La barriera al vapore

“In quella casa c'era un po' d'umidità: i mobili erano rosicchiati dalle anguille.” 

(Antonio Ricci)

 

23/08/2023

La barriera al vapore svolge due umili ma fondamentali compito: difendere il massetto dalle infiltrazioni di umidità (beninteso, di lievi entità) che potrebbero comprometterne l'integrità e desolidarizzare (staccare) il massetto dagli strati sottostanti, per evitare che le lesioni si trasmettano dal basso all'alto. Scopriamo quando è fondamentale utilizzarla e quando invece no

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Massetto

La barriera al vapore nel massetto

Poco considerata ma importante

Viene poco considerata, sembra avere un ruolo del tutto secondario eppure la mancanza di questo elemento, in taluni casi, può comportare danni gravissimi specie in caso di posa di pavimento in legno. Stiamo parlando della barriera al vapore.
È obbligatoria, per norma, quando si realizzano dei massetti desolidarizzati (che sono la maggioranza dei massetti che vengono eseguiti) ed in quelli che incorporano il riscaldamento a pavimento, anche se spesso può capitare di non trovarla in cantiere. Quali sono i motivi per cui è importante? e quali le conseguenze della sua mancanza?

 

la stesura della barriera al vapore

 

La barriera al vapore protegge il massetto

 
Un esempio...

Per capire l'importanza che al di sotto del massetto vi sia una barriera al vapore supponiamo di dover posare un pavimento in legno su di un nuovo massetto. Ebbene, la condizione indispensabile per poter posare il legno è che l'umidità del massetto sia inferiore al 2% (Uni 10329).
Questo nel caso di massetto tradizionale a sabbia e cemento.
Ebbene, il direttore lavori, assieme al posatore, effettuerà questo controllo qualche giorno prima della posa del parquet e se l'umidità è al di sotto della soglia prevista darà l'ok a proseguire con la posa. 

 

...per spiegare la necessità

Ma questo controllo ha senso solamente se non ci sono fattori esterni che possano modificare l'umidità. Per esempio: se si crea della condensa a seguito dell'accensione dell'impianto idro-sanitario e questa condensa, dai tubi, riesce a penetrare nel massetto, va a vanificare le nostre misurazioni. Ecco il motivo per cui i tubi, che sono collocati nello strato al di sotto del massetto (il cosiddetto sottofondo), vanno isolati dal massetto con una barriera al vapore in modo da impedire che una certa quantità di vapore acqueo possa trasmigrare dal sottofondo al massetto.

la barriera al vapore
Rotolo di barriera al vapore appoggiato sul sottofondo, pronta per essere posata.
 
In cantiere

Abbiamo capito come isolare il massetto, avvolgendolo in una barriera al vapore, permetta di proteggerlo da infiltrazioni di umidità. All'inizio della vita del massetto queste potrebbero essere causate da altri manufatti edili contenenti umidità quali intonaci, chiusura di tracce a pavimento etc.
Ma anche nelle successive fasi di cantiere il massetto rischia di essere compromesso da episodi che non dovrebbero accadere: rovesciamento di secchi di pittura murale, operai che - in mancanza di bagni -  urinano sul massetto (è accaduto anche questo, credimi!). 

 

Umidità di risalita e condensa

Se il massetto riesce a superare, incolume, questi rischi è importante che sia protetto dal fenomeno dell'umidità di risalita e da quella di condensa. Questo è il primo importante compito della barriera al vapore: proteggere il massetto interno della casa da un eventuale umidità ascendente. In premessa abbiamo specificato che si deve trattare di umidità di lieve entità: nessuna barriera al vapore può difendere la casa da rilevanti infiltrazioni d'acqua provenienti dal basso. 

 

La barriera al vapore nel massetto
Qui siamo in esterno: la barriera a vapore viene collocata tra il getto di calcestruzzo ed il massetto, al di sopra della guaina bituminosa

 

Barriera al vapore: va messa anche all'esterno?

