normative e tempi

Qui alla Pellizzari, quando ci viene confermato un pavimento in legno o in gres, ci occupiamo sia di realizzare impianti a riscaldamento che Massetti, rispettando le norme Uni En, in particolare la 1264 sugli impianti radianti a pavimento e quelle sui massetti, in particolare la 11371 sui massetti per pavimenti in legno ma anche la norma Uni En Iso 11855 sugli impianti radianti annegati che si sovrapporrà alla 1264.
 
Le stesse stabiliscono che venga effettuato un avviamento iniziale dell'impianto quando sono trascorsi almeno 21 giorni (se non c'è urgenza noi consigliamo di aspettarne 25) per la maturazione di un massetto tradizionale.
Se non sai che cos'è un massetto per l'impianto a pavimento sarebbe importante che, prima di continuare, tu leggessi questo approfondimento:

Il massetto tradizionale per impianto a pavimento


I tempi scendono ad almeno 7 giorni per i massetti autolivellanti a base di solfato di calcio (detti anche massetti all'anidrite). Se non sai cosa sono ne ho parlato qui:

 Massetti a base di solfato di calcio 

Solo quando questo ciclo di preriscaldamento sarà eseguito si potranno posare i pavimenti. 

impianto radiante a pavimento

L'avviamento dell'impianto a pavimento è obbligatorio? 

Se vogliamo eseguire i lavori secondo le norme (in questo caso la Uni 1264), sì, il ciclo di avviamento dell'impianto radiante è obbligatorio. Chiaramente la norma fornisce delle indicazioni per lavorare al meglio, secondo la regola e tenendo conto delle problematiche sorte e dell'esperienza maturata su questo specifico sistema di riscaldamento.

 

Obbligatorietà legale dello shock termico

Ma legalmente è obbligatorio? Per capirlo è necessario chiarire se le norme Uni hanno valore di legge. Una norma ha valore di legge quando viene richiamata in provvedimenti legislativi. In questo caso le Norme Uni passano da "applicazione volontaria" a "cogente", cioè obbligatoria.
La nostra Uni 1264 non è richiamata da nessuna legge ma è richiamata in un documento ufficiale, quello che va redatto per certificare che gli impianti sono a norma (dichiarazione di conformità), quindi ha valore di legge.

Va precisato, per chiarezza, che anche se una norma Uni non è citata in leggi o documenti ufficiali, viene comunque presa in considerazione dai tecnici di parte e dal CTU in caso di contestazioni.

 

esecuzione di massetto su impianto a pavimento

 

I benefici dello shock termico

Si è riscontrato che questo shock termico "anticipato", rispetto alla messa in funzione a regime dell'impianto, ha una serie di benefici, in particolare due: 
► va a "stressare" quest'ultimo e ne mette alla prova subito la qualità costruttiva
► permette la fuoriuscita dell'umidità

A noi sta particolarmente a cuore la durabilità della pavimentazione che andremo a sovrapporre, per questo noi imponiamo il rispetto della norma e vogliamo, nei nostri cantieri, che ci si attenga scrupolosamente alle procedure, specie quando ci troviamo a dover posare pavimentazioni in legno o in marmo. 

legno sollevato e shock termico
La mancata o errata esecuzione del ciclo di pre-riscaldamento può provocare il rigonfiamento o il sollevamento del parquet


 

Come si effettua il ciclo di preriscaldamento dell'impianto radiante?

La norma Uni En 1264 prevede che il ciclo si effettui aumentando gradualmente la temperatura del fluido contenuto nei tubi dell'impianto a pavimento.

Generalmente, ma dipende molto dalla tipologia di impianto che hai deciso di realizzare, la temperatura del primo giorno di accensione è attorno ai 20 gradi, poi si aumenta di 5 gradi fino ad arrivare alla temperatura massima di esercizio.

La temperatura massima di esercizio è di molto superiore a quella a cui l'impianto lavorerà normalmente. La temperatura massima viene mantenuta per qualche giorno, la norma stabilisce 4 giorni, e poi si procede con la diminuzione della temperatura fino a spegnimento.

Durante il ciclo di preriscaldamento noi raccomandiamo anche di aereare adeguatamente i locali per consentire la fuoriuscita dell'umidità.

impianto a pavimento
Un impianto a pavimento realizzato a Montecchio Maggiore (Ph. Arch. Stefenelli Michele)


Dopo lo shock termico: quanti giorni per la posa? 

