Porfido

Conosciuto sin dall'antichità
per le sue caratteristiche di durezza e resistenza,
il porfido è anche apprezzato per le sue colorazioni
che variano dal grigio al ruggine. 

La storia del porfido del trentino, con particolare attenzione al suo utilizzo come pavimentazione: le modalità di estrazione e di lavorazione, le tipologie, le applicazioni e realizzazioni. 

Stai cercando informazioni sul porfido? Stai pensando di fare un pavimento esterno in porfido? In questo articolo ti parlerò delle origini e delle caratteristiche di questo straordinario materiale. Scoprirai come si estrae, come si lavora e come lo si utilizza per realizzare dei pavimenti esterni belli e durevoli. 

Nell'articolo troverai:

Se abiti a Vicenza o Verona e vuoi un preventivo per un pavimento esterno in porfido troverai, in fondo all'articolo, un modulo per contattarci. 

Grazie e buona lettura! 

Porfido: pavimentazione esterna in cubetti in cortile di una abitazione a Vicenza

Porfido: le origini

I materiali lapidei vengono classificati, in base alla loro origine, in MAGMATICI (o eruttivi) oppure  in SEDIMENTARI ed infine in METAMORFICI. 

Il porfido fa parte della prima famiglia: quella dei materiali MAGMATICI.

cava di porfido in trentino
Una cava di porfido in Trentino

Si è, dunque, formato grazie al raffreddamento di una colata di lava, di una massa fluida eruttata dal vulcano. Questa massa fluida aveva una composizione molto variegata e complessa ed era all'interno della crosta terrestre ad una temperatura elevatissima. Una volta raffreddata si viene a creare una struttura detta appunto "porfirica" che comprende anche minerali e cristallini. 

Cava porfido trentino
Una vecchia cava in fase di bonifica e riconversione a bosco

Le modalità di formazione del porfido ci dicono già molto di questo materiale e ci fanno capire a cosa sia dovuta la sua proverbiale resistenza e durata. 

 

 

Porfido: viale di accesso e marciapiedi in squadrato a Vicenza

Cave di porfido in trentino

La famiglia delle rocce magmatiche sono anche dette “primarie” perché sono le prime ad essersi formate.

All’interno di questa famiglia si distinguono le rocce INTRUSIVE e quelle EFFUSIVE.

Le prime si sono raffreddate lentamente e nella profondità della crosta terrestre e presentano una struttura compatta e cristallizzata/vetrosa. Le ultime, di cui fa parte anche il porfido, sono rocce formatesi dal rapido raffreddamento della lava fuoriuscita che si trova a contatto diretto con l’atmosfera.

 

cava di porfido del trentino
Negli strati superficiali si estrae porfido di bassa qualità che viene frantumato ed utilizzato per il ballast ferroviario o per creare inerte per asfalto drenante

 

La zona in cui anche noi ci approvvigioniamo di Porfido è la cosiddetta Piattaforma Porfirica Atesina che si trova in trentino: per questo il porfido viene anche detto "porfido del trentino". 

In questa zona una attività vulcanica durata parecchi milioni di anni ha prodotto una sequenza di migliaia di colate che si sono solidificate in vari strati. I movimenti dovuti ai fenomeni della tettonica a zolle hanno sollevato e posto in verticale queste stratificazioni.

strati di lastre di porfido
Stratificazione del porfido in una cava in trentino, notare i differenti colori del porfido che variano dal grigio al ruggine.


Le lastre di porfido così create risultano avere delle caratteristiche tecniche estremamente elevate, ad esempio:
► alto livello di resistenza meccanica (carico di rottura elevato),
► alta resistenza all’aggressione chimica,
► resistenza al gelo,
► resistenza all’abrasione etc.

Per questi motivi il porfido del trentino viene estratto ed utilizzato per realizzare pavimenti in ogni parte del mondo: dall'Australia al Giappone, dall'Europa agli Stati Uniti.

 

cava di porfido
Cave di porfido trentino al lavoro per l'estrazione e la lavorazione della roccia

 

 

Porfido: posa di cubetti in una villa a Vicenza

I colori del porfido

Le colorazioni del porfido differiscono molto da una cava ad un'altra ma anche all’interno della stessa cava. I colori del porfido sono attribuibili alle tempistiche differenti delle colate e all’acidità delle stesse: le colate basiche appaiono di colorazione più scura, quelle chiare presentano un colore più chiaro.

