Quantità prodotte, fatturato, principali brand e paesi protagonisti del settore delle piastrelle in ceramica. Le principali aziende ceramiche italiane, il loro fatturato, le esportazioni e gli altri importanti paesi produttori.
Piastrelle: statistiche di produzione
Ti stai chiedendo chi sono i principali paesi produttori di piastrelle nel mondo? Oppure chi sono i principali marchi di piastrelle in Italia? In questo articolo parleremo di piastrelle in ceramica, vedremo alcune statistiche di confronto tra le piastrelle e gli altri prodotti per pavimenti e rivestimenti e scopriremo chi sono i principali paesi produttori, quante piastrelle vengono prodotte in Italia e nel mondo e quali sono le aziende principali aziende ceramiche italiane.
Buona lettura!
Se, prima, vuoi farti una cultura sulla storia e sulle evoluzioni tecnologiche delle piastrelle e sulle tipologie vecchie e nuove clicca qui:
storia e sviluppo dell'industria delle piastrelle
La prima tabella che ti presento è quella dei principali paesi produttori di piastrelle nel mondo pubblicata a settembre ed aggiornata ai dati 2021.
Come vedi l'italia, che negli anni '80 del secolo scorso era il primo produttore mondiale, è oggi al settimo posto al mondo. Ruolo di tutto rispetto anche tenendo conto che vengono considerate le quantità prodotte e non la qualità dei prodotti: il nostro distretto di Sassuolo rappresenta tutt'ora un eccellenza mondiale in termini qualitativi e detta legge in termini di design e di tendenze.

Rispetto alla tabella che segue, che presenta gli stessi dati riferiti all'anno precedente (2020) va segnalato come sono state modificate le serie storiche dell'India grazie ad una recente ricerca approfondita su 800 aziende indiane che ha evidenziato degli errori nei dati ufficiali che venivano considerati.

Come si vede dalla tabella che segue la Cina è sempre il maggior produttore mondiale con 8.863 milioni di metri quadrati prodotti nel 2021, circa 640 milioni di metri in più rispetto al dato 2019, prima della pandemia mondiale da Covid 19.
Il calo drastico del dato del Vietnam ha consentito all'Italia di salire di una posizione nella graduatoria mondiale passando dall'ottavo al settimo posto con una produzione di 435 milioni di metri quadrati.
Piastrelle nel mondo
Prima di parlare dei produttori italiani di piastrelle e del distretto di Sassuolo, proviamo a fotografare la situazione dell'industria mondiale delle piastrelle in ceramica, negli ultimi anni.
2019
Nel 2019 si sono prodotte circa 12.670 milioni di metri quadrati di piastrelle in ceramica, sufficienti per pavimentare completamente tre regioni italiane: la Liguria, il Molise e la Valle D'Aosta. La produzione ha visto un calo, rispetto al 2018 proseguito nel 2020 a causa del blocco produttivo e dei cantieri per contenere la diffusione del Covid19.
Tra i principali paesi produttori troviamo la Cina che nel 2019 ha prodotto (dati stimati) circa 8 miliardi di metri quadrati, seguita dall'India che ne ha prodotti 1,3 miliardi e dal Brasile, poco meno di 1 miliardo.

Dei 5,2 miliardi prodotti dalla Cina, ben 4,4 sono destinati al mercato interno. L'India ne consuma 0,8 miliardi, così come il Brasile. Questi sono dunque anche i principali paesi esportatori a cui si affiancano Spagna ed Italia, i due principali produttori europei.
Se confrontiamo i volumi il nostro paese è, nel 2019, il 6° produttore mondiale di piastrelle con 0,4 miliardi (o meglio 401 milioni di metri quadrati). La maggior parte della nostra produzione va all'estero, come accade per molti altri prodotti Made in Italy: ben 323 milioni su un totale di 401.
Una cosa davvero interessante è che il nostro fatturato export è costituito da piastrelle di alta qualità. Il prezzo medio delle nostre piastrelle che è molto più alto dei competitors mondiali: le piastrelle italiane costano circa 14 € al metro quadrato, circa il doppio rispetto alla Spagna (7 € al metro quadrato). La Spagna, quindi, ci supera in termini di quantità esportate ma non in termini di fatturato.
2020
Come abbiamo detto la produzione italiana, nel 2020, ha fatto segnare un ulteriore calo causato dal lockdown di Marzo ed Aprile, ma la ripresa nei mesi sucessivi ha permesso di contenere la flessione in solo il 3% in termini di fatturato, anche se la perdita in termini di volumi ammonta al 14,1%.
La quantità totale prodotta nel 2020 è infatti di 344,3 milioni di metri quadrati di piastrelle.