Una volta terminato il ciclo di avviamento del riscaldamento a pavimento, lo stesso verrà completamente spento e si attenderanno due o tre giorni perché il massetto si raffreddi. 

A quel punto se hai scelto un pavimento in piastrelle di ceramica te lo poseremo senza ulteriori indugi. 
Se invece, hai scelto un pavimento in legno, dovremo attenerci alle accortezze necessarie per la posa di questi materiali. I lavori essenziali da fare prima della posa del legno sono:

  • Installazione serramenti esterni (non le porte interne)
  • Eventuali cartongessi
  • Tinteggiature interni finite
  • Installazione arredobagno
  • Finiture impianto elettrico

Se hai acquistato un pavimento in legno ti consigliamo di leggere questo articolo specifico, cliccando qui di seguito:

Accortezze per la posa del parquet


Dopo lo shock termico: il test dell'umidità residua

Mi sono accorto che spesso i miei clienti si stupiscono che io esegua comunque il test per l'umidità residua nel massetto. Sembra controintuitivo: il massetto ha subito un riscaldamento importante, perché andare a controllare l'umidità? 

Noi eseguiamo comunque questo controllo (e consigliamo anche a te di farlo eseguire) con l'igrometro a carburo prelevando un campione di massetto in un punto predeterminato e contrassegnato in modo da non andare a danneggiare le tubazioni sottostanti.

Se non si è contrassegnato un punto di prelievo si dovranno fornire al posatore delle foto dell'impianto per consentirgli di individuare il punto in cui non ci sono tubazioni sottostanti. 

Questo controllo ha la funzione di accertare che veramente il massetto abbia subito lo shock termico e va eseguito anche se è obbligatoria la documentazione firmata dell'avvenuta accensione dell'impianto.

Insomma, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.

Abbiamo dedicato un articolo alle problematiche che potrebbero sorgere al parquet per la presenza di umidità nel massetto:

Massetto, umidità, parquet...


E se manca la barriera al vapore? 

Spesso ci viene rivolta questa domanda: si può non mettere la barriera al vapore? ci sono già i pannelli che isolano, perchè serve anche la barriera? Oppure, al piano di sotto c'è un locale abitato e riscaldato, serve mettere lo schermo al vapore? 

Noi la facciamo mettere perché la norma la prescrive, primo motivo, ma anche perché c'è una logica precisa. 
Prova a pensarci: abbiamo acceso l'impianto a pavimento, fatto lo shock termico, misurata l'umidità... ma tutto questo ha senso solo se il massetto viene isolato dagli strati sottostanti con la barriera. 

La mancanza di barriera al vapore rende tutto inutile perché il massetto potrebbe assorbire umidità (dopo tutti i test) e quindi compromettere tutto il lavoro di controlli appena fatto. 

La barriera al vapore

 

E se manca il gas? Come faccio ad avviare l'impianto? 

Capita spesso in caso di ristrutturazioni importanti o di nuove costruzioni che non sia ancora stato allacciato il gas. Solitamente le aziende di fornitura di gas pretendono, infatti, il certificato di abitabilità dell'immobile che può essere fornito solo a lavori ultimati, quindi a pavimenti posati. Ma non si possono posare i pavimenti se prima non si fa il ciclo di preriscaldamento, quindi che fare?

► La prima soluzione è semplice: una caldaia elettrica che viene allacciata provvisoriamente all'impianto. Si trova facilmente a noleggio ed è dotata, banalmente, di una pompa per far circolare il fluido nell'impianto e di una resistenza elettrica per scaldarlo. Si tratta quindi di chiedere al Vostro idraulico di noleggiare questo dispositivo e di far fare lo shock termico.

► La seconda soluzione è quella di cambiare gli ugelli della caldaia togliendo quelli da "gas metano" e inserendo quelli da "GPL". Si tratterà poi di procurarsi delle bombole di GPL ed utilizzare quelle come combustibile nel tempo necessario per effettuare il ciclo suddetto. 

Alcuni gestori, forse anche il tuo, rilasciano l'utilizzo del gas "ad uso cantiere" di solito per un periodo massimo di 90 giorni. In quel caso si utilizzerà la normale caldaia e spenderai anche meno: prova a chiamare il gestore del gas della tua zona.

