Bonus 110% ristrutturazione casa: Ecobonus e Sismabonus

26/02/2024

Nel Decreto n. 34/2020 (Decreto Rilancio), convertito in legge il 16 Luglio del 2020, il governo ha voluto stimolare il settore dell'edilizia dopo il Covid: nasce così il superbonus 110%

Il superbonus diventerà uno strumento estremamente discusso, fonte di polemiche, di lotte politiche, di disparità tra contribuenti e di una spesa pubblica di gran lunga superiore a quella stimata.

Nel frattempo le banche, che prima acquistavano i crediti, iniziano ad esaurire la loro capacità di acquisto e diventa sempre più difficile, se non impossibile, per i contribuenti ottenere il desideratissimo "sconto in fattura".

Nel novembre del 2022 il nuovo governo Meloni riduce sia l'entità che la fruibilità del bonus, che diverrà usufruibile solamente da parte di cittadini a basso reddito.

 

Ecobonus 110%

 
Nascita del superbonus

Il 9 Luglio 2020 la Camera dei deputati ha approvato la conversione in legge di una serie di articoli del cosiddetto Decreto Rilancio, ed il 16 Luglio la legge è stata definitivamente approvata in Senato. Tra i vari articoli del decreto rilancio c'è anche quello relativo all'ecobonus 110%. Dopo continue modifiche l'articolo viene infine approvato dalla Commissione Bilancio e, successivamente, dalla Camera e dal Senato. 
Una volta pubblicato in gazzetta vennero approvati e pubblicati anche i decreti attuativi del MISE a cui seguì la prima guida e le successive circolari applicative dell'agenzia delle entrate. 

 

Molte domande

Insomma il bonus 110% diviene operativo a tutti gli effetti nell'estate del 2020 e migliaia di clienti e condomini in tutta Italia iniziano a riflettere sul come riuscire a beneficiare dei vantaggi che offre.
Le domande che sorsero in quel momento sono molte:  Su quali interventi è possibile avere il 110%? Quali sono i soggetti che lo possono richiedere e quali, invece, sono esclusi?
La domanda principe era: ma è possibile davvero realizzare dei lavori in casa propria senza pagarli?

 

Il superbonus oggi

Le domande che ci poniamo oggi sono invece relative a quale sarà il destino del 110% ora che il governo ha ridotto la percentuale al 70% e limitato il numero di contribuenti che vi potranno accedere.  Molti sperano che si potrà nuovamente accedere allo sconto in fattura dopo che il governo sembra aver messo una pietra tombale sullo sconto in fattura il 16 Febbraio del 2023 con il DL 11/2023 che dichiara "vietato lo sconto in fattura".
Ma è possibile che il governo torni sui propri passi e che renda di nuovo usufruibile l'ecobonus?

Cercheremo di rispondere a queste e ad altre domande con questo articolo dove inizieremo raccontando quello che è successo:

Lavori trainanti e lavori trainati: 

Domande e risposte

 

Dal 110% ad un bonus "normale"

 

La transizione

Iniziamo la storia dal finale. Citiamo cioè la versione della norma approvata in Consiglio dei Ministri l'11 Novembre 2022 che ha introdotto un regime transitorio con un doppio vincolo: entro il 25 Novembre va effettuata la comunicazione asseverata per il superbonus (Cilas) per godere ancora del 110%, ma questo si ottiene solo se i condomini hanno già approvato in assemblea l'esecuzione dei lavori.

Per le abitazioni, invece, il superbonus passa dal 110% al 90% ma solo per contribuenti che abbiano un "reddito da quoziente famigliare" inferiore ai 15.000 euro. Questo reddito si calcola con il metodo esemplificato nell'immagine qui di seguito:

 

quoziente familiare nuovo superbonus
Il nuovo limite alla possibilità di accedere al superbonus: il quoziente familiare

 

 
La fine del superbonus coincide con la fine delle ristrutturazioni?

La pubblicazione in Gazzetta del decreto Salva-spese, (Dl 212/2023) segna la conclusione dell'epoca del superbonus, la maxi agevolazione che aveva provocato un terremoto nell'edilizia delle ristrutturazioni in Italia. A partire dal 2024 il superbonus 110% diventa un "normale" bonus 70% che poi si riduce al 65% nel 2025.
Anche se rimangono altri bonus a disposizione dei contribuenti che vogliano intraprendere la strada della ristrutturazione della propria abitazione. Insomma non ci sono più "soldi che piovono dal cielo" ma dei contributi a chi deve fare i lavori comunque rimangono. 

 

 

Che cos'era il bonus 110%?

 
Nato per efficientare vecchi edifici

Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come funzionava superbonus.
Si tratta di un incentivo concepito per rinnovare ed efficientare gli edifici previsto nel cosidetto D.L. Rilancio, formulato dal governo durante il periodo di lockdown (chiusura forzata delle aziende per arginare la diffusione del Covid 19). Inoltre la finalità del decreto e del bonus 110% era anche quella di rilanciare l'economia messa a dura prova dal Covid. 

 

Ce lo chiede l'Europa!

Il 110% aveva anche un'altra finalità: quella di rinnovare in modo drastico le performance energetiche degli immobili italiani e diminuire i consumi di gas metano e ridurre l'emissione di CO2, ottemperando così agli obblighi assunti con l'Europa e nel trattato di Kyoto.
Insomma, tre piccioni con una fava: rilancio dell'economia, risparmio energetico e diminuzione delle emissioni.

 

In che cosa consisteva il bonus 110%?

 

Lo stato ti ridà il 110% di quello che spendi

L'incentivo prevedeva la possibilità, per gli acquirenti, di ottenere un "bonus", un "credito fiscale" che dava la possibilità di detrarre dalle tasse il 110% di quanto hai speso in soli 5 anni
Nell'ipotesi in cui un un cliente avesse speso, quindi, 10.000 € per un intervento agevolato, poteva detrarre la cifra di 11.000 € in 5 anni dalle imposte che doveva pagare, detraendo 2.200 euro all'anno dalle tasse.

 

E se non hai capienza irpef potevi cederlo...

Ma c'era un'altra straordinaria possibilità offerta da questa legge: la possibilità di scegliere di cedere, di vendere questo bonus ottenendo immediatamente una cifra, seppur minore. 

Ecobonus 110% su cappotti termici e caldaie in pompa di calore

 

Perchè ce ne occupiamo?

 
Facciamo bagni, cucine e superfici. E il superbonus?

Bagni, cucine e superfici sono la nostra specializzazione. Molti ci conoscono perchè abbiamo eseguito, negli anni, migliaia di pavimenti in piastrelle a Verona e a Vicenza oltre a progettare e realizzare bagni.
Nei decenni abbiamo, però, costruito una rete di collaborazione con artigiani e operatori del settore edile, cosa che ci ha permesso di collaborare alla realizzazione di ristrutturazioni anche complesse dove fossero richiesti anche: cappotto esterno, cartongesso e controsoffitti, colori, decorazioni e finiture o impianti elettrici ed idraulici. Insomma è vero che ci siamo specializzati nei pavimenti e che progettiamo e realizziamo l'arredamento di tutta la casa (guardatevi le nostre bellissime cucine su misura) ma siamo stati indirettamente coinvolti anche in ristrutturazioni dove il superbonus è stato il fattore scatenante.

 

Come lavoriamo? ecco un esempio: una casa nuova a Vicenza

Una delle ristrutturazioni che abbiamo realizzato di recente in cui abbiamo seguito anche l'arredamento. Per vedere altre foto clicca qui:

Una casa nuova a Vicenza

Ecobonus 110%: un opportunità straordinaria

 

Un'opportunità che difficilmente ritornerà

La detrazione fiscale del 110% -  nata per rilanciare l'edilizia ed agevolare la riqualificazione energetica delle abitazioni - è stata straordinaria per almeno tre aspetti, rispetto alle precedenti agevolazioni: 

  • 1) Il primo è chiaramente la percentuale di recupero, il 110%!! La cifra che viene rimborsata è addirittura superiore alla spesa realmente sostenuta
  • 2) inoltre l'ecobonus prevede anche un recupero in 5 annianziché in 10 anni come per l'agevolazione 50% sulle ristrutturazioni 
  • 3) infine per la possibilità di cedere il bonus in diverse forme:
    • a chi fa i lavori (con la formula, ora vietata, dello sconto in fattura),
    • alla banca,
    • ad altre aziende
    • a finanziarie etc

 

Come funzionava: interventi trainanti ed interventi trainati

 

L'importante era avere un intervento "trainante"!

Comprendere come funzionava il superbonus 110% non è affatto complicato. Ma dobbiamo capirci sulla terminologia.

Le prime due parole che dobbiamo imparare sono: "interventi trainanti" ed "interventi trainati". 

I primi, gli interventi TRAINANTI, sono quelli che aprono la strada all'ottenimento del 110%  e sono tre:

  • il primo sembra difficile: è "isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali o inclinate, che interessano l'involucro dell'edificio con incidenza superiore al 25%". Tradotto significa: il cappotto termico e l'isolamento del tetto.
  • il secondo: "interventi su parti comuni dell'edificio relativi a sostituzione di impianti di climatizzazione sia a condensazione che a pompa di calore". Tradotto: sostituzione di caldaia in un condominio
  • il terzo: "interventi su edifici unifamiliari di sostituzione di climatizzazione a pompa di calore". Tradotto: sostituzione di una caldaia in una abitazione con una pompa di calore elettrica o con una caldaia a condensazione a gas. 

 

L'esistenza del trainante concedeva la detrazione al "trainato"

A​ssieme agli interventi trainanti possono essere compiuti degli interventi TRAINATI, che, se abbinati ai primi, possono godere anch'essi del 110% e si tratta di fotovoltaico, batteria di accumulo, colonnina di ricarica, serramenti, impianto a pavimento e pavimenti (in alcuni casi) etc. 
Li vedremo meglio più avanti. ​​​

interventi trainanti e salto di due classi


Vediamo adesso CHI poteva usufruire del Superbonus (e requisiti del soggetto) e su QUALI immobili (e requisiti dell'edificio). 

Un altra nostra realizzazione: una ristrutturazione "chiavi in mano"

Le foto prima e dopo di una ristrutturazione che abbiamo curato, chiavi in mano, in una abitazione privata.

Ristrutturazione di un attico chiavi in mano

Chi poteva usufruire del bonus 110%

 

Una platea molto ampia

Potevano accedere al bonus 110%:

  • le persone fisiche che sono proprietarie di immobili residenziali (non destinati ad attività di impresa, arti o professioni) in relazione agli interventi realizzati sui condomini e sulle singole unità immobiliari che devono essere adibite ad abitazione principale.
  • gli istituti autonomi case popolari per gli interventi eseguiti su case di loro proprietà
  • le cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi sulle case delle cooperative
Ecobonus 110% chi ne può beneficiare

 

Non solo prima casa

Tra le modifiche alla legge più discusse ci fu la famosa correzione per cui venne concessa la possibilità di estendere il bonus 110% anche sulle seconde case.  Cosa che ha permesse di eseguire opere di efficientemente energetico anche su una seconda casa. Il bonus era comunque limitato a due sole unità immobiliari, non più di due, quindi, per persona fisica.

 

Superbonus 110% e abitazione singola
Caratteristiche di una abitazione unifamiliare che davano accesso al beneficio del 110%

 

Superbonus 110% condominio
Come si accedeva al 110% in un condominio 

 

SUPERBONUS 110 BIFAMILIARE
Una abitazione bifamiliare poteva accedere al 110% come casa singola o come condominio, in base a queste caratteristiche:

 

Finiture ed arredamento a Vicenza

Per vedere altre foto di questa abitazione a Vicenza che abbiamo realizzato clicca qui:

Finiture e arredi a Vicenza

Tipo di possesso dell'immobile per aver diritto al superbonus

 
I soggetti che potevano accedere al superbonus

Le modalità di possesso dell'immobile che davano diritto all'agevolazione sono molte. Per poter accedere al bonus 110% dovevi essere:

  • il proprietario dell'abitazione
  • il nudo proprietario
  • un titolare di diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie)
  • detentore dell'immobile in base a contratto di locazione, comodato regolarmente registrato 
  • un famigliare del possessore o detentore dell'immobile

 

Anche il comodato gratuito ti permetteva di accedere al 110%

Insomma potevi effettuare degli interventi di efficientamento energetico non solo nel caso in cui fossi stato tu il proprietario ma anche se eri in affitto o se abitavi quella casa con un contratto di comodato gratuito (magari la proprietaria è la mamma).
L'importante in questi casi era avere il consenso scritto dei lavori firmato dal proprietario

 

Un'altra nostra ristrutturazione, stavolta in stile classico-elegante

Uno stile raffinato, elegante, ma rielaborato in chiave moderna, caratterizza questa abitazione che abbiamo ristrutturato. Per vedere le foto dei lavori clicca qui:

Ristrutturazione classica di una casa

Immobili: quali non danno diritto al superbonus?

Chiarito chi erano i beneficiari del Superbonus vediamo ora quali situazioni dell'edificio impedivano di ottenere il superbonus. Vediamo i casi più frequenti in questa tabella e poi approfondiamo:

 

edifici non ammessi
Edifici che non potevano essere ammessi al beneficio del 110%


 

 
Abitazioni intestate a società o immobili non residenziali -> no!

Imprese e società non possono accedere al superbonus ristrutturando direttamente i propri immobili, tantomeno se si tratta di immobili a destinazione non residenziale. Ci sono alcune eccezioni: ad esempio se una società possiede un appartamento in un condominio, il condominio potrà accedere al superbonus per gli spazi comuni ma la società non potrà godere del bonus per interventi sul singolo appartamento.
Oppure, altra eccezione, se la società e proprietaria di un immobile e lo concede in locazione o in comodato (con contratto registrato) ad una famiglia, quest'ultima potrà ristrutturare l'appartamento ed accedere al superbonus anche se l'immobile è di proprietà di una società.

 

soggetti esclusi dal 110%
Terze case -> no

Se nel decreto inizialmente erano escluse dall'agevolazione le spese effettuate su abitazioni secondarie ora la norma prevede che, invece, sia possibile realizzare gli interventi e godere del bonus 110% anche nelle seconde case
La modifica approvata in commissione bilancio è diventata legge.
Rimane il limite delle due abitazioni per persona: quindi puoi ottenere il bonus sia con lavori sulla prima casa che sulla seconda casa ma non su una eventuale terza casa.


Ville o case di lusso -> no

Rimangono escluse dal bonus 110 le case di lusso, le ville ed i castelli, quindi gli immobili che il catasto individua nelle classi A1, A8 e A9. Dovresti sapere se casa tua è in questa categoria perchè sei soggetto al pagamento dell'Imu anche se è prima casa: gli immobili di lusso, infatti, non sono esenti Imu.


Bonus in hotel e strutture alberghiere: non ammesso

Ad un certo punto sembrava che potessero accedere all'agevolazione anche gli immobili con destinazione turistica o alberghiera, ed ogni tanto ci è stato richiesto se anche le ristrutturazioni di hotel fossero comprese, ma, come detto, queste tipologie di immobile sono state espressamente escluse. 


Conflitto tra superbonus e detrazioni già in corso sugli stessi interventi

Se un proprietario di una abitazione aveva già effettuato ristrutturazioni e stava ancora usufruendo delle detrazioni al 50% oppure dell'eco-bonus 65% sugli interventi realizzati anni fa, poteva accedere al 110%? Ebbene si! poteva ottenere anche il 110%: il fatto che siano stati realizzati interventi analoghi e che la detrazione sia ancora in corso non inficiava l'ottenimento del superbonus a patto che, ovviamente, sussistano tutti gli altri presupposti (ad esempio che si riesca comunque a fare il salto di due classi nonostante l'immobile fosse già stato efficientato). 

Un'altra bella realizzazione: una casa in legno "chiavi in mano"

Una bellissima realizzazione ultimata nel mese di Dicembre 2019 che ha previsto la demolizione e ricostruzione con struttura in legno (grazie al nostro partner naturalmentecasa) con realizzazione di tutto, compresi gli arredi:

Casa moderna a Vicenza

Ecobonus e case non riscaldate

 
Solo case riscaldate!

Se l'abitazione non è dotata di impianto di riscaldamento NON poteva accedere al superbonus. Il bonus scattava solo nei casi in cui l'abitazione sia dotata di impianto di riscaldamento.
L’impianto doveva essere funzionante o doveva poter essere riattivabile con un intervento di manutenzione, eventualmente anche straordinaria.
In alcuni casi il termotecnico poteva considerare "impianto" anche una stufa o un camino a legna ma deve essere prodotto il libretto di impianto. 

Ma nel caso in cui si fosse trattato di un immobile vecchio, magari con un camino o una stufa malandati ma installati e funzionanti? Clicca su dettagli per approfondire.

 

La buona notizia, per chi ha un vecchio edificio senza impianto di riscaldamento ma con un vecchio camino o stufa collegati alla canna fumaria è che è variata la definizione di impianto termico che ora ricomprende anche stufe e caminetti. 

La nuova direttiva 2018/844
 (Energy performance of buildings directive III) entrata in vigorel'11 giugno 2020 definisce impianto termico:

"impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate".

