Perchè la VMC in una casa moderna
L’odore di chiuso: un segnale di aria poco sana
Ti è mai capitato di entrare in una stanza e dire: “Che odore di chiuso!”? È una sensazione che proviamo spesso, e non è solo un fastidio: è un segnale che l’aria non è di buona qualità. Quando entriamo in un ambiente, i nostri sensi (vista, udito e olfatto) ci aiutano a capire com’è: se è caldo o freddo, rumoroso o silenzioso, e se l’aria è fresca o “pesante”. L’odore di chiuso è causato da un mix di sostanze nell’aria, come quelle prodotte dal nostro respiro, dagli animali, dai mobili, dai profumi, dai detersivi o dagli odori di cucina. Se non c’è un buon ricambio d’aria, queste sostanze si accumulano, rendendo l’aria poco respirabile, povera di ossigeno e ricca di anidride carbonica (CO₂), un gas che può farci sentire stanchi o a disagio.
Perché è importante cambiare l’aria in casa?
Se l’aria in casa non viene rinnovata, può diventare insalubre e causare problemi di salute, come mal di testa, stanchezza o irritazioni. In alcuni casi, una cattiva qualità dell’aria può persino portare a disturbi più seri. Per questo, è fondamentale ventilare gli ambienti, cioè far entrare aria fresca dall’esterno per sostituire quella “vecchia” e carica di sostanze. Una buona ventilazione aiuta a mantenere l’aria pulita e a vivere in un ambiente più sano e confortevole.
Come ventilare casa in modo naturale
Un modo semplice per cambiare l’aria è la ventilazione naturale, cioè ricordarsi di aprire le finestre. Ma quanto tempo bisogna tenerle aperte? Le normative italiane, come la UNI TS 11300-1, consigliano di rinnovare l’aria almeno 0,3 volte all’ora (un’unità chiamata volumi/ora o vol/h). Altre norme, come la UNI EN 15251, suggeriscono un ricambio tra 0,5 e 0,7 vol/h se c’è un impianto di ventilazione meccanica. Ma cosa significa? Facciamo un esempio: se una stanza ha un volume di 100 metri cubi (cioè lo spazio che occupa l’aria), un ricambio di 0,5 vol/h significa che in un’ora devi far entrare 50 metri cubi di aria fresca, cioè la metà del volume della stanza. In pratica, l’aria della stanza si rinnova completamente ogni due ore.
Consigli pratici per aprire le finestre
Misurare esattamente il ricambio d’aria aprendo le finestre non è possibile, ma ci sono studi che danno indicazioni utili. Uno studio tedesco dell’Institut Für Baubiologie di Rosenheim ha analizzato come ventilare una stanza con due aperture: una finestra verso l’esterno e una porta verso un altro ambiente interno. Se apri sia la finestra che la porta, si crea una corrente d’aria che accelera il ricambio, rendendolo più efficace. La finestra può essere aperta a battente (tutta spalancata) o a ribalta (solo un po’ inclinata), e i tempi per un buon ricambio variano a seconda della combinazione.
L’olfatto: il nostro “rilevatore” di odori
L’olfatto è uno dei sensi più antichi dell’uomo: ci aiuta a capire cosa c’è intorno a noi, come facevano i nostri antenati per trovare cibo o evitare pericoli. Quando respiriamo, le molecole degli odori entrano nel naso e si posano su una zona chiamata epitelio olfattivo, una sorta di “tappetino” di cellule che “cattura” gli odori. Queste cellule mandano segnali al cervello attraverso il nervo olfattivo, che li trasforma in informazioni: “Questo è un profumo di fiori” o “Questo è un odore sgradevole”. I cani, ad esempio, hanno un olfatto molto più sviluppato del nostro, perché il loro epitelio olfattivo è molto più grande: per questo riescono a fiutare cose che noi non percepiamo, come i tartufi nei boschi!
Come funziona il nostro naso?
Nel naso, le cellule dell’olfatto hanno delle piccole “antenne” (chiamate cilia olfattive) immerse nel muco nasale. Quando una molecola odorosa si scioglie nel muco, si lega a queste antenne, inviando un segnale al cervello. Questo segnale viaggia attraverso il nervo olfattivo fino al bulbo olfattivo, una parte del cervello che “elabora” gli odori. Qui, ogni odore attiva un gruppo specifico di cellule, creando una sorta di “mappa” degli odori. Dopo un po’, però, il nostro naso si abitua a un odore (un fenomeno chiamato adattamento): ad esempio, in una stanza affollata, dopo qualche minuto smetti di sentire gli odori sgradevoli, anche se sono ancora lì.
Serve ossigeno!
Gli odori non sono solo informazioni: possono risvegliare emozioni e ricordi. Questo succede perché il segnale olfattivo arriva a una parte del cervello chiamata sistema limbico, che gestisce emozioni e memoria. Ad esempio, l’odore di un dolce può ricordarti la cucina di tua nonna. Gli odori influenzano anche le nostre scelte: uno psichiatra degli anni ‘30, Abraham Brill, diceva che le persone si baciano per “annusarsi” e capire se si piacciono! Il nostro cervello, però, ha bisogno anche di ossigeno per funzionare bene: un’aria povera di ossigeno, come quella di una stanza poco ventilata, può farci sentire stanchi o confusi.
