Piastrelle in ceramica: gradini e dislivelli dopo la posa

Quando un gradino tra piastrelle è considerato difetto? Come evitare i dislivelli tra piastrelle? 

29/12/2023

Nuovi sistemi di posa ci consentono di livellare le piastrelle ed evitare fastidiosi "dentini" tra le stesse. Questi gradini, infatti, oltre ad essere antiestetici possono compromettere la funzionalità di un pavimento o essere addirittura considerati difetti secondo le norme Uni En che stabiliscono la conformità di un pavimento in piastrelle. 

 

 

Gradini e dislivelli tra piastrelle in ceramica

 
Dislivelli normali o difetti?

Se stai leggendo questo articolo probabilmente hai posato un pavimento in piastrelle e noti dei dentini, dei piccoli dislivelli o gradini tra una piastrella e l'altra, giusto? Questi piccoli, fastidiosi dislivelli tra le piastrelle si percepiscono sia al calpestio che alla vista e ti stai chiedendo se sono normali oppure se sono un difetto?
Ma potremmo anche essere fortunati, e magari tu devi ancora posare il pavimento e ti stai informando perchè vorresti essere sicuro del risultato finale, cioè vuoi essere sicuro che le piastrelle vengano posate con tutte le accortezze necessarie affinchè siano siano perfettamente planari alla fine dei lavori di posa. 

 
Il nostro obiettivo: piastrelle "livellate"

Da oltre 50 anni posiamo piastrelle nelle provincie di Verona, Vicenza e Padova e la planarità della posa, è, da sempre, una delle più grandi preoccupazioni, nostre e dei nostri clienti.
Mi chiamo Sergio, lavoro alla Fratelli Pellizzari da 25 anni e mi è stata data la responsabilità di coordinare e vigilare sulla posa dei pavimenti in ceramica nei nostri cantieri. Come puoi immaginare cui ho accumulato una certa esperienza a riguardo, ho visto commettere errori sia dai nostri posatori, sia da posatori dei clienti ed è sbagliando che si impara.

 

Piastrelle posate male
Un grès effetto legno posato in modo imbarazzante: oltre a denti e dislivelli evidenti anche dalla foto, ci sono anche problemi di allineamento sulle fughe.

 

 
Planarità e grandi formati

Devo dirti che di recente sono ancora più preoccupato ed attento alla planarità tra piastrelle, da quando sono arrivate sul mercato piastrelle di dimensioni sempre più grandi: le cosiddette grandi lastre ma anche dalle piastrelle in grès effetto legno che raggiungono lunghezze importanti.
Le piastrelle di queste dimensioni non perdonano: il minimo errore di posa è subito evidente.
 

Tolleranze ed intolleranti

Ma come si capisce quando il pavimento in piastrelle posato ha una planarità insufficiente? Bisogna prima introdurre il concetto di "tolleranza": con questo termine si intende il limite o i limiti accettabili anche in presenza di imperfezioni. La posa di un pavimento viene eseguita a mano per cui è del tutto normale che ci siano delle imprecisioni nel montaggio. A queste imprecisioni si somma la (molto probabile) non-planarità della piastrella che, essendo cotta in forno, può avere delle displanarità. Si tratta di capire quale è il livello al di sopra del quale queste imprecisioni non sono più tollerabili e diventano difetti.
L'obiettivo di questo articolo è quello di darti delle risposte anche in questo senso, di capire, cioè, quando sei in presenza di un vero e proprio difetto e quando invece la posa è non bellissima ma... "tollerabile".

Sei pronto? Partiamo! 

Problemi di posa: gradini tra piastrelle

Una piccola galleria degli orrori

Un dislivello tra piastrelle è considerato difetto?

 
Dislivelli e problemi correlati

Se al termine della posa si riscontra una superficie non regolare, con la presenza di piccoli dislivelli tra le piastrelle o di veri e propri gradini tra le stesse, avremo una alterazione del risultato funzionale ed estetico del pavimento.
Queste sporgenze, questi dislivelli di quota che si formano tra le piastrelle facilitano l'esposizione dei bordi più esterni, più evidenti se le piastrelle sono rettificate e quindi a spigolo vivo. L'effetto negativo di queste irregolarità è destinato ad accentuarsi con l'uso sia per l'accumulo di sporcizia che inevitabilmente vi si verificherà in conseguenza delle maggiori difficoltà di pulizia, sia per l'abrasione preferenziale prevedibile sui bordi e sulle parti sopraelevate.


La norma Uni 11493

Ma la presenza di questi dislivelli, di questi "gradini" è da considerarsi un difetto?
Una norma Uni, la 11493, definisce fino a che entità queste irregolarità sono da considerarsi normali e tollerabili e la soglia oltre la quale sono, invece, da considerarsi difetti.
Va premesso che la posa di una pavimentazione viene realizzata a mano e non si può pretendere la precisione di un macchinario a controllo numerico. Insomma la precisione estrema, che spesso un cliente da per scontato, è di fatto impossibile.

 

 

Esempi di dislivelli tra piastrelle in un vecchio pavimento

Difetti e tolleranze sulle piastrelle in ceramica

 

Bisogna essere tolleranti...

Prima di parlarti dei valori che la norma stabilisce come "anomali" devo farti una premessa e cioè che una certa tolleranza è indispensabile da parte del cliente finale, quindi anche da parte tua. È opinione generale che oggi i committenti siano diventati estremamente più esigenti rispetto al passato, cioè che si stia riscontrando un oggettivo aumento dell'intolleranza e della litigiosità.
Per questo va ribadito che la precisione assoluta in un lavoro manuale non è possibile, in nessun caso. Non esiste una pavimentazione posata in modo assolutamente perfetto, così come non esistono piastrelle perfettamente planari. Per questo esistono le norme Uni (e le Norme Iso) che stabiliscono quali sono le entità dei difetti che li fanno diventare tali.

 

Non c'è solo la planarità

In questo articolo ci concetriamo sulla planarità ma le tolleranze sulla posa riguardano anche altri aspetti e spesso i problemi tra cliente e posatore nascono per "false attese". Se vuoi approfondire anche le altre problematiche che si possono verificare in fase di posa delle piastrelle abbiamo dedicato un articolo alle diverse patologie che puoi trovare in questo link:

PROBLEMI DI PIASTRELLE E DI POSA


Insomma quando acquisti e fai posare un pavimento in piastrelle devi prepararti ad avere un po' di tolleranza perché:
► (1) la posa delle piastrelle è una operazione manuale, artigianale
► (2) perché le piastrelle stesse non possono essere perfettamente planari, a causa del modo in cui vengono prodotte.

Non accontentarti di piastrelle economiche anche se di prima scelta

Perché le piastrelle non sono mai perfettamente diritte? 

 
Planarità impossibile per come vengono prodotte

Nel paragrafo precedente abbiamo accennato al fatto che "non esistono piastrelle perfettamente planari". Per comprenderne i motivi bisognerebbe che tu conoscessi le fasi del processo produttivo delle piastrelle. Se vuoi approfondire questo aspetto ti consiglio di cliccare questo articolo che parla della produzione delle piastrelle e potrai vedere quante sono le variabili che condizionano la "perfezione" di una piastrella: 

IL PROCESSO PRODUTTIVO DI UNA PIASTRELLA
 

 

Motivi della non planarità

Possiamo tentare di semplificare la descrizione del processo produttivo scrivendo che le piastrelle in ceramica sono dei sottili manufatti ottenuti plasmando della terra umida (argilla, sabbia e altri minerali) che viene pressata e poi cotta in forno.
La cottura è la fase che ha la maggiore responsabilità nelle deformazioni della piastrella. Ma anche una fase di pressatura male eseguita ha la sua importanza: una piastrella poco pressata si deforma di più in cottura. Insomma se lo strato di argilla è poco pressato e se la cottura è poco curata (troppo veloce, non graduale) sarà molto più facile avere delle piastrelle non planari. Se queste fasi sono ottimamente eseguite il problema diminuisce, ma non scompare.

