Piastrelle: la scivolosità

"È facile cadere
dove si scivola."

(Marco Cornelio Frontone, oratore Romano. E Gabriella, la nostra signora delle pulizie)

 

18/10/2023

La normativa italiana sulle superfici antiscivolo è decisamente insufficiente. È necessario che il progettista vada oltre la normativa e che sia in grado di proporre dei pavimenti adatti specifiche condizioni di utilizzo. Magari considerando anche le normative - più evolute - utilizzate da altre nazioni in Europa. 

Piastrelle: scivolose o antiscivolo?

La sicurezza innanzitutto!

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza su un argomento... "scivoloso".
A parte gli scherzi: la resistenza allo scivolamento delle piastrelle ceramiche è un argomento delicato e che merita un approfondimento perché coinvolge la sicurezza delle persone.

 

Norme Italiane e... non

Vediamo allora di capire, con questo approfondimento, quali sono le normative in vigore in Italia, quali quelle da rispettare - anche se non obbligatorie - ed in quali ambienti. 

 

Pavimento scivoloso

 

Perchè si scivola?

I fattori che determinano la perdita dell'equilibrio su di un pavimento in piastrelle sono molti:

  • la velocità con cui si percorre il pavimento piastrellato,
  • il tipo di scarpe che si indossano (oppure il fatto di essere a piedi nudi)
  • le condizioni in cui si trova il pavimento (presenza di sporco, di umidità, di acqua)
  • il tipo di superficie della piastrella: ruvida, bocciardata, scanalata, matt, liscia, lappata, levigata... 
  • la pendenza del pavimento

Noi ci concentreremo, in questo articolo, sulle tipologie di superfici della ceramica, su come vengono analizzate dalle normative e sui differenti ambiti di utilizzo dei pavimenti, che determinano le differenti necessità in termini di antiscivolo.

Piastrelle lisce e piastrelle ruvide

 
Rugosità superficiale e scivolosità

Tutte le superfici, quindi anche quelle in grès porcellanato, presentano delle irregolarità microgeometriche dette rugosità. Questo vale anche per le superfici che possono apparire estremamente lisce.
Queste irregolarità possono essere più o meno marcate e possono essere casuali oppure possono avere andamenti preferenziali, in base al design con cui è stata concepita la piastrella.
Nell'immagine che segue vediamo a destra l'immagine geometrica "ideale" della piastrella, mentre a destra vediamo la "sezione normale" che evidenzia come in realtà ci siano delle micro irregolarità superficiali.
La presenza o meno di questa rugosità superficiale è (quasi sempre) responsabile della scivolosità di una piastrella in ceramica. Ho scritto "quasi sempre" perchè, come vedremo, una recente innovazione permette di ottenere superfici antiscivolo anche senza rugosità superficiali.

 

piastrelle antiscivolo

 

 
Tipi di superfici nelle piastrelle

Queste irregolarità superficiali sono un elemento fondamentale nel determinare la scivolosità di una piastrella e sono molto differenti tra una tipologia ed un altra. In alcune piastrelle la ruvidità viene volutamente esasperata, in altre viene, invece, ridotta.
Dal punto di vista della scivolosità possiamo distinguere i seguenti principali tipi di superfici di piastrelle:

  • superfici matt
  • superfici lappate
  • superfici levigate
  • superfici strutturate effetto pietra/roccia
  • superfici ruvide corindonate (aggiunta di polvere corindone in superficie)
  • superfici strutturate geometriche (righe o decori in rilievo)

Queste superfici possono essere ottenute sia in fase di produzione - lavorando con stampi appositi - sia sul prodotto finito, con lavorazioni meccaniche sulla piastrella cotta. Tali differenti superfici vengono progettate per ambienti di destinazione che richiedono un pavimento antiscivolo.

Piastrelle antiscivolo: esterno o interno?