Dove si posiziona

Nel caso di massetti galleggianti o desolidarizzati, la barriera al vapore va messa sotto al massetto del pavimento esterno, appoggiandola sulla guaina bituminosa. In questo caso si aggiunge una ulteriore funzione della barriera e cioè quella di evitare la risalita del bitume che, nel tempo, macchierebbe di scuro le fughe delle piastrelle.

 

Funzioni che NON svolge la barriera

La barriera al vapore posizionata al di sotto di un massetto esterno, sia ben chiaro, non ha la funzione di impermeabilizzazione (funzione che, in caso di locali interrati, dovrà essere svolta dalla guaina bituminosa) nè tantomeno di evitare la risalita di umidità capillare che all'esterno può provocare il distacco delle guaine per la pressione negativa.

 

Massetto esterno in aderenza

Per quest'ultimo motivo la barriera non va messa nel malaugurato caso in cui si decida di non realizzare le guaine bituminose: in questo caso il male minore è andare in aderenza diretta tra massetto e getto di calcestruzzo.
Nel caso si scelga di realizzare un massetto in aderenza, ad esempio per necessità di aumentare la resistenza al carico di una pavimentazione o per una scarsa disponibilità di spessore, la barriera al vapore, quindi, non va inserita. 

Piastrelle in gres posate su massetto con barriera al vapore

Schermo al vapore o barriera al vapore? 

Dipende dal piano

Nella letteratura specifica vengono utilizzate due denominazioni distinte: 

  • si parla di SCHERMO AL VAPORE per la protezione del massetto posta ai piani dal primo a salire.
  • si parla di BARRIERA AL VAPORE per la protezione del massetto posta al piano terra, direttamente al contatto con il terreno, oppure al piano primo se il piano terra è un porticato aperto.

Anche nel caso in cui sotto al piano terra ci sia uno scantinato si parlerà di barriera al vapore.
 

Barriera al vapore per pavimenti
Prima di realizzare  il massetto si stende la barriera al vapore 
 
Le differenze

Lo schermo al vapore è più blando della barriera. Lo schermo ha la funzione di "rallentare o limitare" la risalita dell'umidità al piano di posa. Solitamente si realizza con un foglio di polietilene di spessore adeguato. 

La barriera al vapore ha invece la funzione di impedire completamente il passaggio di vapore acqueo e di umidità che risale per capillarità. Si realizza utilizzando una membrana di bitume polimero o con una membrana plastica (si veda ad esempio Prodeso). Anche se il metodo più comune è quello di utilizzare fogli di polietilene di adeguato spessore saldati tra di loro. 

 

La prassi

Dato che, però, nel linguaggio comune le due protezioni vengono accumunate sotto al nome di "barriera al vapore" noi ti consiglieremo di utilizzare la barriera anche nei piani superiori al primo, indistintamente.  

Ristrutturazione a Vicenza: realizzato massetto (con barriera al vapore) e parquet

Posizionamento della barriera a vapore

Deve avvolgere il massetto

Che si tratti di schermo o barriera, la protezione dall'umidità di risalita va posizionata in modo corretto e accorto, in modo da escludere il danneggiamento in fase di posa e nel tempo. Se si tratta di una nuova pavimentazione senza impianto radiante la barriera va appoggiata - prima di eseguire i massetti -  sul sottofondo.
Se non sai che cosa sia il sottofondo, leggi qui:

IL SOTTOFONDO NEI PAVIMENTI

 

Sovrapposizione e nastro adesivo

Se si utilizzano, come di solito si fa, dei teli in polietilene, questi si dovranno sovrapporre. Noi suggeriamo di sovrapporli di un metro. Il bordo andrà nastrato per fissare i teli.
La protezione deve essere realizzata senza interruzioni al di sotto del massetto (o dei pannelli dell'impianto a pavimento) e deve essere risvoltata nei bordi fino almeno allo spessore del pavimento ultimato. L'eccedenza andrà rifilata prima della posa del battiscopa (a pavimenti ultimati).