La modifica, estremamente importante per chi vuole accedere all'ecobonus 110% e non ha un sistema di riscaldamento, sta nell'eliminazione della frase

“Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW.”

Questa frase avrebbe messo fuori gioco chi intendeva usufruire dell'ecobonus 110% e avesse avuto un edificio con solamente un camino o una stufa come fonte di calore. Oggi non più!
E' sufficiente che nella abitazione, pur fatiscente, sia presente un camino o una stufa! 

 

Ristrutturazione di un bagno a San Bonifacio

Una ristrutturazione bagno chiavi in mano a San Bonifacio, Verona.

Scopri la storia dal progetto, ai lavori, fino alla fase finale:

Bagno chiavi in mano a San Bonifacio

Bonus: case con abusi edilizi

 
Gli abusi andavano sanati!

Le case che presentavano abusi edilizi di qualsiasi tipo non potevano accedere al superbonus 110%. Infatti una delle prime cose che chiedeva lo studio tecnico incaricato di valutare la fattibilità del bonus era quella di poter fare un "accesso agli atti in comune" per verificare la conformità del progetto presentato rispetto allo stato di fatto. Se la casa presentava abusi (tettoie, pareti interne spostate, porte spostate, paretine in cartongesso etc) questi dovevano essere rimossi o sanati. 
Attenzione: una pratica di sanatoria, in comuni dove gli uffici tecnici sono perennemente ingolfati, potrebbe richiedere anche 6/8 mesi. Motivo per cui molte pratiche di Superbonus non hanno potuto essere finalizzate. 
Teniamo presente che gli uffici erano rallentati anche dalla situazione post-Covid con code di arretrati e operatività con il pubblico rallentata.

 

E' possibile ottenere il superbonus 110% in presenza di difformità dell'immobile rispetto ai progetti depositati o in presenza di abusi? 
Vediamo alcune ipotesi:

Immobile abusivo condonato e 110%

Per l'immobile abusivo condonato il superbonus è certamente ottenibile, in applicazione del principio per cui l'immobile, una volta condonato, è a tutti gli effetti un immobile regolare. 

Immobile sanato con Cila o Scia tardive o mediante accertamento di conformità

Anche in questo caso, regolamentato dagli articoli 6-bis, 36 e 37 del testo unico dell'edilizia, Dar 380/2001, gli immobili si considerano sanati e legittimi e possono usufruire delle agevolazioni 110%. 

Abusi non sanati e non sanabili 

Per gli immobili che contengono abusi non sanati e non sanabili la possibilità di ottenere il bonus 110% è da escludere. 

Domanda di sanatoria pendente 

Nel caso di edificio con domanda di sanatoria pendente, per evitare che sull'interessato gravino i ritardi degli uffici pubblici, il superbonus è da considerare ottenibile, specie se gli interventi agevolati riguardano interventi che NON sono stati oggetti del condono. Ad esempio: si è in attesa di un condono di una tettoia e si esegue il cambio della caldaia, dei serramenti e si installa il fotovoltaico. 

Attenzione però: se la domanda viene negata, cioè, nel caso dell'esempio, se non viene accettata la domanda di sanatoria della tettoia, l'elemento abusivo deve essere demolito altrimenti il superbonus salta. 

Tolleranze di cantiere 

Le cosiddette tolleranze di cantiere non fanno perdere il superbonus del 110% a patto che si mantengano entro il 2% delle misure previste nel titolo abilitativo. Questo 2% vale per esempio per altezza dell'edificio, per la cubatura, per la superficie coperta e per ogni altro parametro delle singole unità immobiliari.
Sono infatti ritenute irrilevanti ai fini edilizi e non sanzionabili. 

 

Cappotto termico e 110%: gli errori da non fare

Quali sono gli errori più comuni nella realizzazione di un cappotto termico? Quali sono le accortezze ed i trucchi per evitarli? In questo articolo troverai 16 errori e 16 modi per evitarli. 

Gli errori nel cappotto termico

Il bonus 110%, operatività legale

 

Le leggi del superbonus

Dal punto di vista legale il cosiddetto "Decreto Rilancio" era un Decreto Legge, quindi come tutti i decreti legge aveva una validità "provvisoria" che diventa definitiva solo con la conversione in legge. Il decreto è stato poi pubblicato in gazzetta ufficiale il 19 Maggio quindi è andato ufficialmente in vigore. Ma ancora non basta: doveva essere convertito in legge entro 60 giorni, pena la decadenza. La definitiva approvazione della legge è avvenuta il 16 Luglio, con l'approvazione prima della Camera e poi del Senato con la Legge 77/2020. Il bonus 110% è quindi diventato operativo con la Legge 77/2020.

 
Molti hanno aspettato a partire

Nonostante i decreti attuativi fossero stati firmati e nonostante l'agenzia delle entrate avesse pubblicato sul sito una guida al bonus 110% ed una seconda guida, a Dicembre, con le domande e risposte più frequenti, il superbonus stentava, inizialmente, a decollare. Il quadro normativo era completo e definito già dalla metà di Agosto. Ma a bloccare l'adozione erano i molti dubbi intepretativi e operativi che sono emersi giorno dopo giorno considerando i moltissimi casi particolari relativi a tipologie edilizie specifiche.

 

L'edilizia italiana è complicata

Il principale ostacolo alla partenza degli interventi lo dobbiamo, quindi, dalla situazione del patrimonio immobiliare italiano. La maggior parte delle case, in Italia, sono state costruite o ristrutturate nel dopoguerra e ci sono migliaia di situazioni particolari: case sopra a negozi, villette a schiera con ingresso in comune, case di corte o di contrade con corti e strade private... Senza contare gli abusi e le irregolarità (molte sconosciute agli stessi proprietari) che, secondo alcuni giornali, sono presenti in circa una casa ogni quattro.
Ebbene molti di questi immobili non si capiva se fossero classificabili come "condomini" ed avere quindi regole differenti rispetto alle "case singole". Molti altri dovevano essere sanati... 
Insomma la situazione era caotica.

 

bonus 110: procedura approvazione leggi
Tutti i passaggi legislativi sono stati completati, le circolari emanate ed i portali internet sono perfettamente operativi.
 
La data di partenza dei lavori

In ogni caso già nel decreto, all'articolo 128 dedicato al 110%, si era stabilito che la misura dovesse essere applicata per le spese sostenute dal 1° Luglio 2020 e fino al 31 Dicembre 2021. La legge di Bilancio, approvata il 30 Dicembre 2020, ha prolungato fino al 30/06/2022 il bonus 110% sulle case singole e fino al 31/12/2022 per i condomini se i lavori sono arrivati almeno al 60% entro giugno 2022.
La data a partire dalla quale i lavori sono agevolativi rimane il primo di Luglio del 2020. 

 

1 luglio bonus 110
La data di partenza è il primo di Luglio anche se, di fatto, i primi lavori con il superbonus sono partiti successivamente. 

 

 

Dove trovare informazioni sulla legge del superbonus?

Come abbiamo detto la legge che ha ottenuto il via libera dalla commissione Bilancio e che è stata approvata definitivamente, ma con alcune modifiche importanti rispetto al decreto rilancio, per esempio nei massimali di spesa, è la 77/2020 - e non invece il Decreto emesso a Maggio.
La "bibbia" per il cliente finale deve affrontare dei lavori ed ottenere il bonus 110% sono le guide pubblicate dall'agenzia delle entrate a partire da quella 24 Luglio occorre fare riferimento anche alla circolare 30/E emanata dall'agenzia delle entrate in Dicembre.

 

SUPERBONUS 110% - guida agenzia delle entrate
La copertina della guida al superbonus 110% che si trova nella apposita sezione del sito dell'agenzia delle entrate. 

 

 

 

Quale era la procedura per accedere al 110%

Il percorso per affrontare gli interventi 110% prevedeva i seguenti passi:

  • 1) individuare lo studio tecnico che si occupasse della fase preliminare e poi della conduzione dei lavori e della produzione della documentazione necessaria per il 110. Lo studio tecnico era fondamentale, per cui era importante sceglierlo in base alla competenza e non in base al prezzo (la parcella la detrarrai, anch'essa al 110%). I migliori studi tecnici di Verona ed i migliori architetti di Vicenza sono stati ingaggiati per fare analisi di fattibilità, analisi della conformità edilizia dell'immobile e l'analisi energetica dell'immobile. 
     
  • 2) l'analisi energetica richiedeva di individuare un bravo termotecnico (generalmente ogni studio tecnico ha un termotecnico con cui collabora) che doveva fare l'analisi energetica iniziale, l'APE pre-lavori, l'asseverazione finale e la trasmissione della pratica all'Enea.  
     
  • 3) la pratica proseguiva con la stesura del capitolato con i prezzi standard DEI, capitolato che andava sottoposto poi all'impresa a cui venivano affidati i lavori. L'impresa aveva l'onere di consultare il capitolato e formulare la propria offerta sulla base dei prezzi già inseriti dal progettista. 
     
  • 4) una volta stabiliti gli interventi 110% ed i relativi prezzi DEI, venivano individuati tutti gli altri lavori da fare -  non limitandosi a "considerare solo quelli gratis". Infatti era necessario porre in opera una serie di interventi necessari a rinnovare la casa e correlati a quelli 110% e cercare di determinarne i costi. A titolo di esempio: se l'abitazione viene rivestita con un cappotto è necessaria l'installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata per evitare formazione di condensa e muffa all'interno.
     
  • 5) infine, una volta raccolte tutte le informazioni, si trattava di valutare la parte economica dell'operazione. Innanzitutto capire se il committente aveva tutta la liquidità necessaria per affrontare autonomamente l'investimento ed eventualmente reperire i finanziamenti necessari. Oppure, nel caso in cui il committente non avesse la finanza per affrontare l'operazione, trovare una azienda in grado di ristrutturare e di fare lo "sconto in fattura".
Bonus 110% liquidità
 
Investire nella propria casa conviene?

Se il proprietario aveva la liquidità necessaria partiva in netto vantaggio rispetto a molti altri che volevano usufruire del bonus senza avere fondi per sostenere i costi. Dal punto di vista meramente finanziario investire nella propria casa consentiva di avere un rendimento interessante, specie se confrontato con investimenti in titoli di stato o altri investimenti a basso rischio (fondi monetari o fondi liquidità).

Non solo.

Con questo investimento i proprietari hanno reso più efficiente la casa, spendendo meno per scaldarla o raffreddarla, e di conseguenza il valore dell'immobile è salito.
 


 


Ma se avessi voluto fare i lavori senza spendere i miei soldi? 

Si, il bonus 110% ha reso possibile anche questo dando ai proprietari (almeno) tre possibilità:

  • 1) trovare un fornitore che ti faccia lo sconto in fattura: il proprietario non pagava nulla, il fornitore si tiene il bonus e i lavori venivano fatti "gratis".
    Il problema era che i fornitori di beni e servizi soggetti all'ecobonus 110% erano tutti oberati di richieste ed avevano già una serie di clienti storici. Insomma trovare uno che ti fa lo sconto in fattura non è così facile. 
     
  • 2) trovare una banca che  faccia un "finanziamento ponte", finanziamento che si autoestingue non appena ottenuto il bonus 110%, che la banca incasserà. Questo permetteva di avere la liquidità necessaria per scegliere il miglior operatore e non doverti "accontentare" di un fornitore qualunque (non sottovalutare la qualità del lavoro: gratis va bene ma a patto che sia durevole).
     
  • 3) Trovare una ESCO (e cioè una finanziaria) disposta a finanziare l'intervento, a realizzarlo in qualità di capo-commessa e a tenersi il bonus 110% come pagamento. La finanziaria incaricherà, a delle imprese in sub-appalto, l'esecuzione fisica dei lavori in cantiere e il proprietario non sborsava nulla.
     
superbonus 110%: finanziamenti per avere liquidità

L'importanza di arrivare per primi

Solo chi è riuscito a muoversi nei primi tempi ha potuto conseguire i vantaggi del superbonus. Con il passare del tempo gli idraulici in grado di cambiare una caldaia ed i cappottisti (tutti artigiani presenti in numero limitato) sono stati subissati da decine e decine di richieste. Ed anche tecnici e termotecnici hanno rapidamente esaurito la loro capacità di seguire le molte richieste di progetti e documenti.

Chi si è mosso con velocità è riuscito a:

  • scegliere gli operatori migliori prima che fossero oberati di ordini e impossibilitati a fare anche solo un preventivo 
  • prenotare per tempo i materiali (pompe di calore e pannelli per il cappotto). Anche in questo caso i prodotti di qualità sono diventati quasi subito difficili da reperire
ECOBONUS 110% - I TEMPI

 

Interventi per i quali era ammesso il bonus 110%: i massimali

 

Gli interventi trainanti

Abbiamo detto che la detrazione fiscale del 110% veniva concessa, innanzitutto, su due interventi trainanti:

  • isolamento a cappotto e
  • sostituzione di caldaia

Come vedremo ci sono poi altre tipologie di interventi collegati a questi (i c.d. interventi trainati) che possono accedere alle stesse agevolazioni.

Vediamo più nel dettaglio questi interventi trainanti ed i relativi massimali:

 
Isolamento dell'involucro dell'abitazione: il cappotto
  • si tratta di opere di isolamento termico delle superfici opache verticali (cappotto termico) e orizzontali ed anche inclinate (isolamento del tetto) che interessano l'involucro dell'edificio che dovranno avere un'incidenza superiore al 25% della superficie "disperdente".

    In decreto era stato fissato un importo massimo della spesa 60.000 € per ogni unità abitativa che compone l'edificio, importo considerato, a ragione, troppo elevato. 

    In commissione bilancio, e con l'approvazione definitiva della legge il 16 luglio, gli importi delle detrazioni consentite per i cappotti erano stati così definitivamente modificati:
    - 50.000 € per edifici unifamiliari e per case plurifamiliari con ingresso indipendente (case a schiera),
    40.000 € per edifici plurifamiliari con ingresso indipendente (piccoli condomini fino a 8 unità) e
    30.000 € per edifici plurifamiliari con più di 8 unità (medi e grandi condomini). 
     
cappotto termico ed ecobonus 110%
Il primo degli interventi "trainanti" è il cappotto termico. 

 

Sostituzione del climatizzatore invernale (cioè della caldaia)

Qui vanno considerate due situazioni: la sostituzione della caldaia in un condominio oppure in una abitazione unifamiliare. 

  • a) sostituzione nel condominio degli impianti di climatizzazione invernale (caldaia) con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A.

    Le modifiche al decreto e la legge 77/2020 avevano ridotto i massimali a:
    - 20.000€ per edifici fino ad 8 unità e
    15.000 € per edifici con più di 8 unità immobiliari 

 

  • b) interventi eseguiti su edifici unifamiliari (casa singola) per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (caldaia) esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici ovvero con impianti di microcogenerazione. Importo massimo 30.000
pompa di calore ed ecobonus 110%
L'installazione della caldaia in pompa di calore è il secondo degli interventi "trainanti". 

 

E per gli interventi "trainati"? quali erano i massimali? li vedremo più avanti nell'articolo...

Ora concentriamoci sulle condizioni richieste dagli interventi, in particolare quella che prescriveva che gli interventi (singolarmente o nel complesso) debbano riuscire ad alzare di due classi energetiche le performance dell'abitazione. 

Ristrutturazione chiavi in mano a Sarego (Vicenza)

Abbiamo ristrutturato questo appartamento con la formula "chiavi in mano" a Sarego. Per vedere l'appartamento finito, arredato ed abitato (da proprietari umani e non) clicca qui: 

Ristrutturazione di casa a Sarego

Le condizioni per accedere all'ecobonus 110%

Per poter accedere alle agevolazioni del superbonus occorreva che i materiali rispettassero alcune condizioni:

  • i materiali isolanti dovevano rispettare i criteri ambientali minimi (Decreto del Ministero dell'Ambiente 11 Ottobre 2017), sono i cosiddetti CAM;
  • dovevano soddisfare i requisiti minimi stabiliti dal Mise (art. 14 comma 3-ter del D.L. 63/2013);
  • dovevano consentire di migliorare di almeno due classi energetiche l'edificio ovvero devono consentire il raggiungimento della classe energetica più alta da dimostrare mediante l'attestato di prestazione energetica A.P.E. rilasciato da tecnico abilitato nella forma di dichiarazione asseverata. 

C'era stata una proposta di modifica per abbassare da due ad una sola classe il miglioramento, ma la proposta non ha avuto ascolto, per cui la legge definitiva prevede l'aumento di due classi.


 

110 agevolazione

 

 

Prezziari

I tecnici più validi fin da subito hanno fatto  da presente che un'altra delle condizioni reputate necessarie per accedere al 110% sia quella di stendere e firmare contratto di appalto in forma scritta e redatto allegando un capitolato (complesso da redigere perchè dovrà essere estremamente analitico e strutturato) in base al prezziario regionale della Regione Veneto o ai prezzi "DEI". Questa condizione, qualche mese dopo, è stata resa obbligatoria per evitare fatture gonfiate.
Il capitolato DEI è un onere che va considerato  perché generalmente, tra privati, gli appalti sono formulati in modo estremamente sintetico ed i preventivi riportano delle voci generiche che in questo caso non saranno accettate. La sola formulazione del capitolato in modalità "quasi da appalto pubblico" ha richiesto molto più lavoro da parte del tecnico e dei vari operatori chiamati a formulare i preventivi. 
 