 

Posa piastrelle e difetti

 

Basso prezzo = cattiva planarità!

L'equazione non sempre è rispettata ma generalmente un basso prezzo della piastrella corrisponde anche a difetti di planarità più evidenti. Questo perchè i produttori che offrono prodotti a basso prezzo sono costretti a risparmiare su alcune fasi del processo produttivo che sono fondamentali per la planarità.
Ma per quanto possa essere costata la tua piastrella, per quanto il produttore si sia impegnato a fondo, la fase di cottura in forno della piastrella cruda (argilla pressata) ribadisco che è del tutto impossibile ottenere superfici perfettamente planari. La fase di cottura non può dare come esito un manufatto assolutamente planare. Insomma non siamo nella meccanica e non possiamo pretendere precisione micrometrica


Arriviamo quindi alle tolleranze: qual è l'entità dei gradini tra una piastrella e l'altra di cui dobbiamo "sopportare" l'esistenza?
Come dicevo lo stabilisce una norma.

La posa è una attività manuale, occorre tolleranza.. ma quanta?

Tolleranze su dislivelli tra piastrelle: la Uni 11493

La norma ci da precise indicazioni su come si esamina una pavimentazione per determinarne la eventuale difettosità

 
Distanza minima dell'osservatore

Innanzitutto la norma stabilisce al paragrafo 5.2.2 che l'esame visivo si effettua ad una distanza minima di 1,5 metri (quindi osservando il pavimento stando in piedi o il rivestimento stando a distanza: non ci si sdraia a terra, né si esamina il rivestimento standoci attaccati).

 

Non ammesso esame con luce radente

In secondo luogo, sempre allo stesso paragrafo la norma stabilisce che non si può illuminare il pavimento o il rivestimento oggetto di analisi con luce radente. La luce radente, infatti, evidenzia anche minime irregolarità della piastrella o della posa. 
 

Gradini piastrelle rivestimento
Nella valutazione visiva di un pavimento o di un rivestimento (come questo rivestimento cucina)  non è consentita l'illuminazione con luce radente. La luce a led sopra a questo rivestimento cucina va quindi spenta per procedere con l'esame

 

 
Almeno un millimetro su fughe piccole

Per quanto riguarda la verifica del dislivello le tolleranze di legge definite dalla stessa norma, sia a pavimento che a parete, stabiliscono che per una fuga di dimensioni da 2 a 6 mm il dislivello deve superare il millimetro per essere considerato difetto. La misurazione avviene con un cuneo graduato che si deve infilare, sotto ad un regolo posizionato sulla piastrella più alta. Una volta infilato il cuneo graduato si rileva la misura che, appunto, deve superare 1 millimetro.

 

Due millimetri per fughe maggiori

In caso di fughe di dimensioni uguali o superiori ai 6 millimetri, il cuneo si deve infilare invece per più di 2 millimetri prima che si possa dichiarare difettosa la posa. La tolleranza, quindi, raddoppia. 

Perché non è ammesso l'esame con luce radente?

Le ombre che la luce radente provoca sul pavimento ingannano: non è sufficiente l'esame visivo ma occorre misurare il dislivello con gli strumenti previsti dalla Uni En: cuneo graduato e regolo

Pavimento posato con livellatori, Vicenza

Metodo di rilevazione del difetto (gradino tra piastrelle)

La norma prevede anche le modalità di verifica: la prova si può effettua con un cuneo graduato che si infila sotto ad un regolo posto in bolla sulla piastrella più alta.

Se il cuneo si infila per più di un millimetro sotto allo spazio che si è creato, in corrispondenza di una fuga delle dimensioni sopra indicate,  allora siamo in presenza di un difetto. 


 

Norma dislivello dente tra piastrelle

Posa pavimento con livellatori, Vicenza

Dislivelli tra piastrelle: tecniche ed attrezzature per evitarli

 
Anche le mode influiscono

Non bastassero le sempre maggiori attese da parte dei clienti ed un costante incremento della litigiosità, si aggiunga che la tendenza del momento è quella di avere formati delle piastrelle sempre più enormi abbinati a bordi rettificati. Il formato ed il tipo di bordo influiscono nel determinare dislivelli o nel farli percepire più nettamente. 
I grandi formati sono più difficili da regolare, rispetto ad una piastrella di piccole dimensioni: basta una piccola pressione in un angolo per alzare di molto la piastrella nell'angolo opposto. Ma è soprattutto la proposta commerciale del bordo rettificato a generare problemi al "povero" posatore.

 

bordo rettificato e bordo arrotondato influiscono su denti e dislivelli
Differenza tra bordo rettificato e bisellato e bordo naturale in una piastrella

 

Il bordo rettificato aumenta la percezione

Le piastrelle escono dal forno con il bordo arrotondato: durante la cottura, infatti, lo spigolo della piastrella si "arrotonda". Recentemente i produttori hanno proposto una innovativa lavorazione del bordo che consiste nel "ritagliare" la piastrella in modo che il bordo si presenti "a spigolo vivo". Affinchè non sia tagliente lo spigolo viene poi leggermente rettificato (bisellato) in modo da non essere tagliente. Questo tipo di bordo rende più netta la percezione del dislivello, aggravando la sensazione rispetto al reale gradino. Ad aumentare, ulteriormente, la difficoltà vi può essere una ulteriore lavorazione superficiale, la "lappatura", cioè l'operazione che rende più liscia la superficie. La combinazione di queste due lavorazioni consente di produrre il grès porcellanato lappato.

 

Tecniche per evitare dislivelli e dentini

Insomma il mercato propone prodotti sempre più complessi da posare, i clienti sono più esigenti e, per quanto bravi siano i posatori di Verona e di Vicenza, incappare in contestazioni è piuttosto facile. Per fortuna, di recente, sono stati introdotti strumenti e tecniche per ridurre le displanarità tra piastrelle. Si tratta di attrezzature e tecniche di posa che, combinate, consentono di livellare le piastrelle durante la posa ed aumentare, quindi, la qualità del risultato finale della pavimentazione. Questo ci consente di arrivare a difettosità minime e di molto inferiori ai valori di tolleranza previsti dalle Norme Uni.

 

Svantaggi di queste tecniche

Gli svantaggi sono il maggior costo che occorre sostenere per acquistare questi "livellatori" ed il maggior tempo che il posatore impiega per posare utilizzando questa tecnica e poi per rimuovere i livellatori a colla indurita. Insomma va accettato il fatto che il costo della posa aumenta ma il risultato, poi, rimane per tutta la vita! 

 

 

Cunei di livellamento
Cunei di livellamento per la posa di un 60x60 a Vicenza 

 

 

Pavimento posato con livellatori, Verona

Dislivelli tra piastrelle: elementi che li favoriscono

Cause della non planarità

Ricapitolando: è necessario utilizzare tecniche ed attrezzature in grado di prevenire le contestazioni relative alla mancanza di planarità del pavimento ultimato che sono in netto incremento, sia per l'aumento della qualità attesa da parte dei clienti, sia per le proposte di grès di formato maggiore e con bordi a spigolo vivo, che oggi vanno per la maggiore.
A queste principali cause si aggiungono altri fattori che possono aggravare la situazione (o la percezione) e che andiamo ad elencare. 

 

Dove poso le piastrelle?

Molto dipende dal fondo di posa: 

► una cattiva realizzazione del massetto, se non è planare condizionerà la riuscita finale
► la posa in sovrapposizione su un pavimento piastrelle vecchie esistenti non planare, storto o pieno di ondulature rende impossibile ottenere un pavimento planare

 

Chi posa le piastrelle?