Pavimento interno in gres posato su massetto con barriera al vapore

Doppia barriera al vapore nel massetto

Due is meglio che one

Un altro suggerimento che ti diamo è quello di chiedere di realizzare una doppia barriera al vapore. Il costo del polietilene è bassissimo per cui stenderne due strati incide davvero pochissimo ma si ottiene la assoluta certezza che la barriera funzioni a dovere. In questo caso si parlerà di barriera e non di schermo al vapore.
Anche la seconda funzione della barriera, la desolidarizzazione del massetto, viene raggiunta meglio se si utilizzano due strati di nylon. 

 

Desolidarizzare

Abbiamo usato il termine desolidarizzazione dando per scontato il significato: con questa parola si intende la scelta di staccare il massetto dagli strati sottostanti e consentirgli di "scorrere", di scivolare sulla barriera in caso di assestamenti e cedimenti del fabbricato o in caso di microscosse di terremoto. Rendere il massetto indipendente dagli strati sottostanti evita la trasmissione delle tensioni alla superficie. 

Posa parquet su massetto con barriera al vapore

Impianto a pavimento e barriera al vapore

Barriera e impianto radiante

Spesso ci troviamo in situazioni in cui vengono posti a terra i pannelli dell'impianto a pavimento direttamente sul sottofondo, senza curarsi di posizionare al di sotto la barriera.
In questi casi idraulico e DDLL ci dicono che "sono sufficienti i pannelli a fare da barriera al vapore". Non sempre è così. Non tutti i pannelli sono in grado di assolvere a questa funzione

 

Pannelli = barriera?

Si tratta di consultare la scheda prodotto e verificare se questa ulteriore funzione dei pannelli è riportata. In caso contrario la barriera a vapore va eseguita. Considera, tra l'altro, che l'acquisto di una barriera a vapore comporta un onere economico davvero minimo, di poche centinaia di euro per l'intera casa. Un bravo DDLL farà rispettare la normativa e farà stendere la barriera al vapore. In questo modo non mette a rischio il massetto lasciandolo "indifeso" dall'umidità di risalita.

Se vuoi approfondire il tema del massetto radiante, leggi: MASSETTO PER IMPIANTO DI RISCALDAMENTO

Pavimento in gres grandi lastre posate su massetto e barriera a vapore

Barriera al vapore ed acustica

Barriera al vapore e protezione acustica possono trovare applicazione con un unico prodotto.
Esistono molte tipologie di materassino che adempiono ad entrambe le funzioni. Così come per la barriera al vapore anche la barriera acustica deve essere eseguita in modo continuo avvolgendo il massetto e deve essere risvoltata sulle pareti. 

Anche per la barriera acustica esistono norme precise, per approfondire leggi: ACUSTICA E PAVIMENTI

Caratteristiche della barriera al vapore

La norma stabilisce che la barriera al vapore deve avere un fattore di resistenza al vapore acqueo ( µ  ) superiore a 100.000.
Tale fattore di resistenza è dato da un rapporto:

                                                                                 δ aria (esprime la permeabilità al vapore di acqua dell'aria)

         µ (fattore di resistenza al vapore) =  ----------------------------------------------------------------------------

                                                                                 δ prodotto (permeabilità al vapore di acqua del prodotto)

 

Per essere certi di ottenere questa prestazione è necessario sovrapporre due teli dello spessore di almeno 150 micron che avvolgeranno il massetto. 

Pavimento in legno posato su massetto con barriera a vapore

Chi controlla che sia stata messa la barriera al vapore?

Troppi interlocutori?

Nel caso in cui tu decida di affidare ad una impresa l'esecuzione del massetto e ad un altra la posa del pavimento (ad esempio un parquet in legno), sorgono diversi problemi, tra i quali anche quello della difficoltà di verificare che sotto al massetto sia stata correttamente eseguita la barriera al vapore. Il consiglio che ti diamo noi è di affidare l'esecuzione del massetto alla stessa ditta che poi fornisce e posa il pavimento: in questo modo si consegue la massima garanzia per il committente e consente anche una migliore tutela per il professionista incaricato della Direzione Lavori.