Ristrutturazione casa a Recoaro

Con vista sulle piccole Dolomiti si presenta una casa di corte completamente ristrutturata per una famiglia che voleva stare vicino alla famiglia.

Scopri la storia e la casa:

Ristrutturare casa a Recoaro

Senza il doppio salto di classe niente Ecobonus 110%

Che si optasse per la realizzazione di un cappotto (che può essere esterno, interno o nell'intercapedine) o per l'installazione di una nuova caldaia in pompa di calore o per entrambi gli interventi, l'asticella da superare era quella dell'aumento di due classi energetiche, valida per tutti gli edifici con l'unica eccezione di quelli vincolati, per in quali non sussisteva nemmeno l'obbligo di realizzare uno dei due interventi trainanti. 


 

indispensabile il salto delle due classi energetiche

 

Chiaramente il salto delle due classi poteva essere realizzato anche abbinando agli interventi trainanti (cappotto e caldaia) degli interventi trainati come la sostituzione dei serramenti. 

Nei casi in cui l'abitazione fosse già provvista di cappotto, di serramenti ad alte performance e si volesse solo cambiare la caldaia con la pompa di calore difficilmente si poteva ottenere il duplice salto di classe richiesto per ottenere la detrazione del 110%. 

Per questo la valutaazione del possibile miglioramento di due classi richiedeva l'esame da parte di un termotecnico che, con una analisi in loco e poi con dei calcoli e delle simulazioni, era in grado di stabilire se, con gli interventi da fare, si sarebbe riusciti ad ottenere l'aumento delle due classi energetiche.
Questa analisi di fattibilità aveva un costo, una sorta di "gettone" da pagare per poter capire se si riusciva a salire sul treno degli incentivi fiscali oppure no. 

Ristrutturazione a Lonigo, Vicenza

Un ristrutturazione completa di una casa a Lonigo ci ha visti coinvolti nella realizzazione dei pavimenti e dei tre bagni della casa.

Scopri l'eleganza senza tempo di questa casa:

Ristrutturare casa a Lonigo: pavimenti e bagni

Gli interventi "trainati" e l'ecobonus 110%

L'ecobonus 110% ti permetteva, a patto di avere realizzato almeno uno degli interventi trainanti (cappotto, sostituzione caldaia in condominio, sostituzione caldaia con pompa di calore in casa), di estendere la detrazione del 110% anche ad altri interventi, quali:

  • sostituzione degli infissi (serramenti) con un plafond il cui limite massimo, questa volta, non è di spesa ma di detrazione ed ammonta a 60.000 € (quindi il massimale di spesa è 54.545,45 €).
  • installazione di schermature solari
  • installazione di sistemi di termoregolazione usufruibili da remoto
  • microgeneratori in sostituzione di impianti esistenti 
  • impianti fotovoltaici (limite di spesa 48.000 €)
  • sistemi di accumulo, quindi batterie per il fotovoltaico (limite di spesa di 1.000 euro per ogni kw di accumulo)
  • installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli (massimale di 3.000 euro)

Alcuni di questi interventi avevano dei massimali assoluti di spesa, per altri sono previsti dei costi massimi per unità di misura (come per esempio nelle batterie di accumulo).

Gli interventi trainati e il bonus 110%

 

 

Bagni nuovi a Vicenza

Una ristrutturazione che ha coinvolto i due bagni di casa: uno a tema natura e l'altro sui toni del bianco e nero, con giochi di geometrie e simmetrie. 

Scopri entrambi i bagni:

Bagni creativi con grandi lastre a Sossano

Superbonus 110%: cumulabilità con altre agevolazioni?

Oltre al 110% c'erano e ci sono altre agevolazioni sia per interventi di riqualificazione energetica che ristrutturazioni che di altro tipo. La domanda che molti proprietari di case si ponevano è: "come ci si comporta quando l'intervento da fare in una abitazione è più complesso e comprende vari ambiti e varie agevolazioni?"

 

Esempio: interventi al 50% che diventavano 110%

Facciamo qualche esempio: durante la validità del super-incentivo, l'installazione di un impianto solare fotovoltaico, fatto senza che fossero fatti i cosiddetti "interventi trainanti" (cappotto e caldaia) dava diritto ad un credito fiscale del 50% in 10 anni. Se, invece, veniva fatto congiuntamente ad un intervento trainante, come il cappotto, dava diritto ad un credito fiscale del 110% in 5 anni.
Ovviamente le due agevolazioni non erano cumulabili: cioè puoi decidere di utilizzare una delle due agevolazioni ma non puoi avere sia il 110% che il 50% per la stesso intervento (altrimenti avresti diritto al 160% della spesa!!). 

 

Cumulabilità tra agevolazioni

La cumulabilità tuttora funziona così: nel caso in cui tu decida di fare più interventi riconducibili differenti e soggetti a diverse agevolazioni, sarà possibile usufruire di ciascuna agevolazione nell'ambito di ciascun intervento. Facciamo un altro esempio per chiarire meglio: se devi fare un cappotto alla tua abitazione e contemporaneamente trasformare una camera da letto in un bagno potrai usufruire del 65% sul cappotto e del 50% sulle spese per realizzare il bagno. Questo a condizione che le spese siano distintamente contabilizzate (due distinte fatture e due distinti bonifici) e che siano rispettati gli adempimenti specificamente previsti per ciascun intervento. 

Interventi trainati: i pavimenti possono avere il bonus 110%?

Un'altra delle domande piuttosto comuni, durante il periodo di valità del superbonus, era: "se cambio i pavimenti di casa ho diritto al 110%?".

 

110% e pavimenti: come ragiona la legge

Come abbiamo appena visto la legge dispone che il perimetro applicativo dell'agevolazione si possa estendere anche agli interventi di cui all'articolo 14 del d.l. 63/2013 a condizione che vengano realizzati congiuntamente a quelli elencati nel comma 1. Gli interventi "trainanti" erano, come abbiamo visto, cappotto e sostituzione di caldaia.
Mentre tra gli interventi "trainati" vengono citate, come abbiamo visto, le finestre che potrebbero essere, anch'esse, oggetto di rifacimento assieme al cappotto beneficiando, quindi, del 110%.
In sostanza, proseguendo con l'esempio, se decidi di fare il cappotto puoi godere del 110% anche sul rifacimento delle finestre

 

Risposta dell'agenzia delle entrate

L’Agenzia delle Entrate nella Risposta 224/2020 in cui un contribuente chiedeva se potessero essere agevolati con il bonus per gli interventi antisismici anche interventi minori correlati. Nella risposta l'Agenzia delle Entrate afferma che per il bonus sismico l'intervento di categoria superiore assorbe quelli di categoria inferiore a esso collegati o correlati.
Nel caso di bonus sismico 110%, quindi, la detrazione al 110% spetta, nei limiti previsti, anche in relazione alle spese sostenute per gli ulteriori interventi necessari al completamento dell'opera, come il rifacimento dell’'intonaco di fondo, di quello di finitura della tinteggiatura e dei decori.
 

pavimenti ecobonus 110

 

Altra risposta dell'agenzia e logica di principio

L’Agenzia delle Entrate aveva già chiarito lo stesso principio, sempre riferendolo al sismabonus, nella risoluzione 147/2017 specificando che nell’ambito di lavori per il miglioramento sismico (che usufruiscano del bonus maggiorato al 70-80%) possano rientrare anche gli interventi di manutenzione ordinaria (ad es. intonacatura e tinteggiatura) necessari per il completamento dell'opera nel suo complesso. Seguendo questo principio la sostituzione di una caldaia abbinata ai termosifoni con una pompa di calore abbinata all'impianto a pavimento necessita anche del rifacimento del pavimento, che diventerà parte dell'impianto radiante.
Tutti questi interventi, quindi rientravano nel bonus 110%.

 

Quindi?

Pertanto anche sulla spesa per il nuovo pavimento, nel caso appena visto, ti spettava l'agevolazione del 110%,  rispettando, però, due massimali.
Il primo è il massimale di spesa "unitario" di 150,00 € al metro quadrato che comprende sia l'impianto a pavimento, che il massetto e pavimento. Questo massimale è abbastanza alto da consentire di pagare l'impianto a pavimento completo di collettori e accessori (circa 70/80 euro), il massetto (circa 15 euro) ed un pavimento da circa 60 euro compresa la posa in opera. 

Bonus 110: massimale per i pavimenti


 

Occorre rispettare il massimale sulla caldaia

Ma c'è il secondo massimale da rispettare, più limitante, è quello della sostituzione della caldaia che in una casa singola, ad esempio, è di 30.000 euro. Questo significa che, ad esempio, se la sostituzione della caldaia, compresa installazione ed accessori ha un costo di 15.000 euro, abbiamo a disposizione altri 15.000 euro per realizzare l'impianto a pavimento, i massetti ed i pavimenti.
Chiaramente dipende da quanti metri quadrati di pavimento ci sono in una casa. Se ipotizziamo una casa a due piani di 80 metri per piano, i 15.000 euro sono sufficienti per acquistare il massetto ed un buon pavimento. 


 

MASSIMALE PER IMPIANTO A PAVIMENTO

 

Realizzazione di una casa completa a Vicenza

Una realizzazione completa a Vicenza dove abbiamo posato un bellissimo pavimento in legno sbiancato, adatto allo stile moderno della casa.

Fai un giretto in casa:

Arredo e rivestimenti di una casa nuova a Vicenza

Fotovoltaico ed altri interventi al 110%

 

Fotovoltaico e batterie a costi quasi zero!

Chi ha installato un fotovoltaico durante il periodo del 110% ha speso davvero pochissimo. L'esecuzione di uno degli interventi trainanti per il 110% permetteva, infatti, di estendere l'applicazione dell'agevolazione anche alle opere di:

  • installazione di impianti solari fotovoltaici per una spesa non superiore a 48.000 euro e con il limite di 2.400 € per kw di potenza nominale
  • installazione di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici sempre per una spesa massima di 48.000 euro e con il limite di 1.000 euro per ogni kWh di capacità di accumulo
  • installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche negli edifici

Come per le finestre anche in questo caso il fotovoltaico è agevolato solo se veniva eseguito in contemporanea con il cappotto o con la sostituzione della caldaia. Si tratta di un altro esempio di intervento "trainato". 

Inoltre nel caso di installazione di fotovoltaico l'agevolazione era vincolata al fatto che eventuale energia non consumata va ceduta gratuitamente al GSE. 

ecobonus 110 fotovoltaico

 

 

Pavimenti e bagni ad Arzignano, Vicenza

Un appartamento moderno realizzato sulle necessità e i gusti dei clienti, dove ci siamo occupati dei pavimenti e dei bagni.

Dai un'occhiata alla realizzazione:

Pavimenti e bagni ad Arzignano

Cessione del bonus e sconto in fattura

In luogo della fruizione del beneficio mediante detrazione di imposta in 5 anni il cliente/contribuente può scegliere tra:

  • lo sconto in fattura e quindi cessione del bonus fiscale all'esecutore dei lavori in cambio di uno sconto in fattura
  • la cessione del credito e cioè la cessione ad una banca o azienda terza del beneficio fiscale a fronte di un compenso

In sostanza se il proprietario non ha la disponibilità finanziaria per affrontare l'intervento oppure non ha capienza fiscale per detrarre il bonus, può "scaricare" la questione sul fornitore (sconto in fattura) o valutare la cessione a terzi (banche o finanziarie).

bonus 110%, sconto in fattura e cessione

Molti interessati, come te, al 110% stanno trovando difficoltà nella cessione del credito o nel trovare fornitori disposti a fare lo sconto in fattura. Quali sono i motivi? 

La cessione del credito è complessa

Come evidenziato più volte dal Sole24ore già la normativa 110% non è facile, ma la cessione del credito all'appaltatore è complessa ed insidiosa. Lo è per diversi motivi:

  • obbligo del visto di conformità
    affinchè possa aver luogo la cessione occorre che alle varie abilitazioni amministrative richieste dalla legislazione edilizia in relazione al tipo di lavori che vuoi realizzare venga apposto il visto di conformità da parte di un commercialista, un consulente del lavoro o da un responsabile del CAF. 
    Pur avendo, questo visto, un valore formale (e non sul merito dei documenti) è obbligatorio. Va, quindi, trovato un professionista che si sia formato specificamente sulla legge 110% in grado di apporre questo visto. 
  • compilazione del modello di cui alla L. 12/10/2020
    il fornitore che fa lo sconto in fattura (e chiunque decida di comperarti il credito) deve compilare il modello approvato con il provvedimento 326047 in data 12/10/2020 dall'Agenzia delle Entrate. Il modello andrà inviato in via telematica all'agenzia entro il 16 Marzo dell'anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese che danno diritto al bonus 110%. 
  • spese di gestione del bonus
    il fornitore che si fa carico dello sconto in fattura dovrà sostenere delle spese, sia per il visto, che per le pratiche burocratiche necessarie. Nel caso volesse cederlo, a sua volta, ad una banca o ad una finanziaria, dovrà sostenere ulteriori costi. 
  • oneri finanziari per la gestione del bonus
    a questo si aggiungano gli oneri finanziari che il fornitore deve sostenere: un conto è avere il pagamento dei lavori "in corso d'opera", ben diverso è ottenere il pagamento in 5 anni detraendolo dalle imposte. Ma anche nel caso più frequente in cui il tuo fornitore abbia concordato la cessione del credito alla banca, i tempi di incasso si allungano di almeno 3 mesi, ben che vada. Questo comporta degli oneri finanziari perché il tuo fornitore deve anticipare i costi di manovalanza ed i costi per le forniture dei materiali. 
  • tassazione sul provento
    il provento del 10% che il tuo fornitore otterrà facendoti lo sconto in fattura è soggetto a tassazione. Il provento del 10%, in termini reali, diventa meno della metà 

A questi aspetti va aggiunta la enorme richiesta che tutte le aziende del settore stanno ricevendo e che le costringe a fare delle scelte. Cosa che sta succedendo anche a noi...

Non possiamo fare a tutti il cappotto (ed altri lavori) gratis 

In questo momento, infatti, stiamo ricevendo moltissime richieste per interventi 110% con lo sconto in fattura
Dobbiamo per forza selezionare gli interventi ed abbiamo l'ingrato compito di dire di no ad alcuni clienti che vorrebbero affidarci i lavori.
Ma i tempi sono stretti, poco più di un anno, ed il numero di lavori che possiamo fare è limitato.

Dobbiamo, pertanto, selezionare gli interventi ed abbiamo scelto un criterio che ci dovrebbe permettere di far lavorare tutti i dipendenti ed i collaboratori dell'azienda e non solo chi fa cappotti o sostituzione di pompe di calore.
Il nostro obiettivo è quello di non dover essere costretti a mettere in cassa integrazione parte di dipendenti e artigiani (dei settori non 110%) e nel contempo vedere oberati di lavori i dipendenti che lavorano nei settori 110%.

Per questo motivo abbiamo adottato questo il criterio di selezione degli interventi che vado a spiegarti. 

Precedenza a chi ci sceglie anche per...

Abbiamo deciso che daremo la precedenza ai clienti che ci scelgono anche per interventi che - pur non avendo l'incentivo al 110% - sono il nostro "core business", quindi pavimenti e bagni e cucine. 

Provo a spiegarmi meglio: se un cliente deve rifare i pavimenti ed i bagni e sceglie di farli con noi perché è già stato nostro cliente, perché ci conosce, perché ha sentito dire che siamo bravi e lavoriamo bene... ecco, questo cliente avrà la possibilità di richiederci anche il bonus 110% con lo sconto in fattura su cappotti, pompe di calore ed anche interventi trainati. 

In sostanza abbiamo deciso di privilegiare chi ci sceglie non solo perché oggi c'è la possibilità di fare il cappotto gratis, ma che ci ha già dato o ci darà la fiducia anche sui lavori che non erano e non saranno agevolati con il 110%. 

 

Cappotto termico realizzato a Vicenza

Esempio di cessione del bonus 110%

Scendiamo ora nel concreto ed ipotizziamo che tu abbia in mente di fare un nuovo cappotto per casa tua. Per prima cosa dovremo, con l'aiuto di un termotecnico, formulare l'analisi energetica dell'edificio ed identificare, assieme, i materiali e la tipologia di intervento ed a quel punto formuliamo un preventivo, supponiamo di 30.000€ per il lavoro completo "chiavi in mano".

Questo ti consentirà di ottenere un bonus del 110% e quindi 33.000€. 
Ed a quel punto tu hai tre strade, tre scelte possibili. 

1. Utilizzo diretto del bonus

Questa è la strada più facile e la più redditizia per te. Se hai 30.000 euro disponibili puoi semplicemente pagare la nostra fattura mediante bonifico, ricevere questo bonus che scalerai dalle tue tasse sui tuoi redditi.
Ogni anno potrai portare in detrazione la cifra di 6.600€ all'anno, per 5 anni. In questo modo tutto quello che hai speso ti tornerà indietro sotto forma di risparmio fiscale e guadagnerai anche un 10% extra. Se gli stessi 30.000 li investissi in titoli di stato guadagneresti molto meno.
Per scegliere questa strada servono due cose: la liquidità per pagare gli interventi e la capienza fiscale e cioè avere un volume di tasse da pagare sufficiente. 