 

Porfido: colori
Tre lastre, nel museo del porfido di Albiano, rappresentano i differenti colori del porfido: ruggine, grigio/marrone, viola. 

Per questo esiste del porfido grigio oppure ruggine, violaceo.
Se devi acquistare del porfido, se vuoi realizzare dei pavimenti in porfido per esterni, verifica che i colori disponibili siano quelli che desideri.

Pavimento in porfido in esterno (viale e marciapiedi) a Verona

Il porfido simbolo di eternità

Se oggi consideriamo questa pietra soprattutto per il suo utilizzo come pavimentazione, il porfido, nella storia ha avuto un trascorso importante. 

Il porfido rosso, che proveniva dall'Egitto, in epoca romana assurse a simbolo di grande prestigio e di dignità regale.

Molti imperatori sceglievano di realizzare il proprio sarcofago in porfido. Dello stesso materiale erano le grandi “rotae” che venivano inserite all’interno dei pavimenti. Si trattava di dischi sottili ottenuti dal taglio di colonne antiche di porfido.

La rotae di porfido rosso nella Basilica di San Pietro a Roma
La rotae di porfido rosso nella Basilica di San Pietro a Roma

Roma e Costantinopoli erano le uniche città dell'antichità in possesso di notevoli quantità di porfido egiziano. Nel periodo Romano i porfidi provenivano quasi esclusivamente da cave situate nel deserto Egiziano mentre nelle epoche successive vennero riutilizzati i materiali derivanti da palazzi e monumenti romani in rovina.

Porfido scultura tetrarchi impero romano
A Venezia, tra la Basilica di San Marco e la Porta della Carta di Palazzo ducale, c'è la famosa scultura in porfido dei Tetrarchi che proviene da Costantinopoli, conquistata da Venezia nel 1204. 

Questo materiale svolgeva un ruolo importante persino nel cerimoniale di corte, tanto che la stanza imperiale riservata al parto, detta porphyra aveva il pavimento e le pareti rivestite interamente in porfido.

Nei riti funebri l'imperatore pronunciava il proprio discorso su una rota di porfido  ed anche nella sala del Trono la posizione dell'imperatore era marcata da rotae di porfido rosso inserite nel pavimento che indicavano pure la posizione dei visitatori importanti. 

Facciata di Ca' Dario decorata in porfido
La facciata della "famigerata" Ca' Dario a Venezia, decorata con cerchi di porfido rosso

Successivamente, nella costruzione delle Basiliche paleocristiane si adottarono molti usi dei palazzi imperiali, e tra questi anche l'utilizzo dei dischi di porfido che venivano utilizzati, a pavimento, per indicare la posizione che doveva occupare l'imperatore ed il vescovo celebrante. 

Non di rado santi e vescovi trovarono sepoltura sotto a rotae di porfido, talvolta posate nel punto dove si celebrava la messa. Il porfido era considerato con venerazione la più preziosa tra le pietre dure nel medioevo e lo si associava all'impero in generale e, per il colore rosso, all'autorità. 

rota porfirica a Firenze

Secondo Vitruvio il porfido è la pietra più apprezzata ed esteticamente perfetta: la durezza e la durevolezza del materiale deponevano decisamente a suo favore. 

 

sarcofago in porfido rosso

 

 

Anche nel rinascimento il porfido, con la sua durezza, mette alla prova scultori come Leon Battista Alberti e Michelangelo Buonarroti. Qualche anno dopo, sotto alla cupola del Dòme des Invalides, viene scelto il porfido per l’immenso sarcofago dove riposa Napoleone Bonaparte.

Pavimenti in porfido: casa moderna con vialetto e marciapiedi

Il porfido del trentino

Le cave di porfido sono situate in una zona poco a nord di Trento, nella cosiddetta piattaforma porfirica atesina. 

Porfido che affiora
In molte zone della piattaforma porfirica atesina, il porfido affiora e sono evidenti le stratificazioni che "tagliano" la roccia. 