 

Il controllo spetta alla DDLL

A quest'ultimo, al direttore lavori, la norma Uni 11265 attribuisce il compito di controllare la corretta predisposizione della barriera al vapore al di sotto del massetto.
Se il posatore del pavimento trova il massetto eseguito da terzi non può accertarsi della presenza della barriera al vapore. Sarà compito della DDLL fargli presente l'eventuale mancanza e le accortezze che in quel caso dovranno essere prese. In ogni caso noi consigliamo al posatore di chiedere alla direzione lavori una dichiarazione che ne accerti la presenza per sua futura tutela.

Quali rischi corro se non metto la barriera al vapore?

Caso realmente accaduto

Sono molti i casi in letteratura di problemi accaduti per la mancanza di barriera al vapore.
Ti racconto la storia di uno di questi.
In un appartamento al piano secondo in una zona centrale di Verona era stato realizzato un pavimento in legno prefinito su di un massetto posto su di un tavolato in cui la barriera al vapore era stata eseguita senza la dovuta attenzione, e senza sovrapporre adeguatamente i teli. Erano stati lasciati dei "passaggi". Il posatore chiamato per posare il parquet aveva controllato l'umidità e le altre caratteristiche del massetto, non trovando alcun elemento sfavorevole, quindi aveva eseguito il lavoro.

 

Dopo qualche mese: il disastro

Qualche mese dopo era stato chiamato dalla committente che aveva riscontrato delle ondulazioni e quindi il distacco del prefinito in doussiè in alcune zone. L'esame aveva accertato che i lavori in corso nell'appartamento sottostante (lavaggio dei travi e del tavolato del soffitto) avevano infiltrato umidità nelle porzioni di massetto non protette dalla barriera al vapore, umidità che era risalita fino al parquet, con conseguente danno e causa legale.

 

In caso di massetti in aderenza

Chiaramente è facoltà del progettista considerare la possibilità di non inserire la barriera al vapore in determinati casi. Ad esempio nel caso, già citato, di esecuzione di massetti in aderenza. In questi casi egli dovrà verificare che il sottofondo sia stagionato ed asciutto, che non ci sia umidità di risalita e che non ci siano materiali o elementi igroscopici  Realizzati in aderenza al sottofondo con impiego di appositi promotori di adesione (boiacca a base di acqua, legame e lattice o resina epossidica), se non diversamente indicato dal fabbricante. I massetti aderenti possono essere impiegati per la posa del parquet e delle pavimentazioni di legno purché siano verificate da parte dell’impresa esecutrice del massetto le condizioni seguenti: sottofondo stagionato e asciutto, assenza di umidità di risalita dagli strati sottostanti e/o dal terrapieno, assenza di materiali igroscopici in corrispondenza del sottofondo. Massetti di questo tipo possono essere realizzati esclusivamente su supporti meccanicamente resistenti e con umidità minore di quella richiesta per la posa delle pavimentazioni di legno.

Pavimento in legno con posa su massetto, protetto da barriera al vapore

In sintesi

In sintesi: il massetto gettato in opera all'interno di un catino formato da una barriera al vapore costituita da un doppio strato di fogli di polietilene da 150 μm ciascuno, con fattore di resistenza al passaggio del vapore μ = 100.000, sormontati per almeno 500 mm e opportunamente nastrati sulle giunzioni sarà

  • desolidarizzato dagli strati inferiori
  • protetto dalla risalita dell'umidità

Tale barriera va risvoltata e fatta salire a catino nei bordi e quindi sul muro per almeno un paio di centimetri sopra al livello del pavimento finito.
 

Movimenti e infiltrazioni

Questo accorgimento consente al massetto di subire tutte le sue dilatazioni indipendentemente da quelle del solaio, della caldana e dei muri perimetrali.
La barriera al vapore offre la possibilità di lavorare in sicurezza con una umidità stabilita e verificata del massetto su cui si andrà a posare il pavimento, specie se si tratta di parquet.
Solo operando in questo modo ci sarà la sicurezza che il parquet posato non assorba altra umidità, dovuta a cause strutturali e accidentali e, pertanto, non corra il rischio di distacco. 