Nel caso in cui tu non abbia liquidità né capienza fiscale ti restano altre due ipotesi: chiedere uno sconto diretto in fattura oppure di cedere il bonus ad una azienda terza.

2. Sconto del bonus in fattura

Sempre con lo stesso esempio, anziché pagare una fattura di 30.000 € puoi accordarti con noi (o con i tuoi fornitori) di lasciarci il bonus di 33.000 in cambio di uno sconto immediato sulla fattura che porterà a zero il costo per la realizzazione del nuovo cappotto o degli altri interventi 110%. In questo caso ci rimetti l'extra 10% ma ottieni il lavoro subito e a spese zero.

Questa formula è obbligatoria per chi: 

  • non ha la liquidità necessaria per sostenere i costi del cappotto e
  • non ha capienza fiscale per poter detrarre dalle tasse l'investimento e
  • non vuole o non può finanziarsi in banca 

Lo sconto in fattura è, però, molto difficile da ottenere, sia con noi che con tutti gli operatori del settore. Più avanti ti spiegherò perché. 
 

3. Cessione del bonus a banche o aziende terze

Nel caso in cui il tuo fornitore non fosse interessato o non potesse farti lo sconto in fattura? Magari anche lui non ha capienza fiscale e nemmeno risorse finanziarie per anticipare i costi dei materiali e per pagare la manodopera. In questo caso potrai valutare la possibilità di farti finanziare e poi cedere il bonus 110% ad una azienda terza o a banche, assicurazioni o finanziarie che acquisteranno il tuo bonus.

Si tratterà di capire quanto sarà valutato, cioè quanto l'azienda terza sarà disposta a pagare per il tuo bonus di 33.000€.
Le banche - che a nostro avviso sono l'interlocutore più valido - si stanno già organizzando per l'acquisizione del bonus, come puoi vedere cliccando su dettagli. Le due banche "apripista" (Unicredit e Intesa) hanno già comunicato la possibilità di acquisire il bonus 110% ai loro clienti a, circa, 100.

Al momento (10 Settembre 2020) Unicredit li acquista, da cliente privato, a 102 mentre Banca Intesa li acquista a 100. Molte altre banche si stanno muovendo con formule simili ed anche una compagnia di assicurazioni, Generali, si è detta interessata ad acquistare crediti. 
 

Bonus 110% banche
Le prime due banche ad organizzarsi per l'acquisizione del bonus sono Intesa e Unicredit, ma sono poche le banche che hanno scelto di non partecipare a questa opportunità che anche per loro è fonte di operazioni di finanziamento e di guadagno. 

 

Come dovrebbe funzionare l'operatività della cessione del bonus alla banca? 

La banca aprirà un conto corrente 110% specifico per finanziare i tuoi acquisti e ti concederà un fido in base al totale degli interventi 110%. Ti chiederà i preventivi di spesa ed una serie di documenti che comprovano che stai intraprendendo una ristrutturazione con bonus 110%. E ti farà firmare l'impegno a cedere a loro il bonus 110. 

Grazie al fido potrai prelevare dal conto corrente 110% e pagare i vari fornitori con gli stati di avanzamento previsti dalla legge e cioè al 30% dei lavori e al 60% dei lavori, oltre al saldo alla fine dei lavori. 

Una volta ottenuto il bonus lo cederai alla banca che lo utilizzerà per estinguere il fido ed il conto corrente. 

Cessione del credito a finanziarie e assicurazioni

Anche le assicurazioni, Generali per prima, si dicono disposte ad acquistare il superbonus 110%. Al momento, però, non abbiamo notizia di come funzionerà.

 

Bonus 110 sconto in fattura e cessione credito
Anche le assicurazioni sono disponibili ad acquistare il Superbonus 110%


 

Cappotto esterno per un palazzetto neoclassico a Bassano

Cappotto esterno isolante realizzato per questo palazzetto in stile neoclassico a Bassano.

Clicca qui per scoprire l'intervento che abbiamo eseguito:

Palazzetto in stile neoclassico

Perché ottenere lo sconto in fattura o la cessione del credito fiscale è difficile?

Fin qui la teoria
Ma ci sono alcuni limiti che rendono difficile, al momento, l'operazione. 

Rischio di chi compera il bonus: deve avere 5 anni di tasse certe

Nel decreto, infatti, si stabilisce che l'azienda che "acquista" il bonus fiscale deve poi ripartirlo in 5 (salvo modifiche) anni. Ebbene l'azienda che ti acquista il bonus deve essere certa di avere nei prossimi 5 anni tasse da pagare e da cui detrarre questo bonus. Potrebbe, però, capitare che in uno di questi 5 anni, magari a causa di una crisi, l'azienda non abbia tasse da pagare: in quel caso il bonus relativo a quell'anno è perso.
Non si può recuperare il credito negli anni successivi. Questo in base all'articolo 121 comma 3 del DL 34/2020.
Prova a pensare quanto sia difficile per un'azienda sapere con certezza quante tasse dovrà pagare nei prossimi 5 anni.

Chi fa lo sconto in fattura o acquista il bonus deve anticipare i soldi 

In secondo luogo occorre considerare l'aspetto finanziario che non è secondario, specie in questo periodo post lockdown dove le aziende sono state chiuse per mesi.
Se è il fornitore del cappotto che accetta di farti direttamente lo sconto in fattura significa che non incasserà nulla (o poco) e dovrà anticipare i costi dei materiali e della manodopera. Certamente negli anni questa cifra gli tornerà indietro sotto forma di risparmio fiscale, ma il fatto di doverla anticipare potrebbe essere un problema. 
Certo, il fornitore di cappotti potrebbe chiedere un finanziamento in banca ma a questo punto il 10% di extra bonus che guadagna con lo sconto in fattura non sarebbe sufficiente per coprire gli oneri finanziari. 

Iter burocratico per cessione credito/sconto in fattura

Per perfezionare la cessione del credito è necessario ottenere un (1) visto di conformità da un soggetto abilitato alla trasmissione delle dichiarazioni (commercialista, consulente del lavoro, periti camerali o CAF) che attesti la regolarità della documentazione e dei presupposti che danno diritto alla detrazione. 
Oltre a questa certificazione del commercialista occorre avere (2) l'asseverazione dei tecnici abilitati che devono certificare il rispetto dei requisiti previsti dai decreti in materia e la corrispondente congruità delle spese di risparmio energetico. Copia di questa asseverazione va (3) spedita anche all'Enea.
Un'altra (4) asseverazione riguarderà anche i prezzi dell'intervento che dovranno essere dichiarati congrui rispetto al prezzario della regione Veneto (nel nostro caso dato che operiamo in Veneto). 
Occorrerà essere sicuri che l'immobile sia conforme al progetto depositato, senza abusi o irregolarità che farebbero decadere il 110%. 

Insomma la situazione reale è più complessa della semplice teoria. 

Cerchiamo di approfondire meglio questi aspetti e caliamoli nella nostra realtà della Fratelli Pellizzari...

come ottenere il 110%

 

Cappotto termico a Verona

Come gestite il cappotto? appalto? unica fattura? 

Noi, da sempre, abbiamo scelto di suggerire alla nostra clientela la formula del "chiavi in mano". Crediamo, infatti, che i prodotti di qualità elevata debbano prevedere anche un servizio di consulenza, progettazione, consegna ed installazione per poter dare al cliente il miglior risultato possibile. Chi sceglie di non avere questa assistenza perde, secondo noi, un opportunità e si carica sulle spalle l'onere di dover gestire situazioni di cantiere non sempre facili. Ma chiaramente questa è la nostra visione e, va detto: questi servizi hanno anche dei costi più elevati rispetto al "fai da te".
Credo sia comprensibile che un piatto di pasta realizzato da soli, a casa propria, costi meno che lo stesso piatto di pasta mangiato al ristorante, serviti da cuochi e camerieri. 
Ebbene noi abbiamo scelto di fare il ristorante e cerchiamo, per quanto possibile, di dare un servizio "stellato" ai nostri clienti. 

Il contratto di appalto: una garanzia per te

Questa formula di "servizio chiavi in mano" si traduce in un contratto di appalto che il cliente sottoscrive con noi e che gli consente di godere di assistenza in cantiere, di un supporto post vendita, di consulenze, progetti, trasporti, installazione, interventi in caso di problemi etc. 
Questo modo di lavorare nasce innanzitutto nel settore dei pavimenti e bagni, che sono il nostro "core business", cioè i settori in cui siamo specializzati, da oltre 50 anni. Ma da circa 15 anni a questa parte abbiamo richieste sempre più numerose di poter usufruire dello stesso servizio anche per altri interventi edilizi, sempre relativi alle finiture.
Per questo, da quasi 15 anni, abbiamo affiancato al settore dei pavimenti e dei bagni, il servizio di realizzazione di cartongessi e pitture e la messa in opera di cappotti ed isolamenti. Anche per questi interventi suggeriamo la formula del contratto di appalto chiavi in mano. 
Se torniamo all'esempio del ristorante, questi per noi sono i "contorni" del piatto principale. Cioè sono dei servizi ulteriori che mettiamo a disposizione ai clienti che già hanno deciso di fare con noi pavimenti e bagni, che rimangono il nostro lavoro principale. 

Perché il contratto di appalto? 

La formula del contratto di appalto è in assoluto quella che da più garanzie per il cliente finale. Niente fatture "scomposte" quindi, in cui viene fatturata la sola fornitura dei materiali mentre l'installazione a parte o fatturata da terzi, bensì un unica fattura onnicomprensiva. Ad esempio nel caso del cappotto termico (che, ripeto, per noi è un servizio che diamo affiancandolo alla fornitura e posa di pavimenti o alla esecuzione di bagni), noi gestiamo l'intervento occupandoci di tutti gli interventi accessori: rifacimento o modifica dei marmi per i davanzali delle finestre, dei marmi degli stipiti, spostamento delle grondaie ed altri interventi accessori. L'appalto chiavi in mano con fattura unica consente al cliente finale di avere 10 anni di garanzia cosa che ci rende ancor più scrupolosi nell'esecuzione dell'intervento.

Il contratto di appalto ed il Bonus 110% 

Questa nostra scelta crediamo sia positiva anche nella gestione, oggi, del Bonus 110% perché si ha un unico interlocutore (noi) per l'intervento di esecuzione dei vari lavori di ristrutturazione della casa tra cui quelli incentivati con il 110%, come il cappotto termico ed in un unica fattura vengono raggruppati tutti i sotto-interventi e gli interventi "trainati", come il rifacimento delle finestre o il fotovoltaico. 
 

Ecobonus 110 e gli altri bonus

 

Serve un tecnico per accedere al Superbonus 110%?

Nel caso in cui tu decida di realizzare un cappotto e accedere al 110% è necessario incaricare un tecnico che avrà il compito - e la grave responsabilità - di asseverare (e cioè di fare una dichiarazione giurata) che gli interventi della riqualificazione energetica compiuti sono rispondenti a quanto previsto dal decreto requisiti ecobonus.
Egli, inoltre, dichiarerà la congruità delle spese sostenute e documentare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio o, in alternativa, che sia stata raggiunta la classe più alta, al termine dei lavori. 

Infine sarà il termotecnico a caricare e protocollare nel portale Enea la documentazione che ti farà avere il superbonus, utilizzando la sua partita iva per identificarsi.
 

110 superbonus: il tecnico abilitato

 

Prima di partire con i lavori 

Un'altra indispensabile operazione, che va fatta prima di iniziare i lavori, è l'analisi energetica preventiva che ha due finalità:

  • attestare le prestazioni energetica (e quindi ottenere il cosiddetto APE attuale, prima dell'intervento
  • stabilire con un calcolo che i lavori permetteranno il miglioramento di due classi energetiche dell'edificio. 
tecnico progettista per 110%

Alla fine dei lavori 

Come abbiamo detto il tecnico - con un'altra APE e compilando il modulo online sul portale Enea - dovrà infine attestare la situazione dopo l'intervento e asseverare il rispetto della normativa e la congruità dei prezzi. I modelli predisposti dal Mise sono due: uno per gli stati di avanzamento lavori ed uno per la fine lavori.

I controlli 

Le informazioni saranno oggetto di una serie di controlli. I primi controlli sono automatici e vengono realizzati da un software direttamente sui dati inseriti sul portale ed in caso di difformità verrà mandata una segnalazione all'agenzia delle entrate che potrà attivarsi per la restituzione del bonus. Se il riscontro è positivo seguirà comunque una estrazione a campione che coinvolgerà almeno il 5% degli interventi realizzati e su questo campione verrà fatto un controllo analitico. Anche qui, in caso di problemi, l'agenzia delle entrate chiederà la restituzione sempre al cliente finale

Importanza del tecnico

Insomma sia nel caso dell'ecobonus 110% che nel caso del sismabonus l'efficacia dell'intervento va asseverata da dei professionisti incaricati. Nel primo caso con analisi preventiva e attestazione finale, nel caso di sismabonus con progettazione strutturale e certificato di collaudo statico.

In tutti i casi dovrai dunque avvalerti di tecnici che dovranno certificare con la loro firma la regolarità e l'efficacia degli interventi di efficientamento termico o antisismici compiuti e che rispondono, civilisticamente e penalmente, in caso di dichiarazione infedele. 

Costo del tecnico

Le parcelle dei progettisti e del termotecnico sono, anch'esse, agevolate con il 110%? certamente! Anche le parcelle vanno a sommarsi ai costi dei singoli interventi e sono detraibili al 110%. Attenzione però: le parcelle faranno parte del relativo massimale.
Mi spiego meglio: se hai deciso di eseguire il cappotto ed il massimale è di 50.000 (perché la tua è una abitazione singola) questa cifra è il costo massimo che puoi detrarre al 110% e comprende sia il costo dell'intervento sia l'ammontare della parcella che, sommati, devono quindi essere inferiori ai 50.000€.

 

Per ulteriori dettagli clicca "dettagli"

Termotecnico: asseverazione per ottenimento superbonus

Il termotecnico, secondo le linee guida predisposte dal Mise, deve dichiarare

  • il rispetto dei requisiti secondo quanto indicato dal progetto, degli attestati di prestazione energetica preliminari e delle caratteristiche tecniche dei componenti acquistati, che si deducono dalle schede tecniche fornite dai produttori e allegate alle fatture;
  • la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. 

L'asseverazione verrà effettuata presentando un modulo specifico (che sarà predisposto dal Mise) e potrà essere, eventualmente suddivisa in tre momenti: al primo stadio di lavori del 30%, al secondo del 60% e, l'ultima, alla fine dei lavori. Le asseverazioni durante i lavori consentiranno la cessione del bonus a terzi: la cessione, infatti, può avvenire con almeno il 30% dei lavori di efficientamento energetico ultimati. 

L'ENEA rilascerà una ricevuta informatica comprensiva del codice identificativo dell'istanza a certificare l'avvenuta asseverazione. 

Termotecnico: obbligo assicurativo

Il tecnico ha l'obbligo di dichiarare, altresì, il massimale della propria polizza assicurativa che dovrà essere non inferiore a 500.000 euro. Assicurazione che risponderà in caso di asseverazioni mendaci. 

Come avviene l'asseverazione dell'ecobonus

L'asseverazione avverrà mediante compilazione di una sezione on line sul sito di Enea e, tra le altre cose, riporterà la dichiarazione che l'edificio ha conseguito il miglioramento di due classi energetiche.

I controlli di Enea sulle asseverazioni e sugli interventi

Enea si riserva di effettuare dei controlli, innanzitutto della congruità tra gli importi dichiarati ed i costi unitari massimi previsti sempre dal Mise. Verranno poi controllati i dati del beneficiario del bonus e della regolarità della polizza. Fatti questi primi controlli Enea si riserva di effettuare ulteriori controlli a campione di almeno il 5% degli interventi  comminando sanzioni penali ed amministrative nel caso di frodi, sovrafatturazioni o altri illeciti. Insomma i controlli ci saranno ed eventuali attestazioni non veritiere comportano "la decadenza del beneficio", cioè la necessità di restituire una cifra pari al bonus (anche se già ceduto a terzi), e si applicano le disposizioni della legge 24 novembre 1981, n. 689. Anche il tecnico rischia grosso: "Il tecnico che sottoscrive una asseverazione falsa è punibile con una sanzione tra i 2 ed i 15 mila euro per ciascuna attestazione non veritiera". 

Conseguenze di una asseverazione non veritiera

Ovviamente in caso di attestazioni false o infedeli, Enea provvederà anche alla segnalazione all'Agenzia delle Entrate che procederà con sanzioni e risarcimento danni verso il beneficiario del bonus. (il beneficiario è il proprietario dell'unità immobiliare, non chi ha eseguito i lavori o acquistato il credito di imposta). 

