Con materiali di qualità, gli strumenti più adatti ed i giusti metodi è possibile risolvere anche i problemi di infiltrazioni più complicati. Ecco un esempio di intervento su un terrazzo con perdite.
Infiltrazioni sul terrazzo: cosa fare?
Questo intervento ci ha visti alle prese con una soluzione interessante per eliminare le infiltrazioni di acqua piovana realizzato in condizioni difficili a causa del basso spessore disponibile.
L'utilizzo di una recente, efficace tecnologia ha consentito di risolvere la situazione e ci ha consentito di brindare con un ottimo vino al successo ottenuto.
Problema: il terrazzo perde!
Veniamo chiamati in cantiere da uno studio di ingegneria con cui collaboriamo. Il cliente stava gestendo autonomamente il rifacimento del terrazzo, mediante un artigiano del posto, quando si è accorto che sulle guaine bituminose, appena rifatte, si formavano delle pozzanghere.
A quel punto ha bloccato i lavori ed ha chiamato l'Ingegnere, che ha chiamato noi.
Il terrazzo non scarica: pendenze sbagliate
Abbiamo verificato che, effettivamente, l'acqua non defluiva verso le grondaie ma rimaneva ferma in prossimità dei muri dell'edificio: il solaio del terrazzo era stato realizzato in contropendenza.
Il cliente ci racconta di aver acquistato da poco l’immobile e di star provvedendo a sistemare alcune problematiche riscontrate tra le quali una copiosa infiltrazione dal terrazzo che rende inutilizzabile la sottostante sala per la degustazione dei vini.
Il terrazzo della cantina "fa acqua"
L’immobile è, infatti, una moderna cantina di vinificazione con – ai piani superiori – un terrazzo che doveva essere dedicato ad accogliere gli ospiti negli eventi organizzati durante la bella stagione.
La sottostante sala di degustazione ha le stesse finalità ma durante la stagione invernale. Le infiltrazioni hanno rovinato tinteggiatura ed intonaco rendendo inagibile quest’ultima sala.
Come sistemare il terrazzo?
L’intervento di risanamento, nella originaria idea del committente, prevedeva:
- la rimozione del pavimento del terrazzo,
- la rimozione del massetto,
- la rimozione della guaina bituminosa sottostante ed
- il rifacimento di grondaie e scossaline.
Ma, come detto, i lavori vengono bloccati quando si constata che l'errata pendenza del solaio, una volta applicata la nuova guaina bituminosa, non consente un deflusso corretto dell’acqua piovana: il solaio è piano ed in alcuni punti addirittura in contropendenza!
Quali soluzioni adottare per risolvere le infiltrazioni?
Generalmente la soluzione più semplice – ma non applicabile in questo caso – è quella di realizzare sopra al solaio un massetto con la giusta pendenza ed al di sopra di questo posare la guaina bituminosa, quindi un secondo massetto protetto da una membrana liquida ed infine l’incollaggio della piastrella.
Insomma, due cassetti: uno per le pendenze ed un secondo per l'incollaggio.
Questa soluzione non è applicabile per mancanza di spessori adeguati a consentire l’esecuzione dei due massetti: anche ipotizzando di arrivare al livello della soglia (notoriamente sconsigliato) non c'è lo spazio per farcela.
Come se non bastasse il cliente ha dei tempi molto stretti perché deve ospitare una convention di una azienda multinazionale proprio nel terrazzo oggetto di rifacimento e gli organizzatori, che per coincidenza erano presenti al momento del nostro sopralluogo, ci esprimono "strong concern" (preoccupazione) per i tempi stretti.
Una unica impermeabilizzazione di superficie
Dopo aver ragionato sulle varie alternative suggerisco quello che poi sarà il procedimento attuato:
- interrompere l’applicazione delle guaine bituminose (inefficaci)
- sovrapporre direttamente sul solaio un massetto realizzato con la giusta pendenza
- andare ad impermeabilizzare - senza che siano necessari i tempi di attesa per la maturazione e l’asciugamento del calcestruzzo - applicando su questo massetto una membrana plastica sui cui sia possibile incollare direttamente il pavimento in gres.
Come si impermeabilizza (di solito) un terrazzo
Prima di addentrarci ad esaminare questa soluzione facciamo un passo indietro. Il metodo più utilizzato, e dimostratosi negli anni decisamente efficace, per la realizzazione di terrazzi con pavimento in gres incollato è certamente quello che prevede:
- stesura della guaina bituminosa sul solaio da parte di un guainista o di una impresa edile, quindi
- stesura di una barriera al vapore (nylon) e
- realizzazione di un massetto cementizio,
- infine protezione del massetto con una membrana liquida (mapelastic della Mapei, nanoflex della KeraKoll o similari) da parte di chi realizza la pavimentazione e
- la posa del pavimento in piastrelle di grès porcellanato.
Perché due guaine?
Questo pacchetto perde efficacia se eliminiamo una delle due impermeabilizzazioni: la sola protezione con membrana liquida del massetto non è sufficiente a garantire la tenuta all’acqua del terrazzo mentre la sola guaina bituminosa espone il massetto al degrado atmosferico il sistema pavimento (massetto e piastrelle) e nel tempo provoca il distacco del pavimento.
Non si tratta di ridondanza ma della vera e propria necessità di far convivere le due impermeabilizzazioni.