Ma anche dal posatore che:
► non si cura di posare a "letto pieno": la posa va realizzata curando che non ci siano bolle d'aria sotto alla piastrella, vibrando o battendo bene la piastrella ed utilizzando un collante appropriato.
► non utilizza livellatori 

 

Quale tipo di piastrelle si posano?

Poi dal tipo di piastrella
► piastrelle economiche, a basso prezzo, magari di origini "esotiche", che arrivano a costare meno della posa (!) possono presentare problemi di planarità. 
► l'utilizzo di formati di piastrelle in grès di formato molto grande. Più grande è la piastrella e più è difficile, per il posatore, evitare piccoli dislivelli. Specie se non ha le attrezzature corrette e se non usa le corrette tecniche di posa per le lastre.
► le piastrelle con il bordo rettificato (a spigolo vivo) rendono molto più evidente e soprattutto rendono molto percepibile anche un piccolo dislivello tra di loro

 

Come si posano?

Ma anche dal progetto:
► alcune disposizioni progettuali, come l'esigenza di avere fughe molto sottili oppure quella di sfalsare di metà la posa di piastrelle rettangolari (il classico grès effetto legno posato a tolda di nave) possono peggiorare la situazione. 

 

Come guardo il pavimento?

Infine può esserci una percezione aggravata da fattori esterni come, ad esempio: 
► l'inserimento di barre di luci a Led che gettano una luce radente sul rivestimento o sul pavimento (anche i fari radenti della macchina che entrano in garage evidenziano i difetti che sembrano enormi). Ma anche la luce naturale in una vetrata esposta a sud può far sembrare enormi gradini che magari sono ampiamente all'interno delle tolleranze

 
Cosa mi aspetto?

Per ultimo vanno considerate le false attese e cioè: 
►  aspettative generate o indotte nei clienti di totale planarità o di precisione micrometrica nella posa che non sono realistiche né realizzabili. Il mondo dell'edilizia, l'abbiamo già detto, non è quello della meccanica.

 

 

Per migliorare il risultato finale, come dicevamo, ci sono delle tecniche e degli strumenti tra cui identifichiamo due principali famiglie:

  • i cunei livellatori
  • i livellatori ad avvitamento

Iniziamo dalla prima tecnica: i cunei.

Posa di piastrelle all'esterno con cunei livellatori

1. Il sistema a cuneo per la posa delle piastrelle

 
Le componenti del sistema di posa

I sistemi a cuneo prevedono l'utilizzo di 3 elementi:
► la base,
► il cuneo,
► la pinza.
 

La tecnica di posa

Le basi vanno disposte tra una piastrella e l'altra ed hanno anche la funzione di distanziatore e ce ne sono di varie dimensioni e forme. Il cuneo è unico per tutte le basi ed é riutilizzabile all'infinito. Questo sistema prevede il posizionamento delle basi durante l'incollaggio della piastrella, quindi l'inserimento del cuneo, poi la rimozione del cuneo - una volta che il collante si è indurito - ed infine la stuccatura del pavimento.

 

dislivelli tra piastrelle evitabili con cunei

 

 
Strumenti

Generalmente oltre ai cunei ed ai distanziatori a ponte, si acquista anche la pinza che facilita l'inserimento del cuneo al di sotto del distanziatore a ponte. La pinza, comunque, non è obbligatoria - in quanto il cuneo può essere infilato nella base anche con le mani. Alcuni posatori esperti sono in grado di eseguire l'operazione con le mani esattamente con lo stesso risultato che avrebbero ottenuto usando la pinza. Generalmente noi consigliamo l'uso della pinza perché, grazie al fine corsa, avremo la garanzia di una uniformità di inserimento in tutta la pavimentazione.


 

Sovrapposizione di lastre sottili su pavimento in piastrelle, Vicenza

Sovrapposizione di lastre in gres sottile da 120x120 su pavimento esistente in ceramica. Abbiamo rinnovato questa stanza della casa senza demolire!

Clicca qui per vedere tutti i passaggi per incollare un nuovo pavimento sopra a quello esistente: Incollare gres sottile su piastrelle

Quando è meglio non usare i cunei livellatori

 
Non tutti ne sono capaci

I cunei livellatori, a prima vista, sembrano rendere molto più semplice il lavoro del posatore. Ma questo non significa che chiunque può ottenere un pavimento perfetto semplicemente utilizzando i cunei. Questa apparente semplicità nasconde infatti l'esigenza che il posatore sappia dosare perfettamente il collante, sia sul retro della piastrella che sul fondo (la cosiddetta "doppia spalmatura").
Un cattivo dosaggio del collante, infatti, può creare eccessi o "vuoti" sotto alle piastrelle che l'applicazione dei cunei non evidenzia. Le piastrelle, così malamente posate, finiranno per cantare a vuoto e staccarsi.

In sintesi: è necessario sia che l'operatore abbia una ottima manualità nel distendere il collante, sia utilizzare i cunei, per avere un pavimento perfetto. Ma se un posatore non sa stendere bene la colla è meglio che stia lontano dai cunei. Questo. vale anche per il secondo sistema: quello dei livellatori da avvitare.

In questo video vediamo come si posano le piastrelle utilizzando il sistema di livellamento a cuneo di Raimondi

2. Il sistema ad avvitamento per le piastrelle

 
Gli elementi del sistema

Il sistema ad avvitamento prevede anch'esso, l'utilizzo di 3 elementi:

►  la base,
►  la rondella,
►  la manopola.
 

La tecnica di messa in opera

Anche in questo caso la base va inserita al di sotto della piastrella. Quindi si procede ad inserire la rondella e ad avvitare la manopola sul perno esistente nella base, stringendolo a fondo.
Una volta che il collante si è indurito si procede a togliere manopola e rondella e a stuccare il pavimento. 

Proleveling System: veloce, semplice, trasparente!

Uno delle molte tipologie di livellatori avvitabili presenti sul mercato

In questo modo si otterrà una migliore planarità tra le varie piastrelle "messe in morsa" dai tiranti. Un ulteriore vantaggio sta anche nel fatto che il pavimento è calpestabile immediatamente dopo la posa, senza rischi di fare danni.

La base ed il supporto in plastica bianca sono a perdere. La base rimarrà intrappolata al di sotto della piastrella, nel collante.

Il sistema funziona anche con i grandi formati di piastrelle oggi disponibili sia a pavimento che a rivestimento ed anche con bassi spessori. 

Raimondi R.L.S. SOS - Per intervenire in caso di rottura delle basi

Un altro sistema per livellare le piastrelle

I vantaggi di RLS "sos" sono: semplice da utilizzare, rapido, si può rimuovere senza sbeccare le piastrelle, garantisce che non danneggia le piastrelle grazie alla rondella antigraffio raimondi brevettata. La rondella annulla ogni sfregamento sulla piastrela.

Impertek, sistema livellatore "Levelout"

A posa ultimata, la rimozione del sistema livellante è facile e veloce: è sufficiente un colpo di martello o semplicemente un calcio nella direzione di fuga. Il sistema LeveOut è dotato anche di un disco antigraffio, opzionale, che svolge la funzione di proteggere la superficie dai possibili segni derivanti dalle operazioni di posa. LevelOut ha un design intuitivo che consente di posizionare facilmente ogni elemento secondo la corretta disposizione.  Questo assicura un allineamento delle piastrelle perfetto sia in orizzontale sia in verticale, garantendo un risultato finale uniforme.

Esempio di posa pavimento con cunei livellatori, Vicenza

Cunei livellatori e dimensioni delle fughe

Esistono differenti misure del distanziatore su cui va poi inserito il cuneo di livellamento, in base alla dimensione desiderata delle fughe. Come si vede nella foto qui sotto si parte da un millimetro e si arriva a 4 millimetri.