Documenti necessari per preparare l'analisi energetica iniziale

I documenti che servono al termotecnico (e che dovrai procurargli) per redigere l'analisi energetica iniziale dell'edificio sono:

 

  • Piante edificio, meglio se in formato DWG o PDF

  • Sezioni edificio, meglio se in formato DWG o PDF

  • Prospetti con segnata l'esposizione nord, sud, est, ovest

  • Indirizzo preciso dell'edificio

  • Anno di costruzione

  • Stratigrafia delle murature

  • Stratigrafia dei solai

  • Stratigrafia copertura

  • Una decina di foto dell'esterno dell'abitazione

  • Dati catastali ( foglio, mappale, sub)

  • Legge 10 edificio se presente

  • Serramenti:
    • Tipologia di telaio
    • Tipologia di vetro
    • Anno di installazione

  • Impianto
    • tipologia di impianto

    • Tipologia di termoregolazione

    • Tipologia di generazione

    • Foto targhetta caldaia o pompa di calore

  • Codice catastale e piante catastali 

  • Tipologia di interventi previsti?
    • cappotto

    • isolamento pareti o solai

    • pompa di calore
    • Fotovoltaico
    • altro?

  • Eventuale APE attuale 

  • Eventuale APE precedente all'attuale se presente è avere indicazioni per cosa è stato utilizzato  ( compravendita, detrazione fiscale, locazione, ecc)

  • Bollette gas metano di due anni per impianti  a gas

  • Bollette GPL per impianti a GPL

  • Bollette Energia elettrica per impianti in pompa di calore

  • Quantità di Pellet o legna utilizzata ogni anno per impianti a biomassa.

Cappotto termico realizzato a Vicenza

Un appartamento chiavi in mano che abbiamo ristrutturato interamente: dal cappotto isolante interno, ai cartongessi, rivestimenti e pavimenti, luci ed arredamento.

Clicca qui per vedere tutte le fasi della realizzazione e il risultato finale: Ristrutturare attico a Vicenza

Requisiti degli interventi di isolamento termico in base alle zone climatiche

Le zone dove installiamo cappotti termici sono Vicenza e Verona, entrambe in zona climatica E. I valori di trasmittanza massimi consentiti per l'accesso alle detrazioni, in queste zone climatiche, sono i seguenti:

Tipologia di intervento Requisiti tecnici di soglia per la tipologia di intervento
Strutture opache orizzontali: isolamento coperture (calcolo secondo le norme Uni En Iso 6946) ≤ 0,20 W/m²*K
Strutture opache orizzontali: isolamento pavimenti (calcolo secondo le norme Uni En Iso 6946) ≤ 0,25 W/m²*K
Strutture opache verticali: isolamento pareti perimetrali (calcolo secondo le norme Uni En Iso 6946) ≤ 0,23 W/m²*K

Sostituzione di finestre comprensive di infissi (calcolo secondo le norme Uni En Iso 10077-1)

≤ 1,30 W/m²*K

 

Cappotto termico ad Arzignano

Cappotto termico esterno in Multipor, pannelli isolanti minerali e privi di fibre, per un isolante traspirante.

Clicca qui per vedere tutte le fasi della realizzazione:

Cappotto termico ad Arzignano

La domanda: fate lo sconto diretto in fattura del bonus 110?

In moltissimi ci chiamano, infatti, chiedendoci: "ok, ma alla fine voi, Fratelli Pellizzari, lo fate lo sconto in fattura?". 

La risposta forse l'hai intuita leggendo l'articolo fino a qui. Non possiamo fare tutti gli interventi che ci vengono richiesti ma cercheremo di soddisfare questa richiesta se ci viene fatta da un cliente che ci abbia già scelto per pavimenti e bagni, nel caso sia già stato nostro cliente in passato o che, in questo momento, ci voglia affidare l'esecuzione del cappotto unitamente ad un intervento di pavimentazione e rifacimento dei bagni. 
In quel caso vogliamo riuscire a soddisfare Il cliente (presente o passato) e faremo il possibile per garantirgli  lo sconto in fattura

Ma facciamo un passo indietro. È vantaggioso per te, per il cliente finale, lo sconto in fattura? 

Vantaggi e svantaggi dello sconto in fattura? 

Se puoi portare in detrazione il 110% (quindi se hai molte tasse da pagare) e se hai la liquidità necessaria per pagare l'intervento, ti conviene tenere per te il 110% e realizzare l'intervento senza cedere il credito. 

Se, invece, non hai liquidità ma hai un istituto di credito che ti finanzia e che è disponibile ad acquistare il credito (supponiamo Unicredit) ricaverai 102 (quindi un 2% in più) rispetto a quanto otterresti con lo sconto in fattura. Quindi anche passare attraverso la banca ti garantisce un maggior vantaggio. 

Perchè allora uno dovrebbe volere lo sconto in fattura? 

I benefici dello sconto in fattura del bonus

Il vantaggio principale - ed il motivo per cui viene richiesto lo sconto in fattura - sta nel fatto che il cliente finale delega tutta la parte burocratica al fornitore il quale si incaricherà sia dell'esecuzione dei lavori, sia delle formalità per l'ottenimento del bonus e per la eventuale cessione a banche, finanziarie o enti terzi. 
In sostanza il cliente beneficia del cappotto o della nuova caldaia in pompa di calore a costo zero (o quasi). 
Chi decide di fare questo interventi, non solo non spenderà nulla, ma si troverà a godere di un miglior confort abitativo e potrà risparmiare sia sul riscaldamento invernale che sulla climatizzazione estiva. Avrà una casa più efficiente, più bella (anche la tinteggiatura sul nuovo cappotto rientra nel bonus), e quindi con un maggior valore nel caso in cui volesse rivenderla. 

E tutto questo senza dover finanziare l'intervento o occuparsi delle pratiche di detrazione fiscale nei prossimi 5 anni. 

Meglio sconto in fattura o utilizzo diretto del bonus?

Quindi, effettivamente lo sconto in fattura, a fronte della perdita di un 10% di bonus rende tutto molto più semplice ed immediato, per cui sembra la strada più conveniente.

Questo, però, lo hanno capito in moltissimi, al punto che sono decine ogni giorno le persone che ci chiedono interventi con sconto diretto in fattura e, come abbiamo già detto, noi non possiamo accontentare tutti.

Quello che molti stanno già facendo è chiedere ad una moltitudine di fornitori di cappotti (inviando mail a destra e a manca) nella speranza di trovare, finalmente, quello disposto a soddisfare la richiesta dello sconto in fattura. Senza nemmeno preoccuparsi della qualità dell'intervento, dei protocolli seguiti, dei materiali utilizzati. 

Noi, come abbiamo detto, siamo a disposizione di chi debba effettuare un intervento più esteso, che coinvolga l'intera abitazione compresi pavimenti, bagni, arredamento... Questi sono i lavori per i quali (anche prima dell'avvento del 110%) siamo più preparati e che sappiamo fare. 
Se non sei in questa situazione la strada migliore è quella di rivolgersi alla tua banca e riuscire ad ottenere un finanziamento ponte e la successiva cessione del bonus. 

 

Esempio di sconto in fattura Pellizzari per chi esegue sia interventi 110% che interventi di ristrutturazione esclusi dalle agevolazioni 110:

Preventivo degli interventi 110%

  • Pompa di calore compresa di installazione, elementi di corredo (filtri, serbatoi etc) e realizzazione dell’impianto a pavimento. Massimale di 30.000 euro: ne sfrutteremo circa 20.000 per pompa di calore ed installazione, 10.000 ci serviranno per l'impianto a pavimento (serpentine, pannelli e collettori). Quindi la spesa sarà 30.000
  • Impianto fotovoltaico da 6 kw = circa 15.000 euro
  • Batteria di accumulo Tesla da 13,5 kw = circa 13.000 euro
  • Cappotto dell’edificio: supponendo ci siano anche dei costi correlati (rifacimento marmi delle finestre, etc) teniamo come riferimento il massimale e supponiamo una spesa di 50.000

Il totale ipotetico di questi 4 interventi è di 108.000 euro.

 

Preventivo di pavimenti e dei bagni

In una casa media il costo dei pavimenti compresi massetti e posa in opera e con l'ipotesi di utilizzare delle grandi lastre in grès nella zona giorno e del parquet in grande formato in zona notte è di circa 35.000 euro

Per i tre bagni ipotizzo un costo, compresi sanitari rubinetti etc, di circa 45.000 tutto compreso (impianti, pavimenti e rivestimenti, arredobagno, sanitari, rubinetti, doccia o vasca, tinteggiatura, luci). 

Totale pavimenti e bagni 80.000 euro.

Grazie a questi lavori esclusi dal 110 hai diritto ad uno sconto in fattura sugli interventi 110 pari a 80.000 euro.
 

Quanto si paga e quanto sconto in fattura? 

Come giustamente hai scritto noi abbiamo deciso di concedere ai nostri clienti lo sconto in fattura PARI ALL’IMPORTO che il cliente decide di spendere di pavimenti e bagni. 
Quindi quanto devi pagare e quanto, invece, ti viene abbuonato con lo sconto in fattura? 

I pagamenti da effettuare, in questo caso, sono tre

  • Fattura di pavimenti e bagni = 80.000 da pagare con bonifico
  • Fattura di interventi 110% con parziale sconto in fattura = 80.000 da NON pagare (questa cifra, in realtà, ce la saldi cedendoci il tuo bonus 110)
  • Fattura di interventi 110% NON coperti da sconto in fattura= 28.000 da pagare con bonifico e su cui ha diritto al 110% che potrai usare tu. 

Pertanto il totale che dovrai pagare sarà di 80+28= 108.000 € 

 

 


 

Quali documenti per ottenere lo sconto in fattura? 

I documenti che il tuo tecnico dovrà preparare sono molti ma sono quelli necessari perchè tu ottenga il bonus 110% che poi utilizzerai per pagare la nostra fattura. Qualcuno potrebbe dire: ma devo occuparmi io di questi documenti? Non potete occuparvene voi? 

La dicitura "sconto in fattura" può, infatti, trarre in inganno e potrebbe sembrare che sia il fornitore a doversi occupare di tutto. 

Attenzione: la responsabilità della correttezza dei documenti è posta, dalla legge, in capo al committente. Pertanto sei tu, o meglio è il tuo tecnico, a doversi preoccupare della regolarità della documentazione e sei tu a correre dei rischi se i documenti non vengono predisposti correttamente. Ci saranno controlli accurati negli 8 anni successivi all'attribuzione del bonus 110. 

In sostanza è meglio che sia tu ad occuparti della correttezza dei documenti vista la posta in palio.

Tornando al cosiddetto "sconto in fattura": i lavori non ce li pagherai con il solito bonifico o con una assegno ma consegnandoci il superbonus 110% che hai ottenuto.
Sempre che, chiaramente, tu riesca ad ottenerlo! 

Clicca qui di seguito per vedere quali sono i documenti necessari.

Spiegaci l'intervento di ristrutturazione 110% che hai in mente

Purtroppo siamo già ormai al completo con le prenotazioni ma se ci spieghi quale intervento 110% hai in mente di fare noi esamineremo volentieri il tuo caso e, se è interessante per noi, ti contatteremo e vedremo insieme se riusciamo a procedere con te.

Compila questo modulo e facci capire le tue esigenze e il lavoro che intendi fare.

P.S. Non operiamo al di fuori delle provincie di Vicenza e Verona; non facciamo interventi su condomini ma solo su case singole o a schiera.

spiegaci che intervento hai intenzione di fare compilando il modulo

Lo sconto in fattura per il cappotto?

Proviamo a scendere più nel dettaglio di come ci muoveremo, qui alla Pellizzari, sulle richieste di forniture con sconto in fattura, rispondendo ad alcune domande come: ci sono dei costi da sostenere?
Insomma è possibile "fare i lavori gratis", beninteso quelli oggetto del 110, senza nessun esborso, rivolgendoci a noi? 

Come dicevamo la grandissima maggioranza delle richieste che riceviamo sono proprio queste: clienti interessati a realizzare gli interventi senza sostenere alcun costo. Almeno 10 al giorno sono le richieste di clienti che ci chiamano proponendoci di far loro il cappotto con lo sconto diretto in fattura o di sostituirgli "gratis" la caldaia con una pompa di calore. Ma tutti i nostri dipendenti, i loro genitori, gli amici, gli artigiani che collaborano con noi, gli architetti... tutti hanno una casa e tutti vorrebbero fare questi lavori gratis.

Per questo motivo come dicevo, la risposta la risposta non può essere sempre "si".

Per una serie di fattori:
1) Non abbiamo la capacità operativa di soddisfare tutte queste richieste che sono centinaia di volte superiori alla nostra potenzialità
2) In secondo luogo ci pare corretto dare precedenza ai clienti che ci hanno già scelto o che ci stanno scegliendo anche per gli altri lavori di casa, non solo per quelli "gratis". 
3) Non abbiamo una "capienza fiscale infinita", per cui anche volendo accontentare tutti dovremmo essere sicuri di dover pagare tasse sufficienti nei prossimi 5 anni da poter detrarre il credito fiscale. E del futuro "non v'è certezza". Tanto più nella situazione attuale post Covid. 
4) Facendo quasi solo ristrutturazioni abbiamo già dei crediti fiscali che lo stato ci "impone" da qualche anno ormai. Sono quelli che maturiamo su ogni "bonifico ristrutturazione" da cui lo stato l'8% che poi diventa un credito di imposta nell'anno successivo. Questo 8% che ci viene tolto sui bonifici per ristrutturazioni a fine anno raggiunge cifre ragguardevoli, che diventano crediti da scalare dalle tasse dell'anno successivo (che si aggiungerebbero ai bonus 110%). Questo significa che la nostra "capienza fiscale" è già praticamente ridotta quasi a zero con questi anticipi "forzosi" che lo stato si trattiene.
5) L'acquisizione del credito tramite lo sconto in fattura ci richiede di avere la liquidità necessaria per anticipare i costi di manodopera e di materiali. In questo momento post covid non è facile per la aziende avere questa liquidità, vero che la si recupera in 5 anni. Aggiungo che il "premio" del 2% di interessi annui (da 100 a 110) non è così interessante. 
6) lo sconto in fattura richiede moltissima "burocrazia": si pensi solo al visto di conformità di un commercialista o di un CAF che un iter non semplicissimo.

Quindi devo purtroppo dirti che lo sconto direttoin fattura lo faremo solo in rarissimi casi privilegiando chi ci sceglie per fare, oltre agli interventi 110%, anche i pavimenti, i bagni, i pavimenti esterni, l'arredo della cucina o delle altre stanze della casa. 

 

110 bonus fattura diretto

Negozio ristrutturato a Montebello, Vicenza

Abbiamo ristrutturato una macelleria a Montebello Vicentino. Potresti ristrutturare anche tu il tuo negozio approfittando dell'ecobonus 110!

Scopri la realizzazione:

Ristrutturazione di una macelleria a Montebello

Cessione del credito fiscale o cessione del bonus 110%

Sempre nel "Decreto Rilancio" è prevista una seconda possibilità per dare modo a proprietari che non hanno capienza fiscale e nemmeno liquidità per fare l'intervento.

Si tratta della possibilità di cedere - da parte del cliente finale o dell'esecutore - il credito fiscale ad aziende terze o a banche o a finanziarie.
 

Cessione del 110% a Banche
Unicredit e Banca Intesa sono le due banche che per prime hanno approntato gli strumenti per acquisire il bonus 110% da aziende e clienti finali, ma oggi sono molte le banche che acquistano il credito

Chi compera il bonus 110%?

Al momento gli operatori che si propongono di acquistare i bonus sono le ESCO, alcuni intermediari finanziari e le banche. Questi ultimi sono gli interlocutori migliori, sia perché tu sei già loro cliente e loro già ti conoscono, sia perché acquistano il credito ad una cifra attorno a 100, per cui ti permettono di rientrare quasi completamente della cifra spesa. 

L'ecobonus 110% è cedibile più volte?

Sembrerebbero non esserci limiti al numero di cessioni del bonus, quindi la risposta è si, il credito può essere ceduto ad un soggetto che a sua volta lo può cedere ad un altro e così via, senza limiti. 
Nell'audizione alla commissione parlamentare del 22 luglio 2020 il direttore dell'agenzia delle entrate Avv. Ernesto Maria Ruffini ha precisato che: "il fornitore che ha effettuato l'intervento e gli altri cessionari possono a loro volta cedere il credito di imposta ad altri soggetti, con possibilità di ulteriori cessioni". 

Quali sono le banche che comperano il credito e a che prezzo? 

Ad Ottobre 2020 le banche che comperano il credito e le condizioni di acquisto sono le seguenti:
 

BANCHE ACQ. DA IMPRESE ACQ. da PERSONE
Banca Carige 101 su 110 102,5 su 110
IntesaSanPaolo 100 su 110 102 su 110
Unicredit 100 su 110 102 su 110
BCC 101 su 110  
Banca Sella 100 su 110 102 su 110
Generali 100 su 110 102 su 110
Itas   100 su 110
Poste Italiane   103 su 110
BNL 100 su 110  
Bper  100 su 110 102 su 110
Credit Agricole 100 su 110  
B.P.Sondrio 100 su 110 102 su 110
Unipol Sai 102 su 110  

 

La procedura per ottenere il 110% sui cappotti

Le procedure per ottenere il 110% sui cappotti termici prevedono alcuni obblighi: documenti da presentare, analisi da effettuare ed asseverazioni da acquisire oltre a relazioni da trasmettere ad Enea. 
Vediamoli nel dettaglio.