Altri fattori positivi dell'anno appena trascorso stanno nella marginalità media che è cresciuta, grazie ai prezzi medi che hanno tenuto e che, come vedremo, addirittura sono in aumento nel 2021. Il fatturato nel 2020 si attesta sui 5.132 milioni di euro, con un prezzo medio, quindi, di circa 15 euro al metro quadrato, come già abbiamo visto nel paragrafo precedente.
La ripresa del mercato la dobbiamo a diversi fattori tra cui gli incentivi fiscali alle ristrutturazioni e la possibilità di cedere i vari crediti di imposta (il cosiddetto sconto in fattura) monetizzando subito i bonus.
Questo fattore, unitamente ad una maggiore disponibilità finanziaria nelle tasche delle famiglie italiane (che hanno visto ridursi molte altre voci di spesa) ha generato un aumento della domanda nazionale di materiali per l'edilizia e di oggetti di arredamento, tra cui le piastrelle.
Dal momento che oltre l'80% della produzione nazionale è destinata all'estero, come vanno le vendite italiane nei tradizionali mercati di esportazione? Bene! Sia nell'area EU che nel resto del mondo c'è fermento nel settore dell'edilizia e domanda in crescita per le piastrelle italiane.
Produttori di piastrelle e mercato
Siamo passati, quindi, da anni in cui il distretto dei produttori di piastrelle di Sassuolo soffriva per un continuo calo della domanda di piastrelle, sia interno che internazionale ad oggi in cui le prospettive fanno ben sperare.
Negli ultimi 10 anni il mercato delle piastrelle in Italia tardava a ripartire e a ritrovare il vigore degli anni 2006/2007. La crisi dell'immobiliare, nata dagli Stati Uniti, si era diffusa, dal 2008, a tutto il mondo frenando gli investimenti nelle costruzioni anche in Italia.
A questo si era aggiunta la guerra dei dazi - che ha creato tensioni in modo particolare nel mercato statunitense - e la guerra dei prezzi nei mercati asiatici e mediorentali con la Cina che ormai si era resa autosufficiente per la richiesta domestica diventando il primo produttore mondiale.
Infine, a causare ulteriori cali negli ultimi 10 anni, come vedremo nel prossimo paragrafo, sono nati prodotti sintetici alternativi alla ceramica, con costi inferiori e più facili da posare e sostituire. Questi prodotti "da brico" stanno rubando quote di mercato alle piastrelle nonostante la minore durabilità e caratteristiche tecniche meno prestanti.
Facciamo quindi un passo indietro e vediamo quali sono le diverse tipologie di pavimenti e rivestimenti e che percentuale di mercato occupano.
Quali sono i pavimenti più venduti?
Nelle tabelle che seguono mettiamo a confronto le varie tipologie di pavimenti e rivestimenti e la loro diffusione in Italia.
Come si evince dalla prima tabella la piastrella in ceramica è ancora il materiale più utilizzato per la pavimentazione in Italia, con una percentuale che supera, nel 2017 il 62% ed un valore assoluto di 86,6 milioni di metri quadrati venduti.
Seguono i materiali lapidei con il 18,3%, quindi i Laminati con il 6,7%, i materiali resilienti con il 6,4%, il parquet in legno con il 4,5% ed ultimi i tessili con poco meno del 2%.

Non molto è cambiato dal 2013 quando le piastrelle in ceramica rappresentavano il 60% dei pavimenti venduti. In quell'anno, però, iniziava il calo del parquet che dal 5,6% di allora si è assestato sul 4,5% nel 2017.
In questo ha contribuito sicuramente il grès effetto legno che ha rubato quote di mercato all'originale ma anche i laminati ed i resilienti. Tra questi ultimi in particolare è l' LVT che sta crescendo e si sta affermando.

Quali sono i rivestimenti più venduti?
A questi bisogna aggiungere i rivestimenti, altri 34 milioni di metri quadrati in totale. Anche i rivestimenti vedono la piastrella in ceramica al primo posto con più del 50% del mercato seppure incalzati, più da vicino, da altri prodotti come le carte da parati (30,4%) ed i materiali lapidei (13,4%).
Le piastrelle per rivestimento di bagni sono da sempre protagoniste di questo ambiente, anche se l'introduzione dei grandi formati (grandi lastre) vede le piastrelle iniziare ad affermarsi come rivestimenti delle pareti del soggiorno, come alternativa ai rivestimenti in pietra o in carta da parati, oppure dietro alla camera da letto.

Rispetto ai dati del 2013 la ceramica è cresciuta sia in valore assoluto che in percentuale. La carta da parati è sostanzialmente stabile mentre sono calati i materiali lapidei. In questo caso credo che siano soprattutto le grandi lastre di grès effetto marmo ad avere rubato quote di mercato ai marmi.

