Che cos'è, quanto costa e quali sono i vantaggi del porfido come pavimentazione per esterni?
Che cos'è, quanto costa e quali sono i vantaggi del porfido come pavimentazione per esterni?
In questo approfondimento ti parliamo di uno dei nostri prodotti preferiti: il porfido!
Tra l'altro è anche uno dei primi prodotti commercializzati dalla Famiglia Pellizzari, subito dopo la nascita dell'azienda nel 1967.
La durezza del materiale, la sua longevità, la bassa assorbenza e la bassa sporcabilità, il grip che lo rende sicuro per il transito pedonale e di automezzi... tutte caratteristiche che rendono questo pavimento un leader nel settore dei pavimenti per esterni.
Vediamoli assieme, uno ad uno, questi vantaggi...
Abbiamo realizzato all'esterno di questa abitazione ad Arzignano un viale carraio, con pavimento in porfido squadrato, clicca qui per scoprire come:
Rispetto ad altre pavimentazioni per esterno il porfido vanta numerosi vantaggi. Vediamone alcuni:
All'esterno di questa abitazione a Verona, abbiamo posato del porfido a cubetti per realizzare una pavimentazione.
Clicca qui per scoprirne di più: Posa cubetto porfido a Verona
Dipende dalle sue origini: il porfido è una roccia vulcanica, che viene estratta nella regione del Trentino-Alto Adige.
Si presenta come estremamente vario e differenziato, sia in termini di composizione chimica che come epoche e modalità di formazione. Le cave di porfido attualmente in essere prelevano il porfido grazie al fatto che la colata lavica si è raffreddata stratificando e formando delle fessurazioni verticale. La presenza di queste fratture molto nette rende possibile l'estrazione e la lavorazione del porfido che sarebbe, altrimenti, davvero difficile vista la estrema durezza del materiale.
La composizione chimica del porfido è data da oltre il 70% di silice, circa il 14% di allumina, l’8% di alcali e piccole percentuali di ferro, calcio, magnesio. La composizione mineralogica è data da cristalli di quarzo, di sanidino e di plagioclasi ed in minor misura di biotite e di pirosseni immersi in una pasta vetrosa. Questo spiega la brillantezza delle lastre.
Nei tempi antichi il porfido è stato usato per la realizzazione di oggetti, sarcofagi, sculture, elementi costruttivi di edifici. A tal fine quello maggiormente utilizzato era il Porfido Rosso egiziano. Veniva utilizzato per il significato simbolico per il suo colore purpureo. Manufatti in porfido provenienti dalle rovine dei palazzi egizi e romani si trovano tuttora nei principali musei europei quali il Louvre, il British Museum, la Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti, i Musei Vaticani etc. Qui in Veneto troviamo il porfido rosso anche come pavimentazione, ad esempio nei mosaici pavimentali di Ca' D'Oro o nella Basilica di San Marco.
La produzione dei manufatti in porfido nella zona del trentino - e quindi dei cubetti, del lastrame e delle piastrelle per la pavimentazione di strade e viali - è successiva.
Inizia nei primi anni del 1900, per svilupparsi in una continua crescita e susseguirsi di innovazioni.
Negli anni del secondo dopoguerra, in particolare, si ottennero notevoli miglioramenti nelle prestazioni delle macchine operatrici in cava ed in stabilimento contemporaneamente ad una crescente domanda.
Nuove lavorazioni vennero introdotte e iniziarono le esportazioni del porfido verso i mercati dell'europa del nord.
Leggi anche: Storia e caratteristiche del porfido
Il porfido trova oggi larga applicazione in architettura ad esempio per il rivestimento e finitura di pareti, parti di edifici come scale, davanzali, contorni in genere e coperture. L’uso del "sasso di porfido" è invece diffuso per i rivestimenti massicci e per le murature tradizionali.
Ma il settore principale che lo vede protagonista è il mondo dei pavimenti esterni.
Lo troviamo posato in varie forme: cubetti, piastrelle, lastre irregolari (lastrame), cordoni, binderi, smolleri, bugnato, gradini, copertine e con successive lavorazioni materiale segato, semilucido, lucido e fiammato.
Guarda anche: realizzazioni di pavimenti esterni a Vicenza e Verona
Abbiamo realizzato un pavimento esterno in porfido squadrato e ciottolo per questa abitazione a Vicenza, clicca qui per saperne di più:
Le lastre di porfido, una volta estratte, possono essere lavorate per ottenere diversi prodotti.
Qui di seguito elenchiamo i principali.
► Il BUGNATO è adatto per la costruzione di argini di alvei di fiumi, mura di sostegno perimetrali e di contenimento delle strade e viene utilizzato anche come abbellimento estetico e rivestimento nell’edilizia.