Le peculiarità di questa "piattaforma" sono due:

  • il fatto che le eruzioni si sono susseguite per decine di milioni di anni, intervallate da periodi di stasi. Periodi essenziali perchè consentono oggi di dividere con relativa facilità i vari strati di magma solidificato.  
  • il fatto che queste colate si presentino in strutture verticali con strati paralleli. Questa lastrificazione verticale consente la cosiddetta "coltivazione", e cioè l'estrazione, del porfido mediante divisione degli strati verticali.  

Insomma si tratta di una zona, dal punto di vista geologico, davvero "fortunata".

 

cave di porfido del trentino
Vecchia mappa delle cave di porfido trentine nella piattaforma porfirica
(Museo del Porfido di Albiano)

 

Pavimento in porfido esterno

L'utilizzo del porfido nell'antichità

Prima di diventare protagonista delle pavimentazioni esterne, il porfido veniva utilizzato per altri fini. 

Dapprima il porfido venne utilizzato soprattutto nella costruzione di muri a secco per i terrazzamenti agricoli, ma anche per la costruzione delle case ed anche per la copertura, disponendo lastre sul tetto.

Le mura di questo edificio sono state realizzate utilizzando porfido in trentino
Le mura di questo edificio sono state realizzate utilizzando porfido trentino 

Grazie alle sue caratteristiche di durezza fu impiegato anche per la realizzazione di macine da mulini, ci sono testimonianze di macine dell'età romana e preromana. Una piccola macina per cerreali, ad esempio, è quella rinvenuta a Riva del Garda nel 2008. 
 

Muri rivestiti in porfido del trentino
Un intervento recente: il rivestimento del muro in porfido richiama i vecchi terrazzamenti con le pietre di porfido posate a secco

Ma la lavorazione del porfido è così difficile, per la durezza dello stesso, che in epoca antica ci si limita ad utilizzare gli affioramenti rocciosi come pietra da costruzione.

Il porfido come pavimentazione

Sono molto più recenti, verso la fine del 1800 ed i primi anni del 1900, gli utilizzi di porfido in lastre e di cubetti di porfido per pavimentare strade e marciapiedi.

La diffusione del cubetto produrrà un incremento dei lavori nelle cave, dapprima nei comuni di Albiano, Fornace, Pinè e poi, a seguire, in tutta l'area porfirica, specie nel secondo dopoguerra.  

 

cubetto porfido
Pavimentazione porfido

 

Una casa a Vicenza con cortile pavimentato in porfido

Il ciclo di produzione del porfido

L’estrazione e la lavorazione del porfido consta in tre fasi:
► distacco della roccia dalla parete compatta (abbattimento),
► prima selezione (cernita) ed infine
► lavorazione (spaccatura)

GLI STRATI DEL PORFIDO


La fase più interessante è il distacco che, fino ai primi decenni del 1900, avveniva infilando un cuneo di legno o di metallo tra le stratificazioni verticali tipiche del porfido e facendovi poi forza per dilatare l'interstizio esistente tra uno strato e l'altro.

Questa azione divaricatrice provocava il distacco e la caduta dello strato che veniva poi selezionato in base agli spessori e alle dimensioni del lastrame risultante dalla caduta.
 

cava abbattimento lastre


Dagli anni ’30 si inizia ad utilizzare l’esplosivo che permise di abbattere un maggiore volume di roccia porfirica e di impiegare un minore numero di operai.

Nella foto qui sopra si vede un fronte in una cava del trentino, appena minato.

Il materiale così estratto deve essere selezionato per spessore e portato nei banchi per la cernita secondo lo spessore. Nella foto qui sotto vediamo in cosa consiste questa prima lavorazione.

 

lavorazione del porfido

Rivestimenti in porfido

La spaccatura del porfido

Nel dopoguerra vengono introdotte numerose innovazioni sulla lavorazione del porfido e si passa da "martello e scalpello" a macchine semiautomatiche per spaccare i cubetti e le piastrelle.
Questo consente di diminuire i costi di lavorazione e di ampliare la gamma dell’offerta e gli spessori.  

macchina per spaccare il porfido

L'estrazione del porfido

Prima di approfondire le lavorazioni torniamo a parlare dell'estrazione del porfido che, come detto, avviene a cielo aperto in cave a gradini alla base dei quali vengono posti gli esplosivi.
Si praticano dei fori nel fronte, con una lunghezza che viene determinata dagli esperti cavatori. All'interno dei fori viene inserita la mina esplosiva. 