Quante piastrelle vengono prodotte nel mondo?
Se vuoi sapere come vengono prodotte le piastrelle troverai di seguito un link ad un articolo che spiega nel dettaglio il ciclo produttivo.
come vengono prodotte le piastrelle?
Ma quante piastrelle vengono prodotte nel mondo?
Rispondere a questa domanda non è semplice: le statistiche, anche quelle ufficiali, non sono sempre attendibili, alcuni paesi non rivelano volentieri questi dati oppure sono disponibili i dati in fatturato ma non in "metri quadrati prodotti".
In ogni caso quando andiamo a considerare la produzione di piastrelle dell'intero pianeta si raggiungono cifre difficili anche solo da immaginare.
Vediamo la statistica più recente, rilevata a settembre del 2022 e riferita all'anno 2021:

Rispetto alla precedente rilevazione, nel 2021, vediamo come ci sia stata una crescita generalizzata, in tutte le aree del pianeta.
Evidente un balzo della produzione in Asia che in parte è, però, dovuta alla correzione del dato statistico dell'India, aggiornato dopo una recente ricerca che ha evidenziato una netta differenza tra i dati ufficiali precedenti e quelli riscontrati in realtà.

La comunità europea con i suoi 1.218 milioni di metri quadrati nel 2020 ed i 1.393 del 2021 vede i due rivali storici, Italia e Spagna, contendersi il primato quantitativo.
Ma, come dicevamo, dove la produzione ha raggiunto numeri impressionanti è in Asia con gli oltre 11.000 milioni di metri quadrati nel 2020 ed i 13.500 del 2021.
Qui domina la Cina con i suoi mega impianti produttivi, molti dei quali progettati e realizzati da tecnici italiani che lavorano per il settore meccano-ceramico del quale essere orgogliosi, dato che è in assoluto il primo al mondo.
Le statistiche sono elaborate dall'associazione di produttori di macchinari per il meccano-ceramico ACIMAC e si basano in parte su dati reali, rilevati, ed in parte su stime in base alla potenzialità installata.
Riportiamo anche una tabella che si riferisce alla produzione mondiale di due anni fa (pre-Covid). Questa evidenzia come l'Europa sia calata dal 10,4% al 7,6% della produzione mondiale. A crescere in modo importante è l'Asia che passa dal 68,6% al 74,1%.

Per rendersi conto dell'evoluzione delle cifre pubblico andiamo ancora a ritroso e diamo un'occhiata ai dati del 2015 dove si vede che la produzione europea era di circa 1200 milioni di metri quadrati e quella asiatica di circa 8.600 (inferiore al 70% sul totale).
Rispetto al 2015 la produzione totale nel 2020 è cresciuta da 12.355 a 16.093 milioni di metri quadrati.

Piastrelle di ceramica: statistiche Italia
Nel 2017 il settore Italiano delle piastrelle di ceramica, secondo le statistiche fornite da parte di Confindustria Ceramica, era formato da 145 aziende produttrici che occupano 19.515 addetti.
La produzione totale, che nel corso del 2016 aveva raggiunto i 416 milioni di metri quadrati di piastrelle, nel 2017 ha superato i 422 milioni per un fatturato complessivo di 5,5 miliardi di euro.
Nel 2018 e nel 2019 c'è stato un calo delle quantità prodotte, proseguito anche nel 2020 (anche a causa del lockdown) per cui oggi vengono prodotti poco più di 340 milioni di metri quadrati.
Le aziende sono, nel 2020, 133 ed occupano 18.747 addetti.
Ma se la quantità è tendenzialmente in calo, sta aumentando il prezzo medio, grazie al fatto che il settore spinge sempre di più sui formati grandi e di spessore sottile (le cosiddette grandi lastre) dallo straordinario impatto estetico grazie anche alle nuove stampanti digitali.
Il numero di aziende ceramiche è sceso a 137 mentre gli addetti sono saliti, seppur di poco, e nel 2018 sono risultati essere 19.692.

Se la produzione risulta in calo, il fatturato, invece, tiene grazie alla crescita del prezzo medio.
Negli anni successivi al 2017 si assiste ad un calo sia della produzione, che passa da 423 milioni ai circa 330 del 2020 ed anche ad un calo del fatturato, seppure più contenuto.
Il calo è notevole nel 2020 a causa dello stop produttivo di oltre un mese imposto per impedire la diffusione del Covid.

Dato interessante, nel 2017 il settore ha uguagliato il fatturato del 2008, ultimo anno positivo prima della lunga crisi dell'edilizia, ormai superata.
Nella statistica che segue il numero di produttori di piastrelle italiani, gli addetti e la produzione negli anni 2015/2017:

Gli stessi dati, numero di aziende ceramiche, addetti e produzione in metri e fatturato, riferiti agli anni 2016/2019.

Infine la statistica aggiornata al 2020 dell'andamento della produzione e delle vendite dell'industria italiana delle piastrelle in ceramica:

Molto interessante . . . complimenti per la ricerca fatta :-)