Documentazione dell'avvenuta accensione dell'impianto radiante

Nel punto 4.4 della norma Uni En 1264 si dice che "Il processo di avviamento del riscaldamento deve essere documentato". 
Per questo abbiamo redatto un modulo che aiuti a documentare l'avvenuta accensione: lo trovi in fondo a questo articolo sotto forma di PDF scaricabile. 

Percorso di lettura: massetti ed impianti radianti

Se hai letto gli articoli di cui hai trovato i links durante la lettura di questo, allora ti consiglio di passare a questi due argomenti successivi:

I controlli da fare sul massetto prima della posa

Sequenza dei lavori per la posa di pavimenti


Oppure, se vuoi vedere "dal vivo" un cantiere in cui sono stati posati dei listoni di legno a spina pesce su di un impianto radiante trovi il link qui sotto: 

Un parquet a spina, su impianto radiante, posato a Vicenza

Scopri la sequenza dei lavori in questo meraviglioso attico a Vicenza: dalla demolizione del vecchio pavimento in piastrelle, alla posa dell'impianto a pavimento, del massetto fino alla posa del parquet a spina e dell'arredamento. 

Attico a Vicenza

Grazie! 

Grazie per aver letto il mio articolo. Se ti rimangono dei dubbi o se vuoi aiutarmi con osservazioni e critiche puoi utilizzare il modulo commenti qui sotto. Se sono osservazioni di interesse generale cercherò di risponderti. 

Se abiti a Vicenza o a Verona ci puoi venire a trovare nei punti vendita di Gambellara (a 400 metri dal casello della A4 di Montebello) oppure ad Arzignano. 
Ma ti consiglio di prendere appuntamento per non dover perdere tempo ad aspettare.

Qui sotto trovi i pulsanti "fissa un appuntamento" ma anche i nostri contatti. 

Buoni lavori! 

Documentazione avvenuta accensione impianto

Qui trovi un modulo da compilare a cura di idraulico e massettista, obbligatorio secondo la Uni En 1264. 

RUOLO: Responsabile tecnico di cantiere
SEDE: Gambellara

Commenti

Salve, ho letto con interesse il suo articolo e la ringrazio per le informazioni rese disponibili! E volevo farle una domanda : ho ristrutturato casa iniziando i lavori a febbraio 2019. Ad aprile l'idraulico posa o pannelli per radiante ed il tubo. Poi a maggio io stesso faccio il massetto autolivellante con Paris Slim.
Il tempo passa ed io ho necessità di entrare in casa ma la caldaia non c'è ancora e non sapendo dello shock termico ( cosa che è stata detta ma poi...) faccio fare il pavimento in resina, tutto ok ad oggi quindi presumo non ci sia umidità. La mia domanda però è: a metà settembre arriverà la caldaia (pellet) potrei avere problemi quando avvieranno l'impianto ? Dovranno farlo girare comunque più alto per qualche giorno? Se dovessi avere problemi (crepe, bolle ecc...) la responsabilità è dell'idraulico che ha omesso lo shock termico prima che posassi le resina?
Grazie mille e cordiali saluti!

25/08/2019 - Fava Gianmaria

Ciao Gianmaria, 

la resina è molto, molto sensibile alla presenza di umidità da risalita. La mancata esecuzione dello shock termico è pertanto un omissione grave e hai ragione a temere - al momento dell'accensione - distacchi, sbollature o scodellamenti del pavimento in resina. L'accensione dovrà, al contrario di quanto scrivi, essere quanto più possibile graduale. 
Secondo lo spirito delle norme Uni più recenti la colpa per questi eventuali danni andrebbe addebitata alla Direzione Lavori che ha omesso di far eseguire il ciclo di accensione dell'impianto. Ma io non sono un magistrato. 

grazie per i complimenti e speriamo non succeda nulla, in bocca al lupo!

 

29/08/2019 - manager

Buona sera, ho trovato estremamente intetessante quanto avete illustrato. Ho un grosso problema... A Novembre devo sovrapporre un pavimento ad uno esistente in cotto. Il riscaldamento è a pannelli radianti a pavimento degli anni 60/70... Ho paura che con un legno perderei troppa resa termica e pensavo alla resina... Ha una buona resa con questo tipo di riscaldamento? Si può posare anche nei mesi in cui questo è funzionante?
Grazie in anticipo!