Una volta che l'esplosivo ha espletato la sua funzione le lastre di roccia di porfido abbattute vengono separate utilizzando delle pale meccaniche. Dapprima viene tolto il terriccio e altre intrusioni non utili che vengono destinate ad utilizzi quali sottofondi stradali o argini di fiumi. Quindi si procede alla scelta delle lastre lavorabili che vengono suddivisi secondo le dimensioni della lastra e dello spessore. 

 

estrazione porfido



In base a queste caratteristiche il materiale verrà classificato e darà origine ai vari formati del porfido che troviamo qui di seguito. 

Pavimentazioni in porfido: tipologie

Tipi di porfido: IL CUBETTO

Il cubetto di Porfido è il materiale più diffuso, utilizzato per grandi spazi quali strade, piazze e marciapiedi. Viene ottenuto spaccando delle lastre di spessore di circa 5 cm. o di circa 7 cm o superiori. I differenti spessori delle lastre daranno origine a cubetti 4/6 oppure 6/8 o  8/10, il 10/12 o il 12/14.  La denominazione "cubetto 4/6" significa che i cubetti hanno i lati che possono variare dai 4 ai 6 centimetri. Qui trovi tutto: 

CUBETTI DI PORFIDO

Tipi di porfido: LO SQUADRATO

Il porfido squadrato, che viene anche detto “piastrelle” o “tranciato”,  è uno dei materiali più di tendenza. Viene ottenuto spaccando lastre di grandi dimensioni in dimensioni abbastanza irregolari. Le larghezze standard dello squadrato sono 10, 15, 20, 25, 30 e 35 cm. mentre la lunghezza è “a correre”. Qui trovi tutto: spiegazioni, foto, realizzazioni: 

PORFIDO SQUADRATO

Tipi di porfido: IL SEGATO

Il porfido segato o "piastrelle in porfido" è simile al porfido squadrato ma i bordi, anziché irregolari per lo spacco, sono segati e quindi perfettamente diritti e regolari. La superficie rimane ruvida (a spacco naturale) perchè si rettificano solo i bordi. Trovi tutte le informazioni, foto e realizzazioni qui:

PORFIDO SEGATO

Tipi di porfido: OPERA INCERTA

Il lastrame di porfido viene comunemente denominato “opera incerta” oppure “palladiana”. Si tratta di un materiale "di risulta" che viene ottenuto durante l’estrazione in cava delle lastre che, cadendo a terra, si rompono in pezzature di varie dimensioni. I pezzi più piccoli, non utilizzabili per altre lavorazioni, diventano lastrone. Qui trovi foto, spiegazioni e realizzazioni:

OPERA INCERTA 

Tipi di porfido: SMOLLERI

Gli smolleri sono prodotti utilizzati per pavimentare superfici in grande pendenza, quali viali di accesso ad androni sotterranei o scivoli per i garages. Presentano due facce laterali piano naturale di cava e la testa superiore è invece lavorata a spacco in modo da garantire un maggior attrito.
La lunghezza è “a correre” ed esistono varie larghezze, dai 3 ai 10 cm.

UN ESEMPIO DI UTILIZZO DI SMOLLERI IN UNO SCIVOLO/RAMPA DI ACCESSO AD UN GARAGE
 

 

ALTRI FORMATI del PORFIDO 

Oltre a questi prodotti il porfido si presta alla produzione di cordoli stradali di varie dimensioni e sagome ma anche copertine per rivestire muri o gradini per realizzare scalinate. Sempre in porfido possono essere realizzati battiscopa e zoccolini perimetrali della casa.

 

Le caratteristiche del porfido per pavimenti

L'utilizzo del porfido per realizzare pavimentazioni esterne, in una delle varie versioni (opera incerta, squadrato e segato) presenterà una superficie sostanzialmente piana ma non liscia, anzi piuttosto ruvida (grazie allo spacco naturale) e quindi  antiscivolo. 