► Gli SMOLLERI vengono posati di piatto l'uno sull'altro e possono rivestire muretti, pilastri, pareti , zoccolature. Posati in costa, perpendicolarmente, sono utili per pavimentare strade in forte pendenza e rampe di accesso ai garages. In questi casi occorre tenere uno spessore di almeno 10 centimetri. Se il selciato è sottoposto a passaggio veicolare è necessario realizzare un fondo in calcestruzzo. La testa superiore (a vista) e le coste sono a spacco, mentre le due facce laterali sono a piano naturale di cava.
► I BINDERI ed i CORDONI sono impiegati per bordare pavimentazioni di ogni tipo. Delimitano marciapiedi, piazzali, cigli stradali. Vengono usati per realizzare aiuole e giardini, spartitraffico e gradinate. La faccia superiore è a piano naturale e le coste sono a spacco. I binderi si ottengono spaccando delle lastre informi con delle presse oleodinamiche.
► Il LASTRAME che viene anche chiamato opera incerta è stato uno dei prodotti più utilizzati per la pavimentazione di cortili, viali, marciapiedi, passi pedonali, giardini, piscine. Viene prodotto sia nello spessore normale che sottile con pezzatura che variano dai 15 ai 35 cm.
Abbiamo posato del porfido per realizzare quasto viale esterno, clicca qui per vedere la trasformazione:
► I CUBETTI pavimentano strade, piazze, portici, isole pedonali, marciapiedi, viali di giardini: sono prodotte nelle misure standard: 4/6, 6/8, 8/10 e 10/12. I cubetti sono di forma cubica con facce tra loro non ortogonali, ottenuti da lastre di porfido lavorate a spacco in laboratorio. La superficie di marcia è lasciata grezza e corrisponde al piano principale di cava, mentre le pareti laterali possono non essere perfettamente a squadra. La versatilità del cubetto ha permesso l'affermarsi di diverse geometrie di posa, da quelle consolidate della tradizione, ad archi contrastanti a file parallele, a coda di pavone, a cerchi concentrici.
► PIASTRELLE A SPACCO o squadrato. Sono molto usate, anche da noi, per la realizzazione di pavimenti più moderni rispetto alla tradizionale opera incerta. Prodotte nelle misure da 10 a 50 cm. a correre, quadrate o in misura fissa; spessore da 2 a 5 cm. Sono sempre ottenute per compressione di lastre informi per mezzo di particolari presse oleodinamiche e presentano spigoli leggermente smussati.
► PIASTRELLE SEGATE: L'utilizzo è piuttosto limitato per il costo delle stesse. Prodotte nelle misure standard a piano naturale con bordi segati rappresentano l'ideale alternativa alla piastrella a spacco per la posa di pavimenti ancora più moderni, con una fuga più contenuta.
► PIASTRELLE LUCIDE E SEMILUCIDE : Particolarmente consigliate per la pavimentazione di interni di edifici, negozi, uffici.
► GRADINI: Usati come rivestimento di scale sia per la pedata che l’alzata. Utilizzati lucidi o semilucidi per rivestimenti di scale interne oppure anche massicci a coste segate piano cava.
Il prezzo di un pavimento in porfido posato in opera può variare molto in base ai formati, agli schemi di posa, alle dimensioni da pavimentare.
Per darti un prezzo di partenza, seppure indicativo, considera circa 50 euro al metro quadrato per l'opera incerta.
Per vedere i prezzi degli altri formati clicca sul singolo link del paragrafo precedente: troverai oltre alla descrizione anche il prezzo medio del materiale compresa la posa in opera.
A posa ultimata il pavimento in porfido potrebbe necessitare di una prima pulizia "di cantiere" per togliere i residui di posa.
Ci si deve equipaggiare con monospazzola ed, eventualmente, con aspiraliquidi e vanno protette le piante o il prato in modo che non vengano danneggiati dai detergenti.
Si utilizza un detergente acido come il DETERDEK PRO di Fila oppure il Deltaplus di Kerakoll oppure il Keranet di Mapei seguendo le indicazioni riportate nelle confezioni, specie quelle relative ai tempi di azione e alle modalità di risciacquo, per evitare di danneggiare le fughe tra una lastra e l'altra.
In questo modo verranno rimossi tutti i residui di stucco e collante ed il porfido riacquisterà l'aspetto brillante che ti accompagnerà negli anni.
Il porfido, in genere, non necessita di trattamenti, ma se l'ambito di utilizzo lo richiede (ad esempio se hai deciso di pavimentare uno spazio che poi utilizzerai per mangiare all'aperto) è possibile realizzare un trattamento antimacchia che rende più facile pulire il pavimento da macchie anche di olio.
Il prodotto da utilizzare è il protettivo antimacchia FOB XTREME che va applicato a pennello sulla superficie pulita ed asciutta. Dopo circa un ora l'effetto di FilaFob sarà già evidente: basta versare delle gocce d'acqua o di olio e si vedrà l'effetto "goccia di mercurio" sulla superficie.