09/10/2019 - Giulia Busio

Ciao Giulia, 

sicuramente sovrapponendo un pavimento in legno al pavimento attuale diminuirai le performance dell'impianto radiante. Ma mi sento di sconsigliarti l'alternativa che proponi, cioè la resina. La resina è molto bella nel breve termine, ma nel lungo termine si graffia, si opacizza, si consuma nei punti di maggiore passaggio. Ne parliamo (mostrando anche foto) in qualche articolo nel nostro sito. Il calore, la bellezza, la naturalezza del legno non hanno confronti... nessun materiale riesce a farti provare sensazioni come il pavimento in legno che, inoltre, è anche ripristinabile sempre nel tempo.
Insomma valuta bene, magari assieme al tuo termotecnico, come riuscire a combinare l'impianto a pavimento con un parquet. La cosa, ti assicuro, è fattibile.

Magari valuta di integrare con un'altra sorgente di calore (una bellissima stufa a legna?). 

ciao, buoni lavori! 

 

 

12/10/2019 - manager

Buonasera, vorrei farle una domanda: durante lo shock termico di un massetto autolivellante meglio tenere gli infissi completamente chiusi per tutta la durata dello shock termico, oppure meglio tenerli sempre aperti per areare i locali e fare uscire l'umidità che fuoriesce dal massetto?
grazie in anticipo

16/10/2019 - andrea

Ciao Andrea, 

i serramenti vanno tenuti aperti, meglio a vasistas per evitare che con la pioggia si bagni il massetto. Ma bisogna consentire, come scrivi giustamente tu, l'aerazione dei locali. 

grazie, ciao!

03/11/2019 - manager

Buongiorno volevo chiedere se esiste un tempo massimo entro il quale fare lo shock termico su un impianto dopo la realizzazione del massetto
Grazie

04/12/2019 - Sandro Melchiorre

Ciao Sandro, 

no, lo shock termico va fatto anche se sono passati diversi mesi dall'esecuzione del massetto. Va fatto sempre. 

grazie, ciao!

 

04/12/2019 - manager

Buongiorno.

Su un pavimento "Terrazzo alla veneziana" non è pericoloso fare lo shock termico?

15/12/2019 - MMICHELE

Ciao Michele, 

nel caso di pavimento in terrazzo alla veneziana lo shock termico non viene eseguito. In questo caso vi è un unico strato cementizio (non c'è un massetto su cui viene incollato un pavimento). 

grazie per la domanda, ciao!

16/12/2019 - manager

Salve, volevo chiedere a chi spetta eseguire lo shock termico. Spetta all'idraulico oppure all'edile? visto che si parla di massetto. Io so che la norma ne parla UNI EN 1264-4, ne descrive l'esecuzione ma non dice chi la deve realizzare. Cosi, capita normalmente che il cosidetto shock termico normalmente non viene eseguito proprio per l'ambiguità della normativa. Si precisa, tra l'altro che mi sembra strano che l'idraulico oltre a posare chiaramente tutto ciò che riguarda la componentistica vedi tubazioni, pannelli, rete e quant'altro debba rispondere anche del trattamento del massetto che comunque, se fatto con l'ausilio di caldaie elettriche dedicate (rilascinti il ciclo di temperatuta/tempo) costa pure quasi più della componentistica del pannelo stesso.

15/07/2020 - Antonio

Ciao Antonio, 

l'esecuzione spetta all'idraulico che deve prevedere fin dall'inizio il costo del noleggio della caldaia elettrica (molti idraulici la acquistano), le eventuali altre spese, compresa la manodopera, per realizzare lo shock termico. 

ciao!

15/07/2020 - manager

Buongiorno,
Nella nuova casa di abitazione di mio figlio il 28/03/2014 è stato realizzato
massetto autolivellante posato su riscaldamento a pavimento.
Sono passati ben più di sei anni, ora devo posare al piano giorno piastrelle in ceramica
mentre al piano notte legno.
Chiedo cortesemente:
1) se devo fare lo shock termico,
2) qual è la temperatura massima che devo raggiungere se fosse necessario fare lo shock
termico

Ringraziando anticipatamente

distinti saluti. Gianluca Grassi

to rea

09/10/2020 - Gianluca Grassi

Ciao Gianluca, 

ho già risposto ad una domanda simile qui sopra: lo shock termico si deve fare anche se sono passati degli anni. Anche le temperature le trovi nell'articolo qui sopra, si arriva alla temperatura massima di esercizio dell'impianto. 

ciao!