Il materiale, come abbiamo visto, ha qualità fisico meccaniche elevate, con uno spessore variabile e con delle dimensioni anch’esse variabili.
La colorazione è generalmente mista, non uniforme, che tende al grigio ma con elementi e chiazze di colore rosso o ruggine tendente al violaceo.
 

pavimento porfido squadrato esterno casa giardino Vicenza Verona

 

La posa in opera del porfido

Iniziamo dal terreno sotto alla pavimentazione: si deve evitare di costruire una pavimentazione in porfido su un terreno argilloso o paludoso, oppure contenente creta o torba, mentre vanno benissimo supporti rocciosi, ghiaiosi o sabbiosi compatti.

IL SOTTOFONDO PER IL PORFIDO

Come per qualsiasi pavimentazione, anche nel caso del porfido occorre prestare particolare attenzione alla preparazione dello strato dove si andrà ad appoggiare la pavimentazione. Il porfido, infatti, non può essere posato direttamente al di sopra del terreno. Va creato uno strato comunemente detto “sottofondo” che si interpone tra il terreno e l’allettamento della pavimentazione.

Sottovalutare il sottofondo, in una pavimentazione esterna, significa incorrere in rischi di cedimenti o rigonfiamenti tali da compromettere la funzionalità del pavimento. 

Il sottofondo deve:

  • essere incomprimibile,
  • deve avere già la pendenza che poi avrà anche la pavimentazione, e
  • deve essere del giusto spessore, calcolato in modo da accogliere lo spessore del materiale scelto e dell’allettamento.

Se lo spessore del sottofondo è troppo elevato (eccesso di quota) compromette la fattibilità del pavimento soprastante, se viene fatto di spessore troppo sottile (difetto di quota) occorrerà aumentare lo strato di allettamento, cosa che comporta una diminuzione della resistenza ai carichi.

Per quanto riguarda la pendenza del sottofondo: noi consigliamo, per permettere il deflusso dell’acqua, che sia di almeno 1,5%.

Il sottofondo più utilizzato è il cosiddetto “magrone”, un getto di calcestruzzo, mediamente di uno spessore di 10/15 cm. ottenuto impastando sabbia, cemento, ghiaino ed acqua con una percentuale di cemento di circa 200 kg per metro cubo. È sempre consigliato annegare una rete metallica elettrosaldata nell’impasto ᶲ 5 maglia 20x20.
 

magrone sottofondo porfido pavimenti esterni Vicenza Verona

 

L'ALLETTAMENTO

Sopra al sottofondo va steso lo strato di allettamento che può essere di due tipi:

► il cosiddetto letto sciolto e cioè l'utilizzo di sabbia o pietrischetto
► oppure il "letto di malta" che può essere prodotta in cantiere, mediante miscelazione di sabbia e cemento, oppure utilizzando una malta pronta.

Vediamoli entrambi.

In primo luogo ti sconsiglio di utilizzare il letto sciolto a base sabbia: noi non lo usiamo mai.  
Se hai intenzione di stuccare con la resina le fughe del porfido allora potresti utilizzare il letto sciolto di pietrisco di porfido: si tratta di granella di porfido ottenuta dallo scarto di cava. 

Se, invece, preferisci una stuccatura in boiacca cementizia (tradizionale) allora ti consiglio di utilizzare la posa a sabbia e cemento oppure con della malta premiscelata studiata specificamente per il porfido. Una delle migliori è la Mapestone TFB 60

Se, infine, deciderai di optare per una malta confezionata in cantiere, devi considerare, per la posa del pavimento, un dosaggio di 200 kg di cemento per ogni metro cubo di sabbia, tale dosaggio deve essere aumentato quando vengono messi in opera i profili perimetrali (cordoli o binderi). In quel caso è necessario portarlo a 250 kg per metro cubo di sabbia.

pavimento esterno porfido allettamento sabbia cemento Vicenza Verona


LA STUCCATURA 

La stuccatura, come accennato, può avvenire in due differenti modalità:

► stuccatura tradizionale in boiacca cementizia
► stuccatura in resina 

La tradizionale stuccatura in boiacca cementizia può avvenire, come nel caso dell'allettamento, con una miscela di inerti e di leganti confezionata in cantiere oppure utilizzando degli stucchi premiscelati. Vale sempre la regola che una malta premiscelata, sia come letto di posa che per stuccare, costa di più ma ha una formulazione precisa perchè fatta in laboratorio. Nel caso del porfido noi consigliamo di utilizzare, per la stuccatura, le malta della collezione Mapestone di Mapei: Mapestone PFS 2 oppure Mapestone PFS 2 VISCO. 