Tieni presente che un distanziatore da 4 millimetri genera una fuga di circa 5 millimetri.

 

cunei livellatori e dimensioni delle fughe

 

Una buona piastrella e l'utilizzo dei cunei livellatori ti garantiranno un ottimo risultato

Grazie!

Grazie per aver letto il mio articolo! Se avessi dubbi o perplessità di carattere generale scrivimi sotto nei commenti e ti risponderò.

Se ti servono informazioni, consigli, preventivi sulla posa dei pavimenti o rivestimenti di casa tua, oppure se vuoi prendere appuntamento puoi utilizzare il modulo qui di seguito.

Negli anni ci siamo specializzati nell'utilizzo delle grandi lastre in ceramica che riusciamo a lavorare al meglio grazie ad alcuni macchinari che ci garantiscono un taglio di precisione e la possibilità di lavorare in diversi modi i bordi ed, infine, di assemblarle e di posarle.

Cerchiamo di lavorare al meglio ma anche noi abbiamo i nostri difetti: se vuoi leggi quello che scrivono di noi i nostri clienti nella pagina "complimenti e critiche dai clienti".  Una delle critiche, per esempio, è che non siamo in grado di seguire i lavori al di fuori del Veneto: abbiamo scelto di lavorare solo in zone vicine per riuscire a dare la giusta assistenza al cantiere in fase di lavori. 

Eccoti gli indirizzi dei nostri due negozi specializzati in pavimenti, rivestimenti, bagni e cucine:

FRATELLI PELLIZZARI spa
Bagni, Cucine e Superfici
VIA VIGNAGA, 31
36071 COSTO DI ARZIGNANO (Vicenza) 

[email protected]

Lavoriamo su appuntamento per poterci concentrare completamente su di te

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Bagni, Cucine e Superfici
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36053 GAMBELLARA (Vicenza)

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Commenti

mi hanno finito di piastrellare la cucina giorno 5 dicembre ed oggi mi accorgo che le piastrelle sono state messe con i bordi una più alta una più bassa e inciampo camminnandoci sopra , cosa si può fare per livellare le piastrelle IN MODO UNIFORME?grazie

16/12/2018 - PAS

Ciao, 

Purtroppo non si possono rettificare o livellare le piastrelle una volta posate. La levigatura in opera io non la consiglio, ne parliamo qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/il-gres-porcellanato-levigato 

L'unica soluzione è demolire il pavimento e posarlo nuovamente,
mi spiace di darti questa cattiva notizia.

buona giornata

18/12/2018 - manager

In un caso del genere su possono rimuovere tutte le mattonelle senza rimuovere il sottofondo , quindi riposare nuove piastrelle ?

20/04/2019 - Pasquale

Ciao Pasquale, 

nella maggior parte dei casi si riesce. Dipende dal metodo di posa e dai collanti utilizzati a suo tempo. Grazie per la domanda

21/04/2019 - manager

Buongiorno Devo valutare un difetto di colore in una mattonella volevo chiedere quali sono le norme che regolano questo tipo di valutazione. La mattonella presenta un alone al di sotto della finitura a smalto lucido non facilmente visibile . A quale distanza va osservato il difetto?

01/06/2019 - Assunta

Gentile Assunta, 

Per la valutazione di difetti sulle piastrelle come macchie e aloni al di sotto dello smalto occorre esaminare una superficie di almeno 1 metro quadrato con una intensità luminosa pari a 300 lux e da una distanza di un metro ad occhio nudo. 

Un “alone” come quello da lei descritto, infatti,  può essere contestato solo quando disturbi effettivamente l'aspetto o la funzionalità della superficie. Effetti visibili solo da distanza ravvicinata (ad esempio inginocchiati sul pavimento), in condizioni di illuminazioni particolari, o in controluce, o con una lente di ingrandimento NON possono essere considerati e riconosciuti come difetti. 

Se vuole approfondire dovrebbe scaricarsi la norma Uni En 10545-2.

Grazie per la domanda, buona giornata!

02/06/2019 - manager

Buonasera
Mi hanno posato un pavimento in gres porcellanato (60x17) su un pavimento in ceramica già esistente. A posa ultimata si presenta con molteplici dislivelli fra una piastrella e l'altra, è stata usata colla kerakol 40.Nella sostituzione di una piastrella ho notato che sulla piastrella del pavimento preesistente non era presente nessun residuo di colla, è normale la cosa?
Grazie e buonasera

30/07/2019 - stefania

Buongiorno Stefania, 

nell'articolo abbiamo descritto le tolleranze dettate dalle norme Uni. Se il gradino tra una piastrella e l'altra supera le tolleranze lei può chiedere la sostituzione, altrimenti deve accettare come NORMALE il risultato finale.
La colla utilizzata, H40 di Kerakoll, è ottima.  Il fatto che non siano presenti residui nel retro della piastrella staccata non è correlato alla presenza di gradini o dislivelli. 
Risultati migliori (e molto superiori alle tolleranze) si ottengono utilizzando dei livellatori durante la posa.

Per quanto riguarda il fondo della piastrella "pulito dalla colla": la colla per le piastrelle è prodotta con lo scopo di renderla resistente allo "strappo" ma non resiste "al taglio". Quindi è normale che la piastrella si stacchi senza collante se per toglierla (come di solito si fa) viene fatta leva da un lato. Se fosse un problema di collanti o di applicazione dei collanti sentirebbe che il pavimento "canta a vuoto" e sentirebbe le piastrelle staccate dal fondo.

Buona giornata! 

31/07/2019 - manager

Buonasera e grazie a lei della risposta, ma forse non mi sono spiegata bene.
Una piastrella nuova che è stata posata è stata rimossa tagliando la parte centrale con un radar e scalpellata per rimuovere la rimanenza, la cosa che ci preoccupa è che sul fondo della piastrella nuova era presente la colla ma SULLA SUPERFICIE DEL PAVIMENTO PRE-ESISTENTE non era presente alcun residuo di colla.Sotto suo consiglio abbiamo eseguito un picchettamento ed effettivamente molte piastrelle cantano già a vuoto. La cosa preoccupante è che il pavimento nuovo ha solo una settimana quindi mi chiedo, nell'andare ad abitarci come potrebbero influire calpestio ,peso dei mobili, sbalzi termici ecc.? Premetto inoltre che sul pavimento pre-esistente i posatori non hanno svolto trattamento di nessun genere.
Non so se possa influire ma le piastrelle vecchie erano piastrelle stile provenza degli anni '60 di ceramica semi-lucida. Visto che l'aspetto è risultato pessimo CON QUESTI PROBLEMI DEL FONDO STACCATO posso chiedere la rimozione del pavimento in toto? E nel caso non riuscissimo a raggiungere un compromesso con il posatore come possiamo muoverci?
Grazie mille ancora.

31/07/2019 - stefania

Ciao Stefania, 

dato che la questione potrebbe avere risvolti legali ho preferito risponderti in privato alla mail che ci hai lasciato. Poi, se mi autorizzi, pubblicherò la risposta qui sul nostro sito. 

ciao!

01/08/2019 - manager

Buongiorno
dopo tutti i problemi che le ho già esposto giorni per il mio pavimento posato male ora visto la poca fiducia che mi è rimasta nel posatore mi sorge un altro dubbio....
Le piastrelle che avevo ordinato erano BAUCER ma le confezioni che ho trovato rimaste sono ITALIANTILE dI ceramiche italiane , il rivenditore e posatore mi dice che è la stessa cosa
ma non penso sia così
Mi affido ancora una volta al suo parere
Grazie

12/08/2019 - stefania

Ciao Stefania, 

Non riesco ad aiutarti: non ho mai sentito nominare questa azienda Italiantile. Mentre Baucer mi risulta che non sia un produttore, se ho capito bene è una azienda che rivende "partite" di piastrelle. Probabilmente è per questo che sono inscatolate con altri nomi. Non posso, però, darti una risposta precisa alla domanda. 
Mi permetto di supporre che la qualità del prodotto non sia altissima, mi è capitato di vedere delle piastrelle inscatolate baucer nella catena francese Leroy Merlin qui a Vicenza. Non credevo le vendessero anche nei negozi specializzati.

grazie, ciao!