I pericoli nascosti nell’aria: gli inquinanti invisibili
Non tutti gli odori sono percepibili dal nostro naso. Alcune sostanze pericolose, come il monossido di carbonio (un gas tossico), il radon (un gas radioattivo che può accumularsi in casa) o i VOC (composti organici volatili, come quelli emessi da vernici o mobili), non hanno odore, ma possono farci male. Durante la pandemia, uno studio americano ha analizzato la qualità dell’aria nelle case di chi lavorava in smart working. I risultati, pubblicati su Science Direct, hanno mostrato che un’aria con troppa CO₂ (anidride carbonica) o temperature troppo alte o basse riduce le capacità cognitive, come la concentrazione e la creatività. Livelli di CO₂ di 640 ppm (parti per milione) hanno già un impatto, anche se il limite massimo è 1.000 ppm.
L’inquinamento e i rischi per la salute
L’inquinamento dell’aria non è solo un problema esterno: anche l’aria dentro casa può influire sulla nostra salute. Uno studio del 2020 della Lancet Commission ha confermato che l’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di demenza, soprattutto per chi è esposto a lungo a particelle fini come il PM2,5 (polveri sottili con diametro inferiore a 2,5 micrometri). Queste particelle, spesso prodotte da combustibili fossili, sono legate a milioni di morti ogni anno, soprattutto in paesi come Cina e India. L’inquinamento può danneggiare le funzioni cognitive a tutte le età, dai bambini agli anziani, e favorire problemi come il declino mentale e l’infiammazione nel cervello.
La sindrome da edificio malato: quando la casa ci fa ammalare
Una scarsa qualità dell’aria in casa può causare una vera e propria malattia, chiamata Sindrome da Edificio Malato (SBS), riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo il Ministero della Salute, questa sindrome colpisce chi vive o lavora in edifici moderni con ventilazione inadeguata, come uffici, scuole, ospedali o case. I sintomi includono irritazioni a occhi, naso e gola, mal di testa, stanchezza, vertigini e difficoltà di concentrazione. Di solito, questi disturbi scompaiono quando si esce dall’edificio. La causa principale? Una ventilazione insufficiente, che fa accumulare CO₂, polveri, acari, muffe e VOC, spesso emessi da materiali come intonaci, controsoffitti o mobili.
Come migliorare la qualità dell’aria in casa
Per evitare problemi come la SBS, è fondamentale migliorare la ventilazione. In edifici vecchi, si può installare un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC), che cambia l’aria in modo automatico e filtra le impurità con filtri HEPA, capaci di bloccare il 99,97% delle particelle (polveri, pollini, batteri). Negli edifici nuovi, invece, bisogna controllare che l’impianto di ventilazione sia ben progettato e manutenuto: i filtri vanno cambiati regolarmente, i condotti puliti e le bocchette disinfettate. Anche i materiali usati in casa sono importanti: ad esempio, alcuni mobili possono rilasciare formaldeide, una sostanza cancerogena. Scegli arredi certificati, che garantiscano basse emissioni di sostanze nocive.
Soluzioni naturali e tecnologie per un’aria più pulita
Un’idea semplice per migliorare l’aria è mettere in casa piante che assorbono tossine, come la sansevieria, una pianta che purifica l’aria. Puoi anche installare sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria, che ti avvisano se ci sono problemi. Per progettare o ristrutturare una casa in modo sano, esistono protocolli di sostenibilità, come quelli di CasaClima, un’agenzia di Bolzano che certifica edifici ecologici e salubri. Questi protocolli, come CasaClima Nature, controllano la qualità dell’aria, il comfort termico e acustico, e l’uso di materiali sostenibili, garantendo un ambiente di vita più sano e confortevole.
Commenti
Ciao Arianna,
Grazie per la richiesta, ti contattiamo alla mail che hai lasciato. La VMC è un ottima soluzione per il tuo problema di condensa nelle pareti interne.
Ciao!
Salve, vorrei maggiori informazioni per quanto riguarda la vmc. Ho una casa che ha appena 10 anni è piena di muffa e condensa negli angoli ecc. Attendo ritorno per capire come risolvere la situazione. Noi siamo di Arcole (VR)
Ti contatto alla mail che hai inserito nel box richiesta informazioni per capire meglio che cosa hai necessità di fare.
Ciao!
Salve, sarei interessato a maggiori informazione e ad un preventivo Distinti saluti, Andrea Pimazzoni
Buongiorno Giuliano,
sono spiacente per quanto ti è accaduto.
Ai problemi della condensa abbiamo dedicato un articolo: https://www.fratellipellizzari.it/blog/condensa-e-muffa-come-si-originano
Provo ad esporti in estrema sintesi le soluzioni mettendoti per primi i sistemi più efficaci:
Se abiti nelle zone di Vicenza o Verona, dove operiamo, possiamo occuparci noi del problema.
Per quanto attiene agli aspetti risarcitori, dato che l’impresa non esiste più, sai se esiste una polizza di garanzia decennale postuma che è obbligatoria per chi costruisce.
Se sono trascorsi i 10 anni dalla costruzione temo non ci sia più alcuna possibilità.
Grazie per la domanda,
Diego Caldara
Pochi mesi dopo aver preso possesso della nostra nuova abitazione, nei mesi invernali abbiamo notato la formazione di rugiada, condensa e oggi anche muffe su tutta la parete esposta a nord e che va a riguardare la camera matrimoniale, il bagno, e la camera dei bambini. La classica condensa negli angoli tra la parete e il soffitto ma anche al centro della parete. Ci siamo accorti che nell'involucro della parete esterna c'è un cordolo in cemento armato che crea evidentemente ponte termico. Il costruttore non c'è più e noi non sappiamo come difenderci. Chiediamo a voi come poter intervenire e risolvere.
Grazie.
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