Nel caso, invece, tu decida di optare per un pavimento in porfido con stuccatura in resina, il riempimento delle fughe tra un pezzo di porfido ed un altro avverrà con un impasto di granella di porfido (per motivi tecnici ma anche estetici) con una successiva iniezione di resina che andrà a legare e compattare queste granelle. 

Se vuoi approfondire questo argomento troverai molte informazioni qui:

STUCCATURA IN RESINA DEL PORFIDO

 

Le pendenze nei pavimenti esterni

Le pavimentazioni per esterno devono essere pensate in funzione dello smaltimento delle acque meteoriche, vanno pertanto opportunamente progettate le pendenze che dovranno raccogliere e convogliare l’acqua in apposite canalette o pozzetti.

Come dicevamo pocanzi la pendenza minima necessaria per assolvere a queste funzioni è del 1,5%. Le canalette con soprastante griglia consentono un deflusso istantaneo di una notevole massa d’acqua mentre le caditoie, o tombini, smaltiscono una minore quantità d’acqua e richiedono la realizzazione di pendenze convergenti.
Nel dimensionamento di griglie e tombini bisogna tenere conto del volume d’acqua che potenzialmente dovranno smaltire.

pavimento esterno porfido pendenze


Schemi di posa del cubetto di porfido

La posa delle varie tipologie di porfido avviene con metodi simili.

Per quanto riguarda, invece, gli schemi di posa per realizzare pavimenti esterni, questo dipende molto dal formato che scegliamo. 
Ad esempio, se scegliamo il cubetto possiamo scegliere tra vari schemi: 
► cubetto sfalsato, a file diritte e parallele
► porfido a coda di pavone
► cubetto a raggiera 

Quest'ultima è quella più utilizzata, che vedrai più comunemente in giro. 
Mentre ultimamente stiamo utilizzando sempre di più la posa a file parallele perché è più moderna. 
Troverai tutte le informazioni sugli schemi di posa del cubetto di porfido in questo articolo dedicato:

SCHEMI DI POSA DEL CUBETTO DI PORFIDO

 

Giunti nel porfido 

Le variazioni del tasso di umidità, le dilatazioni termiche, gli assestamenti ed i ritiri dei sottofondi comportano uno stress per la pavimentazione in porfido. Per questo motivo devono essere previsti dei giunti nel sottofondo che poi devono essere riportati in superficie, sia nell'allettamento che nel disegno della pavimentazione. 
Non esistono giunti specifici progettati e studiati per le pavimentazioni in porfido che sono caratterizzate da una geometria non regolare delle fughe. Se per i giunti perimetrali è sufficiente alloggiare un distanziatore laterale in polietilene espanso a celle chiuse, che poi verrà coperto dal battiscopa, rimane il problema dei giunti di frazionamento che occorre mettere in opera ogni, circa 25/30 metri quadrati. 

Noi consigliamo l'esecuzione di un giunto di frazionamento realizzato affondando delle fasce di materiale elastico (vanno bene anche i materassini perimetrali utilizzati per il riscaldamento a pavimento) nell'allettamento in modo da poter seguire l'andamento irregolare delle fughe tra i cubetti o tra le lastre di opera incerta. A pavimento terminato si procederà alla stuccatura dell'intero pavimento e successivamente, al taglio della parte eccedente del materassino che verrà, quindi, sigillata con un prodotto per giunti di dilatazione. 

giunti sul porfido

 

Un'altro espediente, che ci capita spesso di utilizzare, è quello di far corrispondere il giunto di frazionamento ad una decorazione, ad esempio ad una fascia di ciottoli.
In questo caso l'estetica viene in aiuto alle necessità tecniche e funzionali del pavimento, separando le superfici e quindi le tensioni che si creano. 