 
Evita rischi

Non creare la barriera vapore è un grave errore di esecuzione del sottofondo che diventa così un supporto a rischio. Per ottenere la massima garanzia dovresti affidare l'esecuzione del massetto alla stessa azienda che ti fornisce e posa il pavimento. Avere un unico operatore, inoltre, permette di tutelare il Direttore Lavori cui altrimenti è demandata la coordinazione ed il controllo degli operatori.

Pavimento in legno a spina protetto da barriera a vapore nel sottofondo

Barriera vapore e impianti a pavimento: la norma Uni

Indicazioni della norma

Troviamo alcune indicazioni sulla barriera al vapore nel caso di impianti a pavimento nella norma Uni 11371:2017.
La norma riporta che

"lo strato separatore, per impedire efficacemente la risalita di umidità dagli strati inferiori, deve essere costituito da almeno un freno al vapore a bassa diffusivi o da una barriera al vapore con valore relativo dello spessore d'aria equivalente Sd maggiore di 40 m come indicato nella Uni 11470. Tale valore di Sd deve essere considerato come riferimento per qualsiasi materiale impiegato con la funzione di freno al vapore. In ogni caso risulta opportuno fare riferimento ai dati tecnici forniti dal fabbricante dello strato separatore".

Il valore Sd si calcola moltiplicando lo spessore dello strato del freno o barriera al vapore (espresso in metri) per il coefficiente di resistenza al passaggio del vapore μ.
Il freno (o barriera) al vapore dovrà quindi essere posato anche nel caso di impianto di riscaldamento a pavimento e va posata prima dell'isolante (dei pannelli su cui vengono posati i tubi) del sistema radiante.
Dovrà essere sempre presente (specie quando siano previste pavimentazioni in legno) sia al piano terra che ai piani superiori.

Grazie!

Grazie per aver letto il mio articolo. Qui sotto trovi il campo "commenti" dove puoi aiutarci ad approfondire questo argomento con richieste di interesse generale o apportando un tuo contributo, o, infine, puoi anche esprimere critiche o dissensi rispetto a quanto ho scritto.
Se, invece, vuoi che ci sentiamo perché sei interessato ad un pavimento per casa tua puoi venire a trovarmi nella sede di Gambellara o di Arzignano della Fratelli Pellizzari: io seguo tutti i cantieri dell'azienda da più di 25 anni e sarò lieto di seguire anche casa tua. 
Tieni presente, però, che operiamo solo nella zona di Padova, Vicenza e di Verona, lago di Garda compreso.
Ciao!

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RUOLO: Responsabile tecnico di cantiere
SEDE: Gambellara

Commenti

Ciao Giuseppe,

se si tratta di un pavimento esterno mancano due strati:

  • manca uno strato di impermeabilizzazione a protezione del calcestruzzo armato con rete da 10
  • manca una membrana a protezione del massetto di 5 cm. su cui verrà incollato il pavimento

ciao!

 

05/11/2021 - michele

Salve! Grazie per il suo articolo super professionale! Avrei due domande: abbiamo un massetto radiante con la barriera al vapore era stata collocata correttamente infatti fuoriusciva dal massetto per tutto il perimetro della casa, purtroppo la ditta che si è occupata delle pareti l’ha tagliata al livello del massetto quindi adesso non sarà possibile accostare ad essa il parquet, pensa ci sia una soluzione? Altro problema: anni fa in Francia abbiamo acquistato un parquet si recupero in massello di rovere spessore cm 2,2 ma solo adesso abbiamo capito che sul massetto radiante non è consigliato l’uso di un parquet in massello così spesso. Pensa che ci siano delle colle particolarmente forti da potere tenere saldo questo parquet?
Grazie mille confido in un suo consiglio

09/11/2021 - Debora

Ciao Debora,

abbiamo parlato di parquet ed impianti radiante in un altro articolo, che ti consiglio di leggere. Questo è il link:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/parquet-impianto-pavimento

per quanto concerne le tue domande: il taglio della barriera non è un problema se viene conservata la distanza necessaria a generare il giunto perimetrale e se lo spazio viene ripulito da detriti o collanti.