29/08/2019 - manager

Buonasera,
L inverno scorso ho acquistato circa 125 mq di piastrelle in gres porcellanato, di una ditta italiana abbastanza conosciuta.
Premesso che il posatore ha fatto un pessimo lavoro, a mio avviso, da profano, le piastrelle 60x60 presentano comunque dei difetti di fabbrica notevoli. Infatti in molti punti, le piastrelle sono eccessivamente curve. E quindi al centro di due dei quattro lati di una piastrella, si verifica che vi sia un gradino di non poco conto rispetto alla piastrella vicina, che magari non presenta questo difetto. Come posso constatare che sia un difetto di fabbrica e rivalermi sul produttore?
Grazie

25/12/2019 - Fabio

Ciao Fabio, 

Molti produttori di piastrelle applicano livelli di tolleranza sulle difettosità che sono essere in linea con le norme Uni (che sono molto, molto tolleranti anche perchè "tarate" su formati più piccoli) mentre altri sono molto più severi e immettono nel mercato solo prodotti rigorosamente controllati e dalle tolleranze davvero minime. Ne abbiamo parlato a fondo qui:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/prezzo-piastrelle

Per rispondere alla tua domanda: per capire se si tratta di un difetto (e quindi di prodotti che non rispettano nemmeno le norme Uni) dovresti contattare un ente indipendente che certifichi la NON planarità della piastrella e quindi l'esistenza di una concavità o convessità nei lati. Se ci scrivi a [email protected] ti diamo il nominativo di un laboratorio in grado di assisterti.
Temo però che sia un lavoro inutile perché il materiale ANCHE SE DIFETTOSO, una volta posato, non può essere contestato se i vizi erano riscontrabili prima della posa. In questo caso, trattandosi di un difetto di planarità, il direttore lavori avrebbe dovuto contestare il materiale ed impedirne la posa (lo dice la norma Uni). Ti consiglio di leggere questa nostra pagina:

https://www.fratellipellizzari.it/wiki/piastrelle-problemi-e-soluzioni

Grazie, ciao

 

02/01/2020 - manager

Ho acquistato una piastrella 60x60 di grès porcellanato prima scelta . La stessa pur livellata alla posa presentano tutte una bombatura centrale. Abbiamo sospeso la messa in posa e reclamato con il venditore . Ci rispondo che è normale tale difetto.

13/02/2020 - Fernando

Ciao Fernando, grazie per la domanda

il rivenditore, probabilmente, ti ha detto che questa bombatura centrale della piastrella "rientra nella tolleranza".

Le piastrelle in ceramica per essere classificate di prima scelta devono rispettare dei requisiti, delle tolleranze, definite da una norma Uni. Purtroppo tali requisiti sono poco stringenti (sono stati definiti dagli stessi produttori e dalle associazioni di categoria...) e vengono considerate di prima scelta anche piastrelle che sono ben lontane dal livello di attesa degli acquirenti come te. 

Insomma legalmente ha ragione il rivenditore (pur non avendola vista sono quasi certo che la piastrella rispetti i valori di tolleranza delle normative).
Ma ha ragione anche lei, perché quando si acquista una prima scelta viene naturale aspettarsi un prodotto eccellente. 

D'altro canto esistono "piastrelle in prima scelta in grès" che costano meno di 10 euro al metro e che - pur rispettando le tolleranze - sono quasi impossibili da posare. Ma d'altronde a questi prezzi sarebbe strano il contrario. 

Esistono altre piastrelle, sempre definite "grès di prima scelta", che costano più del doppio o del triplo.
Queste ultime sono prodotte da industrie ceramiche di eccellenza, che non si accontentano di rispettare i blandi livelli di tolleranza della norma, ma sono molto più esigenti e forniscono grès porcellanati davvero perfetti. 
 

Ciao! 
 

13/02/2020 - manager

Buongiorno,

Innanzitutto grazie per le preziose indicazioni disponibili sul vostro sito. Ho letto con attenzione le specifiche per evidenziare se si tratti di difetto di posa oppure no. Volevo però una specifica: nella mia casa nuova, il posatore ha lavorato posando delle piastrelle 60x60 effetto cemento rettificato (posa dritta). Mi trovo con una spiacevole sorpresa, in un angolo... la piastrella non copre l’angolo intero, probabilmente per via dei muri storti si crea quindi un “vuoto” che non è stato chiuso.
È una situazione “consueta”? Devo chiedere al posatore di chiudere questo vuoto? Oppure ancora devo ritenermi non soddisfatto del lavoro?
Grazie mille per il prezioso contributo.

01/03/2020 - Andrea

Ciao, avrei bisogno di un vostro aiuto
sono una studentessa in traduzione e dato che sto svolgendo la traduzione di un testo concernente la posa di pavimenti, avrei bisogno di sapere come possono sono classificati i giunti, perchè non so come poter tradurre long and short joins (letteralmente giunti lunghi e corti). Grazie

04/03/2020 - Arianna chiesa

Ciao Arianna, 

non saprei come aiutarti: in un pavimento ci sono i giunti perimetrali ed i giunti di frazionamento ma non so cosa siano questi long and short joins. In ogni caso dei giunti abbiamo parlato qui, prova a dare un'occhiata:

https://www.fratellipellizzari.it/blog/giunti-massetti-pavimenti

ciao

04/03/2020 - manager

Buonasera
Chiedo un parere in merito a quanto mi è successo: ho acquistato una casa in costruzione e subito dopo il rogito, mentre effettuavo le prime pulizie del pavimento ho riscontrato che quest'ultimo presenta una superficie non regolare con la presenza di numerosi dislivelli tra le piastrelle e di gradini tra una piastrella e l altra; specifico che il pavimento è un gres porcellanato effetto legno rettificato (120*20) " Gruppo Armonie" ed è stato posato con distanziatori autolivellanti.
Mi può dare qualche consiglio in merito? Come devo comportarmi?
Grazie

04/03/2020 - Roberto

Ciao Roberto,

se ritieni che i gradini tra una piastrella e l’altra eccedano le tolleranze di legge ti consiglio di farti fare una perizia da un tecnico abilitato ed inviarla al costruttore che è responsabile.  Grazie, ciao!

04/03/2020 - manager

Buona sera vorrei chiederle un informazione mi è stata messa la mattonella nel muro come para schizzi della cucina succede che quando mi montano la cucina essendo dotata di led appena sono stati accesi mi sono accorta delle imperfezioni che ci sono nella mattonella come ad esempio tra una fuga e l’ altra la mattonella sembra essere sporgente rispetto a quella sotto e una mattonella costosa grès porcellanato visto i così alla quale andrei incontro per toglierla e rifarla non c’è una soluzione che può consigliarmi per coprire il difetto? La ringrazio in anticipo per la risposta

30/04/2020 - Nancy

Salve, dopo la posa del pavimento con piastrelle in gres di 58x15 aprox, ho notato dislivelli che arrivano persino a 2.5mm. Quindi da considerare difetto di posa. La soluzione quindi è rifare tutto? Si può in alternativa sostiture le piastrelle posate male soltanto?
Saluti e grazie

24/08/2020 - Javier

Ciao Javier,

se, come scrivi, i gradini tra piastrelle superano la tolleranza prevista dalle norme uni, si doavranno rifare le porzioni di pavimento interessate dal difetto. Nel caso in cui il difetto interessi più del 30% delle piastrelle posate conviene rifare l’intera pavimentazione mediante demolizione o sovrapposizione di un nuovo pavimento. 
ciao!