Vialetto esterno in porfido 30x30 e a cubetto

Porfido a cubetti posato a Vicenza

Difetti e problemi del porfido

Come tutti i materiali naturali il porfido ha determinate caratteristiche che per qualcuno sono pregi e per altri difetti. È bene che tu li conosca prima di procedere con l'acquisto di questi materiali.  

► Iniziamo con il dire che il porfido non è un prodotto industriale standardizzato.  È un materiale lapideo caratterizzato da una certa disomogeneità e stonalizzazione che deriva dalla mutabilità cromatica del banco porfirico. In un medesimo fronte roccia si notano, già in cava, zone moto difformi alle varie quote. Quasi come un dipinto queste zone sono, inoltre, tagliate da spaccature, fessurazioni ed infiltrazioni. 
L’uniformità cromatica, perciò, non mai è possibile e, come per gli altri prodotti naturali, si parlerà di pavimento in porfido “tendente” al grigio o “tendente” al rosso etc. Bisogna accettare questa caratteristica. 

► Il porfido è di colore tendenzialmente scuro, pertanto d'estate tenderà a scaldarsi di più di un prodotto chiaro. Se intendi pavimentare un portico rivolto a sud-ovest (e quindi molto irraggiato d'estate) ed intendi utilizzarlo per cenare all'aperto, beh, magari è il caso di utilizzare un altro materiale. 

► Il porfido è un materiale che si muove. Sono necessari i giunti sia perimetrali che all'interno della pavimentazione. Nel caso di mancanza o insufficienza di giunti il porfido si può sollevare.
 

CHE COSA SUCCEDE SE NON VENGONO MESSI I GIUNTI NEL PORFIDO?

Vantaggi del porfido rispetto ad altri materiali

Noi posiamo pavimenti in porfido a Vicenza e Verona da parecchi anni ed i vantaggi che i clienti, come te, ci riferiscono, sono i seguenti:

► La durata del porfido: il porfido dura molti decenni. Intendo sia come resistenza tecnica ma anche come estetica. 
► Il basso prezzo: il fatto che possiamo andarlo a prendere qui vicino, a Trento sommato alla facilità di estrarlo, significa potertelo offrire ad un ottimo prezzo.
► Nessuna manutenzione necessaria: non servono trattamenti di protezione, né particolari pulizie. 
► Le infinite possibilità di posa e di abbinamento con altri materiali
► Non si vede lo sporco : non si vedono i segni del passaggio delle macchine o le macchie

VANTAGGI DEL PORFIDO RISPETTO AD ALTRI PAVIMENTI ESTERNI

Grazie!

Grazie per aver letto il mio articolo. 

La nostra è una piccola azienda famigliare ed il signor Pellizzari Dario si occupa da sempre e tutt'ora delle pavimentazioni esterne in porfido, visitando i cantieri e sovrintendendo all'operato dei posatori (da più di 50 anni!!).
Siamo un team di arredatori e lavoriamo in due negozi, a Costo di Arzignano (Vicenza) e a Gambellara (nel confine tra Vicenza e Verona, tra il casello di Montebello Vicentino e quello di Soave). 

Siamo una piccola azienda ma mettiamo tutto l'amore e la passione nel progettare e consigliare il giusto pavimento per casa tua e nel realizzarlo nel migliore dei modi. 

Spero che questo articolo ti sia stato utile, se vuoi contattarmi puoi fissare un appuntamento cliccando qui: fissa un appuntamento o scorri in fondo a questa pagina e compila il form contatti per maggiori informazioni!

Sarò lieto di approfondire assieme questi temi, di progettare il tuo pavimento esterno o di farti una quotazione. Se non abiti a Vicenza o Verona, se abiti troppo lontano per venirci a trovare e hai bisogno di informazioni o consigli, scrivimi, sarò lieto di poterti essere utile.