 
Dipende dall'utilizzo dei locali

L'attenzione al grip che una pavimentazione deve avere è importante all'interno e, soprattutto, all'esterno.
All'interno vanno studiate pavimentazioni che siano coerenti con gli ambiti e gli utilizzi. Pensiamo a locali lavorativi, a ristoranti, bar o locali dedicati al divertimento ma anche alle scuole o agli ambienti sportivi.

 

Antiscivolo o Facile da pulire?

Le caratteristiche antiscivolo di una piastrella non vanno d'accordo con le esigenze di pulibilità: una superficie con un grip elevato risulterà, infatti, più difficile da pulire di una superficie liscia. 

Pulizia dei pavimenti in ceramica

 

In esterno sempre antiscivolo

Questa caratteristica è da tenere in considerazione anche per le pavimentazioni esterne in cui la superficie antiscivolo è SEMPRE richiesta, a prescindere dal tipo di immobile. Anche in questo caso la superficie ruvida sarà più difficile da pulire sebbene, trattandosi di esterni, non si pretenda un livello di pulizia come quello richiesto all'interno. 

 

Le piastrelle bagnate sono ancora più scivolose

 

 

Scivolosità della piastrella: come si misura?

 
La norma italiana: il BCRA

Per la legge italiana l'unico metodo valido per misurare la scivolosità di un pavimento in grès porcellanato (ma anche in altri materiali) è il metodo BCRA.  
Il metodo, come vedremo nel paragrafo successivo è purtroppo carente e può dare risultati molto fuorvianti.

 

In caso di perizie e contestazioni

Ma dato che, al momento, è l'unico considerato dalla legge è bene conoscerne i principi di funzionamento perché in caso di processo civile o penale sarà il metodo BCRA ad essere utilizzato da giudici e periti per dirimere le questioni.

Piastrelle esterne ed interne in gres antiscivolo

Piastrelle in gres da interno e da esterno in gres porcellanato effetto resina certificate antiscivolo con grado superiore per i marciapiedi ed il portico esterno (R10).

Clicca qui e dai uno sguardo a tutte le foto: Finiture e arredi in una casa nuova a Vicenza

Il BCRA per la determinazione della scivolosità

 
Coefficiente di attrito μ

Il termine BCRA è un acronimo inglese e sta per Associazione Ricerca Ceramica Britannica (British Ceramica Research Association). Il test di attrito scelto dal legislatore italiano è, quindi, di origine inglese. Il test fornisce come risultato il valore μ che rappresenta il "coefficiente di attrito" di un pavimento in piastrelle posate in opera. 

 

Il test si fa sul pavimento posato

In questa definizione riscontriamo già il primo elemento interessante: innanzitutto il test viene eseguito sul pavimento posato e non sulla singola piastrella, per cui non è necessariamente un test "da laboratorio" ma può essere eseguito direttamente sulla pavimentazione, al termine della posa. Il test da laboratorio viene condotto pavimentando una porzione di pavimento "campione" ma in caso di contestazione i valori vengono calcolati sul posto, in cantiere. 

 

Serve strumento apposito

Questo tipo di test non viene eseguito dai nostri posatori, ma da tecnici specializzati!

 

In caso di processo si utilizza il test BCRA

Vialetto esterno in gres effetto metallo antiscivolo

Piastrelle ad effetto metallo dal grande formato scelte nella superficie antiscivolo R11 per il vialetto esterno d'entrata.

Clicca qui per visionare le foto di questo esterno: Pavimenti esterni in wpc e gres ad Arzignano

Come si determina la scivolosità di un pavimento

Come funziona il macchinario BCRA

Il coefficiente di attrito è determinato valutando l’attrito che si crea tra la porzione di pavimentazione da testare ed un macchinario che contiene, alla base, un elemento scivolante. Il macchinario si muove sulla porzione di pavimento ad una velocità costante (circa 17 millimetri al secondo) ed a questa velocità si determina un certo attrito, detto dinamico perché viene misurato durante il movimento. 