24/08/2020 - manager

Buongiorno , ho trovato, purtroppo sulla mia strada dei farabutti che prima dovevano togliere il massetto e rifarlo poi invece hanno solo restaurato il vecchio dicendo che era ottimo e non occorreva toglierlo, infine hanno posato le piastrelle da 80 cm che però si sono rivelate messe ad altezze diverse generando gradini tra l'una e l'altra.. HO dovuto MANDARE VIA I MURATORI PERCHè INAFFIDABILI e perchè non hanno voluto fare un contratto nè all'inizio dei lavori nè durante il corso anche se dicevano che era pronto e me lo avrebbero portato durante la dase dei lavori per cui non ho note legali a cui aggrapparmi....ora per non togliere DI NUOVO IL PAVIMENTO e poichè hanno compromesso anche la reistallazione della vecchia cucina componibile....... POSSO ADATTARE SOPRA il pavimento "scombussolato" UN PARQUET? di che tipo?OPPURE UN pavimento di resina? grazie per la sua eventuale e gentile risposta. Pas

07/09/2020 - pas

Ciao Pas, 

come scrivo spesso negli articoli di questo blog è importantissimo sottoscrivere un contratto di appalto (in cui deve essere riportata la frase "esecuzione in appalto di pavimento etc") in modo da non trovarsi in situazioni come la tua. 
Per rimediare a quanto scrivi occorrerebbe vedere il lavoro fatto e solo con un sopralluogo ti potrei consigliare accuratamente. 
Dato che non so da dove scrivi (e magari scrivi da troppo lontano) ti consiglio, innanzitutto, di fare verificare dal tuo nuovo fornitore di parquet che il pavimento  in piastrelle sia sufficientemente planare e connesso al fondo e di valutare una posa flottante del parquet, che "perdona" piccole irregolarità del fondo. 
Ma se i gradini tra piastrelle, come scrivi, sono importanti potrebbe non essere possibile nemmeno la posa flottante del parquet. Mi spiace per l'accaduto, buona serata!
 

28/09/2020 - manager

Salve ho acquistato un pavimento della Sant ‘Agostino in prima scelta ha i bordi a spigoli vivo il risultato della posa è stato pessimo nel senso che mi ritrovo dei gradini , il piastrellista mi ha contestato la qualità della piastrella ma solo dopo la posa, come faccio a sapere se c’è un errore? Come faccio la prova dato che ne ho ancora alcune nuove non posate, comunque che bel guaio

22/10/2020 - Francesco

Ciao Francesco, 

mi spiace per quanto ti è successo.

Noi diciamo sempre ai nostri clienti che la cosa più importante, quando si deve fare un pavimento, è SOTTOSCRIVERE UN CONTRATTO DI APPALTO CON UN UNICA AZIENDA.
Cioè: piastrelle, posatore e massetto, devono essere forniti da un unico soggetto giuridico, incaricato con un regolare contratto e ci deve essere un'unica fattura con scritto "esecuzione in appalto di pavimento presso l'abitazione...  etc".

Questo è l'unico modo che ha il cliente finale di tutelarsi perchè gestire una situazione come la tua, con dei problemi post posa e diversi interlocutori, è davvero complicato e si generano degli "scaricabarile" da cui non si esce se non affidandosi ad un legale e ad un perito, cosa che - mio malgrado - ti devo consigliare.

grazie, ciao! 

 

23/10/2020 - manager

Buongiorno ,ho eseguito un lavoro di biradutra sulla piscina e ci siamo accordi durenta le attivita di posa dei seguenti vizi o anomalie:
Piastre differente tra loro come spessore larghezza e altezza.Anche di alcune che non sono state poi posate.
Posa irregolare con fughe di misure differetnte e angoli vivi….

Come posso capier se ci sono gli estemi per chiedere il risarcimento del danno ?O la corretta posa?
Uno sostiene che la posa e corretta ma sono le piastrelle,l'altro sostiene che le piastrelle sono corrette ….E io sono in mezzo senza aver ancora sistemato nulla….

Potete aiutarmi a fare luce su come e quali sono gli elementi della norma che attesta la presenza di un vizio di posa o materiale?

grazie mille

19/11/2020 - Mirko Poli

Buongiorno Mirko, 

la tua situazione è, purtroppo, piuttosto comune.
In questi casi si assiste ad un addebito reciproco di colpe:  i produttori di piastrelle (o di collanti) danno la colpa ai posatori, ed i  i posatori danno la colpa alle piastrelle. 

Questa è una cosa che mi fa incavolare perché noi (e molti altri operatori di settore specializzati in pavimenti) sosteniamo da anni che i lavori di pavimentazione dovrebbero essere:

  • compiuti da un unico operatore: che si incarica di realizzare il massetto, la fornitura di piastrelle e collanti, la posa del pavimento;
  • realizzati con la formula del contratto di appalto: il contratto di appalto stabilisce regole e responsabilità togliendo la possibilità dei rimpalli o degli scaricabarile tra operatori. 

Insomma: se comperi un automobile la comperi già assemblata. Non ti comperi la carrozzeria da uno, il motore da un altro ed il cambio da un terzo per poi assemblarla, a meno che tu non sia davvero esperto di automobili.

Questa cosa vale anche nel mondo dei pavimenti dove esistono moltissime cose da sapere e molte criticità per cui una persona inesperta non può  "spezzettare" il pavimento tra vari operatori e fare, senza le giuste competenze, la coordinazione ed il controllo dei lavori.

Purtroppo questo ancora accade perché il committente si lascia affascinare dalla possibilità di risparmiare: acquista le piastrelle da Tizio, fa fare i massetti da Caio e poi fa posare le piastrelle da Sempronio. 

Ma se le cose non vanno bene (e, ripeto, di problematiche nel mondo dei pavimenti ce ne sono tantissime) il committente pagherà carissimo il risparmio di qualche euro che pensava di aver realizzato. 

Scusa per questo pistolotto ma vorrei evitare ad altri che, spero, leggano di trovarsi nella tua situazione.

Nel tuo caso l'unica soluzione è quella di affidarsi ad un perito che cerchi di stabilire le varie responsabilità o colpe.
Ma tieni presente che il perito darà una parte di responsabilità anche a chi doveva coordinare e controllare i lavori (come da norma Uni En), quindi al tuo direttore dei lavori. Se il direttore di lavori non c'è (se non l'hai nominato) la norma Uni fa ricadere la colpa sul committente che avrebbe dovuto, in qualità di direttore lavori, imporre la tecnica di posa con cunei livellatori per evitare il disagio di cui scrivi.  

Grazie per aver scritto, ciao!

19/11/2020 - manager

Salve, in questo momento stanno proseguendo i lavori a casa e nel bagno ho notato che le piastrelle del muro non sono messe perfettamente dritte, il responsabile dei lavori ci ha detto che è impossibile metterle dritte poichè le mattonelle presentano un rialzo ai bordi, lei pensa che sia un difetto di fabbrica o che non abbiano fatto bene il loro lavoro?

04/12/2020 - Gaia

Ciao Gaia, 

occorre esaminare le piastrelle e verificare se la mancanza di planarità rientra nelle tolleranze delle norme Uni En oppure no.
Se le piastrelle sono a norma, vale sempre il consiglio di chiedere sempre all'azienda che fa la posa di utilizzare dei sistemi livellatori (a cunei pinzati o a rotelle) per limitare le problematiche di gradini dopo la posa. 

grazie, ciao!