09/10/2020 - manager

Buongiorno, esiste un certificato che attesti l’esecuzione dello shock termico? Perché io so per certo che è stato eseguito (ero anche presente) ma alla consegna dell’immobile tra tutti i documenti non ho visto alcun riferimento a questa procedura.

02/05/2021 - Luca

Ciao Luca,

in fondo all'articolo trovi un esempio di modulo da compilare per attestare il corretto svolgimento dello shock termico. Se non lo trovi nella documentazione che ti è stata rilasciata devi chiederlo al direttore lavori.

ciao!

03/05/2021 - michele

Buonasera
Sto ristrutturando casa e mi hanno appena posato riscaldamento a pavimento e massetto. Il rivestimento sarà tutto in grès porcellanato. È necessario eseguire lo shock termico oppure dopo 20/25 giorni dalla posa del massetto posso procedere con la pavimentazione ?
Grazie cordiali saluti sara
Complimenti per i vostri interessanti ed esaustivi articoli ,comprensibili anche per i non addetti ai lavori.

04/06/2021 - Sara

Salve, intanto complimenti per la precisone delle spiegazioni, sono in fase di esecuzione dello shock termico del mio pavimento radiante, essendo in sicilia ed essendoci temperature esterne oltre i 35 gradi l' installatore non riesce a far partire la procedura di asciugatura del chiller (daikin), la temperatura del pavimento è di circa 26 gradi. La domanda è questa, con queste temperature posso fidarmi a fare una misurazione dell' umidità residua del massetto e non azionare il chiller per scaldare ulteriormente il massetto?

18/06/2021 - marco

Ciao Sara,

a norma di legge lo shock termico del massetto radiante è obbligatorio sempre, ma nel caso di posa di gres porcellanato il direttore lavori può decidere di evitarlo (nel caso comporti difficoltà la sua esecuzione). Cosa assolutamente impossibile nel caso di posa di parquet.

ciao!

18/06/2021 - michele

Ciao Marco,

come scrivevo rispondendo a Sara lo shock termico è obbligatorio sempre, anche con temperature esterne di oltre 35 gradi perché l'umidità che si condensa attorno ai tubi non evapora se non con l'accensione dell'impianto. Nel caso in cui il chiller non riesca a raggiungere la temperatura necessaria puoi affittare una caldaia elettrica e collegarla provvisoriamente all'impianto per realizzare il ciclo di preaccensione.

ciao!

 

18/06/2021 - michele

Buongiorno e complimenti per gli articoli.
A me hanno posato il massetto sul riscaldamento a pavimento a giugno. Ho fatto fare lo shock termico nella seconda metà di agosto quando fuori era sopra i 30°C e non avevo ancora gli infissi.
Visto che tra un mesetto poseranno il parquet ed ora hanno montato gli infissi, ho fatto fare un secondo ciclo di shock termico. Ora mentre è in corso la fase di abbassamento della temperatura i muratori vorrebbero posare il pavimento nei bagni che è in gress porcellanato.
E' un problema posare i pavimenti mentre il riscaldamento a pavimento dei bagni è accesso a 33°C?
Grazie

03/11/2021 - Peppe

Ciao, sto ristrutturando casa e prevedo di cambiare anche le finestre. Ho posato il massetto per radiante e posso, visto che si è asciugato, iniziare lo shock termico. Posso farlo senza finestre oppure devo lasciare quelle vecchie? Per quel che riguarda il rischio di pioggia, posso trovare altre soluzioni. Un altra domanda. Se fuori la temperatura scende a 8 gradi e in casa non abbiamo finestre, posso eseguire sempre lo shockn termico oppire devo aspettare una stagione miglioreranno? Grazie

23/11/2021 - Giorgio

Ciao Giorgio,

lo shock termico ha lo scopo di far fuoriuscire dal massetto tutta l'umidità per cui va effettuato a condizione che non ci siano - e non ci possano essere in futuro - nuovi apporti di umidità. L'assenza di finestre implica la possibilità che entri umidità anche sotto forma di nebbia o umidità ambientale per cui ti consiglierei di lasciare quelle vecchie oppure (più difficile) di realizzare delle chiusure provvisorie che garantiscano quando detto.

ciao!