Relazione tecnica

Per ottenere il 110% sarà necessario presentare al comune, contestualmente alla dichiarazione di inizio lavori o alla richiesta di autorizzazione dei lavori, la relazione tecnica prevista dall'articolo 8 comma 1 del D.lgs 192/2005.
Questa relazione deve attestare la conformità del progetto presentato alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e degli impianti termici. 
Tale adempimento è previsto anche nel caso di installazione di una pompa di calore di potenza termica ma solo se superiore ai 15 Kw.

Asseverazione

Un altro documento che bisogna far predisporre è l'asseverazione da parte di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza dell'intervento ai requisiti richiesti e la congruità delle spese da sostenere. 

Analisi energetica preventiva

Prima dei lavori è necessario acquisire una analisi energetica, che dovrà essere redatta da un termotecnico, in modo da avere un attestato di prestazione energetica (APE) che fotografi la situazione prima dell'esecuzione del cappotto termico. 

Bonus 110: analisi fattibilità salto due classi
Il percorso per l'ottenimento del 110%: l'analisi energetica e l'analisi della fattibilità del salto delle due classi

Analisi energetica successiva

Al termine dei lavori occorrerà predisporre un secondo APE che analizzi l'involucro dell'edificio con il nuovo cappotto e misuri il risultato raggiunto.

Bonus 110%: l'asseverazione finale e l'ape post
Al termine dei lavori il termotecnico dovrà asseverare i lavori svolti e produrre l'APE post.

Bonifico 

Come per le altre agevolazioni la fattura dovrà essere pagata con bonifico bancario o postale "parlante" dal quale risultino il numero e la data della fattura, la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA, il codice fiscale del soggetto a favore del quale hai effettuato il bonifico. 

Relazione a Enea

Entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori dovrai trasmettere (o far trasmettere) all'Enea i dati contenuti nella scheda descrittiva dell'intervento. I dati sono quelli contenuti negli allegati C e D e serviranno per identificare la tipologia di edificio in cui è stato realizzato il lavoro di isolamento mediante cappotto termico ed il tuo nominativo in quanto contribuente che ha sostenuto la spesa. 
Sempre all'Enea occorrerà trasmettere anche l'asseverazione del rispetto dei requisiti previsti e la corrispondente dichiarazione di congruità delle spese sostenute per realizzare il cappotto termico. 

Tutti questi documenti dovranno essere conservati in modo da poterli esibire in caso di controlli.

Descrivici la tua casa ed i lavori da fare

Che lavori hai intenzione di fare a casa tua? Vuoi cambiare i pavimenti? fare il cappotto? sostituire la caldaia? Se abiti a Vicenza o a Verona descrivici gli interventi che vuoi fare e ti promettiamo che esamineremo il tuo caso. Siamo davvero oberati di lavori per cui non possiamo prometterti che riusciremo ad aiutarti, ma se riterremo l'intervento interessante cercheremo di fare l'impossibile.

descrivici i lavori che vorresti fare compilando il modulo

Sovrafatturazione e bonus 110%: quali rischi?

Inutile negarlo: molti sono i clienti che stanno pensando di ristrutturare la casa "spostando" anche costi che non sono agevolabili al 110% e facendoli figurare come spese per la realizzazione del cappotto o per la sostituzione della caldaia con una pompa di calore. 

Magari nel fare il cappotto si rifanno anche le pavimentazioni esterne e allora perché non aumentare fittiziamente il costo del cappotto alzando il prezzo al metro quadrato in modo da ricomprendere altri costi che altrimenti non sono agevolabili? 

Sovrafatturazione per avere l'intervento gratis

Se, poi, il cliente riesce ad ottenere lo sconto in fattura o la cessione del credito, questa sovrafatturazione gli potrebbe consentire di avere l'intervento completamente gratis. Dal dal momento, poi, che il bonus viene ceduto (al fornitore o a terzi) la sensazione del cliente finale è di "passare il problema ad altri", dal momento che lui non ha speso nemmeno un euro per il lavoro. 

Ebbene non è così. 

A rischiare è l'acquirente finale, non il fornitore né il cessionario

Il fisco considera "beneficiario del bonus" l'acquirente, anche se ha ceduto il bonus, ed è su di lui che scatteranno la richiesta di restituzione del bonus in caso di dichiarazione falsa o infedele e le sanzioni. 
Anche la Guida dell'agenzia delle entrate, nel paragrafo "i controlli dell'agenzia" scrive che il controllo si applica "nei confronti dei soggetti che esercitano l'opzione", quindi dei soggetti che hanno avuto il bonus ed hanno optato per cederlo, ma non dei destinatari, infatti: "i fornitori ed i cessionari rispondono solo per l'eventuale utilizzo del credito d'imposta in modo irregolare". 

Tradotto: se il tuo fornitore ti convince a sovrafatturare un intervento in modo da consentirti - mediante lo sconto in fattura o la cessione - di non pagare nulla il rischio sarà tuo e non del fornitore. 

Massimali di costo da non superare

In ogni caso l'agenzia delle entrate ha stabilito dei "massimali specifici di costo" per cui gli importi devono rispettare queste tabelle di costo massimo, che sono soggette a controllo certo da parte di Enea.

 

Il bonus 110% sarà soggetto ai massimali specifici di costo. Si tratta di una lista dettagliata di costi massimi ammissibili per gli interventi oggetti di beneficio, parametrizzata su costi calcolati al metro quadrato (nel caso ad esempio di cappotti termici) o di costi al kw (impianti fotovoltaici o caldaie).

La tabella sarà allegata al decreto attuativo del superbonus 110% ed indicherà una serie di costi unitari che rappresentano un limite di congruità alla spesa e che avranno, come effetto immediato, quello di poter abbassare il tetto di spesa. 

Facciamo un esempio: il bonus massimo per la realizzazione di un cappotto in una abitazione unifamiliare è di 50.000 euro. Supponiamo che il proprietario decida di fare un cappotto su tutte le superfici opache dell'abitazione per un totale 350 metri quadrati. Ebbene, se il prezzo massimo ammesso per un cappotto (comprese tutte le spese per realizzarlo: spese di progettazione, di asseverazione, etc) fosse di 100 € al metro quadrato, il limite massimo di spesa scende a 35.000 e non 50.000.

Alcuni di questi costi in fase di definizione, appaiono comunque elevati, ad esempio per il cappotto sembra sia previsto un costo di circa 230 € al metro quadrato, per la sostituzione della caldaia un costo compreso tra i 180 ed i 280 euro al Kwt, per la sostituzione delle finestre un costo tra i 550 ed i 750 € al mq. del serramento.

I costi massimi degli interventi 110%

Ti preciso che si tratta di costi che escludono l'iva, le tariffe professionali dei tecnici e dei progettisti e le opere complementari relative alla messa in opera, come ponteggi o noleggio di piattaforme.

Il prezziamo del Mise non è l'unico che il committente può utilizzare, c'è la possibilità di usare anche il prezziario regionale o quello del genio civile, ma quello del Mise è quello che noi consigliamo di adottare.

Altra precisazione: le tabelle che vedi qui di seguito fanno parte di una serie di costi massimi in fase di approvazione, si tratta di una bozza che deve ancora essere approvata definitivamente. 
 

Ecco i prezzi massimi degli interventi:  

  • Isolamento di strutture opache verticali (cappotti):

Cappotto esterno  150,00 € / mq. 
Cappotto interno 80,00 € / mq. 
Parete ventilata 200,00 € / mq. 

 

  • Isolamento di strutture opache orizzontali (tetto o sottotetto)

Isolamento esterno  230,00 € / mq. 
Isolamento interno 100,00 € / mq. 
Copertura ventilata 250,00 € / mq. 

 

  • Caldaie pompa di calore 

Compressione di vapore elettriche o azionate da motore primo e pompe di calore ad assorbimento aria/aria 600,00 €/kwt 
Compressione di vapore elettriche o azionate da motore primo e pompe di calore ad assorbimento non aria/aria 1.300,00 € / kwt 
Pompe di calore geotermiche 1.900,00 € / kwt 

Ristrutturazione a Vicenza

Noi eseguiamo interventi di ristrutturazione da molto prima che uscisse il bonus 110% come questo realizzato in un attico a Vicenza che abbiamo rimodernato completamente.  
Qui trovi foto ed informazioni:

Ristrutturazione Attico a Vicenza

Bonus 110%: quale aliquota iva? 

Gli interventi trainanti che danno diritto al Superbonus del 110%, cappotto e caldaia, possono avere differenti aliquote iva, in base ai diversi casi, anche se nella grande maggioranza dei casi godranno di iva al 10%. 

Per l'applicazione del nuovo cappotto si applicherà l'iva al 10% nel caso in cui l'intervento sia regolato da un contratto di appalto anche perché il tipo di intervento sarà una manutenzione straordinaria, una ristrutturazione o un restauro e risanamento conservativo. 

Nel caso della sola sostituzione della caldaia ci troveremmo nella fattispecie della manutenzione straordinaria ed in presenza di un bene significativo (la caldaia). In questo caso l'applicazione dell'iva al 10% è possibile solo per una quota parte del costo della caldaia, quota pari al costo della manodopera. Il caso dei beni significativi lo abbiamo spiegato nell'articolo: iva agevolata e beni significativi: l'esempio dei sanitari.

In ogni caso il 110% si calcola sull'intero importo, comprensivo dell'iva. 
Facciamo un esempio: il massimale di spesa per il cappotto di una abitazione singola è 50.000. Pertanto se il cappotto costa 45.000 euro più iva al 10% = 49.500 euro (inferiore a 50.000) l'intera cifra di 49.500 è ammessa a godere del bonus 110 e genererà un credito fiscale di 54.450. Se il fornitore del cappotto concede lo sconto in fattura emetterà una fattura a zero verso il cliente finale, che non paga nulla, e potrà andare a dedurre dalle proprie imposte la cifra di 54.450 che lo ripaga sia dell'imponibile che dell'iva, oltre a garantirgli un 10% di profitto perché tale beneficio lo si riceve in 5 anni. 

 

Schermature solari 

Le schermature solari che hanno i requisiti tecnici adeguati possono considerarsi beni diversi dalle materie prime e semilavorate. Alla loro installazione si può applicare l'iva al 10% nei lavori di restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia ed urbanistica

(consulenza giuridica n. 10 del 2 Ottobre 2020) 

Colonnine di ricarica 

Se la colonnina viene installata contestualmente alla realizzazione dell'impianto fotovoltaico da parte o per conto di chi realizza l'impianto può essere applicata l'aliquota del 10%.

(Risposta all'interpello n. 218 del 14 Luglio 2020, Agenzia delle Entrate)

Lavori di demolizione e aumenti volumetrici 

L'agenzia delle Entrate ha riconosciuto l'applicazione dell'iva ridotta al 10% sulle demolizioni propedeutiche ai lavori di ristrutturazione edilizia purchè gli eventuali incrementi di volumetria siano compatibili con gli interventi di ristrutturazione. 

(Risposta all'interpello n. 446 del 6 Ottobre 2020, Agenzia delle Entrate)

Impianti a energia solare

L'Agenzia delle Entrate afferma che la realizzazione di un impianto che sfrutta la luce solare per la produzione di energia termica o elettrica è applicabile l'aliquota iva del 10%, purchè ricompreso nella più ampia categoria di "impianti di produzione e reti di distribuzione calore-energia e di energia elettrica da fonte solare- fotovoltaica". 

(Principio di diritto n. 15 del 14 Settembre 2020, Agenia delle Entrate). 

Cappotto in condominio e bonus 110%

In condominio i lavori che possono dare accesso al superbonus 110% devono essere approvati in assemblea. Occorre che l'assemblea venga organizzata fisicamente e non in forma telematica (la videoconferenza a norma del 1136 C.C. non è considerata legittima).
Ma quali sono i massimali?
Trattandosi di interventi su edifici "volti al miglioramento del consumo energetico ed all'utilizzazione di fonti di energia (...) le decisioni sono valide se adottate con la maggioranza degli intervenuti a patto che rappresentino almeno un terzo del valore dell'edificio

La maggioranza richiesta, quindi, è quella semplice, più facile da ottenere di quella che prevede il superamento dei 500 millesimi del valore dell'edificio.

Anche la creazione del "fondo speciale di importo pari all'ammontare dei lavori" potrebbe risultare superflua nell'ipotesi di cessione del bonus a terzi. 

Nel caso (molto probabile) in cui occorra anticipare una parte della spesa fino alla realizzazione del 30% dello stato avanzamento lavori che consente di cedere il bonus, le spese andranno ripartite in quota parte tra i condomini in base al valore dei millesimi di proprietà. 

Le regole per la cessione del credito faranno parte del decreto attuativo. 

Coibentando il tetto si accede al 110% ?

Il Bonus 110% spetta anche alle coibentazioni di superfici inclinate per cui è chiaro che spetta anche nel caso di isolamento di tetti e sottotetti. Attenzione: la  sola coibentazione del tetto non da (quasi mai) diritto al 110% perché il DL dice che i lavori di isolamento devono incidere su oltre il 25% della superficie lorda.

In ogni caso l'isolamento/coibentazione del solo tetto darà diritto al bonus 50% ristrutturazioni o 65% se si raggiungono i requisiti minimi ex Dm 26 gennaio 2010

Sostituzione caldaia: 110% ?

La sostituzione dell'impianto di climatizzazione invernali con altri con caldaia a condensazione da diritto al 50% o al 65% a seconda delle tecnologie utilizzate.

Mentre la sostituzione con una pompa di calore darà diritto al bonus 110% per una spesa massima di 20.000 € per unità immobiliare in edifici fino a 8 unità e fino a 15.000€ per unità immobiliare in edifici con più di 8 appartamenti. 

Anche in questo caso oltre all'utilizzo diretto del bonus l'acquirente può valutare la cessione del bonus o lo sconto in fattura.

La tinteggiatura della facciata da diritto al 110% ?

La tinteggiatura della facciata consente di accedere al bonus del 90% per le spese sostenute entro il 2020 su tutti gli edifici in zona urbanistica A o B. 

Se assieme alla tinteggiatura viene realizzato un nuovo cappotto termico incentivato al 110% anche la tinteggiatura sconta quel bonus con un recupero in 5 anni ed una spesa massima di 60.000 euro per unità. 

Il bonus facciate 90% consente di essere utilizzato anche per le seconde case. 

Il fotovoltaico da diritto al 110% ?

L'installazione di un impianto fotovoltaico, anche con eventuale sistema di accumulo integrato, da diritto al bonus 50% con un plafond massimo (ristrutturazione edilizia) di 96.000 euro. 

Se l'installazione del fotovoltaico viene eseguito insieme ad un cappotto o ad un intervento di risanamento sismico, soggetti a bonus 110%, anche sul fotovoltaico il bonus sale al 110% dal 1 luglio 2020.

La spesa massima, però, diventa di 48.000€ (con un limite di 2.400€ ogni kw installato e 1.000€ ogni kw di accumulo).

Come detto la detrazione si applica anche nel caso in cui si decida di acquistare, oltre al fotovoltaico, anche dei sistemi di accumulo. L'importo del massimale di spesa resta quello complessivo previsto per l'impianto fotovoltaico ed, in ogni caso, il sistema di accumulo non può superare l'importo di 1.000 € per ogni kw. 

Ecobonus 110% e colonnine di ricarica auto elettriche

L'installazione di "infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici" (quindi la classica colonnina di ricarica per auto elettriche o delle stazioni di ricarica da garage) possono ottenere il 110% se abbinate ad uno dei due interventi trainanti (cappotto o pompa di calore) fino ad un limite di spesa di 3.000 euro. 

Il nuovo condizionatore... 110% ?

Per l'acquisto e l'installazione di un condizionatore in pompa di calore si ha diritto al bonus edilizio del 50% con il plafond di 96.000€ per unità immobiliare. 

Si può anche inserire nel bonus mobili (bisogna avere una ristrutturazione in corso per ottenere il bonus mobili) ottenendo sempre una detrazione del 50%, in quanto elettrodomestico, a patto che sia in classe almeno A+.

Non è possibile ottenere il 110% sul nuovo condizionatore. 

Sostituzione delle finestre e bonus 110%

La sostituzione delle finestre da diritto al bonus 50% sulla ristrutturazione con una spesa massima entro i 96.000 del plafond ristrutturazione. 

Se le finestre hanno certi requisiti di isolamento termico si può accedere, in alternativa, all'ecobonus. La percentuale rimane sempre del 50% se avviene in singole unità immobiliari mentre sale al 65% se avviene in condominio. Ma consente di accedere ad un altro plafond di 92.307€ per unità abitativa. 

Ma se l'intervento di sostituzione delle finestre viene fatto assieme ad un intervento trainante (cappotto o pompa di calore) si può accedere al bonus 110% con un massimale di spesa di 650 euro al metro quadrato, per la zona climatica E di Vicenza e Verona.
Il massimale non è elevatissimo e ci consente di acquistare solo delle finestre in PVC con profilo abbastanza basico. In questo caso, se vuoi rinnovare anche i serramenti il consiglio che ti do è quello di chiedere un prodotto che sia almeno di fascia media (profilo in PVC migliorato oppure alluminio/legno) pagando di tasca tua la differenza al serramentista. 