 

Che cos'è μ

Il valore di questo attrito dinamico genera il coefficiente μ e si definisce come il rapporto tra la forza di resistenza di attrito, opposta alla direzione di moto, che agisce sull’elemento scivolante e la forza peso.

 

μ cambia in base alla "scarpa"

L’elemento scivolante che viene collegato al mezzo motorizzato è dato da gomma, cuoio o altri materiali. Il coefficiente μ va calcolato per questi diversi materiali ed in condizione di superficie asciutta. 

 

Prima asciutto e poi bagnato

Si tratta di installare sotto al dispositivo l'elemento scivolante, che deve "imitare" la suola di una scarpa (per questo cuoio e gomma) e di applicare un peso al di sopra. A quel punto può iniziare il test "cuoio su superficie asciutta" (che deve essere pulita: senza polvere, foglie o altri materiali) e successivamente il test "gomma su superficie bagnata". 

 

Caduta da scivolamento su pavimento conseguenze

 

BCRA oppure Tortus? 

 
Sono lo stesso test

Può capitare che qualcuno parli di "test tortus": BCRA e TORTUS indicano lo stesso identico tipo di test.

Il termine "Tortus", infatti, deriva dal nome del macchinario (lo vediamo qui di seguito) che esegue il test. Meglio ancora: Tortus era il nome del primo macchinario inglese che venne prodotto al fine di condurre questo test.  Oltre che BCRA e TORTUS questo test viene anche denominato  "Floor Friction Test".  

 

Piastrelle antiscivolo: il metodo tortus

 

Piastrelle in gres con gradi diversi di scivolosità

Piastrelle in gres porcellanato nel grande formato che abbiamo utilizzato anche per rivestire la scala, un elemento in cui è necessario il grado minimo di antiscivolo.

Clicca qui e fai un tour dell'abitazione: Casa nuova a Brendola

Il valore antiscivolo BCRA per la norma

 
Quali valori di μ sono ammessi?

Il valore del coefficiente di attrito minimo μ perché un pavimento possa essere considerato antiscivolo è 40. Questo significa che se un pavimento posato in ambienti in cui sono necessarie proprietà antiscivolo ottiene μ > 40  la  superficie  è considerata a norma secondo il Decreto Legislativo n.  81 del 2008 che assorbe il precedente Decreto Ministeriale 236 del 1989. 

 

Testo del decreto

Vediamo cosa scrive nel dettaglio l'articolo 8.2.2 del Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989 - n. 236: 

[art. 8.2.2] "Per pavimentazione antisdrucciolevole si intende una pavimentazione realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della B.C.R.A. (British Ceramic Research Association) sia superiore a: 0,40 per elemento scivolante cuoio su pavimentazione asciutta - 0,40 per elemento scivolante gomma su pavimentazione bagnata - i valori predetti di attrito non devono essere modificati dall'apposizione di strati di finitura lucidanti o di protezione, che, devono essere applicati sui materiali prima della prova. Le ipotesi di pavimentazione asciutta o bagnata devono essere assunte in base alle condizioni normali del luogo ove sia posta in opera."

 

Piastrelle con superfici antiscivolo

 

Scivolosità: la BCRA non basta

 
Il rispetto di questa norma è sufficiente?

Ma è sufficiente che il pavimento rispetti questa norma per poterlo definire antiscivolo ? Sono molti gli operatori nel settore dei pavimenti che pensano che il rispetto di questa normativa non sia sufficiente per garantire all'utente di usufruire in sicurezza della pavimentazione.

 

Dipende anche dallo sporco

E' piuttosto intuibile come la misurazione in condizioni di pavimento perfettamente pulito, spesso non coincida con la realtà, specie quando si tratta di una pavimentazione esterna. Chiaramente un pavimento asciutto e pulito ha una scivolosità completamente differente da un pavimento impolverato leggermente bagnato dalla pioggia. Ma anche la presenza di foglie bagnate dalla rugiada mattutina mette a rischio la stabilità di chi si trova a camminarvi sopra.

