Il porfido ad opera incerta o palladiana
Prima di raccontarti il porfido ad opera incerta mi presento: dopo aver terminato gli studi di Geometra ho lavorato in cantiere diventando coordinatore di una squadra ed infine sono approdato alla Fratelli Pellizzari dove da quasi 20 anni mi occupo di realizzare pavimenti esterni (tra cui pavimenti in porfido) per i nostri clienti di Vicenza e di Verona.
Il porfido del trentino è decisamente uno dei miei prodotti preferiti per le pavimentazioni esterne.
Perché?
Perché è un materiale straordinario: resistente, antiscivolo, ingelivo, poco sporcabile, è un materiale pressoché eterno, a patto che sia stato lavorato, posato e progettato correttamente.
Qui mi concentrerò su uno specifico tipo di porfido, ma se ti interessa approfondire l'argomento "porfido" in generale trovi tutto qui:
Leggi: Che cos'è il porfido
Tornando a parlare del porfido ad opera incerta (detto anche "porfido ad opus incertum" o, da altri "porfido a mosaico") ti avviso che questa è una delle pavimentazioni per esterno più economiche che troverai in commercio, ed è certamente il più economico tra le varie tipologie di pavimenti in porfido.
Il pavimento si realizza posando delle lastre irregolari, con una buona dose di causalità, senza un preciso ordine geometrico, ma cercando di incastrare ogni nuovo pezzo nel "puzzle" - forse per questo qualcuno lo chiama "mosaico di porfido" - che si viene a creare.
L'obiettivo finale è quello di avere una fuga regolare, cioè con una larghezza il più possibile omogenea ed uniforme, e non troppo grande.
Perchè il porfido ad opera incerta?
L'irregolarità dei formati del porfido ad opera incerta consente di pavimentare aree irregolari o percorsi non lineari, ad esempio viali curvi o piazze con decorazioni sinuose.
Come abbiamo già visto questa tipologia di porfido viene definita in vari modi, a seconda delle zone. Qui in Veneto viene definito: "ad opera incerta", "palladiana" oppure "lastrame" o "mosaico" ma la sostanza non cambia: si tratta di lastre che si rompono in forme irregolari durante la fase di l'estrazione del porfido.
La loro forma irregolare le rende inadatte ad essere utilizzate per la produzione delle più pregiate piastrelle di porfido squadrato o segato. Talvolta è il loro spessore (basso o irregolare) ad impedirne la lavorazione.
Ma questo non significa che si debbano scartare, anzi!
Queste lastre irregolari di risulta vengono riciclate per produrre pavimenti ad opera incerta, cosa che spiega il basso costo e la conseguente diffusione.

Come si posa il porfido a palladiana
La posa è, chiaramente, più difficile rispetto ad un formato regolare: il posatore dovrà, via via, trovare dei pezzi che si incastrano sui precedenti (come se si trattasse di un puzzle) oppure adattarne le forme con l'obiettivo di rendere minime le fughe tra un pezzo e l'altro.
Un bravo posatore riuscirà a ridurre le dimensioni delle fughe sotto ai 3 centimetri e cercherà le fughe siano abbastanza omogenee e che delimitino in modo costante le distanze tra i vari pezzi.

Errori nella posa del porfido a palladiana
Gli errori possono essere di vario tipo ma i principali sono
- una errata destinazione d'uso ed
- una posa male eseguita.

La errata destinazione d'uso, secondo quanto riportato dalla norma Uni 11714, consiste nello scegliere questo pavimento per rivestire percorsi carrabili. In questo caso il traffico pesante metterà a rischio la durabilità del manufatto.
Ma anche una posa male eseguita avrà conseguenze sia estetiche che di durata del materiale.
Nelle foto qui sotto si vede un pavimento ad opera incerta posato non correttamente.

La posa del porfido a secco in giardino sull'erba
La posa del lastrame può avvenire anche a secco direttamente sull'erba, o meglio, su uno strato di pietrisco o risetta.
È infatti preferibile creare uno strato drenante di pietrisco macinato delle dimensioni di un chicco di riso (la risetta, appunto) su cui adagiare la lastra di porfido, dopodiché si potranno riempire le fughe ed i contorni con terreno vegetale sul quale seminare l'erba.
Bisogna calcolare almeno 3/4 centimetri oltre allo spessore del porfido per lo strato di risetta.
Si può anche utilizzare la sabbia, con la quale si va meglio a livellare il porfido, specie se lo spessore è molto irregolare. Ti suggerisco l'utilizzo, in questo caso, di sabbia lozza in modo che l'erba cresca meglio nelle vicinanze delle lastre di porfido.
In questo caso si può utilizzare del "lastrone gigante", cioè del porfido ad opera incerta di grandi o grandissime dimensioni.
Noi lo classifichiamo così:
Porfido a Palladiana Gigante spessore 3/6 cm. mediamente servono 4-5 pezzi per realizzare un metro quadrato
Porfido a Palladiana Extra Gigante spessore 3/8 cm. mediamente si utilizzano 2/3 pezzi per metro quadrato ma ci possono essere dei pezzi grandi quasi un metro quadrato da soli.
salve, vorrei pavimentare il mio terrazzo fuori casa con opus incertum. potete contattarmi grazie sono a Brunate prov di como grazie