09/12/2020 - manager

Buongiorno,

da qualche mese ho cambiato il pavimento di casa facendo posare delle piastrelle 60*60 leggermente ruvide. Seconde me sono state posate male con una fuga troppo scavata, i miei bambini camminano in casa sempre con calzini antiscivoli e ogni giorno se ne strappano un paio, anche se giocano sul pavimento si strappano i pantaloni...prima non capitava mai..secondo voi da cosa può dipendere? Mi potete aiutare a capire quale sia il problema di questo inconveniente? grazie mille

01/01/2021 - Consiglia

Ciao! 

Premesso che occorrerebbe vedere dal vivo la situazione ma se, come scrivi, le piastrelle sono "ruvide", quindi con una superficie strutturata, e se i ragazzi corrono e scivolano sul pavimento può essere che si rovinino calzini e pantaloni. Le fughe più o meno profonde non dovrebbero creare questo inconveniente.

Ciao!

04/01/2021 - manager

Buonasera,
Siamo in procinto di scegliere sia il pavimento per il nostro open space sia i rivestimenti per i bagni. Per quanto riguarda l’open space ci piaceva molto Gress effetto resina con formato 120*120, mentre per i bagni valutavamo lastre Di gress effetto marmo di altezza 240cm. Nonostante la marca a cui pensiamo di Affidarci sia di alta qualità, ci spaventano un po’ le misure. Abbiamo paura che con il tempo possano formarsi dei crepi sia nell’open space che nei bagni, considerando anche che abbiamo un riscaldamento a pavimento. Secondo un suo gentile giudizio, i nostri dubbi sono realistici o possiamo fare queste scelte serenamente? Grazie infinite.

11/01/2021 - Giulia

Salve vorrei sapere se è possibile limare il gradino su piastrelle in gres. Grazie

17/01/2021 - Patrizia

Ciao Giulia, 

grazie per averci scritto. Certamente il rischio c'è: l'impianto a pavimento genera fisiologici movimenti di dilatazione e costringimento nel massetto. Questi movimenti si trasferiscono in superficie e possono diventare fessure, crepe, rotture... 

Per contrastare questi fenomeni occorre certamente una ottima qualità della piastrella (un discreto metro di giudizio per un compratore non esperto è il prezzo: se spendi poco è molto probabile che la piastrella non sia di qualità) ma occorre anche

  • prestare molta attenzione alla posa del massetto,
  • realizzare un incollaggio rispettando le norme per i grandi formati
  • realizzare i giunti di dilatazione riportandoli in superficie
  • scegliere il giusto collante. 

In alcuni casi, dove la preoccupazione è maggiore (un esempio sono le ristrutturazioni in cui andiamo a posare su solai vecchi che flettono troppo) e dove il budget lo consente, si può interporre tra il massetto ed il pavimento in ceramica una membrana antifrattura che consente comunque di mantenere l'efficacia del riscaldamento a pavimento ma che agisce come un ammortizzatore dei movimenti del massetto impedendo fessure, crepe e rotture delle piastrelle. Questa soluzione, seppure costosa, garantisce l'eliminazione totale delle preoccupazioni che tu ci hai manifestato. 

Spero di esserti stato utile, 

buona giornata! 

 

p.s. trovi altre info qui:  https://www.fratellipellizzari.it/wiki/piastrelle-problemi-e-soluzioni

21/01/2021 - manager

Ciao Patrizia, 

Abbiamo parlato della possibilità di levigare il grès posato in questo articolo (verso la fine):

https://www.fratellipellizzari.it/blog/gres-lucido-pavimento

Molti ci fanno la tua stessa domanda, ma rimediare al problema dei gradini con una levigatura dopo la posa è sostanzialmente impossibile. 

ciao!

21/01/2021 - manager

Buonasera, abito in un condominio dove gli operai hanno appena ultimato la posa della pavimentazione sul balcone che purtroppo è stata posata con almeno 3 mm di dislivello in più rispetto alla soglia perimetrale del balcone stesso. Segnalata la questione alla Direzione lavori questi ultimi mi dicono che è buona regola posare le piastrelle del balcone lievemente superiori alle soglie di contorno per aiutare il deflusso dell'acqua. Mi può dire se ciò è vero o mi prendono in giro? Grazie

03/02/2021 - Marina Ripamonti

Ciao Marina,

il pavimento esterno deve essere posato con la giusta pendenza e deve essere più alto rispetto alla soglia perimetrale per evitare ristagni d'acqua ed aiutare il deflusso. Solitamente sono sufficienti un paio di millimetri.

grazie, ciao!

03/02/2021 - michele

Salve ho acquistato un pavimento in gres della idea ceramica un listone 20x120 di terza scelta. È stato posato con sistema a vite (solo negli angoli) il risultato e che alcuni listoni non combaciano, creando un dente di oltre 1 mm. Ma il problema maggiore è sotto il battiscopa, dove è molto evidente il dislivello tra i vari listoni. L'impresa si giustifica che essendo una terza scelta sono dentro le tolleranze. Io vorrei contestare l'intera posa perché a mio avviso non si è utilizzato un metodo di posa idoneo ad alleviare tali difetti, grazie

30/03/2021 - Antonio

Ciao Antonio,

Una piastrella che viene classificata di seconda o di terza scelta può avere difetti non solo estetici ma anche di altro tipo, quali mancanza di calibro o mancanza di planarità. Questo è probabilmente il tuo caso: la piastrella risulta essere concava o convessa. Un bravo posatore è sicuramente importante per la buona riuscita di un pavimento, ma non può fare miracoli: il risultato finale dipende molto dalla regolarità del fondo di posa e dalla qualità della piastrella.
Nemmeno utilizzando correttamente i livellatori (che non vanno messi solo negli angoli) si può far fronte ai problemi su menzionati.
Nel tuo caso l'errore del posatore è stato quello di accettare di posare un materiale di scarsa qualità: avrebbe dovuto rifiutarsi di fare il lavoro non appena aperte le scatole ed esaminato il materiale.
Ma questo non ti basta per poter contestare il lavoro al posatore.
Una contestazione legale, a mio avviso, avrebbe esito infausto per te come committente soprattutto per quanto segue: se ci fosse stato un direttore lavori regolarmente nominato egli avrebbe potuto - legittimamente - prendere la decisione di interrompere i lavori dopo i primi due o tre metri, non appena ci si accorgeva del cattivo risultato.  Se, come è ipotizzabile, non è stato nominato un direttore lavori per il tuo cantiere, la responsabilità di dirigere (e bloccare) i lavori spetta, come da Norma Uni 11493, al committente, cioè a te.
Per questo motivo un ATP o una causa legale farebbe ricadere su di te, che in questo caso sei sia cliente che direttore lavori, la responsabilità dell'accaduto.

Mi spiace, grazie per la domanda

 

01/04/2021 - michele

ci sono problemi particolari a livellare un pavimento con gress effetto legno a spina di pesce?
quali sono?

17/01/2022 - Giulio

Ciao Giulio,

la posa di un grès effetto legno a spina pesce si realizza con piastrelle di formato stretto e lungo. Queste, a differenza delle piastrelle quadrate, richiedono cautela sia nell'esaminare preventivamente la qualità del prodotto sia accuratezza nella posa con utilizzo di appositi livellatori.

Un prodotto di bassa qualità (e di basso costo) può presentare concavità o convessità che, pur essendo all'interno delle tolleranze previste dalle normative, complica molto la vita al posatore e pregiudica un buon risultato finale. Per questo motivo va fatto un esame visivo controllando accuratamente la planarità dei prodotti.

Una volta superato questo esame va chiesto al posatore di utilizzare i livellatori oggi disponibili sul mercato per evitare gradini e dislivelli.

Insomma questo tipo di posa, come la posa diritta sfalsata di un grès effetto legno, non perdona eventuali errori o piccoli difetti.

grazie per la domanda, ciao!