 

E non sempre i piedi sono calzati

Il test BCRA, inoltre, effettua il test simulando l'attrito di una suola in gomma o cuoio ma non ci fornisce nessuna informazione sulla scivolosità del pavimento a piedi scalzi. Pensiamo, ad esempio, alla necessità di determinare lo scivolamento in una pavimentazione perimetrale di una piscina o di uno spogliatoio di una palestra.  

 

Servono ulteriori test!

Per ovviare alle carenze di questo test alcune aziende ceramiche -  le più serie - non si accontentano di fornire solo il valore del test BCRA e commissionano a laboratori accreditati anche degli altri test che, pur non validi per la legge italiana, ci consentono di avere maggiori informazioni sul prodotto acquistato. 

Il test BCRA

La resistenza allo scivolamento di una superficie al transito delle persone viene misurata tramite la rilevazione del coefficiente di attrito in determinate condizioni di transito: bagnata, contaminata o asciutta.
Le principali norme che regolano le prove sono le seguenti: ASTM, DIN ed ISO che stabiliscono le procedure, le macchine e la classificazione finale della superficie secondo i livello di sicurezza indicati nella norma stessa.
Per quanto riguarda l'Italia il primo riferimento normativo in fatto di resistenza allo scivolamento viene indicato nel par. 8.2.2 del D.M. 236/89: Pavimentazioni, dove viene indicato il tipo di prova da effettuare secondo il metodo della British Ceramic Research Association Ltd. (B.C.R.A.) Rep. CEC.6/81 denominato anche "Tortus Test". Di seguito si riportano le norme maggiormente impiegate per la certificazione delle superfici per ridurre il rischio scivolamento.

La norma

Nel D.M. 236/89, decreto attuativo della Legge 13/89 sull'abbattimento delle barriere architettoniche, al paragrafo 8.2.2, si da un valore oggettivo ed il relativo metodo prova ai fini di stabilire se una superficie è, oppure no, sicura dal punto di vista del "rischio scivolamento".
Ecco il paragrafo:

Paragrafo 8.2.2 del D.M. 236/89: Pavimentazioni Interne
Per pavimentazione antisdrucciolevole si intende una pavimentazione realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della British Ceramic Research Association Ltd. (B.C.R.A.) Rep. CEC.6/81, sia superiore ai seguenti valori:
- 0,40 per elemento scivolante cuoio su pavimentazione asciutta;
- 0,40 per elemento scivolante gomma dura standard su pavimentazione bagnata.
I valori di attrito predetto non devono essere modificati dall'apposizione di strati di finitura lucidanti o di protezione che, se previsti, devono essere applicati sui materiali stessi prima della prova. Le ipotesi di condizione della pavimentazione (asciutta o bagnata) debbono essere assunte in base alle condizioni normali del luogo ove sia posta in opera.
Gli strati di supporto della pavimentazione devono essere idonei a sopportare nel tempo la pavimentazione ed i sovraccarichi previsti nonchè ad assicurare il bloccaggio duraturo degli elementi costituenti la pavimentazione stessa. Gli elementi costituenti una pavimentazione devono presentare giunture inferiori a 5 mm, stilate con materiali durevoli, essere piani con eventuali risalti di spessore non superiore a mm 2. I grigliati inseriti nella pavimentazione devono essere realizzati con maglie non attraversabili da una sfera di 2 cm di diametro; i grigliati ed elementi paralleli devono comunque essere posti con gli elementi ortogonali al verso di marcia.

