Laterizi

Laterizi, classificazione

I laterizi sono classificati in 4 categorie:

  • Laterizi per strutture di elevazione e pareti perimetrali: sono elementi per costruire strutture che debbano assicurare il sostegno e la trasmissione di carichi alle strutture di fondazione, ovvero la separazione degli ambienti interni dell'edificio dall'esterno
  • Laterizi per solai, cioè per strutture di copertura degli ambienti degli edifici destinati a reggere il manto di copertura ed i carichi esterni
  • Laterizi per coperture, cioè per manti di copertura a falde inclinate, destinati ad assciurare l'impermeabilità all'acqua meteorica e la resistenza alle sollecitazioni fisico-meccaniche e chimiche di esercizio
  • Laterizi per pareti interne verticali e completamenti, cioè per strutture di separazione e di delimitazione degli spazi in terni di un edificio, ovvero per controsoffitti, placcature, rivestimenti

 

Laterizi: differenze

I laterizi per strutture di elevazione possono essere:

  • pieni o forati
  • a fori orizzontali o verticali
  • estrusi, pressati, formati a mano, rettificati o calibrati

 

I laterizi per solai possono essere:

  • collaboranti o di alleggerimento
  • da casserare e gettare in opera
  • per solai con travetti interposti

 

I più conosciuti per le coperture, invece, sono:

  • coppi
  • tegole
    • Romane
    • Marsigliesi
    • Portoghesi
    • Olandesi

 

Infine per le pareti interne verticali possiamo trovare

  • tavelle forate da 6, da 8 o da 10 centimetri
  • tavelloni

 

Laterizi, fabbricazione

Impasto

La produzione dei laterizi avviene prima "formando" il pezzo di argilla crudo che viene poi cotto in forno. Le argille utilizzate sono principalmente marne sbbiose contenenti una frazione argilloso-micacea, una frazione sabbiosa ed una frazione calcarea oltre a sostanze organiche ed impurità. Le argille dopo essere state estratte dalle cave vengono miscelate ricavando un impasto preciso. L'impasto viene poi macinato, generalmente a secco, e la polvere ricavata viene umidificata. Come vedremo alcuni laterizi vengono additivati (ad esempio con polistirolo o sughero).

Formatura

Avviene quasi sempre per estrusione. Alcuni pezzi, come le tegole, vengono poi sagomati mediante pressatura del pezzo crudo. Alcuni produttori di mattoni utilizzano la pressatura delle polveri che permette una maggiore uniformità dimensionale del pezzo una volta cotto.

Essicamento

Una volta formato il pezzo va essiccato per ridurre la quantità di acqua all'interno. Generalmente questa fase avviene in essicatoi a tunnel in cui si recupera l'aria calda proveniente dai forni

Cottura

L'ultima fase, la cottura, è anche la più importante. Si effettua generalmente nei moderni forni a tunnel e con una temperatura di circa 1.000 °C. La durata della cottura varia a seconda del pezzo da produrre: è tanto minore quanto maggiore è la percentuale di foratura.

 

Caratteristiche e norme

Le caratteristiche che, in relazione all'applicazione, sono particolarmente importanti per i laterizi e quindi sono oggetto di controllo (e di certificazione di qualità secondo le norme vigenti) sono differenti a seconda dell'utilizzo dei laterizi come strutture di elevazione, come solai, come coperture o come divisori interni.

Le principali sono:

  • dimensioni
  • percentuale di foratura
  • massa volumica
  • assorbimento d'acqua e imbibizione
  • impermeabilità
  • resistenza al gelo
  • dilatazione all'umidità
  • dilatazione termica
  • presenza di efflorescenze
  • presenza di solfati
  • inclusioni calcaree
  • Resistenza meccanica a compressione
  • resistenza meccanica a flessione
  • resistenza meccanica a punzonamento
  • modulo di elasticità
  • aderenza laterizio-calcestruzzo

Tra queste una delle principali è la porosità in quanto condiziona molte delle altre caratteristiche, seppure non in modo diretto. Alla porosità è, infatti, legata l'impermeabilità ai gas e ai vapori ed anche l'aderenza tra i laterizi e le malte o gli intonaci. La porosità influenza anche la resistenza al gelo che è anche condizionata dalle dimensioni dei pori e dalla loro distribuzione.

Il fenomeno delle efflorescenze consiste nella comparsa di depositi biancastri di sali, in particolare solfati, cloruri, carbonati etc, solubili in acqua e trasportati per capillarità dall'interno alla superficie del pezzo dall'acqua meteorica assorbita dal pezzo stesso nelle condizioni di esercizio e che rimangono sulla superficie dopo l'evaporazione dell'acqua. Tale fenomeno si presenta in modo differenziato tra laterizi di diversa produzione e diversa composizione mineralogica della miscela di argille cotte.