La tecnica adottata in questo caso
Il suggerimento, nel caso in esame, sovverte questa tecnica ormai sperimentata e consolidata, e propone di eliminare una delle due barriere all’acqua – la guaina bituminosa – mantenendo solo l’isolante di superficie.
Quindi una sola guaina. Ma più performante (e più costosa).
Per riuscire a garantire al cliente la tenuta nel tempo ed escludere il verificarsi di episodi di percolatura di acqua attraverso il solaio come quelli esaminati, è necessario che il prodotto impermeabilizzante garantisca performance migliorative e soprattutto certificabili. Per questo occorre una membrana in rotolo.
Una membrana liquida stesa a spatola non può dare le stesse garanzie prima di tutto perché la correttezza della stesura dipende molto dalla mano dell’operatore.
Il prodotto scelto: Prodeso
Per questo viene scelta una membrana in materiale plastico a rotolo la PRODESO di PROGRESS PROFILES. Ne parliamo anche qui:
Nel mercato troviamo diverse membrane di questo tipo, prodotte da diverse aziende.
Ho scelto Prodeso perché, in questo momento, ci sembra il prodotto più performante e valido per questa specifica finalità. Vediamo i motivi.
Perché Prodeso?
I motivi per cui andava utilizzato sono questi:
- si tratta di una membrana impermeabilizzante (e desolidarizzante) in polietilene a bassa densità provvista di cavità circolari, che consentono una microcircolazione d’aria, utile nel caso in esame perché permette di anticipare i tempi di posa della membrana anche su massetto non completamente maturo.
- un'altra delle caratteristiche per cui l'ho scelto è il fatto che la membrana Prodeso è rivestita su ambo i lati di un tessuto non tessuto in polipropilene termosaldato. Rispetto ad altre soluzioni questo aspetto mi da più garanzie di adesione al massetto e, per la parte superiore, di un migliore ancoraggio del gres porcellanato scelto.
Quale piastrella per il terrazzo?
Dal punto di vista tecnico non è molto importante il tipo di piastrella scelta ma, dato che anche l’estetica vuole la sua parte, il cliente ha scelto un pavimento in gres porcellanato ad effetto legno vissuto che ben si sposa con l’ambiente circostante di colline piantumate a vigna declinanti verso il terrazzo oggetto dell’intervento.
Il cliente e la moglie hanno scelto una piastrella in grès effetto legno di Lea Ceramiche, dal sapore piuttosto rustico.
Quale collante per piastrelle e membrana?
Il collante che abbiamo scelto di utilizzare è l’H40 NO LIMITS di Kerakoll che consente la regolazione della fluidità di stesura nelle due differenti applicazioni:
- più liquido per il fissaggio della membrana al massetto e
- più denso per l'incollaggio della piastrella alla membrana.
L’applicazione di prodeso
La stesura vede impegnata l'azienda produttrice della membrana.
È importante che i rotoli vengano stesi utilizzando un collante appropriato, che siano accostati ma non sormontati, che venga utilizzata la garza impermeabile ed il collante specifico per chiudere le fessura tra le membrane accostate. Ho vigilato affinché tutto fosse eseguito alla perfezione.
Le difficoltà incontrate sono dovute alla necessità di stendere la colla sottostante alla membrana in modo uniforme ad evitare la pericolosa formazione di cunette o gradini che comprometterebbero la posa del pavimento in grès, specie se di grandi dimensioni (come nel caso del grès effetto legno scelto).
Terrazzo impermeabilizzato ed ultimato nei tempi!
Finalmente la posa del gres è ultimata ed il terrazzo della cantina vinicola è utilizzabile per l’evento privato programmato.
In un successivo evento veniamo invitati e ci possiamo godere dell’ottimo vino ed uno stupendo panorama certi della tenuta del pacchetto proposto e soddisfatti per essere, ancora una volta, riusciti a risolvere una situazione difficile ed accontentare un cliente.
Grazie!
Grazie per aver letto il mio articolo. Qui sotto trovi la gallery fotografica dei lavori.
Se vuoi scrivere osservazioni, critiche o commenti al lavoro puoi utilizzare il box commenti qui di seguito. Cercherò di rispondere alle richieste se sono utili in generale anche per altri lettori. Se, invece, necessiti di una consulenza specifica su un tuo problema puoi chiedere una consulenza a pagamento.
Per i clienti che acquistano da noi le consulenze sono gratuite.
Come ingegnere ,sono stato incaricato di risolvere il problema di infiltrazione d'acqua di una pavimentazione utilizzata come bordo piscina con sottostante cantina.
Il fatto si è verificato a seguito di abbondanti piogge, dopo aver rimosso il precedente pavimento, anch'esso causa di infiltrazione e proceduto ad una nuova pavimentazione. I lavori sono stati in sequenza:
1) Rimozione della pavimentazione e del sottostante massetto di sottofondo;
2)F.p.O di massetto cementizio con rete metallica fi 5 maglia 20x20;
3) F.p.O di mapelastic per la parte sottostante la cantina;
4)Pavimentazione in gres ceramico.
Ho qualche dubbio sulla procedura seguita vorrei avere indicazioni sui vostri prodotti.
Porgo distinti saluti nell'attesa di un Vostro gradito riscontro.
ing. Giuseppe PRESICCE