 

Il metodo

Il metodo inglese BCRA determina il coefficiente di attrito delle superfici in base alla resistenza opposta al trascinamento di una apparecchiatura (tortus) che viene fatta
transitare sulla superficie stessa.
Il calcolo del coefficiente viene effettuato da un dispositivo elettro-meccanico mobile, in grado di determinare il coefficiente di attrito che materiali standardizzati, quali gomma e cuoio (ad imitazione delle suole delle scarpe) hanno in condizioni di asciutto o bagnato una volta a contatto con una determinata superficie da pavimentazione.
Come già indicato sopra il "tortus test" il metodo di riferimento per la legislazione nazionale di cui al paragrafo 8.2.2 del D.M. 236/89 che nelle condizioni di Gomma asciutta e Cuoio bagnato prevede come sicuro un coefficiente che sia maggiore di 0,40.
Questo metodo non è riconosciuto in U.S. soprattutto per la non attendibilità del coefficiente di attrito sul bagnato perché affermano che le attuali macchine impiegate creano durante la prova un aumento del coefficiente d'attrito.

 

Piastrelle in gres interno con caratteristiche antiscivolo

Piastrelle dal grande formato in gres porcellanato all'interno di questa abitazione in cui è stato scelto un grado di scivolosità seguendo le normative, quindi si tratta di un R10.

Clicca qui e scopri tutte le stanze dell'abitazione: Ristrutturazione a Montecchio

Antiscivolosità secondo i tedeschi: DIN 51130

 
Il test tedesco è uno dei più usati

Uno dei test più conosciuti ed importanti è quello che viene svolto secondo la norma DIN 51130, che in Germania ha valore di legge. Si tratta di una prova che viene effettuata in laboratorio e che fornisce un valore R, che coincide con un certo angolo di scivolamento.  Purtroppo anche questo test soffre di parecchie lacune ma, abbinato al BCRA, ci aiuta a compiere un acquisto più consapevole del pavimento. 

 

Non macchinari ma persone

Il test viene effettuato realizzando un pannello di dimensioni, circa 50x100. Il pannello viene installato su una pedana ad inclinazione variabile ed una persona, che per sicurezza viene imbragata, si posiziona sopra al pannello con le scarpe calzate cercando di rimanere in equilibrio.

 

Materiale scivolante: olio

Per rendere un po' più critica la situazione si cospargono le piastrelle con una determinata quantità di olio, a simulare umidità e presenza di materiali "scivolanti" sulla piastrella. La pedana inizia ad inclinarsi lentamente e nel momento in cui la persona scivola si va a verificare l'angolo di inclinazione raggiunto. Maggiore è l'angolo di inclinazione e più la piastrella dimostra di essere antiscivolo. Minore è l'angolo e più scivolosa è la piastrella

 

Il test DIN sulle piastrelle in ceramica

 

L'indice di scivolamento R, la tabella

 

Scivolosità pavimenti secondo normativa DIN

 

 

Piastrelle bagno, rivestimenti decorati e pavimenti antiscivolo

Piastrelle in gres porcellanato in un bagno black and white: a pavimento l'effetto resina nero opaco ha una superficie R10.

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Scivolosità sul grès a piedi scalzi

 
Acqua su scivoli a inclinazione crescente

Non contenti del solo test a piedi calzati, in Germania prevedono anche la ripetizione del test, sulla pedana inclinata, ma stavolta a piedi scalzi. Le piastrelle non vengono cosparse di olio ma solamente con acqua ed in questo caso si attribuirà al risultato del test una lettera A, B oppure C.

 

Test scivolosità piedi scalzi.

 

 

I voti finali: A, B oppure C

Quindi se, ad esempio,  una piastrella viene classificata come R 11 A+B+C significa che il test a piedi calzati ha superato l'angolo di scivolamento di 19° e che il test a piedi scalzi ha superato tutti e tre gli step. 