24/11/2021 - michele

Buonasera,hanno realizzato il massetto su un impianto a pavimento della Giacomini cinque mesi fa,purtroppo ho difficolta ad accendere la caldaia per lo schock termico ed ho urgenza a pavimentare,premetto che sono mattonelle 60-60 in gres porcellanato,per un totale di circa 110 metri quadrati,posso andare avanti tranquillamente o incorro nel futuro in incidenti tipo pavimento sollevato o spaccato?Le faccio presente che e una abitazione nuova.Saluti e grazie

13/03/2022 - livio liberatore

Ciao Salvatore,
premesso che il ciclo di accensione dell'impianto di riscaldamento a pavimento va SEMPRE fatto (questo dice la norma), definirei come estremamente raro - in caso di mancata accensione nel caso di pavimentazione - il rischio di sollevamento e/o distruzione del pavimento nel caso di grès di formato 60x60 che temi.
Permangono gli altri rischi e problematiche di cui abbiamo accennato nell'articolo e nelle altre risposte.
Ciao!

14/03/2022 - michele

Salve.. Sto effettuando lo shock termico su un massetto con impianto a pavimento per successivamente installare un gres porcellanato 60 x60.. L Idraulico mi diceva
di tenere le finestre chiuse
.. Il problema è che si sta creando tantissima condensa e umidità alle pareti.. Potrei far arieggiare leggermente ovviamente con l impianto a riscaldamento sempre in funzione
? Grazie mille
..

28/03/2022 - Alessandro

Ciao Alessandro,
Le finestre vanno tenute aperte a vasistas per permettere la fuoriuscita dell'umidità ed impedire, al contempo, che possa entrare la pioggia e bagnare il massetto.
Ciao!

29/03/2022 - michele

Buongiorno,
Leggevo il suo articolo e le riporto la mia situazione: il nostro idraulico ha posato l'impianto a pavimento ed effettuato poi il massetto; ora prima della posa delle piastrelle ci dice che per la quantità di superficie (65 mq) non è necessario effettuare shock termico.
E' vero? le piastrelle saranno in gres porcellanato. Esiste un documento che mi permette di richiedere successivamente i danni?

Grazie

14/06/2023 - Rossella

Lascia un tuo commento

I tuoi dati saranno mantenuti privati e non saranno mai mostrati pubblicamente.
Dichiaro di aver letto l’informativa ex art. 13 dlg 196/03 e di accettare i termini in essa esposti (dettagli). I dati raccolti a seguito della compilazione del presente modulo possono essere utilizzati per rispondere alle richieste degli utenti. Il messaggio inviato verrà pubblicato secondo le norme stabilite nel regolamento del sito. La compilazione del modulo è facoltativa ma per la pubblicazione è necessario inserire un proprio indirizzo email valido.
Selezionando questa casella autorizzo Fratelli Pellizzari S.P.A. ad utilizzare i dati inseriti per il successivo invio di comunicazioni commerciali e di marketing.
CAPTCHA

Forse ti potrebbe interessare...

  • Meglio il parquet massiccio o il prefinito? Se, in passato, il pavimento in legno massello da levigare e verniciare in opera era la normalità, da circa 30 anni è stato affiancato e ormai quasi del tutto sostituito dal parquet prefinito. Quest'ultimo garantisce velocità, stabilità e perfezione nei trattamenti di finitura.
    Per qualcuno il parquet massiccio (o tradizionale) rimane il vero pavimento in legno, la soluzione più pregiata. Vediamone le caratteristiche ma anche i problemi e le cause del calo della domanda.

  • La lappatura e la rettifica conferiscono alla piastrella caratteristiche estetiche e funzionali oggi molto richieste, trasformando la superficie "naturale" della piastrella e rendendola più liscia e morbida.

  • Due bagni vengono trasformati per soddisfare le esigenze dei nuovi proprietari. Il rifacimento consente - negli stessi spazi - di ottenere quella funzionalità che i clienti desideravano.