Piastrelle e spigoli: come lavorarli alla perfezione!

21/03/2022

 

L'angolo esterno di un rivestimento può essere ottenuto in diversi modi che, semplificando, possiamo classificare in due famiglie:

  • inserimento di un profilo metallico in corrispondenza dell'angolo
  • giunzione di due piastrelle mediante taglio a 45 gradi del bordo delle piastrelle ed incollaggio dei due bordi a 45° sullo spigolo

Il primo sistema presenta i vantaggi dell'economicità e della facilità di esecuzione ma si presenta esteticamente molto meno valido del secondo sistema che è molto più complesso da realizzare ma che consente una resa estetica perfetta.

Con la diffusione delle grandi lastre - specie di quelle ad effetto marmo lucido - la lavorazione dello spigolo a 45° è (quasi) imprescindibile perchè un profilo metallico, per quanto ricercato, svilirebbe la realizzazione. Ma le grandi dimensioni delle lastre ed il loro spessore sottile rendono estremamente difficile questa lavorazione, specie quando la si deve realizzare in cantiere, a mano.

Il mondo delle attrezzature per la posa di grandi lastre  offre una serie di macchinari ed attrezzi per la lavorazione degli spigoli delle piastrelle che va dal piccolo utensile fino ad enormi dispositivi di molatura automatica.

Noi, ad esempio, nel nostro laboratorio, abbiamo una macchina per la rettifica ed il taglio a 45 gradi del bordo delle lastre che - grazie a tre mole inclinate a 45° in sequenza - vanno gradualmente a sezionare il bordo della piastrella ottenendo un risultato perfetto.

Ma quando ci si trova in cantiere a dover realizzare degli spigoli e, per vari motivi, non si ha la possibilità di disporre di lastre già lavorate dal macchinario?

In questo caso occorre adottare una sequenza di lavorazioni che andiamo a spiegare e che permetteranno di ottenere uno spigolo di ottima fattura. Attenzione però: non bisogna avere false aspettative! Lo spigolo di due piastrelle congiunte non potrà mai essere confrontabile a quello ottenibile assemblando due lastre in marmo. Il marmo permette una lavorabilità che le piastrelle non possono garantire.

Ma vedriamo come assemblare nel migliore dei modi possibili uno spigolo.

Prima fase, il taglio (grossolano) del bordo

Il primo passaggio è quello di tagliare il bordo della piastrella "grossolanamente" utilizzando un flessibile con possibilità di regolare il numero di giri ed un disco come quello che vediamo nella foto qui a fianco. Il bordo si presenterà "sdentellato", irregolare e pertanto questa singola lavorazione non è sufficiente per poter poi assemblare opportunamente la lastra in grès

In alternativa: invece che tagliare si può "molare" il bordo

In alternativa (migliorativa) rispetto al disco da taglio, che per abitudine viene utilizzato, si consiglia di utilizzare un disco come quello fotografato qui a fianco. In questo caso invece che tagliare a 45 gradi il bordo della piastrella lo si "consuma" con una mola abrasiva. Il lavoro è un po' più lento ma il risultato è migliore e si riducono i rischi di rottura della lastra, sempre in agguato con il disco da taglio.

Abrasione del lato tagliato a 45°

Il secondo passaggio migliora la lavorazione dello spigolo mediante abrasione con un disco diamantato a grana 50/60 che mostriamo nelle foto a fianco.

Ulteriore abrasione del bordo

Per rendere ancora più precisa la lavorazione del bordo occorre una ulteriore molatura che viene effettuata con un secondo disco diamantato stavolta a grana 80, come quello che vedi qui di fianco:

Ultimo passaggio, disco abrasivo grana 80

L'ultimo passaggio è l'utilizzo di una carta abrasiva grana 80. Nella foto a fianco si vede anche la sequenza dei dischi da utilizzare per ottenere una lavorazione a 45° perfetta della piastrella in grès.

Incollaggio e giunzione degli spigoli

A questo punto abbiamo ottenuto un bordo non più a costa retta ma jollato con un taglio a 45 gradi e privo di sdentellature o irregolarità. Questo grazie all'applicazione di dischi abrasivi via via più precisi.
Si tratta ora di incollare e congiungere le due piastrelle jollate in modo da creare uno spigolo perfetto.
L'incollaggio della parte piana si realizza con un normale collante da piastrelle mentre per gli spigoli è consigliato l'utilizzo di un "mastice epossidico bicomponente" (Tenax o similari).
Sarà molto importante trovare il colore giusto del mastice epossidico bicomponente che dovrà assomigliare, per quanto possibile, alla massa della piastrella.

Rimozione dei residui di epossidico

Quando lo stucco epossidico si è indurito a sufficienza  (non finchè è ancora in fase di catalizzazione ma nemmeno quando è indurito definitivamente) si passa velocemente sopra allo spigolo con una carta abrasiva da 120 per "rompere" l'epossidico e poi si tolgono i residui dalla piastrella  un raschietto con lama flessibile come quello che mostriamo a fianco.

Leggero arrotondamento dello spigolo

Al termine delle operazioni, per non lasciare uno spigolo a taglio "vivo" è sempre consigliabile eseguire un passaggio finale molto leggero con una carta abrasiva 120 montata su flessibile che vada a sagomare, ad arrotondare leggermente lo spigolo.
Tra l'altro questo arrotondamento ha anche una funzione estetica perchè fa percepire come ancora più realistico il marmo.

La realizzazione dello spigolo è un'opera in cui la manualità del posatore è fondamentale.
Gli utensili ed i dischi che abbiamo presentato contribuiscono, certo, al risultato finale ma l'esperienza e la capacità tecnica del posatore rappresentano il plus che garantisce un risultato ottimale.
Torniamo a ribadire che nonostante tutta la cura che possiamo metterci nel comporre uno spigolo a 45° in piastrelle non sarà mai come quello ottenibile con un marmo: le piastrelle sono molto differenti dal marmo e molto più simili al vetro.
Per cui pensare di ottenere degli spigoli "monolitici" come nel marmo è impensabile, per quanto sia bravo il posatore.

Grazie e buoni lavori!
 

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