 

test su piastrelle antiscivolo a piedi scalzi

 

 

Nuove superfici antiscivolo su piastrelle

A partire dal 2022 si sta affermando una innovativa soluzione, sviluppata da alcune aziende produttrici di smalti, che è in grado di coniugare una superfice antiscivolo ma, nel contempo, liscia e gradevole al tatto.
Questa nuova tecnologia è in grado di rispettare i valori di scivolosità e di attrito misurati secondo la DIN 51130 e secondo la DIN 51097 anche se la piastrella appare assolutamente non-ruvida e quindi facile da pulire. La combinazione tra superficie morbida e la resistenza allo scivolamento risolve una annosa questione per cui le piastrelle ruvide erano antiscivolo ma difficili da pulire.
I composti vanno applicati con macchinari airless sul prodotto crudo e sono trasparenti, quindi non modificano i colori della piastrella.

Pavimento esterno in gres effetto pietra posato nel terrazzino e nel portico d'entrata, un gres porcellanato antiscivolo R11.

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Quali resistenze antiscivolo nei diversi ambienti?

Per dare ai progettisti indicazioni su quali siano le resistenze antiscivolo vanno da prescrivere nei differenti ambienti ho incollato, qui di seguito, alcune tabelle prese dal sito dell'upi (ufficio prevenzione infortuni) Svizzero.
L'ente precisa i valori R minimi richiesti innanzitutto per i vani comuni di un edificio:
 

piastrelle antiscivolo per esterno

 

Lo stesso ente ci da indicazioni sulle prescrizioni da consigliare per una abitazione:

piastrelle antiscivolo in casa

Se ci si trova a dover progettare un locale pubblico o in un negozio questi sono i valori antiscivolo delle piastrelle consigliati:

piastrelle antiscivolo ristorante bar

Di seguito i valori antiscivolo da consigliare in un edificio pubblico:

Piastrelle antiscivolo in edificio pubblico

 

Piastrelle in gres effetto ferro, Vicenza

Pavimento interno in gres nel formato 60x60 che risponde alla normativa per delle piastrelle antiscivolo.

Clicca e scopri di più: Pavimenti e bagni a Chiampo

Conclusione

Se ci troviamo a dover scegliere la tipologia di piastrelle in ceramica in un ambito in cui sia richiesta l'antiscivolosità è bene non affidarsi solo alla normativa italiana. Il superamento del valore μ BCRA di 0,40 dettato dalla normativa non è sufficiente. È consigliabile rispettare i valori di antiscivolo prescritti dalla norma tedesca DIN secondo le tabelle e le indicazioni sopra riportate.

Per avere ulteriori consigli e acquistare un pavimento antiscivolo contattaci compilando il form qui sotto, queste sono le due sedi in cui puoi venire a trovarci:



FRATELLI PELLIZZARI spa
VIA VIGNAGA, 31
36071 ARZIGNANO (Vicenza)
[email protected]

 

FRATELLI PELLIZZARI spa
VIALE EUROPA, 2
36053 GAMBELLARA (Vicenza)
[email protected]

 

 

Fissa qui l'appuntamento per scegliere le piastrelle antiscivolo per le tue superfici:

Per fissare un appuntamento in una delle nostre sedi a Gambellara o Costo di Arzignano, in provincia di Vicenza, compila il seguente modulo e ti ricontatteremo entro breve.

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Michele è nato e vissuto ad Arzignano.

Commenti

ottimo articolo mi fà piacere che ci sia più divulgazione sul tema, vorrei permettermi una precisazione ( se vuole aggiungerla all'articolo ) il nome Tortus è un nomignolo che gli deriva propio da Tartaruga (in inglese Turtle)... è questa lentezza che mostra dati di attrito più elevati di quello che sono, a volte anche il doppio in pratica si elimina l'acquaplanning andando cosi lenti gli inglesi hanno abbandonato ormai da tempo questo sistema (bandito più che altro) dato che una persona in fase di scivolamento ha una velocità decisamente molto più elevata!