17/01/2022 - michele

Buongiorno,
Sono un posatore di piastrelle di Brescia e sono stato chiamato a posare un pavimento in una ristrutturazione di una vecchia casa in cui tra cucina e soggiorno c'era un dislivello nel vecchio pavimento di oltre 4 millimetri. Ho cercato di raccordare i due livelli utilizzando un rasante e poi incollando il pavimento (formato 60x60). Per evitare denti tra piastrelle ho distribuito il dislivello su quasi due metri di lunghezza. Alla fine del lavoro il cliente, anzichè ringraziarmi e apprezzare il mio lavoro ha osato lamentarsi per la pendenza che lui percepisce camminando su quella zona. Ho dovuto concedergli una riduzione sul prezzo per evitare un contenzioso legale, lo trovate giusto? Come possiamo tutelarci da questi clienti che non capiscono il nostro lavoro?

02/03/2022 - Alessandro

Ciao Alessandro,
ci spiace per la situazione che si è creata. Devo dirti, però, che esiste una norma tecnica che stabilisce tolleranze nei dislivelli e che va presa come riferimento sia nei contenziosi ma anche nel quotidiano rapportarsi con il cliente.
Capisco bene il tuo rammarico e la tua frustrazione perchè anche a noi è capitato di dover realizzare lavori in condizioni proibitive senza che poi venga apprezzato, dal cliente finale, il risultato.

Nel tuo caso, dato che il valore di tolleranza era superato (del doppio), andava spiegato al committente e alla direzione lavori che avresti dovuto operare su un fondo che supera i limiti di legge e che, quindi, il risultato finale sarebbe stato un pavimento manifestamente difettoso ovvero con una pendenza al di fuori dai valori di tolleranza.

Chiaramente non è sufficiente una comunicazione verbale per cui andava formalizzata una comunicazione scritta (anche una conversazione tramite messaggi whattusp ha valore legale).

Tieni anche presente che se il cliente avesse scelto di agire per vie legali la successiva perizia giudiziale redatta dal CTU ti avrebbe visto soccombere in quanto il lavoro consegnato, come detto, non rispetta la norma tecnica che può essere derogata, ma lo deve essere espressamente mediante firma di una liberatoria o di una autorizzazione da parte di cliente e/o direttore lavori.  Per cui hai fatto bene a concordare "amichevolmente" uno sconto

Il testo da far firmare in casi come questi potrebbe essere:

Vista la necessità di posare in un fondo irregolare con porzioni di piano a differenti quote e la necessità di una riunione delle medesime porzioni con l'uso di livellanti o rasanti ne consegue l'impossibilità di eseguire un pavimento planare e che rispetti le tolleranze ammesse dalla normativa Uni En di settore. Pertanto il cliente accetta e approva i valori di pendenza che saranno risultanti dalla mancata planarità del fondo seppure superiori alla tolleranza ammessa dalla norma.

Buon lavoro collega, ciao!

02/03/2022 - michele

Complimenti per il bellissimo articolo che illustra chiaramente e con semplicità tutto quello che c'è da sapere sulla posa in opera di pavimenti e di rivestimenti in ceramica... partendo da come vengono prodotte le piastrelle, i sistemi di posa, la legislazione, i difetti, le tolleranze, ecc... Da professionista del settore posso dire che la posa in opera di piastrelle è veramente un arte... dico sempre ai nostri clienti che il risultato finale di un pavimento finito è dato al 50% dalla qualità dei materiali utilizzati e l'altro 50% dalla bravura del posatore piastrellista. Questo ci fà capire che anche il prodotto top di gamma con una qualità indiscussa ed eccelsa posato malamente avrà come risultato finale un pavimento non all'altezza delle nostre aspettative... al contrario un pavimento o un rivestimento con una qualità mediocre posato a regola d'arte può ottenere risultati apprezzabili e di tutto rispetto. Naturalmente il mio non è un consiglio a comprare pavimenti di bassa levatura... ma al contrario di informarsi bene su cosa si stà acquistando, sulle caratteristiche tecniche, sulla qualità, che il prodotto sia idoneo all'ambiente di posa, rivolgendosi a professionisti del settore e lasciando perdere le catene dove l'unico punto di forza è un prezzo. Affidatevi a ditte serie che riescono a garantirvi sia la bontà e la qualità dei prodotti... sia un servizio di posa in opera professionale. Se siete di Trento venitemi a trovare o visitate il nostro sito https:/***** Complimenti a Sergio per il suo bel articolo e ai Fratelli Pellizzari per il sito e l'attività... si vede che siete dei veri professionisti del settore.

03/03/2022 - Fabrizio

Grazie Fabrizio,
i complimenti da un collega fanno davvero molto piacere.
Se passiamo per Trento veniamo sicuramente a trovarti,
Ciao e buon lavoro!!

03/03/2022 - michele

Buonasera,
chiedo cortesemente un consiglio per la mia situazione: ho acquistato una casa in costruzione e scelto fuori capitolato un gres rettificato effetto legno dim. 20x120 (effetto ceramiche)
Ho raccomandato più volte che la posa venisse effettuata con un fuga minima e mi è stato risposto che quel tipo di materiale viene normalmente posato con una fuga da 2mm che a me sarebbe andata bene. Anche in cantiere ho raccomandato al piastrellista di mantenere una fuga minima. Risultato: a posa ultimata le fughe sono larghe min. 5 mm, praticamente un'autostrada che annulla l'effetto parquet e rende inutile lo sforzo economico dovuto per l'acquisto fuori capitolato. Se avessi preso una piastrella qualunque in capitolato avrei avuto alla fine lo stesso risultato e ora mi ritrovo a dover pagare di più per avere di meno. Preciso inoltre che mi viene richiesta una differenza sul materiale, una sulla posa e un'altra sull'utilizzo di cunei livellanti. Mi sono lamentata con il responsabile della posa, che mi ha addotto miliardi di scuse. È mai possibile che un gres rettificato non possa essere posato con due mm di fuga? Esistono norme che ne stabiliscano la corretta posa, a regola d'arte, fuga compresa?
Vorrei chiedere all'impresa di rifare il pavimento, altrimenti non corrispondero' il sovrapprezzo. Mi chiedo quante possibilità ci sono che lo facciano o che riconoscano l'errore. Per notificare all'impresa quanto detto sopra, è sufficiente una raccomandata AR?
Grazie mille per l'attenzione. Cordiali saluti.

29/10/2023 - Elisa

Buongiorno Elisa,
Non posso, in questa sede, darti una assistenza legale per quanto ti è successo. Mi limito a darti un paio di suggerimenti, partendo da una premessa: la fuga minima, secondo la norma Uni 11493, è di 2 millimetri.

Prima di agire legalmente occorre capire se il posatore ha effettivamente utilizzato distanziatori per cunei livellanti da 2 millimetri. In quel caso il posatore ha rispettato la normativa.

Se, nonostante il distanziatore da 2 mm. la fuga finale ha una dimensione maggiore, come scrivi, potrebbe essere colpa della forma del bordo della piastrella: un profilo del bordo della piastrella molto svasato può produrre una fuga leggeremente più grande.
Legalmente questo caso è il più complesso e la sentenza potrebbe esserti sfavorevole.

Altro caso è quello in cui, invece, il distanziatore utilizzato non è da 2 millimetri ma di misura superiore significa che è stata sbagliata la misura del distanziatore rispetto a quanto avevi chiesto.
In questo caso la tua richiesta/informazione non è arrivata al posatore e neppure al direttore dei lavori che doveva vigilare sul rispetto di materiali, tecniche e progetto. Si tratta di capire perchè non è stata annotata sugli schemi di posa o sulla commissione di ordine dei materiali.

Se intendi procedere chiedendo il rifacimento occorre che tu sia certa di avere fatto specificare la tua richiesta per iscritto e che tu ne abbia le prove (una nota sul contratto di acquisto, una mail, un messaggio whattsup).
In bocca al lupo, ciao!
 

30/10/2023 - michele

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