Il decreto attuativo in corso di approvazione sembra confermare che la sostituzione delle finestre potrebbe riguardare solamente i serramenti che insistono sulla stessa superfici di involucro oggetto del cappotto termico. Cioè: se si decide di realizzare il cappotto al piano primo di una abitazione di due piani la sostituzione dei serramenti al piano terra non rientrerebbe nell'agevolazione. 

Soglie in marmo e davanzali: bonus 110%?

Nel caso in cui per realizzare il cappotto termico sia necessario effettuare la sostituzione delle soglie in marmo o di davanzali anche questi interventi possono accedere al bonus del 110% secondo il principio più volte espresso dall'agenzia delle entrate per cui l'intervento di categoria superiore (cappotto termico) assorbe quelli di categoria inferiore (rifacimento davanzali in marmo o stipiti). Lo prevede la risoluzione dell'agenzia delle Entrate 147/e/2017.

Bonus 110% e biomasse: stufe e camini

Anche se sembra in contraddizione con l'obiettivo della norma del bonus 110% che è quello di agevolare la diffusione delle pompe di calore elettriche, è possibile ottenere il bonus del 110% anche sull'acquisto di un impianto di riscaldamento invernale a biomasse (legna o pellets).

Questo se il cliente decide di realizzare un isolamento a cappotto della propria casa (intervento trainante). 
Il limite di spesa per l'acquisto dell'impianto a biomasse è di 60.000€

Ventilazione meccanica controllata e bonus 110

Fino ad Aprile 2021 la Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) non risultava né intervento trainante né intervento trainato, ma era agevolabile con la solita aliquota di detrazione del 50 per cento sulle ristrutturazioni.

La Faq 16D di Enea del 14 Maggio 2021 modifica questa condizione. Premesso che sono agevolabili esclusivamente i sistemi di Vmc dotati di recupero di calore, ovvero in grado di pre-trattare l’aria di ingresso grazie all’aria di espulsione, Enea stabilisce che se, dopo gli altri interventi 110, permane il pericolo di formazione di muffe o condense è ammissibile installare una Vmc e portarla in detrazione. 
Al momento non sono specificati limiti di validità. Sarà però necessario far asseverare da un tecnico:

  • che l'installazione della VMC è indispensabile al fine di minimizzare il rischio di formazione di muffe e condense e
  • che la VMC garantisce un risparmio energetico rispetto alla situazione che prevede la massima correzione dei ponti termici
  • che la VMC garantisca un numero di ricambi d’aria naturale pari a quello previsto dalla norma UNI-TS 11300-1.

L'installazione della ventilazione meccanica con recupero di calore è incentivata anche nel caso in cui sia associata ad un intervento di sostituzione di un impianto di climatizzazione invernale con un impianto con fluido termovettore ad aria e sia con esso strettamente integrata. In tale caso, si applicano i limiti di spesa, detrazione e costo specifico per questi impianti, come se fosse un’opera correlata e non un intervento con capienza autonoma.

Il 110% spetta anche nel caso di demolizione e ricostruzione?

Il bonus 110%, secondo le recenti (3 Luglio 2020) modifiche approvate dalla commissione bilancio, spetta anche in caso di demolizione e ricostruzione. Chiaramente solo per gli interventi di riqualificazione energetica o sismica, non per le altre spese (impianto elettrico, impianto idroelettrico-sanitario, intonaci, tinteggiature...) necessarie per la ricostruzione della casa che saranno, comunque, agevolabili al 50%. 
Dato che i tempi sono stretti potresti valutare l'alternativa di edificare in legno, avvalendoti di strutture prefabbricate x-lam o telaio di aziende in grado di operare con la formula "su progetto" e con tempistiche certe, come ad esempio:

Naturalmentecasa, case in legno a Vicenza e Verona

Quali sono i massimali 110% in caso di demolizione e ricostruzione?

A quanto ammontano i massimali di puoi godere nel caso in cui tu decidessi di demolire e ricostruire la tua abitazione? Si possono sommare il massimale sismabonus 110% con i vari massimali ecobonus 110%? Insomma devo considerare solamente i 96.000 di superbonus sismico 110% oppure posso sommare a questi 96.000 anche i 50.000 del cappotto, i 30.000 della caldaia, i 48.000 del fotovoltaico, gli altri 48.000 delle batterie, i 54.500 dei serramenti?

 

Il massimale del superbonus sismico 110% di 96.000 € non assorbe altri interventi relativi ad ecobonus sia al 110% che relativi alle vecchie detrazioni. Quindi è possibile sommare i diversi massimali di spesa in quanto pratiche sismiche (con massimale 96.000) e pratiche ecobonus (con i vari massimali che trovi nell'articolo qui sopra) viaggiano separate.  

Qui di seguito puoi scaricare un pdf con una delle risposte dell'agenzia delle entrate che conferma quanto sopra.

I massimali sommabili, nel caso di demolizione e ricostruzione, sono pertanto:

  • 96.000 di sismabonus 110%
  • 50.000 cappotto - ecobonus 110%
  • 30.000 caldaia - econonus 110%
  • 54.545 serramenti - ecobonus 110%
  • 48.000 fotovoltaico - ecobonus 110%
  • 48.000 fotovoltaico - ecobonus 110%
  • 3.000 colonnina di ricarica - ecobonus 110%

L'agenzia delle entrate chiede che gli interventi siano "distintamente contabilizzati". Occorrerà pertanto avere dei costi distinti sia in fase di stesura del capitolato sia in fase di contabilizzazione finale, con l'emissione di fatture separate per i diversi interventi.

Il bonus 110% spetta anche nel caso di cappotto interno?

La legge ci consente di usufruire del 110% sia nel caso di cappotto esterno, che interno (ed anche di eventuali isolanti insufflati nell'eventuale intercapedine del muro). Il miglior cappotto in assoluto è di gran lunga quello realizzato all'esterno che permette di chiudere bene l'edificio evitando ponti termici. Il cappotto interno si valuta solo in alcuni casi dove vi è l'impossibilità di procedere altrimenti. 

Lo spirito della legge Ecobonus 110%

A nostro avviso lo spirito della legge 110%, l'obiettivo del governo, da molti è stato travisato e le molte richieste "strane" che stiamo ricevendo lo dimostrano. 

L'obiettivo, secondo noi, era quello di aiutare chi ha intenzione di ristrutturare una abitazione agevolando in modo importante l'acquisto di beni e servizi ben identificati (cappotto, caldaia, serramenti, fotovoltaico...), nell'ambito di un intervento complessivo più ampio

Ma la maggior parte delle richieste che riceviamo sono di eseguire, invece, "solo gli interventi 110%, dato che sono gratis" e nessun altro lavoro "a pagamento" , seppure necessario nell'abitazione e seppure correlato agli interventi 110.

Ad esempio: in una abitazione di 50 anni un intervento di ristrutturazione "serio" dovrebbe prevedere un aggiornamento dell'impianto elettrico, sebbene queste non siano "agevolate al 110%".
Escludere l'impiantistica elettrica solo perché non agevolata al 110% non ha senso. 

Un altro esempio discutibile è quello di voler cambiare la pompa di calore "dato che è gratis" e tenere, però, i termosifoni (e tubazioni) di 50 anni fa, perché quello è un lavoro a pagamento, anche se sappiamo che la pompa di calore lavora meglio in bassa temperatura e va d'accordo con l'impianto a pavimento.

Nello stesso modo ha poco senso pianificare interventi molto invasivi su case che hanno già una classe energetica elevata, quindi con incrementi minimi dell'efficienza, solamente perché "è gratis". 

Sinceramente questi tipi di interventi, dove vengono presi in considerazione solo gli interventi 110% e non viene fatto un ragionamento serio sul rinnovo dell'intera abitazione, secondo noi (e secondo molti tecnici con cui ci siamo interfacciati) non hanno senso e noi non li prenderemo in considerazione. 

 

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Commenti

Vorrei avere maggiori informazioni per diversi lavori in un abitazione singola a Verona grazie

18/05/2020 - alessia canello

Ciao Alessia, 

l'argomento è "in divenire" perché mancano ancora le circolari applicative. C'è moltissima attesa su questo bonus 110% che - teoricamente - consentirebbe di rinnovare l'abitazione con alcuni interventi a costo zero. Moltissimi clienti ci hanno già chiamato per chiederci informazioni più precise ma non ci sentiamo di sbilanciarci finché non avremo, anche noi, certezze. 
Ti assicuro che stiamo seguendo con estrema attenzione ed interesse l'argomento e quando avremo informazioni più precise sicuramente le condivideremo con te e con i nostri clienti. 

grazie per la richiesta

19/05/2020 - manager

Buongiorno, volevo sapere se in riferimento al bonus110 c'è già qualcosa in vigore per procedere con le richieste di preventivo e lavori
grazie

01/06/2020 - Pierpaolo

Ciao Pierpaolo, 

nel momento in cui ti rispondo (4 giugno) ancora il decreto non è stato convertito in legge. Se, per assurdo, non venisse convertito in legge svanirebbe. Ma anche nel caso in cui venga convertito - tutti lo speriamo - sicuramente verranno fatte delle modifiche, per cui dobbiamo aspettare la conversione e, importante, dobbiamo aspettare le circolari applicative dell'agenzia delle entrate. Terremo aggiornato questo articolo seguendo la normativa, per cui rimani "sintonizzato".
Chiaramente i preventivi si possono fare anche ora, in modo da essere già pronti nel momento in cui verrà formalizzato il tutto.  

Grazie, ciao!

04/06/2020 - manager

Volevo usufruire dello sconto in fattura previsto dall'ecobonus 110% per isolare il tetto. Lo so che è ancora tutto in altomare, ma Vi sarei grato se potreste contattarmi quando finalmente avranno deciso cosa si deve fare. Grazie

05/06/2020 - Giuliano

Buongiorno, chiedo per favore una informazione: vorrei cambiare la caldaia a metano della mia abitazione con una nuova caldaia a condensazione: questa sostituzione rientra nel 110%? Oppure devo per forza acquistare una pompa di calore? Preferirei una caldaia a condensazione a gas…
Sto pensando anche di fare il cappotto isolante esterno e di rifare i serramenti…

22/06/2020 - Luca

Buongiorno Luca,
la sola sostituzione della caldaia a metano con una caldaia a condensazione non consente l’ottenimento dell’ecobonus 110%. Per ottenere il bonus dovresti sostituire la caldaia a metano con una in pompa di calore.
Se, invece, realizzi contemporaneamente anche il cappotto, la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione può essere considerato un “intervento a traino” del cappotto, tanto quanto le finestre.
Per cui con la realizzazione del cappotto (intervento principale) puoi ottenere il bonus sugli interventi collegati: caldaia a gas e finestre.

Grazie!

22/06/2020 - manager

buongiorno dato che abito nella zona di Treviglio (quindi distante) volevo sapere se
1) fate lavori anche a questa distanza
2) avrei intenzione di fare un cappotto /tetto e serramenti solo che non ho la capienza fiscale potete dirmi se con quel"dipende"... ho una speranza?
grazie

17/07/2020 - paolo

Ciao Paolo, 

Noi non operiamo al di fuori del Veneto, mi spiace. Ti consigliamo di sentire la tua banca per valutare assieme a loro la possibilità di cedere il bonus alla stessa banca. Chi realizza cappotti, in questo momento, ha l’imbarazzo della scelta, nel senso che ha decine e decine di richieste e sceglierà i clienti più “redditizi”, dando la precedenza a coloro che non chiedono lo sconto in fattura. Quindi dovrai competere con moltissimi altri nella tua stessa situazione e, detta sinceramente, non è facile trovare un bravo installatore che ti faccia il lavoro.  Meglio se ti procuri già da ora una banca che ti permetta di andare dall’installatore già con il finanziamento ed il credito acquisito.

ciao!
 

17/07/2020 - manager

Buongiorno.
Sono al termine di una ristrutturazione di casa singola dove mi manca solo il cappotto già previsto nel SCIA ma ho esaurito le risorse.
Mi chiedevo se è possibile la realizzazione con cessione del credito.
Grazie

22/07/2020 - Vicenza

Ciao Marino,

Come abbiamo tentato di spiegare  nell’articolo daremo precedenza ai nostri clienti (che ci hanno scelto anche per i pavimenti, i bagni e l’arredamento). Se sei stato nostro cliente per la tua ristrutturazione ben volentieri valuteremo la tua richiesta.

ciao! 
 

23/07/2020 - manager

Con la presente desidero esporre il mio caso per quanto riguarda la ristrutturazione, con ecobonus 110%, di un condominio in provincia di Verona composto da 4 unità abitative. La ns. intenzione è di coibentare il tetto e fare il cappotto all'edificio. Nello stesso tempo sostituire le vecchie caldaie, sostituire i serramenti e installare anche il fotovoltaico. Ovviamente consoni che esiste un limite di spesa per unità vorremmo massimizzare per quanto sia possibile le agevolazioni presenti nel decreto.
Non siamo Vs. clienti.
Cordialmente
Salomoni Ivan

03/08/2020 - Ivan Salomoni

Ciao Ivan, grazie per la richiesta. 

Ti chiedo, per favore, di compilare il modulo che trovi alla fine dell'articolo (box giallo) in modo da consentirci di contattarti e valutare assieme l'intervento che ci hai descritto.
Ti avviso che una condizione necessaria per poter lavorare assieme è quella che abbiate la liquidità per affrontare l'intervento, cioè per pagare a stati di avanzamento i vari lavori e materiali. 
In caso non siate in grado di far fronte alla liquidità necessaria per fare i lavori ti consiglio di chiedere fin da subito l'aiuto di una banca in modo da ottenere un finanziamento. 
Una volta realizzati i lavori ed ottenuto il bonus 110% potrete decidere se tenerlo o cederlo, questo è più semplice perché iniziano ad esserci aziende interessate ad acquisirlo ma anche la stessa vostra banca potrebbe darvi supporto in questo.

grazie, buona serata!  
 

03/08/2020 - manager

Salve!
Sarei interessato ad usufruire del decreto ecobonus 110 in quanto devo fare il cappotto della mia villetta e molto probabilmente integrare il mio impianto termico con un impianto solare ed infine affiancare al mio impianto fotovoltaico un unita di accumulo energia.Vi dico subito che NON SONO interessato allo sconto in fattura ma bensi ad pacchetto "chiavi in mano" e cioe comprensivo di tutti i lavori e burocrazia necessari ad effettuare gli interventi (prolungamento marmi, grondaie, ecc.ecc).
Vi informo inoltre che io disto da padova a 10km circa e che sono interessato a fare un cappotto che possa essere il meno invasivo possibile e cioe con materiali che tecnologicamente possano permettere un isolamento congruo con il MINIMO spessore possibile.La superficie, copertura a parte, interessata all'intervento si aggirerebbe superiore ai 300m2.
Restando in attesa di un vs riscontro porgo cordiali saluti

09/08/2020 - Giampaolo Zampieri

Ciao Giampaolo,

siamo organizzati ed in grado di fare ciò che chiedi. Ci sentiamo dopo le vacanze. Grazie, a presto.

09/08/2020 - manager

Salve!
Sarei interessato ad usufruire del decreto ecobonus 110 in quanto devo rifare il tetto aggiungendo solare e fotovoltaico , voi fate tipo dei pacchetti "chiavi in mano"? Grazie in anticipo per la risposta , buona giornata.

11/08/2020 - Francesco

Ciao Francesco,

Si, realizziamo sia l’isolamento del tetto che il cappotto (intervento trainante) che gli altri interventi (trainati) come il fotovoltaico con la formula del contratto di appalto “chiavi in mano”. 
grazie, ciao!

11/08/2020 - manager

buon giorno. Volevo sapere se, in aggiunta a fare il cappotto, impiantare un sistema fotovoltaico e rifacimento bagni, la sostituzione di una caldaia a gas (anno 2000) con una elettrica che sfrutta il fotovoltaico (quindi con conseguente risparmio energetico) può essere inclusa nel superbonus.
Grazie

14/08/2020 - Alessandro

Ciao Alessandro,

si, anche la sostituzione della caldaia a gas con una in pompa di calore elettrica ti può far accedere al bonus 110%, così come per il fotovoltaico abbinato alla caldaia elettrica. 
ciao e grazie per la domanda.

14/08/2020 - manager

Io ho già un APE di 3 anni fa per la casa dove vorrei fare il cappotto termico e approfittare dell'ecobonus 110%. Devo fare un altro APE aggiornato oppure posso ritenere valido quello di 3 anni fa? grazie in anticipo per la risposta...

18/08/2020 - Gianni - Padova

Ciao Gianni, 

grazie per la domanda. Per accedere al 110% occorre un APE, cioè un attestato di prestazione energetica ANTE e un'altro POST intervento. Sulla tua domanda non ci sono risposte ufficiali dall'agenzia delle entrate ma a nostro avviso - tenendo conto delle informazioni ad oggi - è necessario che tu rifaccia un nuovo APE prima dell'inizio dei lavori, quello precedente temo non sia valido. Occorrerà poi fare un APE successivo, a fine lavori, per dimostrare il miglioramento energetico di due classi conseguito con il cappotto termico che vuoi realizzare al fine di poter accedere al 110%. 

grazie, ciao! 