12/10/2018 - Paolo

Grazie della precisazione Paolo! 
Accolgo volentieri il suo contributo all'articolo, 
buona giornata!

michele

12/10/2018 - manager

Buongiorno,
Chiedo aiuto per risolvere un problema nel bagno,ho del gress porcellanato simil marmo,purtroppo ho sperimentato a mie spese la pericolosità .Sono scivolato e mi è andata bene.Questo mi ha fatto riflettere vista la non più giovane età voglio far mettere mattonelle antiscivolo che possano alleviare il problema .La superficie di calpestio è circa 10 mq .
Vi chiedo cortesemente:Avete una soluzione nel senso quale prodotto posso usare? Abito a Salerno mica avete qui qualche fornitore?in ultima analisi potete spedire presso il mio indirizzo chiaramente dopo bonifico.
grazie.
In attesa

07/06/2019 - Camorani Eduardo

Buongiorno Eduardo, 

certamente esistono molte tipologie di piastrelle che fanno al caso tuo e che ti permetteranno di abbinare all'estetica del rivestimento un pavimento non più lucido ma con una superficie antiscivolo. Spesso ci chiedono di poter spedire il materiale dal sito internet ma il nostro consiglio è di recarsi in un negozio fisico del posto, toccare con mano i prodotti, affidarsi allo stesso negozio anche per la posa ed i collanti: questo è il miglior modo per avere la garanzia di una consulenza (meglio se con un sopralluogo a casa sua) e di un lavoro fatto bene.
Mi creda: il risparmio che avrebbe acquistando on-line da noi o da altri siti, lo pagherebbe caro in termini di stress per organizzare dei lavori "fai-da-te", senza contare il rischio di errori, ad esempio nella misurazione (acquistare piastrelle in più o in meno è un costo!) nella valutazione del giusto formato, nell'accostamento tra colori.
Aggiunga anche il rischio di sottovalutare problematiche che solo un professionista è in grado di cogliere con una visita/sopralluogo. 
Ci sono diversi negozi di piastrelle validi a Salerno. Ho dato un occhiata alle recensioni su google dei negozi in zona e - lasciando stare Iperceramica e Leroy Merlin, che sconsiglio - ho visto che ci sono dei negozi ben recensiti e che si dimostrano in grado di risolvere i problemi fornendo SOLUZIONI, non solo prodotti sullo scaffale.
Grazie per averci consultato, 
buona scelta! 
 

07/06/2019 - manager

Salve,
In riferimento al vostro interessante articolo, chiedo se una scala costituita in marmo ed utilizzata per ambienti pubblici, per lo più con la possibilità di essere spesso bagnata dalla pioggia, possa definirsi antisdrucciolevole se presenta, solamente 2 canalette in ave nella parte finale del gradino. Credo che non sia un dispositivo utile a prevenire cadute.
Grazie e coplimenti.

02/01/2020 - Domenico

Ciao Domenico, 

da come la descrivi direi proprio di no, anche se per darti una risposta corretta dovrei fare un sopralluogo. 

grazie per la domanda e per aver letto il nostro sito, ciao!

03/01/2020 - manager

Buonasera, articolo molto interessante e ben spiegato.
Avrei bisogno di un parere in merito alla pavimentazione esterna di un abitazione privata. Poichè spesso alle piastrelle che si trovano in commercio viene indicato l'indice R, vorrei sapere se si devono utilizzare piastrelle R10 o R11. Se la scelta è dovuta ad una mera precauzione (R11 da maggiore grip dell'R10) o se c'è un obbligo di legge o dei vincoli assicurativi in caso di infortunio (ad esempio se l'assicurazione non risponde a meno che le piastrelle non siano R11).
Nello specifico caso si tratta di pavimentazione di marciapiedi e terrazze coperte da sporto (profondità 120cm), quindi non del tutto scoperte ma nemmeno protette come se fossero sotto ad un portico.
Grazie

03/11/2020 - Sara

Ciao Sara, 

non mi risulta ci siano obblighi di legge per abitazioni private. Vale comunque il consiglio di utilizzare R11.

ciao!