 

P.S. Abbiamo fatto molti pavimenti esterni a Vicenza e Verona utilizzando il porfido. Alcuni di questi sono diventati protagonisti di singoli articoli di approfondimento che trovi qui di seguito o nel menù realizzazioni in alto:

Realizzazione 1: vialetto di ingresso in cubetti di porfido a Verona

Una casa bifamiliare con doppio ingresso pedonale in porfido, affiancato e sopraelevato rispetto alla strada. L'idea è stata quella di creare due percorsi omogenei che portino direttamente alla porta d'ingresso e che fungano, allo stesso tempo, da contenitore per l'aiuola centrale che separa visivamente le due abitazioni. Qui le foto:

Vialetto di ingresso a scaloni in cubetti di porfido

Realizzazione 2: porfido per pavimentazione esterna a Verona 

Una pavimentazione esterna in porfido e pietre realizzata in provincia di Verona (San Bonifacio).
Andrea ha studiato e progettato lo spazio esterno, accostando con eleganza e raffinatezza materiali tradizionali con uno ricercato stile classico. 
Le foto durante i lavori e alla fine dei lavori le trovi qui:

 

Viale di ingresso in porfido squadrato a Verona decorato con giallo reale e ciottoli

Realizzazione 3: pavimento esterno in porfido squadrato, ciottolo e trani

Il rigore del porfido squadrato è spezzato dalle linee curve del trani che lo attraversa disegnando cerchi concentrici. 
Una originale pavimentazione in porfido che ti racconto nel link qui di seguito dove trovi le foto del lavoro in corso:

 

Pavimento esterno in porfido squadrato, ciottolo e trani

Realizzazione 4: porfido squadrato in tre larghezze a Vicenza

Un pavimento esterno in porfido che si integra perfettamente nel contesto e rappresenta, inoltre, una soluzione esteticamente gradevole, grazie alla semplicità delle geometrie, e che non passerà di moda.

 

Porfido squadrato in tre larghezze su un viale carraio

Realizzazione 5: pavimento esterno porfido e pietra a Vicenza

Per i grandi un pavimento esterno serve per camminarci e parcheggiare l'auto.
Ma per i piccoli è un mondo da esplorare. Quando il pavimento è in porfido ad opera incerta, il mondo di forme e figure si complica. 
Alcune lastre sono dei cagnolini, altre sono orsi buoni, alcune sono degli occhi ed altre delle bocche paurose.
Foto e video di questa pavimentazione nel link qui di seguito:

Pavimentazione esterna a Castello di Arzignano

Realizzazione 6: marciapiede in porfido squadrato a Vicenza

Un pavimento esterno in porfido squadrato circonda questa moderna abitazione a Montecchio Maggiore (Vicenza). 
Nel link qui di seguito le foto dei marciapiedi e del viale pedonale di accesso per gli ospiti.

 

Marciapiede in porfido squadrato a Vicenza

 

Realizzazione 7: marciapiede e vialetto in porfido squadrato a Lonigo

In questa abitazione il cliente ci ha chiesto un progetto molto semplice: una pavimentazione esterna che abbracciasse la casa e che consentisse l'accesso pedonale agli ospiti e quello, dal viale carraio, ai padroni di casa. Nel link qui di seguito le foto del lavoro ultimato:

 

Marciapiede e vialetto in porfido squadrato a Lonigo

Realizzazione 8: vialetto in porfido con cerchi in cubetto a Schio, Vicenza

Pavimento esterne realizzato combinando il cubetto di porfido alle lastre di porfido squadrato. Nel link qui sotto le foto di tutte le fasi dei lavori.

 

Vialetto in porfido con cerchi in cubetto a Schio, Vicenza

Realizzazione 9: Pavimentazione dialetto in porfido e ciottolo a Vicenza

 

Chiediamo al cliente se ha in mente uno "stile", un disegno particolare. 
Lui e la moglie amano l'architettura neoclassica e, ci dicono, vorrebbero collezionare in giardino sculture che il pavimento dovrà valorizzare.
Nel link qui sotto le foto ed il video della pavimentazione esterna in porfido e ciottolo:


Vialetto porfido e ciottolo a Vicenza

Esterno in porfido a cubetti a Verona

Andiamo a trovare Marco e Mara, una coppia con figli che si è affidata a noi per la realizzazione del loro pavimento esterno in porfido a Colognola ai Colli (Verona).

Leggi l'articolo:

Pavimenti esterni a Colognola ai Colli, Verona

Progetta il tuo esterno in porfido, a Vicenza o Verona

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