Per quanto concerne lo spessore del legno massello: effettivamente il legno che hai acquistato non è adatto ad una posa su impianto radiante e non è questione che si possa risolvere con un collante di qualità.

ciao!

 

10/11/2021 - manager

ottimo approfondimento

14/02/2023 - ettore

Grazie Ettore!

14/02/2023 - michele

Buongiorno… ho appena terminato dei lavori di ristrutturazione in una casa “terracielo” (3 piani) in un borgo molto antico e in una piccola città di mare. I lavori sono stati rapidi (in 2 mesi o poco piu….rifacimento massetto, posa pavimento gres, intonaco, tinteggiatura ecc). Lavori svolti in gennaio e febbraio. AL piano terra (ma un poco anche in alcune zone al primo piano, invece nulla al piano superiore) da subito alla consegna a marzo i muri hanno presentato macchie di umido…soprattutto in corrispondenza delle tracce per tubi o dove l’ intonaco era stato rifatto in modo più massiccio (prima era a calce ed ora è stato fatto con rasante cementizio). In poche settimane venuto giù tutta la tinteggiatura che ora è a macchie (stessa forma dllintonaco rifatto in fase di cantiere!). Nel frattempo coi primi caldi abbiamo trovato sempre al piano terra gocce di acqua abbondante sul pavimento… (purtroppo facendo ammuffire mobili appena comperati). Ora da circa un mese abbiamo fatto arieggiare…la situazione è migliorata, ma nelle ore piu calde la condensa viene fuori negli angoli “esterni” della casa. La tinteggiatura non è stata rifatta perche la ditta dice che vuol aspettare completa asciugatura del materiale intonaco ecc.
Per completezza al piano sottostante il piano terra ho una cantina che ad oggi sembra molto umida. La casa è sta acquistata da un anno ma nel corso dei sopralluoghi (e in locazione per circa un mese) non era mai stato visto alcun problema di umidità al piano terra e nella cantina (che ora ha proprio gocce che scendono dal tetto). In parte penso poggi oltra che sulla cantina su terra o roccia.
Siamo abbastanza confusi. La ditta da colpa alla casa che è umida (ma prima non lo era o comunque non in questo modo cosi invivibile infatti aveva mobili antichi in perfetto stato, libri giornali ecc…tutto da anni li…non ammuffito)…noi invece pensiamo che i materiali usati non erano adatti (es sostituire calce con rasante non è forse stata scelta giusta da parte della ditta) e che i tempi di asciugatura del massetto siano stati forse troppo rapidi (un mese, mese invernale in locale che ha poche finestre e cmq poco ricircolo di aria). Abbiamo pensato a dei sistemi per areare tipo VMC, Avete consigli? Dobbiamo mettere uno strato di nylon sul massetto e quindi rifare pavimento? Conviene aspettare questi mesi estivi con finestre sempre aperte? Con umidificatore in azione migliora ma non si può tenere acceso sempre….cosa conviene fare alternare umidificatore a finestre aperte? Grazi in anticipo per eventuali consigli.

13/07/2023 - Luca

Ciao Luca,
abbiamo affrontato questi temi nell'articolo:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/condensa-e-muffa-come-si-originano

buona lettura, ciao!

14/07/2023 - michele

Salve, è stato realizzato un massetto in unico getto a meno di 2 cm dalla quota finita senza desolidarizzare (intervento di recupero per posa di rete su volta). Il massetto si è già lesionato e inoltre c'è una parete che è controterra da cui arriva umidità. Volendo mettere un foglio di pvc alla quota realizzata (-2 cm), che spessore minimo posso prevedere per la realizzazione di un ulteriore massetto su cui poi incollare il pavimento ceramico? oppure esistono materassini flottanti su cui è possibile incollare il pavimento ? grazie

10/09/2023 - Chiara Lotti

Ciao Chiara,
visto lo spessore minimo (se ho ben capito) utilizzerei dei materassini desolidarizzanti come Prodeso di Progress.
ciao!

11/09/2023 - michele

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