11/11/2020 - manager

Ottimo website.
Vorrei usare r10 per pavimento in bagno poiché doccia è filo pavimento e voglio avere unica piastrella. R10 è rivida. Come pulire un pavimento R10? potrò usare mocio?
Devo dire all'impresa se usare r9 or10 entro 25/10. Sarebbe così gentile da rispondere appena possibile? Mi dispiace per l'urgenza della mia richiesta Grazie mille davvero
terry

23/10/2021 - teresa seccia

Ciao Teresa,

scusa ma non riusciamo a rispondere alle molte domande in velocità. Ci sono delle aziende che producono degli R10 abbastanza facili da pulire ed adatti ad essere posati in doccia (o in bagno). Ma non tutti gli R10 sono uguali, così come non tutte le piastrelle sono uguali. Devi valutare la piastrella che ti viene proposta.

ciao!

05/11/2021 - michele

Buonasera, complimenti per il sito, sono il direttore dei lavori incaricato per il rifacimento di una scalinata esterna in un condominio, l'amministratore è subentrato al vecchio Amm.re che aveva già fatto redigere un computo metrico, i condomini adesso contestano il pavimento della scalinata esterna avente grado di scivolosità R9, (dicono che è troppo scivoloso), dovevo proporre un grado R maggiore all'R9 io in qualità di D.L., oppure è solo consigliato il grado R11?
P.S. Il computo metrico fù redatto da un altro Ingegnere e non riporta nessun requisito minimo di scivolosità, ma la sola sostituzione della pavimentazione con l'utilizzo di un pavimento antigelivo.

20/12/2021 - Antonio

Buonasera Antonio,
Se ho capito bene tu sei il direttore lavori, la scala appena realizzata ha scivolosità R9 ed ora vieni accusato della eccessiva scivolosità della stessa. 

Facciamo un passo indietro e vediamo cosa stabiliscono le norme Uni En quando attribuiscono la responsabilità alle diverse figure coinvolte nei lavori di pavimentazione.

Al progettista (non al direttore lavori) competono responsabilità che riguardano l’individuazione del tipo di pavimentazione o di rivestimento (anche in termini di formato, tipologia, geometria e tipologia di posa, tipologia di adesivo, di finitura ecc.), in funzione della destinazione d’uso e delle prestazioni richieste, l’indicazione dei livelli qualitativi della pavimentazione o del rivestimento secondo le specifiche norme di prodotto e le relative norme di riferimento, la valutazione della compatibilità (morfologica, dimensionale, chimico‐fisica) tra la pavimentazione o il rivestimento, il supporto, le condizioni ambientali e le condizioni di esercizio, la conformità del progetto della pavimentazione o del rivestimento e del supporto sottostante alleprescrizioni legislative, alle norme e alle specifiche di settore, anche in materia di igiene, sicurezza, salute e, ove richiesto, prevenzione incendi.
Insomma è il progettista che doveva prescrivere il giusto pavimento con il corretto grado di antiscivolamento.

Quali sono, invece, le responsabilità che la norma fa ricadere sul direttore dei lavori?

Le responsabilità del direttore dei lavori comprendono la verifica della rispondenza dell’opera alle indicazioni progettuali, la verifica delle campionature e l’accettazione dei prodotti, la verifica del corretto immagazzinamento degli elementi della pavimentazione o del rivestimento e dei materiali complementari, in attesa della posa, la segnalazione al committente di eventuali variazioni rispetto al progetto, il coordinamento delle attività di cantiere, l’esecuzione dei controlli finali sulla pavimentazione o sul rivestimento e la protezione delle pavimentazioni fino alla consegna.

Spero di essere riuscito a chiarire i tuoi dubbi.
buon lavoro, ciao!
 

02/02/2022 - michele

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