18/08/2020 - manager

Spett.le Ditta,
abito in una casa con due appartamenti: il mio, al piano primo, e quello di mia mamma al piano terra. Mia mamma è deceduta lo scorso anno e mi ha lasciato il suo appartamento che vorrei ristrutturare. Pensavo di fare il cappotto termico e di rifare gli infissi sia sull'appartamento del piano terra che al piano primo. Posso godere del 110% su tutti e due gli appartamenti? quali sono i massimali che posso spendere? Nel caso che si possa fare, voi potete occuparvi sia del cappotto che dei serramenti? Ho la disponibilità economica per fare l'investimento ma vorrei cedere il mio bonus. grazie

18/08/2020 - Stevio Pavesi

Buongiorno Stevio, 

grazie per la domanda. Si, puoi detrarre il 110% della spesa fino ad un massimo di 40.000 euro moltiplicato per le due unità che possiedi (quindi 80.000 complessivamente) per il cappotto termico della tua casa. Inoltre, dato che il cappotto termico è un intervento trainante, puoi anche rifare congiuntamente anche i serramenti ed avere, anche su quelli, il 110%. In quel caso non c'è una cifra precisa ma c'è un massimo di spesa ma c'è un massimo di importo detraibile pari a 60.000 per ogni unità immobiliare. 

Certamente siamo in grado di aiutarti negli aspetti esecutivi ed anche nella burocrazia, sia per il cappotto termico che nell'installazione dei nuovi serramenti al fine di ottenere l'ecobonus 110%. Ti chiediamo, però, ti compilare il modulo (lo trovi qui sopra in un box di colore giallo) in modo da avere tutte le informazioni che ci servono per contattarti. 

grazie, ciao! 

18/08/2020 - manager

Buongiorno,
vorrei acquistare una caldaia in pompa di calore e abbinare un impianto fotovoltaico ed una batteria di accumulo. Il mio problema è che non ho la possibilità di usare il bonus 110% perché ho già pagato la ristrutturazione della casa e sto già detraendo dalle tasse i costi della ristrutturazione. Quello che vi chiedo è se potete voi farmi direttamente lo sconto in fattura oppure se mi potete aiutare per la cessione del bonus a qualcuno e che spese ci sono per cederlo. grazie

18/08/2020 - Fulvio Castelli

Ciao Fulvio, 

l'installazione di una nuova pompa di calore, se consente di migliorare di due classi energetiche l'edificio, è considerato un investimento trainante. Se questo intervento viene eseguito congiuntamente all'installazione di un impianto fotovoltaico (con batteria) puoi ottenere su entrambi gli interventi l'ecobonus del 110%. 
Il bonus può essere ceduto sia al fornitore (quindi a noi) sia ad una banca, sia ad altri operatori. 
Al momento la strada migliore per chi è nella tua situazione sembra essere quella della cessione alla banca che, su 110 di bonus ceduto, retrocede 100 (banca intesa) o addirittura 102 (UniCredit). 
Noi valutiamo caso per caso dando la precedenza innanzitutto ai nostri clienti "storici", poi a chi ci sceglie anche per altri interventi (pavimenti, bagni, cucine, arredi). Inoltre ti preciso che operiamo solo nella provincie di Vicenza e Verona

grazie! 

18/08/2020 - manager

Vi chiedo un consiglio in quanto il mio caso è particolare. Ho in corso di costruzione una casa con una concessione edilizia e successive varianti in corso di costruzione. Vorrei approfittare del bonus 110% per eseguire il cappotto ed anche l'impianto fotovoltaico che non erano previsti nel progetto. Vi chiedo se voi riuscite a farmi questi lavori con lo sconto in fattura diretto?

18/08/2020 - Adriano L.

Ciao Adriano, 

grazie per la domanda. 
Nel tuo caso (nuova costruzione) non è possibile accedere al 110%. L'ecobonus si può ottenere con degli interventi su fabbricati già ultimati e accatastati, non su nuovi fabbricati. 

ciao!

18/08/2020 - manager

Buongiorno,sono interessato ad usufruire del decreto ecobonus 110, ho una villetta singola in provincia di Verona,dovrei rifare il tetto coibentandolo e installare il fotovoltaico con accumulo ,non sono interessato allo sconto in fattura .
Grazie
Enzo

18/08/2020 - Enzo Daniele …

Ciao Enzo, 

grazie per la richiesta, ti contatteremo alla mail che ci hai lasciato per fissare un primo incontro informativo qui da noi, per valutare l'intervento.
Ti anticipo, ma probabilmente già lo sai se hai letto questo articolo, che il fotovoltaico e la batteria di accumulo sono interventi "trainati" per cui deve esserci un intervento "trainante" che, come scrivi, può essere l'isolamento del tetto. Questo però a due condizioni: (1) la superficie del tetto sia superiore al 25% delle superfici dell'involucro abitativo e (2) l'isolamento del tetto ci consenta di aumentare di due classi energetiche la performance dell'edificio. 

in ogni caso ci sentiamo quanto prima ed organizziamo l'appuntamento. Buona giornata! 

18/08/2020 - manager

Buongiorno,sarei interessato ad usufruire del Ecobonus 110%... io e la mia ragazza, in provincia di Forlì, abbiamo acquistato unA casa indipendente completamente da ristrutturare,classe g , piano terra...
Grazie e buona giornata

25/08/2020 - Matteo

Ciao Matteo, 

noi operiamo solo nelle provincie di Vicenza e Verona e comuni limitrofi. Spiacenti, ciao!

25/08/2020 - manager

Buongiorno,

desidero unicamente farvi i miei personali complimenti per l'eccellente guida informativa che avete realizzato.
Cordiali saluti
Fabiano Liconti
Direttore Commerciale Gruppo Ferroli

26/08/2020 - Fabiano Liconti

Grazie mille sig. Liconti,

Ce la mettiamo tutta per dare più informazioni possibili e ci fa tantissimo piacere quanto ha scritto. Grazie davvero

26/08/2020 - manager

Buongiorno,
Sono stata una vostra cliente per la ristrutturazione del bagno ? e ora sto valutando il bonus del 110 %.
Ho già sentito due istituti bancari.
Gli interventi che desideravo realizzare sono:
Cappotto
Impianto fotovoltaico +acqua calda sanitaria
Caldaia
Climatizzatori
Infissi
La vostra azienda può fornirmi tutto? Se si, siete anche disponibili ad acquistare il mio credito d’imposta?

29/08/2020 - Erica

Senza dubbio l'analisi migliore per chiarezza, efficacia espositiva e sintassi reperita sul web in merito al super/eco bonus al 110%.

Domanda secca: alzare di un piano una casa singola da 2 a 3 piani (il terzo piano è attualmente una semplice soffitta), rifacendo il tetto vecchio di circa 50 anni ed il cappotto solo all'ultimo piano può rientrare nel 110%? In tale specifico caso il balzo di due classi energetiche richiesto deve riguardare solo l'ultimo piano oppure l'intera casa?

30/08/2020 - mario89

Ciao Mario,

l’ampliamento rientra nelle nuove costruzioni, non nelle ristrutturazioni per cui realizzare un piano in più in una abitazione non rientra nelle casistiche 110. In ogni caso ti consiglio di parlarne con il tuo studio tecnico di fiducia per vedere se è possibile trovare una formula (ex demolizione e ricostruzione con cambio di sagoma)
Grazie per i complimenti, cerchiamo di fare del nostro meglio. 
ciao!

31/08/2020 - manager

Buongiorno,
sarei interessato ad intervento con ecobonus su bifamiliare. Lavori richiesti :cappotto esterno e isolamento tetto, fotovoltaico, caldaia con pompa di calore e clima.
In attesa di risposta
Saluti e Grazie

05/09/2020 - Carpene Raffaele

Ciao Raffaele,

come scriviamo nell’articolo noi abbiamo scelto di eseguire solo interventi di ristrutturazione “completi”, che coinvolgano anche pavimenti e bagni, dato che sono la nostra specialità. Se la ristrutturazione che hai in mente di fare non riguarda questi due aspetti ma è parziale e limitata agli interventi “agevolati 110%”   non possiamo esserti d’aiuto. 
grazie per averci scritto, ciao!

05/09/2020 - manager

Buonasera vorrei avere informazioni per una ristrutturazione completa 110 % grazie

09/09/2020 - baglivo luca

Vorrei approfittare dell'Ecobonus 110% mettendo il cappotto (come intervento trainante) e cambiare infissi con triplo vetro (come intervento trainato).
Non pago abbastanza tasse per poter detrarre l'ammonto intero e quindi vorrei detrarre le spese del cappotto ma cedere il credito per gli infissi alla ditta che lo installerà.
Domanda: è possibile dividere la detrazione in questa maniera? E se si, cosa bisogna fare?

09/09/2020 - Guus van Luijn

Buonasera Luca e Buonasera Guus van Luijn, 

per avere informazioni sull'ecobonus 110% vi chiediamo di compilare il modulo che trovate (su fondo giallo) in questo articolo. Il modulo vi da la possibilità di evidenziare gli interventi trainati o trainanti a cui siete interessati e gli eventuali altri lavori ed anche di selezionare la vostra tipologia abitativa e di comunicarci la vostra capacità di finanziare l'investimento o la capienza fiscale. Premesso che noi eseguiamo questi interventi solamente a Vicenza e a Verona, se l'intervento da fare è in queste zone vi contatteremo o vi daremo dei nominativi di professionisti a cui rivolgervi nel caso noi non fossimo in grado di aiutarvi. 
grazie

 

11/09/2020 - manager

Buongiorno,
io ho una casa singola, due piani, 100 mq. per piano. Vorrei cambiare caldaia, sostituire termosifoni con riscaldamento a pavimento, fare un cappotto esterno e fare il fotovoltaico con batteria. Ci sarebbero da rifare anche i bagni (sono due bagni e una lavanderia).
Ho letto nell'articolo che voi fate lo sconto in fattura se uno acquista pavimenti e bagni, ma come funziona in pratica? posso avere un preventivo di spesa di tutto e capire la cifra che devo pagare e quella in cui posso avere lo sconto in fattura? Vorrei saperlo prima di iniziare i lavori e prima di pagare tecnici o architetti.
Grazie.

12/09/2020 - Pier Angelo

Ciao Pier Angelo, 

rispondo qui alla tua domanda che ritengo di interesse anche di molti altri clienti, cercando di farlo nel modo più chiaro e sintetico possibile, anche se mi mancano molte informazioni sulla tua casa. In ogni caso provo ad ipotizzare un preventivo di spesa abbastanza verosimile. 


Preventivo degli interventi 110%

  • Pompa di calore compresa di installazione, elementi di corredo (filtri, serbatoi etc) e realizzazione dell’impianto a pavimento. Massimale di 30.000 euro: ne sfrutteremo circa 20.000 per pompa di calore ed installazione, 10.000 ci serviranno per l'impianto a pavimento (serpentine, pannelli e collettori). Quindi la spesa sarà 30.000
  • Impianto fotovoltaico da 6 kw = circa 15.000 euro
  • Batteria di accumulo Tesla da 13,5 kw = circa 13.000 euro
  • Cappotto dell’edificio: supponendo ci siano anche dei costi correlati (rifacimento marmi delle finestre, etc) teniamo come riferimento il massimale e supponiamo una spesa di 50.000

Il totale ipotetico di questi 4 interventi è di 108.000 euro.

 

Preventivo di pavimenti e dei bagni

In una casa media il costo dei pavimenti compresi massetti e posa in opera e con l'ipotesi di utilizzare delle grandi lastre in grès nella zona giorno e del parquet in grande formato in zona notte è di circa 35.000 euro

Per i tre bagni ipotizzo un costo, compresi sanitari rubinetti etc, di circa 45.000 tutto compreso (impianti, pavimenti e rivestimenti, arredobagno, sanitari, rubinetti, doccia o vasca, tinteggiatura, luci). 

Totale pavimenti e bagni 80.000 euro.
 

Quanto si paga e quanto sconto in fattura? 

Come giustamente hai scritto noi abbiamo deciso di concedere ai nostri clienti lo sconto in fatturaPARI ALL’IMPORTO che il cliente decide di spendere di pavimenti e bagni. 
Quindi quanto devi pagare e quanto, invece, ti viene abbuonato con lo sconto in fattura? 

Riceverai - in questo caso - tre fatture:

  • Fattura di pavimenti e bagni = 80.000 da pagare con bonifico
  • Fattura di interventi 110% con sconto in fattura = 80.000 da NON pagare (sconto in fattura = saldata con il tuo bonus)
  • Fattura di interventi 110% NON coperti da sconto in fattura= 28.000 da pagare con bonifico
  • TOTALE DA PAGARE 80+28= 108.000

 

E se aumento la spesa di extra 110? che benefici ottengo?

Andiamo avanti con l'esempio e facciamo una seconda ipotesi: se tu decidessi di far fare a noi, oltre ai pavimenti e ai bagni anche degli altri lavori? 
Supponiamo, ad esempio, che tu desideri rifare anche la pavimentazione esterna ed anche la cucina.
E supponiamo che tu per il pavimento esterno e la cucina sostenga una spesa di altri 28.000 euro complessivi.
Cosa cambia? 

In questo caso avresti due fatture:

  • Fattura di pavimenti, bagni, cucina e pavimento esterno = 108.000 da pagare con bonifico
  • Fattura di interventi 110% con sconto in fattura = 108.000 da NON pagare (saldata con il bonus)
  • TOTALE DA PAGARE rimane sempre 108.000 ma avresti in più anche la cucina ed il pavimento esterno.

Insomma, più è alta la cifra di “OPERE NON 110%” che acquisti da noi e più ottieni beneficio.

Spero di aver soddisfatto la tua domanda altrimenti scrivici ancora. 

ciao!
 

12/09/2020 - manager

Salve, siamo una palazzina a Peschiera del Garda costruita nei primi anni 70. Desideriamo avere un incontro per capire come meglio possiamo usufruire dell'eco bonus. Avremmo inoltre diverse pavimentazioni da fare, che vedo sono la vostra specialita' Desidero essere cortesemente contattata. 

23/09/2020 - Angela Ugliano

Buongiorno, vi contatto in quanto ho una casa nella provincia di verona est che ha dei problemi di umidita e vorrei intervenire usufruendo del bonus 110%. In pratica la casa è appoggiata ad un terreno e temo non ci sia una guaina che isoli l'abitazione, il problema vi è su alcune zone delle pareti adiacenti al terreno e si forma umidità ( penso di risalita ) e in alcune zone mi entra acqua quando piove molto, la casa è un rustico in pietra sui 4 lati ma solo quello che poggia al terreno mi crea questo problema. Inoltre vorrei fare altri interventi , potete darmi informazioni su come procedere, se ci sono costi iniziali o se puo essere tutto a carico della banca tramite cessione del credito? 

23/09/2020 - Alberto

È possibile eseguire un cappotto termico su un condominio con facciata già ricoperta con piastrelle (in clinker) ? Il rischio di infiltrazione di acqua o comunque deterioramento anticipato nel tempo è superiore a quello di un muro "normale" ? E' consigliabile poi rifinire il cappotto termico con una nuova piastrella (eventualmente più sottile) ?

28/09/2020 - fiorenza

Grazie per la domanda.
In linea di massima se il supporto in piastrelle è ben ancorato (se non ci sono casi di distacchi del rivestimento o parti ammalorate) si può fare.
Il rischio di infiltrazione è pari a qualsiasi muro intonacato e tinteggiato. Certamente esiste la possibilità di tornare a rifinire il cappotto termico con una lastra di ceramica sottile.

Ciao

28/09/2020 - manager

Buongiorno, non ho capito una cosa: oltre alla asseverazione del progettista serve anche un visto del commercialista? Quanto costa questo visto? Serve anche se decido di tenermi il bonus e scalarlo dalle mie tasse?

28/09/2020 - Mirkolino

Ciao Mirkolino, 

Se decidi di utilizzare il bonus 110% direttamente tu no, non occorre il visto di conformità.

Nei casi in cui, invece, tu ritenga di cedere il credito di imposta (il bonus) a terzi oppure che tu richieda lo sconto in fattura al fornitore, in questi due casi è necessario il visto di conformità.
Il visto attesta la sussistenza dei presupposti e la regolarità della documentazione va richiesto da coloro che sono incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai responsabili dell'assistenza del CAF.
Il costo di questo visto dipende dal tipo di interventi realizzati e dalla loro entità e non mi risulta che ci sia uno "standard" al momento. Credo si possa ipotizzare un range di costi dai 1.000 ai 3.000 euro per un intervento medio e che il costo possa salire per interventi più corposi. 

Grazie per la richiesta, buona giornata!

28/09/2020 - manager

Buongiorno, spero riusciate a rispondere ad un altra domanda.
Vi avevo contattato spiegando che sono in una condizione particolare e mi avete suggerito di rivolgermi ad uno studio tecnico per avere un parere preventivo sull'ottenibilità del 110%. Lo studio tecnico mi chiede 1.000 euro per questa valutazione preliminare e mi dice che potrò ottenere il 110% anche su questa spesa.
Ma se, invece, non si potesse avere il 110% oppure se io ed il mio vicino decidessimo di non fare nulla è possibile avere lo stesso la detrazione? oppure i 1.000 euro sono persi?

28/09/2020 - Antonio Basso

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